mercoledì 19 dicembre 2018

«Gesù, il Dio fatto uomo»Appendice (I): IL VANGELO SECONDO MARCIONE (sezione I)


APPENDICE 

I

IL VANGELO SECONDO MARCIONE



NOTA DEL TRADUTTORE

Per comodità di rappresentazione, il testo del Vangelo secondo Marcione è presentato di seguito, come ricostruito da Couchoud. Il testo è diviso in 6 sezioni.


IL VANGELO Il Vangelo di Marcione non reca il nome di nessun autore (T. 4:2; E. 42, 10). Esso è il solo vangelo (A. 1:6; si veda Origene, In Joh., 5:104; Crisostomo, In Gal., 1:7). È il vangelo di cui parlò Paolo quando egli disse (Galati 1:7) “il quale poi non è un altro vangelo” (si veda Crisostomo, loc. cit.). Il suo autore è il Cristo, oppure Paolo, ma non Pietro (A. 1:8; 2:13). La parola evangelo (ευ͗αγγέλιον), “vangelo”, copiata da Paolo, significa le Buone Notizie della Gloria del Cristo (2 Corinzi 4:4) e la salvezza che la sua morte guadagnò per gli uomini. Quelle Notizie si dovevano fare da Gesù (5:3; 8:1; 20:1) e i primi Apostoli (9:6) poi da Paolo (Galati 1:2; 1 Corinzi 15:1-2, Apostolikon).

LA VENUTA DI GESÙ — PROCLAMAZIONE AI GIUDEI
Lc 3:1 Nell’anno quindicesimo del governo di Tiberio Cesare Dal 28 al 29 agosto della nostra era. Adamanzio: “Quando egli (Gesù) discese per salvare l'umanità? Marco: Come è scritto nel vangelo, il quindicesimo anno di Tiberio Cesare, nel tempo di Pilato” (A. 2:3). “2900 anni dopo la caduta di Adamo, 100 anni prima della manifestazione di Marcione e dell'epoca della fine del mondo” (Esnik, pag. 176). I. Ipp. A. E.
* mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea Procuratore di Giudea dal 26 al 36. Le sue crudeltà sono raccontate estesamente da Flavio Giuseppe (Antichità Giudaiche 18:5-7). I. A.
4:31 Gesù Cristo, Figlio di Dio, discese dal cielo Gesù non è nè nato nè incarnato. “Senza una nascita, nel quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare egli discese dall'alto... per insegnare nelle sinagoghe” (Ippolito, Philosoph., 2:3). “Dio non poteva aver assunto carne e rimanere puro” (Crisostomo, Hom. in Eph., 23, 6). “La nascita di un dio è la cosa più vergognosa” (T. 3:2). Gesù discese dal cielo del Dio buono che è il terzo cielo di cui parla Paolo (2 Corinzi 12:2), “il cielo increato” (A. 2:19), su un livello più alto del cielo del Creatore (T. 4:7). Egli assunse “un aspetto umano”, come dice Paolo (Filippesi 2:7, “simile agli uomini”) poichè “se egli fosse diventato veramente uomo egli avrebbe cessato di essere dio” (Tertulliano, De Carne Chr., 8). “Egli apparve in Giudea, non nato da una vergine, ma un uomo di trent'anni di età” (Origene, Comm. in Tit., 5:283). T. Ipp. A.
* e apparve a Cafarnao, città della Galilea. Gesù discese tra gli ebrei che gli erano stranieri (T. 3:6). L'obiettivo della sua venuta era “la salvezza di anime, l'annullamento del dio degli ebrei, della Legge, e dei Profeti” (E. 42, 4). Cafarnao, secondo Girolamo (Onomast.), significa il “villaggio del Consolatore”. T. A. O.
* E insegnava nella sinagoga: T. Ipp.; si veda Mt

Credete che io sono venuto
per realizzare la Legge o i Profeti? Isid.; si veda Mt 5:17

Io sono venuto per abolirli, non per realizzarli! Quelle tre righe soppresse da Luca sono vouched for da Adamanzio, 2:15, Marco: “I giudaizzanti hanno scritto, io non sono venuto per abolire la legge, ma per realizzarla. Laddove Cristo non poteva aver detto questo. Egli disse, io non sono venuto per realizzare la legge, ma per abolirla”. Isidoro di Pelasio, Ep., 1:321 (Migne, T. 78, col. 393. “Capovolgendo le parole del Signore, io non sono venuto a distruggere la legge o i profeti, essi [i marcioniti] ne hanno fatto, Credete che io sia venuto per realizzare la legge o i profeti? Io sono venuto ad abolirli, non a realizzarli”. Gesù “disfa i profeti, la legge, e tutto ciò che è di quel dio che creò il mondo” (Ireneo, 1:27, 2). “Alla sua prima venuta egli andò contro il creatore, distruggendo la legge e i profeti di questo dio; alla seconda egli andrà contro il Cristo (del creatore)” (T. 3:4). Di fronte a Pilato Gesù è accusato di abolire la legge e i profeti (23:2). A. Isid.; si veda Mt 5:17

32* E tutti rimanevano sbalorditi del suo insegnamento, “Perchè egli insegnò contro la legge i profeti” (T. 4:7). Un'autenticazione indiretta della frase testimoniata da Adamanzio e da Isidoro di Pelusio e del punto dove si presenta. T.; si veda Mt 5:17

perché la sua parola era fatta con autorevolezza. T.
LA CACCIATA DI UN DEMONIO
33 E nella sinagoga vi era un uomo,
D che aveva uno spirito demonio immondo
e si mise a gridare a gran voce:
34* Che c’è fra noi e te, Gesù ? T.
Sei venuto per perderci? T.
So chi tu sei, il santo di Dio! Il Demonio è consapevole del potere di Gesù, ma lo prende per un uomo particolarmente santo come per esempio Aronne, il Santo di Jahvè (Salmo 106).

35 E Gesù lo rimbrottò dicendo: “Perchè questo dice il falso nel dire che Gesù proviene dal dio degli ebrei” (T. 4:17). T.
Sii fatto tacere ed esci da lui!
E il demonio, buttandolo giù nel mezzo e sbraitando
uscì da lui senza fargli alcun danno.

36 D E ci fu grande paura in tutti
e parlavano tra loro dicendo:
Che è mai questa parola,
visto che con autorevolezza e potenza comanda agli spiriti immondi
ed escono? Gesù si rende noto immediatamente per mezzo dei suoi miracoli (T. 4:4). “Egli non ha bisogno di autorità, poichè egli fa credere gli uomini in lui con le sue parole di salvezza piene di potere che egli predica e con miracoli capaci di impressionare ognuno fino al punto di stupore” (Origene, Comm. in Johan., 2:199).

I GIUDEI RESPINGONO GESÙ
4:16 D E venne a Nazaret, Nazaret è il luogo presentato come quello dove Gesù dimorò al fine di spiegare il suo titolo di Nazareno (Ναζωραι̑ος) assegnatogli tradizionalmente (si veda 24:19). Nella copia di Marcione di cui era familiare Efrem il nome di Nazaret era sostituito da Betsaida. T. Gir. (Efr.)
D dove secondo il suo solito dimorava Questa riga è preservata nel manoscritto D ed è sostituita nell'altro manoscritto di Luca da “dove era stato allevato” - un riferimento alla storia dell'infanzia di Gesù che fu aggiunta in seguito.
ed entrò nella sinagoga (Efr.)
nel giorno di sabato.

Egli non fece nient'altro in pubblico T. Efr. (T.)

perchè non gli dicevano nulla Quelle due righe sono soppresse in Luca ma testimoniate da Efrem (Evangelii Concordantis Expositio, Moesinger; pag. 129) e da Tertulliano (4:8). Luca allungò quest'episodio e lo collocò prima di quello precedente. E. Efr. (T.)
* se non questo detto,

23 Medico, cura te stesso!
D Quanto abbiamo sentito dire che è stato fatto a Cafarnao
fallo anche qui nella tua terra natia! Gli ebrei scambiano Gesù per uno di loro. Essi gli domandano arrogantemente di produrre miracoli come segni (si veda 1 Corinzi 1:22). Ma Gesù si rifiuta di dare segni alla razza malvagia degli ebrei (11:29).

29 Lo cacciarono fuori della sinagoga T.
E, afferrandolo con le loro mani, T. Efr.
29 lo condussero fino al ciglio del monte, T. Efr.
sul quale la loro città era stata costruita,
onde buttarlo giù a precipizio, T. Efr.
30 ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andava. Egli sfugge in una maniera soprannaturale “perchè egli ha un corpo impalpabile” (T. 4:8). T.
GUARIGIONI - LA PARTENZA DI GESÙ
4:40 Mentre poi calava il sole, Durante il sabato ogni lavoro era proibito; ciò finiva al calar del Sole.
tutti quelli che avevano infermi per diverse malattie
D li conducevano da lui si veda Mc 1:32
ed egli, imponendo le mani singolarmente su ciascuno di loro, In quanto opposto al dio degli ebrei che ha bisogno di materia per i suoi miracoli, Gesù non fa uso di nessun strumento oppure di alcuna forma di materia (T. 1:15). T.
li curava. T.

41 Da molti uscivano poi anche demoni, che gridavano e dicevano: T.
Tu sei il figlio di Dio. T.
Ma egli, rimbrottandoli, non permetteva ad essi di parlare. Perchè lo prendono erroneamente per il Figlio del Dio Creatore. T.

42 Sul far del giorno
uscì e se ne andò in un luogo deserto T.
e le folle lo ricercavano T.
e vennero fino a lui
e cercavano di trattenerlo T.
per fare in modo che non se ne andasse via da loro.

43 Ma egli disse loro: T.
Anche alle altre città, Vale a dire, nel mondo intero. Il Cristo ebreo è solo per gli ebrei; la missione di Gesù è liberare l'intero genere umano. T.
è necessario che io annunci il regno di Dio! Gesù è ancora nel regno del dio degli ebrei (T. 1:24) ma egli annuncia la venuta di un nuovo dominio: il regno dei cieli che non è mai stato proclamato ancora (T. 3:24). “Gesù abolì la legge e i profeti e proclamò il suo stesso regno” (Esnik, pag. 187). T.
Perché per questo sono stato mandato. L'insegnamento di Paolo: “Quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli Elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione.” (Galati 4:3-5).
PESCATORI DI UOMINI
Questo episodio, collocato qui sull'autorità di Tertulliano, è stato trasposto dopo la resurrezione nell'appendice del vangelo di Giovanni.

5:1 Mentre egli stava in riva al lago di Genezaret, si veda Gv 21:1
2 egli vide due barche che stavano sulla riva del lago
e i pescatori, scesi da esse,
lavavano le reti.

3 Salito poi in una delle barche,
che era di Simone, T.; si veda Gv 21:2
4 disse a Simone:
Spingila in acque profonde
e calate le vostre reti per la pesca! T.; si veda Gv 21:6

5 Allora Simone rispondendo gli disse:
Maestro, per la notte intera ci siamo affaticati si veda Gv 21:3
e non abbiamo preso nulla si veda Gv 21:3
ma sulla tua parola
non disobbedirò certo.

6 E subito, calando le reti, si veda Gv 21:6
rinchiusero una grande quantità di pesci, T. si veda Gv 21:6
al punto che le reti si rompevano.

7 Fecero cenno ai compagni, che erano nell’altra barca,
di venire ad aiutarli;
e vennero e riempirono ambedue le barche
D al punto che per poco non affondavano.

8D Quando Simone vide questo,
cadde ai suoi piedi, dicendo:
Ti prego, allontanati da me,
perché sono un uomo peccatore, Signore! Simone, un galileo e un uomo del popolo, è un peccatore, che non osserva fedelmente la legge, e per quella ragione è guardato come impuro dai farisei. Quella è la ragione per cui egli domandò a Gesù di tenersi lontano da lui, poichè egli lo prende per un santo operatore di miracoli. Gesù, comunque, giunse a chiamare peccatori del genere.

9 Infatti uno stupore l’aveva coinvolto T.
e tutti quelli che erano con lui
per la pesca dei pesci che avevano preso;
10 si trattava dei suoi soci
Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo. Con Simone essi formano i Primi Apostoli (6:14). T.

Ed egli disse a Simone: T.
Non temere! T.
D'ora in poi sarai pescatore di uomini! Questa cattura è un miracolo allegorico che rappresenta il successo dei primi apostoli. Nella leggenda di Pitagora, il Maestro viene a Cortona a predicare, e incontra sulla strada alcuni pescatori intenti a gettare le reti che divennero i primi annunciatori della sua gloria (si veda Isidore Levy, La Légende de Pythagore; Parigi, 1927, pag. 30 e 301). T.

11 E, tirate le barche a terra, si veda Gv 21:2
lasciarono tutto e lo seguirono. T.
L'OFFERTA DEL LEBBROSO PURIFICATO
5:12 D Ed ecco un uomo lebbroso;
dopo aver visto Gesù
cadde sulla sua faccia, lo pregò, dicendo:
Signore, se vuoi puoi rendermi mondo.

13 Stendendo la mano
lo toccò dicendo; Gesù infrange la legge contro il contatto di un lebbroso (T. 4:9). Egli non si può contaminare, dal momento che il suo corpo è spirituale (Anonimo, citato da Harnack, Marcion, seconda edizione; Berlino, 1924, pag. 188*). T.
Lo voglio, sii reso mondo! Laddove Eliseo non guarì un lebbroso ebreo, Gesù, non un ebreo, fece così. Laddove Eliseo utilizzò l'acqua sette volte per purificare Naaman, Gesù utilizzò soltanto una parola (T. 4:9).
D E subito venne reso mondo. T.; si veda Mt 8:3

14 Poi egli gli intimò T.
di non dirlo a nessuno, T.
bensì: Va’, mostrati al sacerdote T. E.
e offri per la tua purificazione T. E.
* il dono, che Mosè ha ordinato, T. E.; si veda Mt 8:4
D onde questo sia di testimonianza per voi! È degno di nota che Gesù conferma la legge mosaica a questo riguardo (T. 4:9). Il lebbroso guarito simboleggia il peccatore purificato - vale a dire, il nuovo convertito al cristianesimo, che deve alla Chiesa ciò che un lebbroso purificato deve ai sacerdoti (si veda T. 4:9: hominem quondam peccatorem, verbo mox dei emaculatum, offerre debere munus deo apud templum... scilicet apud ecclesiam). Paolo impose ai nuovi convertiti di fare un'offerta (1 Corinzi 16; 2 Corinzi 9, ecc.). Gesù promuove la pratica di Paolo. “Per voi” significa tutti i peccatori purificati, di cui il lebbroso è simbolo. T. E.
LA REMISSIONE DEI PECCATI
5:17 Mentre egli insegnava,
convennero i Farisei e dottori della Legge; T.
18 Ed ecco uomini, che portavano su un lettuccio
un uomo, che era rimasto paralizzato Questo paralitico simboleggia il peccatore, “schiavo della legge del peccato che è nelle sue membra.” (Romani 7:23). T.
e cercavano di introdurlo
e di deporlo dinanzi a lui.

19 Allora, non trovando che via prendere per portarlo dentro
a motivo della folla,
D salirono sul tetto
D e scoperchiarono le tegole, dove egli si trovava, si veda Mc 2:4
D fecero calare nel mezzo il lettuccio si veda Mc 2:4
assieme al paralitico dinanzi a Gesù. T.

20 E vedendo la loro fede Una dimostrazione del potere della fede in cui il paralitico prende parte precede la remissione dei peccati in accordo con l'insegnamento di Paolo (Romani 3, ecc.).
D egli dice al paralitico: si veda Mc 2:5
Uomo, ti sono stati perdonati i tuoi peccati. Il peccatore paralitico “è liberato di colpo dalla vendetta tramite pietà e bontà” (Efrem, pag. 60). Gesù perdona i suoi peccati senza punirlo per loro (T. 1:27). Questo è un esempio di misericordia senza precedenti (T. 4:10). I peccati si perdonano se si mostra fede come in questo caso, oppure amore (7:47), se quelli che peccano contro di te sono perdonati da te (11:4), se tu fai un'ammissione umile (18:13), se, nel peccare, tu non sapevi che cosa facevi (23:34). “Il Dio Buono, vedendo che gli uomini erano condannati dal Dio Malvagio, discese per liberarli da questo destino e per recare loro un'amnestia e un perdono per i loro peccati” (A. 2:2). Efr.

21 Allora gli scribi e i Farisei cominciarono a questionare si veda Mc 2:6
D nei loro cuori dicendo:
D Chi è quest'uomo?
D Perché costui dice bestemmie?
Chi rimetterà peccati T.
se non Dio solo? T.

22 Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, Laddove il dio degli ebrei è ignorante di certe cose — ad esempio, egli domanda ad Adamo, Dove sei?; e a Caino, Dov'è tuo fratello? — e non sa che Sodoma e Gomorra sono state bruciate (T. 1:2; A. 1:17), Gesù sa tutto, perfino i pensieri segreti degli uomini; si veda 6:8; 9:47; 20:23; 24:38.
D rispondendo disse ad essi: si veda Mc 2:8
D Perché rimuginate nei vostri cuori cose malvagie? si veda Mt 9:4
23 Che cosa è più facile,
D dire: Ti sono stati perdonati i tuoi peccati si veda Mc 2:9
D oppure dire: Alzati e cammina? T. Eg.; si veda Mt 9:6

24 Affinché dunque sappiate E.
che il Figlio dell’Uomo ha potere Il Figlio dell'Uomo, un personaggio divino descritto da Daniele (7:13, ecc.) possiede, come un attributo essenziale, il potere di giudicare, e, perciò, di perdonare. Gesù assume questo titolo tradizionale per confronto (A. 1:7), proprio come egli assume quello di Cristo e in preferenza a quest'ultimo. “Come poteva essersi fatto strada nella fede degli ebrei se non per mezzo di un nome che fosse per loro familiare e tradizionale?” (T. 3:15). Il nome è preso in un senso nuovo, poichè il Figlio dell'Uomo ora deve soffrire e morire (9:22; 24:7) di cui Daniele non disse nulla. “Sotto nomi antichi, Gesù è nuovo” (T. 1:8). T. E.
di rimettere peccati sulla terra T. E.
D Alzati e prendi il tuo lettuccio! T. Eg.; si veda Mt 9:6
E immediatamente, alzatosi dinanzi a loro,
D prendendo il suo lettuccio, su cui giaceva, si veda Mt 9:7
se ne andò a casa sua.
* Questo accadde di sabato. Questo paralitico guarito, simbolo del nuovo convertito, riceve l'ordine di trasportare il suo letto — ossia, di infrangere il sabato (Egemonio, pag. 67). Eg.; si veda Gv 5:9
ASSOCIAZIONE CON PECCATORI
5:27 D E venuto di nuovo presso il mare si veda Mc 2:13
D istruiva la folla che gli veniva dietro si veda Mc 2:13

D e passando vide Levi, il figlio di Alfeo, si veda Mc 2:14
seduto al banco delle imposte Esattori di tasse e di imposte erano guardati dai farisei come famigerati peccatori, ed era proibito mischiarsi con loro. Gesù sceglie un uomo che era un trasgressore contro la legge e impuro (T. 4:2) T.
e gli dice: Seguimi! T.
28 E, lasciando tutto, alzatosi
lo seguiva.

29 Allora Levi fece un grande banchetto
nella sua casa
e vi era molta folla di collettori di tasse e di peccatori T.
D che stavano sdraiati a tavola.

30 E i Farisei e i loro scribi mormoravano
verso i suoi discepoli dicendo:
Perché mangiate e bevete Questa è l'opposizione di Paolo a Pietro ad Antiochia (Galati 2). Gesù decide a favore di Paolo. Si veda 7:37. T.
assieme ai collettori di tasse e peccatori?
31 E Gesù rispondendo disse ad essi:
Non hanno bisogno del medico i sani T.
bensì coloro che stanno male. T.
32 Non sono venuto a chiamare giusti
* bensì i peccatori. Un attacco intenzionale all'ebraismo che è essenzialmente una ricerca di “giustizia”. Il dio buono non ha nessun bisogno dei giusti e neppure di peccatori, ma egli ha pietà dei peccatori (A. 1:3) “Venerabile davvero, cotesto Dio, che desidera essere il padre di peccatori condannati da un altro” (Celso in Origene, Contra Cels., 6:53). si veda Mc 2:17
IL DIGIUNO
5:33 Essi poi dissero a lui:
Perché i discepoli di Giovanni digiunano spesso Giovanni il Battista, profeta della setta da cui era derivato il cristianesimo. Gesù guarda a Giovanni come appartenente ancora all'ebraismo (16:16). I cristiani, al contrario, sono iniziati ad un dio nuovo (T. 4:2). [39] I farisei digiunano due volte a settimana (18:2), lunedì e giovedì (Didachè, 8). T.
e fanno preghiere, T.
ugualmente anche quelli dei Farisei,
invece i tuoi mangiano e bevono? T.

34 E Gesù disse a loro:
D Possono forse digiunare i figli del talamo, Letteralmente, i Figli del Talamo Nuziale. Paolo paragonò Gesù ad uno Sposo a cui la comunità cristiana si presenta come una vergine casta (2 Corinzi 11:2). Qui i cristiani non sono la Sposa, ma i compagni dello Sposo. T.; si veda Mc 2:19
D per tutto il tempo in cui lo sposo è con loro? Lo Sposo è Gesù. “I marcioniti chiamavano la Chiesa la Promessa Sposa e nostro Signore il vero Sposo e il simbolo del vino nel calice è la festa di matrimonio durante i loro giorni santi” (Efrem, Inno, 48:2). Parlando di Gesù, essi utilizzavano il termine ebraico Emanuele (Signore con noi) (T. 3:12). T.; si veda Mc 2:19
Ma verranno giorni, e quando verrà tolto ad essi lo sposo, T.
allora digiuneranno in quei giorni. Gesù insegna l'osservanza del digiuno nei giorni che precedono Pasqua, durante cui lo sposo viene strappato dalla Chiesa. I marcioniti digiunavano ogni Sabato, “perchè il dio ebraico si riposò al settimo giorno, noi digiuniamo quel giorno così da non fare secondo i riti del dio ebraico” (E. 42, 3). Il digiuno settimanale si osserva perciò tra il giorno della morte di Cristo e quello della sua resurrezione, ossia, tra venerdì e domenica. T.

5:35 E diceva ad essi anche una parabola: Diversamente dal dio della Legge, Gesù fa uso di una nuova forma di insegnamento, la parabola (T. 4:2). T. Efr.
37* Non buttano vino nuovo T. Ipp. E.; si veda Mt 9:17

in otri vecchi, T. Ipp. E.
* altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri e il vino va perduto. Ipp., si veda Mt 9:17
38 D Ma il vino nuovo lo buttano in otri nuovi A.
* e ambedue si conservano. A.; si veda Mt 9:17

36* E nessuno sovrappone un rattoppo di panno fresco di telaio, strappandolo da un indumento nuovo, T. Ipp. A. E.; si veda Mc 2:21

su un indumento vecchio,
* altrimenti l’aggiunta complementare straccia E.; si veda Mc 2:11
e non si accompagnerà con quello vecchio;
lo strappo infatti diventerà ancora più largo. Marcione insisteva su quelle due parabole per mostrare agli Anziani della Chiesa romana l'incompatibilità tra cristianesimo ed ebraismo (E. 42, 2). “Il nuovo non è il compimento (πλήρωμα) del vecchio.... E nè Cristo nè l'Apostolo sono il compimento della legge” (A. 2:16). Paolo disse, Se uno è in Cristo, è una creatura nuova” (2 Corinzi 5:17). “Paolo, predicando un dio nuovo, desiderò respingere la legge del dio vecchio” (T. 1:21). Gli apostoli giudaizzanti mischiarono il nuovo e il vecchio, “i precetti della legge con le parole del salvatore” (Ireneo, 4:5, 5). “Essi hanno pervertito il vangelo trattenendo la vecchia legge” (T. 5:3). E.; si veda Mc 2:11
VIOLAZIONE DEL SABATO
6:1 E avvenne poi che egli in un secondo primo sabato T. Eg.
passasse per campi di grano
e i suoi discepoli erano affamati. T.; si veda Mt 12:1
D Incominciarono a strappare le spighe; T. Eg.
D fregandole con le mani T. Eg.
ne mangiavano. T.; si veda Gv 6:27

2 Ma i Farisei gli dicevano: T.
D Guarda che cosa fanno i tuoi discepoli T.
di sabato: quello che non è lecito. La Legge proibiva la preparazione di cibo il giorno di sabato (Esodo 16:23, ecc.).

3 Ma in risposta Gesù diceva ad essi: T. (Eg.)
Non avete mai letto questo, che cosa fece Davide, T. E.
quando ebbe fame, lui e quelli che erano con lui, T.

4* come entrò nella casa di Dio e, T. E.
prendendo i pani della esposizione,
ne mangiò T.
e ne diede anche a quelli che erano con lui,
D ai quali non era lecito mangiarne,
se non ai sacerdoti? Si veda 1 Samuele 21, dove non si specifica il giorno di sabato. I marcioniti disprezzavano Davide come un assassino e un adultero (Crisostomo, Hom. in Matt., 26:6). L'argomento è rivolto agli ebrei, che veneravano Davide, sebbene egli violò il sabato. Giustificando gli atti dei suoi discepoli, Gesù si assume la responsabilità per la violazione del sabato (T. 4:12).

D Nello stesso giorno, vedendo uno che lavorava di sabato,
D gli disse:
D Uomo, se sei consapevole di quello che fai,
D sei beato
D ma se non ne sei consapevole,
D sei stramaledetto e un trasgressore della Legge. Questo passo, che si preserva nel manoscritto D, non appare in altri manoscritti di Luca. Gesù non annulla il sabato per gli ebrei, ma solo per i cristiani, che sanno ciò che fanno — cioè, sanno che il regno della Legge è giunto ad una fine ed è stato sostituito dal Vangelo del Regno di Dio (16:16), e che “dove non c'è legge, non c'è nemmeno trasgressione.” (Romani 4:15).

6D Ed entrato di nuovo nella sinagoga di sabato, si veda Mc 3:1
nella quale vi era là un uomo,
D che aveva la mano destra secca, T.; si veda Mc 3:1
7 gli scribi e i Farisei lo controllavano
se cercava di curare al sabato,
onde accusarlo.

8 Ma egli, conoscendo i loro pensieri,
dice all’uomo, che aveva la mano secca:
Alzati e mettiti in mezzo.
E quello, alzatosi stette dritto.

9 Allora Gesù disse a loro: T.
Vi porrò una domanda:
È lecito di sabato T.
* fare del bene oppure no, T.
sciogliere un’anima oppure perderla? T.

D Ma essi tacevano. si veda Mc 3:4
10 D E girando lo sguardo su tutti all’intorno con ira, si veda Mc 3:5
dice all’uomo:
Distendi la tua mano.
E la teneva distesa
e la sua mano riacquistò la salute come anche l’altra T.

5D e diceva loro:
D Il figlio dell’uomo è signore T. E.
D anche del sabato! Gesù “deve distruggere il sabato che era di un altro dio... Egli trasforma il sabato” (T. 4:12; si veda Ireneo, 4:8, 2). Egli così è la dimostrazione di un'altra divinità (T. 4:12). Egli consacra il sabato a buone opere, in particolare la liberazione delle anime, allegorizzate dai paralitici. Si vedano i versi 18-25; 13:10-16. T. E.; si veda Mc 2:28
SCELTA DEI PRIMI APOSTOLI
6:12* E sale sul monte Un monte in qualche senso liturgico sulla cui sommità egli sarà trasfigurato (9:28-29) e dove egli incontra suo padre (9:35). T.; si veda Mc 3:13
D e stava trascorrendo la notte nella preghiera. Avendo annullato il sabato, egli istituisce la vigilia di preghiera che apre la domenica cristiana. T.
Il Padre esaudì tutte le sue preghiere. T.

13 quando si fece giorno,
convocò a sé i suoi discepoli
e ne scelse dodici tra essi, T.
che chiamò anche apostoli, T.
14 D per primo Simone, che soprannominò poi anche Pietro, T.; si veda Mt 10
e Andrea, il suo fratello,
D e Giacomo e Giovanni, il suo fratello, Si veda Mc 3:17
D che soprannominò Boanerghès,
cioè figli del tuono, Cioè, fulminatori (si veda 9:54). Uno di loro — Giovanni — è l'autore dell'Apocalisse, in cui egli conversa con Sette Tuoni (Apocalisse 10:3-4).
e Filippo e Bartolomeo
15 D e Matteo e Tommaso, quello soprannominato Didimo Si veda Gv 11:16
e Giacomo di Alfeo e Simone, quello chiamato Zelota,
16 e Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, E.
il quale divenne un traditore. Quei primi apostoli si mostrano stupidi e indegni. Il primo rinnega Gesù, l'ultimo lo tradisce. Iscariota o Scarioth (manoscritto D) è apparentemente un epiteto siriaco che significa “colui che tradisce” (W. B. Smith, Ecce Deus; Londra, 1912, pag. 303-317). Giuda Scarioth è allora l'equivalente di Judeus Traditor. E.
SERMONE AI NUOVI CRISTIANI
6:17* E scese in mezzo a loro. E.
* vi era una grande moltitudine del popolo
dai confini di Tiro e di Sidone T.
(D) (e) e da altre città, perfino dalla regione transmarina T.
18 che erano venuti per ascoltarlo
e per essere guariti dalle loro malattie. Questa moltitudine rappresenta i convertiti pagani, e Cristo si riferisce agli ebrei come stranieri (“loro padri” 6:23 e 26).

19 E la folla intera cercava di toccarlo, E.
perché una Potenza usciva da lui Gesù sente che questo Potere passa fuori da lui come un fluido (8:45). Paolo aveva percepito nella sua debolezza il Potere di Cristo (2 Corinzi 12:9).
e guariva tutti. “Il Dio di Bontà è buono verso tutti, laddove il Dio Creatore promette di salvare solo coloro che gli obbediscono” (A. 2:4).

20 Ed egli, alzando i suoi occhi, diceva loro: Questo discorso è “l'editto di Gesù, le cui sentenze (δόγματα) sostituiscono i comandamenti del dio degli ebrei (T. 4: si veda Laod., 2:15, Apostolikon); rovesciamento della legge dei comandamenti (ε͗ντολαί) con sentenze (δόγμασι). E.
Beati i poveri, “La parola greca πτω̑χοι significa qui ‘mendicanti’, “mendici” (T. 4:14). “Il dio della legge dice, io ho fatto il ricco e il povero (Proverbi 22:2), ma Cristo chiama benedetto il povero” (Eg., capitolo 44). Paolo dice che Gesù, “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.” (2 Corinzi 8:9). T.
* perché di loro è il regno di Dio. T.; si veda Mt 5:5
21 * Beati coloro che adesso hanno fame, T.
e perché verranno saziati. T.; si veda Mt 5:6
* Beati coloro che adesso piangono, T.
* perché rideranno. T.

22 * Beati sarete, T.
quando gli uomini odieranno voi, Un'espressione occulta che significa gli ebrei, i cui “padri” sono messi sotto accusa. Gesù predice persecuzioni da parte degli ebrei; si veda 21:12. T.
* e quando vi segregheranno e insulteranno
e rigetteranno il vostro nome come iniquo Probabilmente un'allusione alle persecuzioni di cristiani in Palestina durante la guerra di Bar-Kokhba, si veda 21:12. Marcione chiama i cristiani “voi che siete infelici con me, siete odiati con me” (συνταλαίπωροι καἱ συμμισούμενος)) (T. 4:9). T.
a causa del Figlio dell’Uomo! T.
23 Infatti proprio così fu fatto ai Profeti T. E.
dai loro padri! Gesù non intraprende la difesa dei profeti ebrei ma mostra semplicemente che gli ebrei erano empi verso i loro stessi profeti (T. 4:15). T. (E.)

24 Invece guai a voi, ricchi! Guai (ου͗αι) qui non è una maledizione, ma un monito (T. 4:15). T.
Perché siete già ripagati di consolazione. T.
25 D Guai a voi, già adesso rimpinzati! T.
Perché avrete fame. T.
Guai a voi, che adesso ridete! T.
* Perché sarete in lutto e piangerete. T.

26 D Guai a voi, quando diranno bene di voi tutti gli uomini; T.
infatti proprio così trattavano i falsi profeti T.
i loro padri! T.

Avete inteso che fu detto: Quelle tre strofe sono confermate da Esnik, pag. 193. Luca non le riprodusse, ma Matteo ne fece uso in una forma alterata. Essi pongono in opposizione “la legge del dio giusto e la grazia di Gesù” (Esnik, pag. 193). Ireneo (4:13, 1) conferma che i marcioniti ripetevano un insegnamento in materia di adulterio, assassinio, e giuramenti che conteneva, secondo loro, la controparte e la negazione delle antiche massime. Esn. (I.); si veda Mt 5:21
Non uccidere! Esn. (I.); si veda Mt 5:21
Ma io vi dico: Esn. (I.); si veda Mt 5:22
chiunque si adira con il proprio fratello, Esn. (I.); si veda Mt
l'inferno lo aspetta. Il dio buono non punisce direttamente; egli caccia i reprobi dalla sua vista (si veda 13:27-28) ed essi sono puniti nell'inferno infuocato del creatore (T. 1:27-28). Esn. (I.); si veda Mt

Avete inteso che fu detto: Esn. (I.); si veda Mt 5:27
Non commettere adulterio! Esn. (I.); si veda Mt
ma io vi dico: Esn. (I.); si veda Mt 5:28
chiunque guarda una donna per desiderarla, Esn. (I.); si veda Mt
ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore! Esn. (I.); si veda Mt

Avete anche inteso che fu detto: Esn. (I.); si veda Mt 5:33
Non spergiurare Esn. (I.); si veda Mt
ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti! Esn. (I.); si veda Mt 5:33
ma io vi dico: Esn. (I.); si veda Mt 5:34
non giurate affatto! Gli esseni ritenevano che un giuramento fosse un peccato più grande dello spergiuro (Flavio Giuseppe, Guerra Giudaica, 2, 8, 6). L'Apocalisse (10:5-7) presenta un angelo che fa un giuramento solenne. I marcioniti rimproverarono al dio ebraico di giurare (T. 2:26). Esn. (I.); si veda Mt

Avete inteso che fu detto: (A.); si veda Mt
Amerai il tuo amico A.; si veda Mt
e odierai il tuo nemico! A.; Mt

27 Bene a voi che state ascoltando dico: Questa parola “bene” (α͗λλά) presuppone le tre righe precedenti che sono attestate da Megezio in Adamanzio (A. 1:22) e che sono state rimosse da Luca. T.
Amate i vostri nemici! Il dio buono dà l'esempio di amare stranieri proprio come noi lo siamo per lui (T. 1:23). T. A.
28 E benedite coloro che vi maledicono I marcioniti oppongono alla Legge che malediva il precetto di Paolo in Romani 12:14, “benedite e non maledite” (Origene, Hom. in Num., 15:3). “Nella legge è la maledizione, nella fede la benedizione” (T. 5:3). T.
* e pregate per coloro che vi perseguitano! T. A.; si veda Mt 5:44

Avete inteso che fu detto: (A.); Mt 5:38
Occhio per occhio A.; Mt
e dente per dente. A.; Mt

Ma io dico a voi, (A.); Mt 5:39
29 * Se qualcuno ti schiaffeggia sulla guancia destra, T. A.
porgigli anche l’altra! Il contrario della lex talionis (T. 5:5). Gesù qui insegna “una nuova pazienza” (T. 4:16). Mediante questa pazienza i cristiani saranno salvati dalle persecuzioni degli ebrei (21:19). T. A.
* E se uno ti toglie il mantello, T. A. (Eg.)
* allora lasciagli anche la tunica. “Mosè prese oro e argento dagli egiziani, quando il popolo fuggì dall'Egitto. Gesù, al contrario, comanda che non sia lasciato nulla che un altro possa desiderare” (Egesippo, Acta Archelai, capitolo 44). T. A. (Eg.)

30 A chiunque ti chieda, daglielo “Il dio ebraico ordinò di donare a fratelli, ma Gesù a tutti coloro che chiedono. Questo è nuovo e contrario” (T. 4:16). T.
e a chi prende le tue cose non chiedere
la restituzione.
31 E come volete che facciano a voi gli uomini,
così anche voi fatelo ugualmente a loro. “Giosuè con violenza e crudeltà conquistò la terra santa. Gesù, d'altra parte, proibisce ogni violenza e predica pietà e pace” (Origene, Hom. in Jes. Nave, 12:1).

32 E se amate coloro che amano voi,
quale merito vi è per voi?
D Perché anche i peccatori amano coloro che li amano. T.; si veda Mt 5:46

34 E qualora facciate prestito a coloro, dai quali sperate di prendere, T.
quale merito vi è per voi?
Anche peccatori fanno prestiti a peccatori
D onde riceverne in cambio l’uguale.

35 Amate invece i vostri nemici
e fate del bene e fate prestito I marcioniti chiamano Gesù il Benefattore (Esnik, pag. 179).
senza sperarne alcun contraccambio Leggi α͗ντελπίζοντες al posto di α͗πελπίζοντες (T. Reinach).
* e sarete Figli di Dio, Secondo Paolo, Gesù era stato inviato in modo che gli uomini potessero diventare figli di Dio (Galati 4:5). Qui quest'affiliazione (υι͑οθεσία) si ottiene imitando la bontà di Dio. Dimostra che gli uomini erano estranei a Dio, chi mai rende suo figlio (υι͑οποιει̑ται) quello che è suo? (A. 2:19). Coloro che diventano figli di Dio devono rinunciare alla loro parentela secondo la carne (si veda T. 4:16). I nuovi cristiani nascevano tramite il sacramento marcionita di latte e miele (T. 1:14). T.
perché egli è Buono verso coloro che sono ingrati e malvagi. χρηστός foneticamente lo stesso di χριστός. Il Padre è χρηστός; anche Gesù è chiamato χρηστός, in preferenza a χριστός, nell'iscrizione marcionita di Lebaba (Harnack, 341). La bontà è l'unico attributo del Padre, ed egli solo la possiede in perfezione (si veda 18:19): tantummodo et perfecte bonus (T. 1:24). Essa è universale e suprema (catholica et summa bonitas), svincolata da ogni sentimento giudiziario (remota a iudicariis sensibus), pura nel suo stato (T 2:17). T.
36 Siate dunque misericordiosi T.
* come il Padre vostro ha misericordia verso di voi. Il dio buono “ha pietà di un'umanità sfortunata dal momento della creazione del Creatore” (Ireneo, 5:2, 1). “Avendo avuto pietà, egli inviò suo figlio, a sua volta buono, e ci liberò... Essendo mosso a compassione, egli ebbe pietà” (σπλαγχνισθείς), (A. 1:3). Quest'estasi di pietà è la sola opera visibile del dio buono; “è abbastanza per lui” (T. 1:17). T.

37 E non giudicate, “Il dio davvero gentile non minaccia, perchè egli non giudica e nè diventa adirato” (T. 4:19). “Calma e mitezza” sono sue caratteristiche (T. 4:29). “Egli non è causa di turbamento nè a sè stesso e neppure ad altri; meditando questo, Marcione rimuove da lui la severità e la potenza del giudice” (T. 1:25). Gesù, in modo simile, non giudica (12:14). T.
D onde non essere giudicati T.; si veda Mt 7:1
e non condannate, “Il dio buono salva coloro che credono in lui, ma non condanna coloro che non credono in lui” (A. 2:4). T.
D onde non essere condannati; T.
liberate e sarete liberati. T.

38 Date T.
e sarà dato a voi;
Syp. una buona misura ben pigiata e ben scossa, che versa fuori, T.
daranno nel vostro grembo. T.
Con la misura infatti con cui misurerete, T. A.
vi sarà misurato in contraccambio. T. A.
LE GUIDE CATTIVE
6:39 Disse poi anche una parabola ad essi: T.
Può forse un cieco guidare un cieco? I farisei ricevettero il nome di “guide dei ciechi” (Romani 2:19). I primi apostoli sono paragonati a loro qui. Accecati da una trave (la legge), essi pretendono di guidare coloro che sono accecati da una pagliuzza. T.
Non cadranno forse ambedue in una fossa? T.
40 Non c’è discepolo da più del Maestro. I discepoli di Cristo dovrebbero essere guidati da Cristo, e non dalla legge.

41 Perché poi guardi la pagliuzza
che è nell’occhio del tuo fratello
ma non fai attenzione
alla trave che è nel tuo occhio?

42 Come puoi dire al tuo fratello: si veda Mt 7:4
D Fratello, lascia che tolga via la pagliuzza dal tuo occhio,
ed ecco, nel tuo occhio giace la trave? T.

Ipocrita, togli via dapprima la trave dal tuo occhio T.
e allora ci vedrai bene
per togliere via la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello! T.

Vengono a voi in veste di pecore, A.; si veda Mt 7:15
ma dentro son lupi rapaci. A.; si veda Mt
Dai loro frutti li riconoscerete. Quelle tre righe sono attestate da Adamanzio (1:28), e furono rimosse da Luca e Matteo.

43 * Non c'è infatti un albero guasto T. Ipp. A. O.; si veda Mt 7:18
* che faccia frutti buoni. T. Ipp. A. O.; si veda Mt
* né a sua volta un albero buono T. Ipp. A. O.; si veda Mt
che faccia frutti guasti “L'albero cattivo è la legge, da cui provenne la nozione del peccato” (Origene, Comm. in Rom., 3:6). Tertulliano dice che Marcione, turbato dal problema del male, trovò quelle parole del dio creatore, “ego sum qui condo mala” (Isaia 45:7) ed “ecce ego emitto in vos mala” (Geremia 18:2). Egli applicò al dio creatore la similitudine dell'albero cattivo che produce un cattivo frutto — ossia, mali. Egli suppone che un altro dio deve essere l'albero buono che produce buon frutto (T. 1:2), “Tu vedi qui due nature, due dèi” (A. 1:28). T. Ipp. A. O.; si veda Mt

44 * Ogni singolo albero infatti viene conosciuto proprio dal suo frutto. T. O.; si veda Mt 12:33
Infatti non raccolgono fichi da spine
né vendemmiano un grappolo da un roveto.

45 * L’uomo buono estrae il bene T. A.; si veda Mt 12:35
dal tesoro buono del cuore T. A.
e il malvagio estrae la malvagità T. A.
dalla malvagità, Quest'allegoria implica due dèi (T. 4:17). L'epiteto “malvagio” (πονηρός e non κακός, cattivo) è applicato dai marcioniti al dio ebraico che è giusto e malvagio (Teodoreto, Haer. fab., 1:24; si veda Origene, Philo., 10:27). L'uomo buono simboleggia il dio buono. T. A.
perché la sua bocca parla
a partire da ciò che abbonda nel cuore. A.
Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi. A.; si veda Mt 15:19

46 * Perché poi mi chiamate: Signore, Signore! T.
E non fate le cose che dico? I cristiani che invocano Gesù senza praticare la sua vera dottrina saranno respinti da lui (13:24-28). T.
LA FEDE DEI PAGANI
Il principio e la fine di questo episodio sono stati modificati da Luca. La versione di Matteo, che è più semplice, è più vicina ovviamente all'originale.
7:1* Andò a Cafarnao. Mt 8:5; si veda Gv 4:46
E un centurione venne da lui T.; Mt
esortandolo e dicendo: Mt 8:6
Signore, il mio servo a casa mia sta male, Mt; si veda 4:51
Paralizzato, torturato crudelmente. Mt
Ed egli gli dice: Mt 8:7
Vengo io, lo guarirò.

E rispondendo il centurione disse: Mt 8:8
6 Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri sotto
il mio tetto, Perchè pagano, perciò peccatore e impuro per gli ebrei.
7 ma di’ una parola
e sia guarito il mio servo!

8 Anche io infatti sono un uomo posto sotto autorità,
avendo sotto di me dei soldati,
e a uno dico: Va’ ed egli va,
e al mio schiavo: Fa’ questo, e lo fa. La fede di questo pagano è che il Logos di Gesù opera a distanza, come un messaggero. A differenza del dio degli ebrei, Gesù non ha nessun bisogno di mezzi materiali per operare i suoi miracoli (T. 4:9).

9 Sentendo allora queste cose, Gesù si stupì di lui T.
e rivolto verso la folla che lo seguiva, disse:
D In verità dico poi a voi, T.E.; si veda Mt 8:10
* presso nessuno in Israele ho trovato siffatta fede. Gesù eleva a modello la fede dei pagani (T. 4:17). Sono loro, piuttosto che gli ebrei, ad essere convertiti a Cristo. T.E.; si veda Mt 8:10

E Gesù disse al centurione: Mt 8:13
Va', e sia fatto per te! Mt; si veda Gv 4:50
In quell'istante il servo guarì. La guarigione del figlio del centurione simboleggia la conversione dei pagani a Gesù. Questo portò Marcione a domandarsi: Chi sono quei pagani che credono nel dio ebraico? (T. 3:21). Mt; si veda Gv 4:53
LA RESURREZIONE DI UN UOMO MORTO
7:11D E nel prosieguo andò in una città chiamata Naìn
12 Avvenne poi che, come si avvicinò al portale della città,
ecco che veniva portato in sepoltura un morto, T.
figlio unigenito di sua madre, T.
che era vedova. Questa vedova simboleggia apparentemente Sion, la vedova dello Sposo dopo la distruzione del tempio. Nel quarto libro di Esdra, che Marcione potrebbe aver conosciuto, Sion si rappresenta come una donna desolata che ha perso il suo unico figlio. Le viene promesso che questo figlio — ossia, la Gerusalemme terrena — le sarà restituito (4 Esdra 9:38 fino a 10:16). Nain sembra significare “il gradevole”, e si riferisce alla terra di Israele secondo Genesi 49:15. T.

13 E il Signore, vedendola ebbe compassione di lei Letteralmente “fu mosso a compassione” (ε͗σπλαγχνίσθη). La stessa parola si utilizzò per la compassione del dio buono.
e le disse: Non piangere più!
14 E accostatosi toccò la bara
e i portatori ristettero ed egli disse:
Giovinetto, giovinetto, dico a te, destati. T.

15 E il morto si mise a sedere T.
e cominciò a parlare
ed egli lo consegnò a sua madre. Questa resurrezione è una dimostrazione senza precedenti, novum documentum (T. 4:18). La resurrezione di Gerusalemme che gli ebrei aspettavano dal falso Messia Bar-Kokhba sarà realizzata da Gesù.

16 E il timore prese tutti T.
e glorificavano Iddio, dicendo: T.
Un grande profeta è uscito in mezzo a noi T.
e Dio ha visitato il suo popolo. Gli ebrei scambiano Gesù per un profeta del loro stesso dio. Egli non li rimprovera, così tanta è la sua pazienza divina (T. 4:18). T.
GIUDIZIO SU GIOVANNI IL BATTEZZATORE
Giovanni, apprendendo nella sua prigione (T.) A.; si veda Mt 11:2

le opere di Cristo T. A.; si veda Mt
fu scandalizzato. Quelle tre righe, autenticate da Tertulliano (4:18, scandalisatur Johannes auditis virtutibus Christi), Adamanzio (1:26 “nella sua prigione”), ed Epifanio (42, scolio 8, su “Benedetti siano coloro che non si scandalizzano di me”, applicato da Marcione a Giovanni), sono scartate da Luca. Flavio Giuseppe racconta della prigionia di Giovanni il Battista (Antichità Giudaiche, 18, 5, 2). Giovanni è scandalizzato perchè i miracoli di Gesù non sono del dio degli ebrei (T. 4:8). “Giovanni appartiene ad un altro dio; egli è l'uomo del creatore ed è inconsapevole della nuova divinità” (Origene, Comm. in Joh., 1:82). T. E.;

7:19* Dopo aver convocato due dei suoi discepoli, dice: Andate a dirgli: A.; si veda Mt
Sei tu che vieni T. A.
o dobbiamo aspettare un altro? “Giovanni non accetta Gesù, poichè è impossibile che un profeta del dio creatore non dovesse riconoscere il suo stesso Cristo” (A. 1:26). Gesù perciò non è Colui che viene (ο͑ ε͗ρχόμενος — il termine in Apocalisse), se con questo si deve intendere il Cristo ebraico. Ma egli è Colui che viene dopo (ο͑ ε͗περχὁμενος) — che viene dopo il Cristo ebraico e lo rovescia. Giovanni è proprio altrettanto dubbioso di lui quanto lo è Erode (9:7-9). T. A.

21 D In quell’ora egli guarì molti
da malattie e flagelli e spiriti maligni
e a molti ciechi fece dono del vedere. “Il dio della creazione non restituì la sua vista a Isacco quando diventò cieco. Il nostro Signore, al contrario, che è buono, aprì gli occhi di molti uomini ciechi” (A. 1:20). A.

22 E rispondendo disse loro:
Andate e dite a Giovanni
le cose che hanno visto i vostri occhi e che hanno udito le vostre
orecchie:

ciechi riacquistano la vista,
zoppi camminano,
lebbrosi vengono resi mondi
e sordi sentono, morti sorgono,
a poveri vengono date buone notizie. Quelle sono le opere del Messia ebraico, vide Isaia 35:5-6 61:1-2, e, in aggiunta, la purificazione dei lebbrosi e la resurrezione dei morti. Esse sono anche le opere del Dio-Uomo dei mandei (si veda R. Retitzenstein, Das mandäische Buch des Herrn der Grösse; Heildeberg, 1919, 9, 23). Gesù le esegue facendo scandalizzare Giovanni.

23 * E beato sei, se non troverai motivo di inciampo in me! T. E.

24 Quando poi i messaggeri di Giovanni se ne andarono,
egli iniziò a dire verso le folle riguardo a Giovanni: T.
Che cosa siete usciti a guardare nel deserto? T.
26 Un profeta?
* Sì, vi dico, e più di un profeta, come se fosse un Angelo. T.

27 Egli è colui sul quale sta scritto: T. A. E.
Ecco, io mando il mio Angelo T. A. E.
dinanzi a te, T. A. E.
il quale preparerà la tua strada T. A.
dinanzi a te! Malachia 3:1 (parafrasi aramea). Giovanni è, secondo le profezie ebraiche, il precursore del Messia ebraico. Egli è come un angelo di Dio per gli ebrei, e così più di un profeta. Ma “anche se un angelo dal cielo vi annunciasse un qualsiasi altro vangelo ... sia anatema” (Galati 1:8). A.

28 Io vi dico,
* più grande tra tutti i nati di donne Meno grande di Gesù che non nacque da donna, meno grande di ogni cristiano che rinasce nel diventare un figlio di Dio (6:35). T.
* è il profeta Giovanni. T.
Ma il più piccolo nel regno di Dio T.
è più grande di lui. Perchè l'ultimo dei cristiani appartiene al Regno di un altro dio piuttosto che a quello di Giovanni (T. 4:18). “Marcione parla a sè stesso, di natura superiore al creatore” (Girolamo, Comm. in Eccl., pag. 450). “Se il dio degli ebrei è il creatore di questo universo, un altro, il quale sarebbe superiore a lui, ha compiuto cose maggiori di lui” (Giustino, 1 Apologia, 26:5). “Il Padre è al di sopra del dio che creò questo mondo” (Ireneo 1, 27, 2). T.
AMORE
7:36 Uno dei Farisei poi gli chiedeva
di mangiare con lui ed egli,
entrato nella casa del Fariseo, E.
si sdraiò. E.

37 Ed ecco una donna, peccatrice nella città, T. E.
38 postasi dietro presso i suoi piedi, piangendo, E.
D con le lacrime bagnò i suoi piedi e con i capelli del suo capo asciugava E.
(D) e copriva di baci i suoi piedi T.; si veda Gv 12:3
* e li ungeva con l’unguento. E.

44 * Gesù disse al Fariseo:
Sono entrato nella tua casa,
non mi hai dato acqua per i piedi,
lei invece con le lacrime ha bagnato i miei piedi E.
45-46* e ha unto i miei piedi e li copriva di baci. E.

47 Per questo motivo ti dico:
Sono stati perdonati i suoi molti peccati, T.
poiché ha amato molto. Un'allusione anche alla legge del fariseo: “La carità copre una moltitudine di peccati” (Prov. 10:12), “l'amore copre tutti i peccati”. L'amore (α͗γαπή) è il sentimento che nutre il dio buono per gli uomini (11:42; si veda Efesini 3:19). Gli uomini dovrebbero restituire il suo amore come fa qui la donna peccatrice. Al pari di lui, essi dovrebbero amare perfino i loro nemici (6:35).

50 Poi le disse: T.
La tua fede ti ha salvata. La fede in Cristo ha dato origine al pentimento nel peccatore (T. 4:18). Nell'insegnamento di Paolo la fede agisce per amore (Galati 5:6) e gli uomini sono salvati mediante la Grazia, per mezzo della fede (Efesini 2:8, ecc.). La stessa espressione appare in 8:48; 17:19; 18:42. T.

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