mercoledì 19 dicembre 2018

«Gesù, il Dio fatto uomo»Appendice (I): IL VANGELO SECONDO MARCIONE (sezione VI)


APPENDICE 

I

IL VANGELO SECONDO MARCIONE



NOTA DEL TRADUTTORE

Per comodità di rappresentazione, il testo del Vangelo secondo Marcione è presentato di seguito, come ricostruito da Couchoud. Il testo è diviso in 6 sezioni.


22:1 D Si avvicinò poi la festa degli azzimi, quella chiamata (T.)
Pasqua La Pasqua, giorno del sacrificio dell'Agnello Pasquale, precedeva i sette giorni durante i quali gli ebrei dovevano consumare solo pane azzimo. Il tempo di Pasqua si estendeva a volte fino ad otto giorni (Flavio Giuseppe, Ant., 14:2, 1).
2 e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano
D come farlo perire,
D perché temevano la folla.

3* Giuda poi quello chiamato Iscariota,
che era uno del numero dei dodici (T.)
4* se ne andò a conferire con i capi dei sacerdoti E.
sul come consegnarglielo. Giuda Iscariota, o Scarioth (manoscritto D), il giudeo che tradisce (si veda 6:16), rappresenta il traditore tra i primi apostoli ebrei, come Pietro rappresenta il rinnegato. (T.) E.

5 E gioirono T.
e convennero di dargli dei soldi;
6 ed egli acconsentì e cercava l’occasione propizia
per consegnarglielo senza che la folla se ne accorgesse.
LA CENA DEL SIGNORE
22:7 D Venne poi il giorno della Pasqua, T.; si veda Gv 13:1
nel quale era necessario che venisse ucciso l’agnello pasquale.
* E disse a Pietro e agli altri: E.
Andate a preparare per noi E.
* per mangiare la pasqua. E.; si veda Mc 14:12

14 E quando fu l’ora,
si sdraiò E.
e i dodici apostoli con lui. E.; si veda Mt 26:20

15 E disse ad essi: E.
Ho grandemente desiderato T. E. Esn.
* mangiare questa pasqua assieme a voi T. E. Esn.
prima del mio patire. La parola πάσχα (agnello pasquale e Pasqua) è paragonata da un gioco di parole a πάσχω, soffrire. T. E.

19 E prendendo un pane, T.
facendo la preghiera di benedizione, lo spezzò (A.)
* e ne diede ai suoi discepoli, dicendo: T.; si veda Mt 26:26
Questo è il mio corpo, E. Efr.
* quello donato per voi; Invece dell'Agnello Pasquale, Gesù dà da mangiare ai suoi discepoli un pane che rappresenta il suo stesso corpo. Così si realizza l'insegnamento di Paolo — “Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato per noi” (1 Corinzi 5:7). Gesù introduce un rito nuovo che egli sostituisce alla Pasqua e in cui egli stesso è il sacrificio consumato. “Questo è il mio corpo — che equivale a dire, il simbolo del mio corpo” (T. 4:40). Gesù simboleggiava il suo corpo mediante un pane, proprio perchè egli mancava di un corpo reale (T. 4:40). T.

20 * Così pure la coppa, dicendo: T.
Questa coppa è il nuovo patto nel mio sangue, T.
che viene versato per voi. La coppa di vino che si doveva bere in parecchie occasioni durante la Pasqua ebraica viene sostituita nel nuovo rito da una coppa, i cui contenuti non sono specificati; nei misteri dei marcioniti essa conteneva solamente acqua (E. 42, 3). Questa coppa appare nel patto (διαθήκη) sigillato e firmato col sangue di Cristo che dev'essere versato, “testamentum sanguine suo obsignatum” (T. 4:40). Questo patto viene spiegato ulteriormente, col verso 29, “io preparo per voi ((διατίθεμαι) un Regno, come il Padre l'ha preparato per me” — ossia, il regno che i cristiani possederanno al suo arrivo. Quella è la ragione per cui Paolo dice in un passo parallelo: “Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga (1 Corinzi 11:26).

21 * Ma ecco la mano di colui che mi tradisce è
D alla tavola con me. “Il creatore non sapeva dove fosse Adamo, dal momento che egli disse Dove sei tu? Ma Cristo conosceva perfino i pensieri degli uomini” (A. 1:17); si veda 5:22, ecc.
22 Certo il Figlio dell’Uomo se ne va secondo quello che è già stato stabilito, Gesù va alla sua morte alla volontà del Padre (22:42).
(D) * ma guai a quell’uomo per opera del quale viene consegnato il Figlio dell’Uomo! T.

Si alzò da tavola, (Gv 13:4)
depose le vesti e, (Gv)
preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Cr.; si veda Gv
Poi versò dell'acqua nel catino (Gv)
e cominciò a lavare i piedi dei discepoli Cr.; si veda Gv
e ad asciugarli con l'asciugatoio (Gv)
di cui si era cinto. Questo passo è testimoniato da Crisostomo, Hom. in Phil., 7: “Egli prese la forma di uno schiavo, essi dicono [cioè, i marcioniti] quando, cintosi di un asciugatoio, egli lavò i piedi dei suoi discepoli”. Esso è stato rimosso da Luca, che preserva, comunque, l'allusione fatta ulteriormente da Gesù (verso 27). Giovanni lo preservò e lo sviluppò. Così nel fare l'opera di uno schiavo, Gesù compie le parole di Paolo: “prese su di sé la forma di un servo” (Filippesi 2:7). (Cr.) (Gv)

25 Ed egli disse loro:
I re delle nazioni le signoreggiano
e quelli che hanno potere su di loro vengono chiamati Benefattori. Euergetes, un titolo portato comunemente dai sovrani di Siria ed Egitto.
26 Voi però non così,
D ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo
e chi è il capo diventi come colui che serve
27 D più che colui che giace a mensa;

D infatti in mezzo a voi sono venuto si veda Mc 10:45
D non come colui che giace a mensa
D ma come colui che serve. Un'allusione alla pulitura dei piedi, servizio reso da uno schiavo.

D E voi siete cresciuti nel mio servizio
D come colui che serve. Si veda 9:48: “colui che è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande!”.

Vi do un comandamento nuovo: A.; si veda Gv 13:34
che vi amiate gli uni gli altri; A.; si veda Gv
come il Padre ha amato voi. Quelle tre righe sono testimoniate da Adamanzio, 2:16: “Io leggerò; io vi darò, egli disse, un nuovo comandamento; amatevi l'un l'altro come il Padre ama voi”. Esse sono omesse da Luca e preservate da Giovanni. “Il Salvatore dice chiaramente, io vi darò un nuovo comandamento.... Allora il Cristo non è il compimento della legge” (A. 2:16); si veda 6:36. A.

Se il mondo vi odia, (Gv 15:18)
sappiate che prima di voi ha odiato me. (Gv)

Se foste di questo mondo, A.; si veda Gv
il mondo amerebbe ciò che è suo; Quelle due righe appaiono in Adamanzio, 2:20: “Il dio buono disse, se voi fosse di questo mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo”. Il passo è stato lasciato da Luca, tenuto ed espanso da Giovanni. Gesù “non chiama buono nè il mondo e neppure le creature che sono in esso” (A. 2:20). “Il mondo — ossia, il creatore del mondo” (T. 5:4). Le “nazioni di questo mondo” hanno altri interessi rispetto ai cristiani (12:30). A.; si veda Gv
poiché invece non siete di questo mondo, (Gv)
ma io vi ho scelti da questo mondo, “Dio ha scelto le cose pazze del mondo .. Dio ha scelto le cose deboli del mondo ... le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate” (1 Corinzi 1:27-28). (Gv)
perciò questo mondo vi odia. “Sarete odiati da tutti” (21:17). Marcione chiamava i cristiani “voi che siete infelici con me, siete odiati con me” (T. 4:9). (Gv)

28 D Voi siete quelli che avete perseverato con me
nelle mie prove;
29 e io preparo per voi
un Regno, come il Padre l'ha preparato per me. È il Regno o Trono (βασιλείαν) che il Padre si compiacque di dare al “piccolo gregge” (12:32). Esso è l'oggetto del patto per mezzo del sangue simboleggiato dalla coppa eucaristica (διαθήκη spiegato qui da διατίθεμαι).

33 * Pietro gli disse: T.
Signore, con te sono pronto (T.)
ad andare anche in prigione e anche alla morte. Pietro ha la presunzione di pensare di essere uno di coloro che non lasceranno mai Gesù “per tutte le sue Prove”, e perciò è uno del piccolo gregge a cui viene promesso il Regno. La prima Prova mostra che egli non è nulla in esso. (T.)

34 Ma lui gli disse:
Ti dico, Pietro,
non canterà oggi un gallo,
finché non rinnegherai per tre volte di conoscere me. T.
GESÙ TRADITO
22:39 E, uscito, se ne andò come al solito
sul Monte degli Ulivi;
e lo seguirono anche i discepoli.
40 D E quando fu sul luogo disse ad essi:
Pregate di non entrare in una prova. Questa è l'ultima richiesta nella preghiera che Gesù insegnò loro (11:4).

41 Ed egli si appartò da loro E.
quasi un lancio di una pietra E.
e inginocchiatosi pregava dicendo: E.
42 D Padre, non la mia volontà ma la tua si realizzi;
D se vuoi, rimuovi questa coppa da me. Il calice in cui sarà versato il sangue (22:20). Gesù introduce qui un esempio per i cristiani di non cercare Prove, ma di pregare perchè possano esserne risparmiati. Avendo trascurato questa preghiera Pietro, il primo, fallirà nella Prova.

45 E alzatosi dalla preghiera,
venendo dai suoi discepoli,
* li trovò che dormivano per l’afflizione si veda Mc 14:37
46 e disse loro: Ma come, dormite?
Alzatevi a pregare,
onde non entriate in una prova.

47 Mentre poi stava ancora parlando,
D ecco molta folla si veda Mt 26:47
D e quello che si chiamava Giuda Iscariota, uno dei
dodici,
precedeva;
e Giuda si avvicinò a Gesù per baciarlo, T.E.
D e disse, Salve, Rabbì! (E.); si veda Mt.
E Gesù disse a Giuda:
Con un bacio consegni il Figlio dell’Uomo? Il bacio santo (ϕίλημα ἅγιον) era un segno di riconoscimento e comunione tra cristiani (Romani, 1 e 2 Corinzi, Tessalonicesi, ecc.). In particolare il bacio precedeva l'eucarestia (Giustino, Apol., 65). Giuda simboleggia i cristiani apostati che tradiscono i loro fratelli coi segni perfino della comunione che essi hanno con loro. Questo è il compimento della profezia di Gesù — “Il Figlio dell’Uomo sta per essere consegnato in mani di uomini!” (9:44). T.
PIETRO LO RINNEGA
Questo episodio è testimoniato solo da una testimonianza indiretta; il rinnegamento fu predetto da Cristo (si veda T. 4:41: Petrum... negationi destinando...).
22:54 Poi, dopo averlo arrestato, lo condussero
e lo introdussero nella casa del capo dei sacerdoti
e Pietro lo seguiva da lontano.

55 E dopo aver acceso un fuoco in mezzo al cortile
D ed essersi messi insieme a sedere,
D sedeva pure Pietro assieme a loro, scaldandosi. si veda Mc 14:54

Allora una serva, avendolo visto seduto presso la zona luminosa
e guardandolo fissamente disse:
Pure costui era con lui,
57 ma egli negò di esserlo stato, dicendo: (T.)
D Non lo conosco.

58 E dopo breve tempo un altro, vedendolo, disse
la stessa cosa.
Ma Pietro esclamò:
Uomo, non sono io. (T.)

59 E trascorsa circa un’ora
un cert’altro insisteva:
D Lo dico con sicurezza,
pure costui era con lui
e infatti è un galileo.

60 Ma Pietro disse:
Uomo, non so quello che dici. (T.)
E subito, mentre egli parlava,
cantò un gallo.

61 E Gesù voltatosi fissò Pietro
e Pietro rammentò la parola di Gesù,
allorché gli disse:
Prima che un gallo canti oggi per tre volte mi rinnegherai. Qui Pietro simboleggia quei cristiani che negano Gesù dinanzi agli uomini e saranno da lui rinnegati dinanzi a dio (12:9). Questa parte gli viene data perchè egli fallì di “comportarsi rettamente secondo la verità del vangelo” (Galati 2:14). Egli si definì un “pilastro”, una roccia (questo è il significato di Cefa). Egli è uno di coloro a cui Paolo rivolse questo rimprovero, “Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere” (1 Corinzi 10:12).

GESÙ RIFIUTATO
13:63 E gli uomini, che l’avevano in custodia, si facevano beffe di lui, colpendolo e battendolo, e E.
64* poi gli chiedevano dicendogli: E.
Profetizza: chi è che ti ha percosso? Siccome essi non sanno chi sia Gesù, lo prendono per un profeta ebreo (si veda 9:8), e lo maltrattano come i loro padri maltrattarono i profeti del passato (si veda 6:23; 1147). Un compimento della profezia: “Il Figlio dell’Uomo deve patire molto” (9:22). E.

66 E come si fece giorno,
vennero radunati gli anziani del popolo
e i capi dei sacerdoti e gli scribi
e lo portarono via nel loro sinedrio, T.
67 D dicendo: Tu sei proprio il Cristo? Per il Cristo il Sinedrio intende il Messia ebreo, il Figlio di Davide. Gesù non è questo Cristo. Ma i suoi ascoltatori non sono disposti ad essere istruiti ed apprendere. Egli preferisce utilizzare il titolo di Figlio dell'Uomo come fece quando rimproverò i primi apostoli (9:20-22). T.

Egli disse: T.
Se ve lo dicessi, non mi credereste; T.
68 se poi ve lo chiedessi, non mi rispondereste. T.
69 Da adesso però il Figlio dell’Uomo starà seduto T.
alla destra della Potenza di Dio. T.

70 Poi tutti dissero: T.
Tu allora sei il figlio di Dio? T.
* Ed egli rispose ad essi: T.
Voi lo dite che io lo sono.
“E non io” (T. 4:41). Il titolo di Figlio di Dio è a sua volta equivoco dal momento che per il Sinedrio esso si riferisce al Dio di Israele. “Riguardo quale Cristo gli ebrei dovrebbero domandare se non il loro? Perchè allora egli [Gesù] non dovrebbe annunciare l'altro? In modo da dover essere in grado di soffrire” (T. 4:41).
T.

23:1 D E alzatisi, tutta la loro moltitudine, lo condussero da Pilato. T.
2 Iniziarono poi ad accusarlo, dicendo: T.

Abbiamo trovato costui che fa deviare la nostra nazione E.
e e distrugge la legge e i profeti E.
* e comanda di non dare le tasse a Cesare E.
e † e aliena le donne e i figli da noi, E.
Sy. e dice di essere Cristo il Re T.
Che siederà alla destra di Dio. Di quelle accuse la prima si riferisce al primo insegnamento di Gesù (4:31); la seconda pone una falsa interpretazione della risposta di Gesù riguardo al tributo (20:25); la terza si riferisce alle donne che lo seguirono (8:2-3), e ai piccoli che accolse (18:15-16); la quarta al suo discorso dinanzi al Sinedrio (22:69), ma sostituisce erroneamente il titolo Figlio dell'Uomo con Cristo il Re. T.

3 Allora Pilato lo interrogò dicendo: T.
* Tu sei il Cristo? Pilato intendeva il Messia ebreo, proprio come intesero gli ebrei.
Ed egli rispose dicendogli:
Lo dici tu.

4 Poi Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alle folle:
Non trovo nulla di criminoso in quest’uomo.
5 Ma essi insistevano dicendo:
Incita il popolo, insegnando per tutta la Giudea
e cominciando dalla Galilea fino a qui.

6 Pilato poi, avendo sentito, chiese
D se quell’uomo fosse di Galilea
7 e, venuto a conoscenza che proveniva dalla giurisdizione di Erode,
lo rinviò a Erode, T.
che era anche lui a Gerusalemme
in quei giorni.

8 Ed Erode, vedendo Gesù, ne fu molto contento, T.
perché era da parecchio tempo che voleva vederlo
a motivo di quello che aveva sentito dire a suo riguardo Un riferimento a 9:9. Erode personifica una curiosità frivola che non merita di sapere la verità.
e sperava di vedere qualche prodigio fatto da lui.
9 Lo interrogava dunque
ma lui non gli rispose nulla. T.

13 Pilato poi, dopo avere convocato i capi dei sacerdoti
D e i Magistrati e il popolo Quei magistrati (ἄρχοντες) sono introdotti perchè Paolo parlò dei Principi (ἄρχοντες) di questo Mondo che crocifissero Gesù (1 Corinzi 2:8). Paolo intendeva le Potenze invisibili. Qui essi sono rappresentati dai Magistrati del popolo ebreo. Costituiscono gli agenti del Dio ebraico. “I Principi di questo Mondo crocifissero il Signore — ossia, il Cristo di un altro dio — così che la colpa del crimine dovesse ricadere sullo stesso creatore” (T. 5:6). “Il creatore, vedendo che il dio buono stava distruggendo la sua legge, ordì un complotto contro di lui, non sapendo che la morte del buono sarebbe stata la salvezza dell'umanità” (A. 2:9).
14 disse ad essi:

Mi avete denunciato quest’uomo
come sobillatore del popolo
ed ecco io, dopo averlo esaminato dinanzi a voi,
D non ho trovato in quest’uomo nulla di criminoso
15 e neppure Erode,
D perché lo ha rimandato a noi; (T.)

ed ecco nulla che meriti la morte
è stato commesso in costui.
16 Dopo averlo flagellato dunque lo lascerò libero.

18 Ma gridarono tutti insieme dicendo:
D Uccidilo, uccidilo! Un compimento della predizione di Gesù che “Il Figlio dell’Uomo deve essere rigettato dagli anziani e scribi e capi dei sacerdoti” (9:22). La storia è costruita così che gli ebrei siano responsabili della morte di Gesù, sebbene la punizione romana della Croce venga ordinata da Pilato. T.
Liberaci invece Barabba, Questo è un nome davvero peculiare. Significa il Figlio del Padre oppure il Figlio di Suo Padre. Sembra essere un'allusione, forse, a Bar-Kokhba, il quale, sebbene macchiatosi di omicidio, fu preferito dagli ebrei a Cristo Gesù. T.
uno che era stato buttato nella prigione T.
a causa di una ribellione avvenuta nella città (T.)
e di un omicidio.

20 Pilato poi li mandò di nuovo a chiamare
con l’intento di liberare Gesù,
ma essi soffocarono le sue parole dicendo:
Crocifiggi, crocifiggilo! Gesù doveva essere crocifisso dal momento che Paolo aveva detto: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno” (Galati 3:13); si veda Deuteronomio 21:23. “Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Filippesi 2:8). “Egli fu inchiodato alla croce dai Poteri e dai Principati del creatore, che erano invidiosi” (T. 3:23). T.

24 E Pilato sentenziò che venisse attuata la loro richiesta.
25 Liberò poi colui che a causa di un omicidio era stato buttato in prigione T.
e che essi chiedevano
e consegnò Gesù alla loro volontà. I magistrati ebrei (ἄρχοντες) e non i romani devono crocifiggere Cristo a dispetto dell'improbabilità storica (si veda 24:20).
GESÙ CROCIFISSO
23:32 e Venivano poi anche condotti altri due criminali T.
assieme a lui per subire l’esecuzione. I martiri cristiani che Cristo allegorizzò erano spesso annoverati tra criminali civili (si veda Eusebio, Mart. Pal., 6:3).
33* E giunti in un luogo detto Posto del Teschio, Una leggenda racconta di come il corpo di Adamo fosse stato sepolto sul luogo dove fu crocifisso Cristo (si veda Origene, Comm. in Matth., 126). Questa è una deduzione mistica dalle parole di Paolo, “Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo” (1 Corinzi 15:22). “Il teschio di Adamo, capo della razza umana, sarà risorto con tutta la sua razza dalla resurrezione del Salvatore che soffrì egli stesso e resuscitò di nuovo” (Origene, ibid.). E.; si veda Gv 19:17
D là crocifissero lui e i criminali insieme, Compimento della predizione di Gesù, “Il Figlio dell’Uomo deve essere ucciso (9:22) (essere crocifisso)”. “La morte sulla croce non poteva essere stata predetta a proposito del Cristo del creatore” (T. 3:18). “Dal momento che il creatore disse, Maledetto sia chiunque appeso ad un albero, evidentemente egli è il Cristo di un altro dio e per quella ragione egli fu maledetto dal creatore nella sua legge” (T. 5:3). “Gesù accettò la maledizione del creatore quando egli fu appeso su un albero” (T. 1:11). “Ad un dato prezzo egli comprò gli uomini che il creatore aveva creato” (Origene, Hom in Hexod., 6:9). “Gesù ha redento l'umanità mediante la sua crocifissione” (Esnik, pag. 188). T.E.
uno però a destra e l’altro a sinistra.

34 Gesù poi diceva: Efr.
Padre, perdona a loro, Efr.
perché non sanno quello che fanno. Gesù agisce secondo il precetto “Benedite coloro che vi maledicono” (6:28). Paolo credeva che se soltanto i Principi (ἄρχοντες) di questo mondo avessero conosciuto la Sapienza di Dio — cioè, il più divino — “essi non avrebbero crocifisso il Signore della Gloria” (1 Corinzi 2:8). Essi non sapevano che cosa fecero. “Il creatore uccise Gesù senza sapere chi era, inconsapevole che era Dio” (Esnik, pag. 172); si veda l'Ascensione di Isaia, 9:14: “Essi solleveranno le loro mani contro di lui e lo appenderanno all'albero senza sapere chi fosse”. Efr.

44 Ed era già quasi l’ora sesta T.
e ci fu tenebra sulla terra intera E. Efr. Esn.
45 D e il sole venne ottenebrato, E. Efr. Esn.
poi il velo del Tempio venne lacerato nel mezzo. Il dio creatore, avendo visto il suo errore, “squarciò nella sua ira la sua veste e il velo del suo tempio” (Esnik, pag. 172). E. Efr. Esn.

46 E Gesù, gridando a gran voce, disse: T. A. E.
Padre, nelle tue mani ripongo il mio Spirito. Lo Spirito è donato dal Padre (11:2 e 13). T. A.
E dopo aver detto questo spirò. Appena morì, Gesù discese all'Inferno. “Il dio buono disse a suo figlio, ... dopo la tua morte tu discenderai all'inferno e libererai l'umanità” (Esnik, pag. 172). Secondo i marcioniti, Gesù liberò Caino, i sodomiti, e altri peccatori, ma egli lasciò nell'Inferno Abele e gli altri giusti, Abramo e i patriarchi, e i profeti del dio di Israele (Ireneo, 1:27, 3; E. 42, 4). T.
GESÙ RISORTO
23:50 Ed ecco un uomo di nome Giuseppe, T. A. E.
D che era consigliere del Sinedrio e un uomo buono e giusto
51 – costui non aveva aderito T.
alla decisione e al loro conseguente operato – T.
52 costui si presentò a Pilato, T.
chiedendo il corpo di Gesù, T. A.

53 D e, dopo aver deposto il corpo, T. E.
lo avvolse con del lino T. A. E.
* e lo pose in un nuovo sepolcro scavato nella pietra. T. A. (E.); si veda Mt 27:60

D Quando l'ebbe deposto là, collocò una pietra sul sepolcro. si veda Mc 15:46

54 Ed era il giorno della vigilia del sabato. Il giorno di preparazione per il sabato è venerdì. Il sabato cominciava venerdì sera ed era celebrato da una profusione di lampade luminose. (Persio, Sat. 5:176; Tertulliano, Ad Nat. 1:13).
55 D Lo avevano poi seguito due donne, si veda Mc 15:47
D le quali erano arrivate assieme a lui dalla Galilea, Menzionate in 8:2-3.
guardarono la tomba
e come era stato posto il suo corpo
56 * e, dopo essere tornate indietro, prepararono anche aromi e unguenti; T. (E.)
* durante il sabato si fermarono secondo il precetto. E.

24:1 Ma al primo giorno della settimana, nel profondo dell’alba, T.
vennero alla tomba
portando gli aromi che avevano preparato, (T.)
D e certe donne con loro. si veda 10

2 D Riflettevano poi in sé stesse: T.; si veda Mc 16:3
D Chi mai farà rotolare via la pietra? si veda Mc 16
D Ma quando arrivarono, trovarono la pietra fatta rotolare
via dalla tomba,
3 D però, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. T.

4 E avvenne che, mentre erano perplesse sul fatto, T.
* ecco che due Angeli si presentarono ad esse T.
(D) * in veste lampeggiante. E.
5 * E dissero ad esse: E.
Perché cercate tra i morti colui che è vivente? E.
6 * Non è qui ma è stato fatto risorgere. E.
D Ricordatevi di quanto vi disse T. E.
* quando era ancora con voi in Galilea, T. E.

7 * asserendo: È necessario che il Figlio dell’Uomo debba soffrire, T. E.
D venga consegnato in mani di uomini peccatori T. E.
D e venga crocifisso T.
e dopo tre giorni risorga! Si veda 9:22 e 44; 17:25. T.

8 E si ricordarono delle sue parole.
9 Ed esse, ritornate indietro dalla tomba, T.
annunciarono tutte queste cose agli undici apostoli
e a tutti gli altri; I nuovi Apostoli, non i Dodici (10:1). T.
10 D erano Maria Maddalena e Giovanna e Maria di Giacomo. Maria Maddalena e Giovanna, la moglie di Cuza, furono menzionati in 8:1-2. Maria, la figlia di Giacomo, è aggiunta a loro qui al posto di Susanna.
Anche le altre con loro dicevano queste cose agli apostoli
11 ma ai loro occhi queste parole parvero senza senso
e non credevano ad esse. T.

13 D Ed ecco due di loro se ne stavano andando Cleopa non appare tra i Dodici (6:14-15), sebbene un apostolo. T. E.
* nello stesso giorno verso un villaggio, si veda Mc 16:12
14 e conversavano tra loro
riguardo a tutte queste cose che erano accadute.

15 E accadde che, mentre essi conversavano e
discutevano,
anche lo stesso Gesù, avvicinatosi, si era messo ad andare T. E.
assieme a loro
16 ma i loro occhi erano suggestionati T.
al punto da non riconoscerlo. T.
17 Ed egli disse:
Che sono questi discorsi
che voi vi scambiate l’un l’altro, mentre camminate con la faccia triste?

18 Rispondendo uno di loro, di nome Kleopàs, gli disse: E.
Tu solo sei forestiero a Gerusalemme
e non conosci ciò che è accaduto in essa in questi giorni?
19 Ed egli gli disse: Di che si tratta? (T.)

Ed essi gli dissero:
D Quello che riguarda Gesù il Nazareno,
il quale fu un uomo profeta, potente in parole e opere
di fronte a Dio e a tutto il popolo, Quelli apostoli sono ancora sotto l'errore di prendere Gesù per un profeta del Dio di Israele (si veda 9:8). Nazareno significa l'“uomo di Nazaret” (si veda 4:16) Questo termine sembra essere stato un sostituto per Nazareno (Nαζωραι̑ος), utilizzato da giudeo-cristiani per Gesù (si veda Atti 2:22, ecc.). Nazareno sembra anche essere stato applicato ai discepoli di Giovanni il Battista (si vedano i testi mandei) come pure ai cristiani (si veda Atti 24:5).
20 come i capi dei sacerdoti e i Magistrati
hanno consegnato costui
ad una condanna a morte
e lo hanno crocifisso.

21 Ma noi speravamo che T.
* fosse lui quello che doveva liberare Israele, Essi pensavano allora che Gesù fosse il Messia ebreo. Questo era l'errore dei primi apostoli (9:20-21) e del cieco di Gerico (18:38). Gesù li correggerà. T.
però, con tutto ciò,
* questo è già il terzo giorno che sta passando da quando sono avvenute queste cose.

22 D Ma anche alcune donne tra noi ci hanno illusi: (T.)
arrivate al mattino presto al sepolcro
23 e non avendo trovato il suo corpo
vennero a dirci di aver visto anche una visione di angeli,
i quali dicono che lui è vivo. (T.)
24 Pure alcuni di quelli che stanno con noi se ne sono andati al sepolcro
e hanno trovato così come avevano detto le donne
ma lui non l’hanno visto.

25 Allora egli disse loro: T. A.
O insensati e ottusi di cuore T. A. E.
* per credere a tutte le cose che dissi a voi, (T.) A. E.
26 D che bisognava che il Messia patisse queste cose (T.) A.
* ed entrasse nella sua gloria. Si riferisce alle predizioni di Gesù (9:22 e 44; 17:25) che mostrarono che egli non fu il Messia ebraico. “Ciò che disse provò che egli era un altro dio” (T. 4:43). A. (Ruf.)

28 E si avvicinarono al villaggio verso cui andavano
ed egli fece come se avesse intenzione di proseguire il cammino
29 ma essi lo forzarono dicendo:
Rimani con noi,
D perché è già verso sera e ormai il giorno è declinato.
Ed entrò per rimanere con loro.

30 Ed avvenne che, dopo essersi sdraiato con loro,
prendendo il pane disse la preghiera di benedizione (E.)
e dopo averlo spezzato lo porgeva ad essi; Gesù ripete il banchetto eucaristico (22:19). Perciò egli lo stabilisce per la Domenica della Pasqua, prototipo di ogni Domenica. (E.)
31 vennero aperti i loro occhi E.
e lo riconobbero; E.
ed egli divenne invisibile a loro.

33 E alzatisi tutti tristi nel medesimo istante
ritornarono a Gerusalemme
e trovarono riuniti gli undici apostoli e quelli con loro
35 ed essi spiegavano le cose che erano avvenute lungo la strada
e che Gesù venne riconosciuto da loro
nel momento dello spezzare il pane.

36 Mentre poi essi dicevano queste cose,
egli stette in mezzo a loro.
37 D Ma essi, terrificati e diventati pieni di paura,
credevano di vedere un fantasma. T. A.

38 E disse loro: T. A.
Perché siete rimasti così sconvolti T. A. E.
e perché salgono perplessità nel vostro cuore? T. A.
39 Guardate le mie mani e i miei piedi, T. A.
perché sono proprio io;
* perchè uno spirito non ha carne ed ossa, T. (A.) E.
come vedete che io ho. Il corpo risorto di Gesù è lo stesso di prima la resurrezione; esso non è della carne. “Dio, se avesse preso un corpo della carne, non sarebbe potuto rimanere puro” (Crisostomo, Hom. in Eph., 23:6). Ma egli aveva ossa, quelle delle sue mani, piedi, denti. Egli aveva il corpo spirituale di un asceta.

41 E mentre essi erano ancora increduli T.
disse loro:
Avete qualcosa da mangiare qui? T.
42 Ed essi gli porsero una porzione di pesce arrostito. “Cristo, dopo la sua resurrezione, consumò pesce, ma non carne; quella è la ragione per cui anche noi consumiamo pesce e non carne” (Esnick, pag. 195). I marcioniti praticavano un'astinenza incessante (dal consumo di carne) e guardavano al pesce come al cibo “più santo” (T. 1:14), si veda 9:16. Esn.
E lo prese e lo mangiò dinanzi a loro. “Il corpo del nostro salvatore è un'apparizione al pari di quella degli angeli che mangiarono nella tenda di Abramo” (Efrem, Evang. Conc. Expos.; Moesinger, pag. 255). T. Esn.

45 Allora aprì loro la mente,
46 e disse loro:
Sys. così era necessario che il Cristo soffrisse
e resuscitasse dai morti il terzo giorno,
47 e che nel suo nome si predicasse T.
il ravvedimento e il perdono dei peccati
a tutte le genti. Cristo, essendo stato così crocifisso e resuscitato, salvatore dell'umanità, è distinto definitivamente dal Messia ebraico. T.



L'anti-giudaismo dei marcioniti è enfatizzato occasionalmente in quelle note dall'uso di “ebreo” come aggettivo.

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