mercoledì 19 dicembre 2018

«Gesù, il Dio fatto uomo»Appendice (I): IL VANGELO SECONDO MARCIONE (sezione III)


APPENDICE 

I

IL VANGELO SECONDO MARCIONE



NOTA DEL TRADUTTORE

Per comodità di rappresentazione, il testo del Vangelo secondo Marcione è presentato di seguito, come ricostruito da Couchoud. Il testo è diviso in 6 sezioni.


IL VALORE DELLA LEGGE
10:25 Ed ecco un maestro della Tôrah si alzò T.
per metterlo alla prova, dicendo: (T.)
(D) * facendo che cosa avrò una vita eterna? “Il dottore apparentemente cerca una consultazione in materia di quella vita che la legge promette di rendere lunga, e il Signore, perciò, dà una risposta secondo la legge” (T. 4:25). È una questione della vita terrena — ossia, di longevità — e non della vita eterna, che sarà la materia di un'altra questione (18:18-22). T.

26 * Ed egli rispondendo gli disse: E.
Nella Tôrah come leggi E.
quello che è stato scritto?

27 Ed egli rispondendo disse: T. E.
Amerai il Signore tuo Dio T.
da tutto il tuo cuore T.
e in tutta la tua anima T.
D e in tutta la tua forza T.
e in tutta la tua mente T.
e il tuo prossimo come te stesso. La combinazione di quei due comandamenti (Deuteronomio 6:4 e Levitico 19:18) era la maniera tradizionale di esprimere l'essenza della legge (si veda Testamento dei Dodici Patriarchi, Issacar 5:2; Daniele 5:3). Paolo disse che tutti i comandamenti della legge sono “riassunti in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso.” (Romani 13:9). T.

28 Allora gli disse: E.
Hai detto giusto,
fa’ questo e vivrai. Questo Dio degli ebrei, sebbene non offre nè un Regno Celeste e neppure una Vita Eterna, dà, comunque, qualche buon avviso per la vita quaggiù. “Le promesse del creatore erano terrene, ma quelle di Gesù celesti” (T. 4:14). È, allora, con buona ragione che la legge promette vita (Levitico 18:5; si veda Galati 3:11). “Il creatore salva mediante la sua salvezza speciale chi crede in lui” (Clemente Alessandrino, Strom., 5:1, 4). I marcioniti “non chiamano la legge cattiva (κακόν) ma semplicemente giusta” (Clemente Alessandrino, Strom., 2:8, 39). Quanto alla Vita Eterna, la legge da sola non può offrirla (18:18-22).
MARTA E MARIA
Questo episodio non è confermato in Marcione. La sua relazione ad un passo in 1 Corinzi 7:34 e l'allusione fattavi in Giovanni 11:1 rende probabile la presenza nel vangelo di Marcione.
10:38 D Accadde poi che durante il cammino egli entrò in un villaggio Si veda Giovanni 11:1
e una donna di nome Marta lo ospitò in casa si veda Gv
39 e questa aveva una sorella di nome Maria,
la quale, sedutasi vicino ai piedi di Gesù,
D ascoltava la sua parola.

40 Ma Marta era indaffarata in tanti servizi;
si presentò e disse:
Signore, non te ne importa
che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire?
Dille allora che mi dia una mano!

41 D Gesù in risposta le disse:
D Marta, Marta, ti preoccupi e ti distrai per molte cose.
42 Maria infatti ha scelto la parte migliore,
quella che non le sarà tolta. Marta è come la donna sposata di cui Paolo disse che “si preoccupa delle cose del mondo” (1 Corinzi 7:34). Maria d'altra parte, come la vergine si preoccupa del Signore (ευ͗πάρεδρον τῷ κυρίῳ) “senza distrazioni” (ibid., 35).
COME PREGARE
11:1 E avvenne mentre egli stava in un luogo in preghiera; T.
* quando cessò, uno dei suoi discepoli gli disse: T.
Signore, insegnaci a pregare, Egli domanda questo “perchè egli pensa che un altro dio (piuttosto che quello degli ebrei) dovrebbe essere adorato differentemente” (T. 4:26). T.
come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli. È già stata fatta menzione delle preghiere di supplica (δεήσεις) con cui i discepoli di Giovanni accompagnavano i loro digiuni. T.

2 D Allora disse loro:
D Quando pregate,
D non mormorare come fanno gli altri. si veda Mt 6:7
D Alcuni pensano che il diluvio delle loro parole si veda Mt
D Li farà sentire! si veda Mt
D Ma quando preghi, dì:
* Padre, venga il tuo Spirito santo su di noi T.
e ci purifichi!
Venga il tuo Regno! I doni del Padre sono lo Spirito (11:13) e il Regno (12:32). La versione marcionita — “Venga il tuo spirito santo su di noi (e ci purifichi)” — è stata preservata da Gregorio di Nissa, da Massimo il Confessore, e in altri manoscritti. (Harnack). T.
3 * Il tuo pane necessario per il domani ε͗πιούσιος è un aggettivo raro, derivato probabilmente da τὁ ε͗πιόν (futuro), confermato da Origene, E. Catena Mazariniana; Harnack, pag. 207. Questo si riferisce al Pane Vivente e Incorruttibile che si consumerà nel Regno Celeste e che, secondo Giovanni, è Gesù stesso (6:27 e 51). T. O.
da’ a noi oggi T. O.
4 e perdona a noi i nostri peccati, T.
D come anche noi perdoniamo a chiunque è in debito con noi si veda Mt 6:12
* e non farci entrare in una prova! Questa Prova è il martirio. I cristiani dovrebbero pregare per evitarlo (22:40 e 46), ma soffrirlo, al pari di Gesù, se questa è la volontà del Padre (22:42). T.

5 D E disse ad essi:
Supponiamo che uno di voi abbia un amico T. E.
e vada da lui a mezzanotte T. E.
* e gli dica: Amico, prestami tre pani, T. E.
7 e che quello di dentro in risposta dica:
Non darmi noie; la porta è già chiusa (T.)
e i miei bambini sono a letto con me; T.
non posso alzarmi per darteli;

e se poi quello persista nel bussare, T.

8 vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per il motivo che quello è T.
un suo amico, T.
si alzerà per la sua impertinenza a dargliene
quanti gliene abbisognano. Si veda una parabola simile (18:2-5). Nel pregare, l'adorante non dovrebbe tenere nè audacia (α͗ναιδία) e nè importunità.

9 Ed io vi dico:
Continuate a chiedere e vi sarà dato; T. E.
continuate a cercare e troverete, T.
continuate a bussare e vi sarà aperto, T.
10 perché chiunque chiede riceve
e chi cerca trova
e a chi bussa verrà aperto.

11 Se a chiunque di voi (T.) (A). E.
il figlio suo chiedesse del pane, T. A. E.
gli offrirà forse una pietra? A.
D Oppure se gli chiedesse un pesce, T. A. E.; si veda Mt 7:10

gli offrirà forse un serpente? T. A. E.
12 Oppure se gli chiedesse un uovo, T. A. E.
gli offrirà forse uno scorpione? T. A. E.

13 Se dunque voi, che siete malvagi, “Uno solo è Buono, il Padre” (18:19).
sapete dare doni buoni ai vostri figli, A. E.
quanto più il Padre E.
darà dal cielo uno Spirito santo La prima richiesta nella preghiera che Gesù ha appena insegnato loro. T.
a coloro che glielo chiedono.
CACCIATA DEI DEMONI
11:14 D E mentre egli diceva queste cose,
D viene portato a lui un indemoniato muto T.; si vea Mt 12:21

D e dopo che lo ebbe cacciato, T.
D tutti si meravigliavano.

15 Alcuni di loro però dissero: T.
Tramite Belzebù, il capo dei demoni, Etimologicamente “Il Signore dello Sterco” — ossia, degli dèi pagani. Secondo il verso 18, è uno dei nomi di Satana provvisti di potere magico. T.
egli caccia i demoni. T.

17 Ma egli, conoscendo le loro riflessioni, disse loro: (T.)
Ogni regno che sia stato diviso in se stesso viene ridotto a desolazione
e cade casa su casa.
18 Se poi anche Satana è stato diviso in se stesso, (T.)
D il suo regno non può rimanere in piedi. si veda Mc 3:26

19 Se poi io caccio i demoni per mezzo di Belzebù, T.
i vostri figli per mezzo di chi li cacciano? Gesù “attacca gli ebrei siccome esorcizzano nel nome di Belzebù” (T. 4:26). Sono gli ebrei, e non lui stesso, che fanno uso di questo esorcismo, il che è assurdo, dal momento che il Principe dei Demoni non può dividersi contro sè stesso. T.
Per questo saranno loro i vostri giudici!
20 Se però io caccio i demoni per mezzo del dito di Dio, Nei miracoli di Mosè, i maghi egiziani pensavano di percepire il “dito di Dio” (Esodo 8:19). Gesù qui opera per il potere del dito del dio nuovo, che è già stato visto. T.
si è dunque avvicinato su voi il regno di Dio. T.
21 Quando il forte, che si è armato per bene, fa la guardia alla sua dimora, T.
sono al sicuro le sue proprietà; Il dio degli ebrei che nella Bibbia viene chiamato “il guerriero armato”, “egli è proclamato un soldato e un guerriero armato, non figurativamente e neppure allegoricamente...” (T. 4:20).
D qualora però, sopraggiungendo uno più forte di lui, T.
lo vincesse, gli toglie tutta la sua armatura, Un altro dio rovescia il dio ebraico, “il creatore soggiogato da un altro dio” (T. 4:26). Questo dio viene su di lui, ε͗πελθών,, inaspettatamente. Da qui il nome che Marcione dà al vero Cristo; Colui che sorprende, ο͑ ε͗περχόμενος (T. 4:23 e 25) invece di Colui che viene, ο͑ ε͗ρχόμενος, il titolo utilizzato nell'Apocalisse (1:4 e 8; 4:8; si veda 22:20).
sulla quale poneva la sua fiducia,
e divide i suoi bottini. “Il Cristo colla sua venuta ha sconfitto il Diavolo e rovesciato le leggi del creatore” (A. 1:4). “Come, alla sua prima venuta, egli andò contro il creatore e distrusse la legge e i profeti, così alla seconda venuta egli andrà contro il Cristo (del creatore) e ridurrà a niente il suo regno. Poi egli introduce il suo dominio” (T. 3:4).
LA VERA FAMIGLIA DI GESÙ
11:27 Una certa donna, alzando la voce da di mezzo alla folla, T.
* gli disse:
Beato il ventre che ti ha portato T. Efr.
e e le mammelle che hai succhiato! “Mediante quelle parole si esegue una verifica per stabilire se Gesù nacque veramente” (Efrem, Evang. Conc. Expos.; Moesinger, pag. 122). “I marcioniti predicano con tutta l'asprezza di cui sono capaci contro la follia della nascita e dell'allattamento e contro l'indegnità della stessa carne” (T. 4:21). T.
28 Ma egli disse: T.
Piuttosto beati
coloro che ascoltano la parola di Dio T.
* e la attuano. La risposta data da Gesù è la stessa di quando gli si menziona una madre e dei fratelli che egli non possedette (8:20-21). “Egli nega di avere una madre” (T. 4:21). T.
NESSUN SEGNO
11:29 Mentre poi le folle si stavano raccogliendo,
egli cominciò a dire:
Questa generazione è una generazione malvagia; Egli parlava degli ebrei; si veda 1 Corinzi 1:22: “Gli ebrei infatti vorrebbero miracoli”. E.
cerca un segno T. E.
ma nessun segno verrà dato ad essa. T. E.

33 Nessuno, accesa una lucerna, T.
la pone in un posto nascosto, T.
bensì sul lucerniere, T.
* onde faccia luce per tutti. Una ripetizione di 8:16. Il mistero di salvezza non dev'essere conosciuto da un segno come quello che domandano gli ebrei. Ora esso è rivelato a tutti. T.; si veda Mt 5:15
I FARISEI E I DOTTORI DELLA LEGGE
11:37 Lo invitò un Fariseo T.
a pranzare assieme a lui T.
ed egli, entrato, si sdraiò.
38 D Allora il Fariseo incominciò a rimuginare dentro di sé T.
come mai non avesse anticipato l’abluzione rituale prima del pasto. Ma non pulendosi come prescritto dalla legge, Gesù “mostra che egli è venuto a distruggere la legge” (T. 4:27). T.

39 sys. E Gesù gli disse: T.
Orbene, voi Farisei, ipocriti, si veda Mt 23:25

purificate l’esterno della coppa e del piatto T.
ma il vostro interno è pieno di rapina e di cattiveria. T.
Pulite l'esterno del bicchiere
mentre all'interno non pulite. “Cos'è più assurdo che purificare piatti e letti?” (T. 5:5). T.

40 Stolti, per aver pulito l'esterno T.
E lasciato l'interno sporco! T.
41 Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ποιει̑ν qui ha il significato di “fare” — ad esempio, i capelli, i calzari, ecc., il tedesco “machen”, il francese “faire” (Wellhausen). T.
ed ecco, tutto per voi sarà mondo! Per purificare l'interno, che soltanto conta, Gesù sostituisce l'elemosina alle abluzioni rituali. T.

42 Ma guai a voi, Farisei,
perché date la decima sulla menta e sull’aneto e su ogni vegetale T.
* e trasgredite la chiamata e l’amore di Dio; “La celeste vocazione di Dio” (Filippesi 3:14) e l'amore che Dio ha per l'uomo sono ciò che importano. T. E.
43 Guai a voi, Farisei,
perché amate i primi posti nelle sinagoghe T.
e i saluti nelle piazze T.
D e i posti d’onore nei banchetti! si veda Mc 12:39

44 Guai a voi!
D perché siete sepolcri, che non si notano,
e gli uomini, che vi camminano sopra, non lo sanno. Ossia, senza percepire la tua corruzione nascosta.

46 E guai pure a voi, esperti della Tôrah! T. A.
Perché caricate gli uomini di fardelli difficili da portare Gesù “condanna il fardello della legge, coprendolo di maledizioni” (T. 4:27). T.
* ma voi stessi i fardelli non li toccate neppure con una sola delle vostre T.; si veda Mt 23:4
dita.

47 Guai a voi! T. E.
Perché costruite i sepolcri dei profeti T. E.
ma li hanno uccisi i vostri padri; T. E.
48 Voi dunque testimoniate T.
delle opere dei vostri padri Gli scribi si gloriano di seguire le tradizioni dei loro padri (Pirké Aboth). T.
perché loro li uccisero
e voi costruite i sepolcri.

52 Guai a voi, esperti della Tôrah, T. A.
perché avete nascosto la chiave della conoscenza T.
e voi non siete entrati T.
e lo avete impedito a quelli che vi stavano entrando. “I farisei sono rimproverati qui con un riferimento a Dio” (T. 4:27). Essi non hanno servito il vero dio e hanno trattenuto i loro proseliti dal conoscerlo. T.
CONFESSIONE DI FEDE
12:1 Incominciò a dire, rivolto verso i discepoli: T.
Per prima cosa guardatevi per quanto vi concerne dal lievito dei Farisei, T.
che è l’ipocrisia. “Il lievito dei farisei, che è ipocrisia, è predicare il creatore” (T. 4:28). È ipocrisia per i cristiani rimanere legati al Dio ebraico.

2 Non vi è infatti nulla di completamente coperto T.
che non verrà reso manifesto, T.
né alcunché di nascosto T.
che non verrà fatto conoscere. Una ripetizione di 8:17. “Gesù presenta la rivelazione e la piena conoscenza di un dio fino ad allora sconosciuto e nascosto” (T. 4:28). In modo simile, i cristiani dovrebbero predicare il loro Dio apertamente a rischio di persecuzione da parte degli ebrei. T.

3 Pertanto tutto quanto abbiate detto nella tenebra T.
verrà ascoltato nella luce T.
* e quello che avete detto all’orecchio nelle stanze interne T.
verrà proclamato sui tetti. T.

4 Dico poi a voi, amici miei, T. E.
non lasciatevi impaurire T. E.
da coloro che uccidono il corpo, T. E.
D ma non possono uccidere l’anima si veda Mt 10:28
* e non possono fare nulla di più. T.

5 Vi indicherò allora di chi dobbiate avere timore: T.
temete colui che, dopo avere ucciso, T. E.
D ha il potere di buttare nella geenna. Gesù “intende indubbiamente il creatore.... Egli condanna la severità del creatore che deve uccidere nella Gehenna” (T. 4:28). Lo stesso dio degli ebrei dice: “Io uccido” (Deuteronomio 32:39): “Questo passo è portato costantemente alla nostra attenzione con la considerazione, Vedete quanto selvaggio e disumano è il dio della legge” (Origene, Hom. in Ierem., 1:16). Egli è colui che “si adira” (T. 2:13). Egli è, allora, colui che si deve temere. “Il dio giudice desirera essere temuto, poichè suoi sono gli strumenti di paura, ira, crudeltà, giudizi, vendetta, condanna” (T. 4:8). “Il dio buono non si deve temere” (T. 4:8). “I marcioniti si gloriano di non temere affatto il loro dio; il dio malvagio si deve temere, essi dicono, ma il dio buono si deve amare” (T. 1:27). T. E.
Sì, vi dico, T.
temete costui! T.

8 * Vi dico infatti: T.
* chiunque confessi me dinanzi agli uomini, T.
* pure io confesserò lui dinanzi a Dio T.
9 * e chiunque mi abbia rinnegato dinanzi agli uomini T. A.
* verrà rinnegato dinanzi a Dio. “Il dio buono condanna con la separazione, ma respinge senza prendersi vendetta” (T. 1:27). “Quale sarà la fine di colui che viene respinto da lui? Egli sarà preso dal fuoco del creatore” (T. 1:28). T. (A.); si veda Mt 10:33

10 D E a chiunque parli contro il Figlio dell’Uomo T.; si veda Mt 12:32
verrà perdonato; T.
a chi parli invece contro lo Spirito santo T.; si veda Mt 12:32
non verrà perdonato T.
D né in questa èra e neppure in quella futura. Il confessore da cui sarà stata strappata una parola contro Gesù sarà perdonato; Pietro fu colpevole di questo crimine (22:57). Ma se egli ha bestemmiato contro lo Spirito che lo ispira (verso 12), egli non sarà perdonato. I romani costrinsero i cristiani accusati a pronunciare maledizioni contro Cristo (Plinio, Lettere, 10:96). Gli ebrei probabilmente imposero loro di ammettere di essere ispirati da uno spirito maligno (si veda Giovanni 7:20; 8:48 e 52). si veda Mt 12

11 Qualora poi vi portino nelle sinagoghe (T.)
e dinanzi alle autorità e ai poteri, “Gli apostoli (del dio buono) ripudiarono gli anziani, i magistrati e i sacerdoti degli ebrei in quanto messaggeri di un altro dio” (T. 3:22). T.
non preoccupatevi prima T.
di come difendervi T.
o di che cosa dire, T.
12 perché lo Spirito santo vi insegnerà in quel momento T.
* che cosa bisogna dire. T.
BENI MONDANI
12:13 Gli disse poi uno dalla folla: T.
Maestro, di’ a mio fratello T.
di dividere con me l’eredità! T.
14 Ed egli gli disse: T.
Uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore su di voi? Gesù “appartiene allo stesso dio buono e non al dio giudice” (T. 4:28). “I marcioniti non riconoscono a dio il potere di giudicare, poichè lo ritengono indegno di un dio.... Essi dicono che un dio giudica e un altro salva” (Ireneo 3:24, 2). Gesù applica qui il precetto da lui dato — Non giudicare! (6:37). T.

15 Poi disse ad essi:
State attenti e guardatevi da ogni avidità,
perché non per una cosa, come l’essere in abbondanza,
la vita viene ad uno dalle cose che egli possiede.

16 Disse poi una parabola, dicendo ad essi: T.
La terra di un uomo ricco portò buoni frutti. T.
17 Ed egli ragionava dentro di sé dicendo: T.
Che farò,
visto che non ho dove radunerò i miei frutti?

18 Allora disse: Questo farò!
Abbatterò i miei magazzini
D e li farò più grandi
e radunerò là tutti i miei prodotti

19 e dirò alla mia anima:
Anima, hai molti beni,
che giacciono per molti anni;
riposati, mangia, bevi, e goditela!

20 Ma gli disse Dio: T.
Stolto, proprio questa notte T.
ti richiederanno la tua anima; T.
così le cose che hai preparato T.
di chi saranno? T.

22 Per questo vi dico: T.
Cessate di preoccuparvi T.
di che cosa mangiare per la vita T.
e anche di che cosa indossare per il corpo; T.
23 la vita infatti è più importante del nutrimento T.
e il corpo di quel che si indossa. T.

24 Riflettete attentamente sugli uccelli del cielo, T.
che non seminano né mietono T.
né raccolgono in granai, T.; si veda Mt 6:26
eppure Dio li nutre; Il dio creatore che provvede imparzialmente ai bisogni di animali, di piante, e di uomini. T.
D quanto più degli uccelli valete voi. T.; si veda Mt 6:26

27 * Riflettete attentamente ai gigli (T.); si veda Mt.
come non tessono e non filano (T.)
ma vi dico che neppure Salomone in tutta la sua gloria T.
si vestiva come uno di questi. T.

29 E voi non dovete cercare T.
che cosa mangiare o che cosa bere o (T.)
Sy. o che cosa vestire (T.); si veda Mt 6:31
30 D Tutte queste cose infatti le cercano tutte le genti pagane del mondo. “Il mondo significa il dio del mondo” (T. 5:4; 5:7). Paolo ci ammonisce contro “le cose del mondo” (1 Corinzi 7:33-34). “Gesù, il distruttore del creatore, non permette una preoccupazione con cose frivole di questo genere” (T. 4:29). Marcione praticò una “astinenza perpetua” (Tertulliano, De Jejunio, 18). T.
* Ma il Padre vostro sa che avete bisogno di queste cose. È inutile, allora, chiedergli domande frivole. “Il dio buono è il padre di coloro che credono, poichè Paolo dice che noi siamo stati adottati da lui come figli (Galati 4:6; Efesini 1:5) (A. 2:19). T.

31 e Cercate piuttosto prima il regno di Dio T. E.; si veda Mt 6:33
D e tutte queste cose vi verranno date in aggiunta. (T.) E.; si veda Mt
Non avere più timore, o piccolo gregge, Gli eletti sono pochi; “il creatore è col numero maggiore; il Salvatore è coi soli eletti” (Clemente Alessandrino, Strom., 3:10, 69). “Non tutti saranno salvati, ma un minor numero di tutti gli ebrei e i cristiani del creatore” (T. 1:24).
perché su di esso
* si è compiaciuto il Padre E.
per dare a voi il Regno. “Diverso è il Padre che fa un dono del Regno, diverso il Dio che ha preparato il fuoco” (Ireneo, 4:40, 2). Il Regno solo dovrebbe essere nei nostri pensieri. “La nostra cittadinanza (πολίτευμα) è nei cieli” (Filippesi 3:20), un passo a cui Marcione attribuì particolare importanza (T. 5:20; 4:24).
ATTESA DEL SIGNORE
Sia il vostro fianco cinto T.
e le lucerne ardenti; T.
e voi siate simili a uomini che sono in attesa del loro signore, T.
quando partisse dalle nozze, T.
in modo da aprirgli subito,
una volta che, arrivato, bussasse.

Beati quei servi T.
che il signore, arrivato, troverà svegli.
38 D Quand’anche arrivasse durante il turno di veglia serale
e li trovasse così,
beati sono quelli!

Questo poi sappiate che,
se sapesse il padrone di casa T.
a che ora viene il ladro, Il ladro non significa il Signore in questo punto. “Il ladro nella parabola è posto nel personaggio del creatore” (T. 4:29). I colpi del creatore cadono inaspettatamente (si veda 12:20). In modo simile il Signore verrà ad un momento inaspettato. T.
(D) starebbe sveglio e non permetterebbe che la sua casa venisse scassinata. T.

Pure voi tenetevi pronti,
perché nell’ora che non pensate
il Figlio dell’Uomo arriva. T.

Disse poi Pietro: T.
Signore, per noi dici questa parabola T.
o anche per tutti? T.
42 E il Signore disse: La risposta è rivolta agli apostoli, che qui rappresentano i capi della comunità cristiana.
Chi è dunque l’aministratore affidabile, quello saggio e buono,
che il signore stabilirà a sovrintendere al proprio servizio
per dare a suo tempo la razione di cibo? T.

43 Beato quel servo,
che il suo signore, arrivato, T.
troverà che ha fatto così. T.
44 D In verità vi dico si veda Mt 24:47
che lo stabilirà a sovrintendere a tutte le sue proprietà. T.

45 Se invece quel servo dicesse nel suo cuore: (T.)
Il mio signore tarda ad arrivare
e cominciasse a prendere a botte i servi e le serve,
a mangiare e a bere e ad ubriacarsi,

47 * il signore di quel servo arriverà T. E.
nel giorno in cui non se lo aspetta T.
e nell’ora che non conosce T.
e lo porrà da parte Il dio buono “lo pone soltanto da parte e lo lascia alle sorti degli infedeli come se non fosse stato chiamato, allo scopo che egli possa ritornare al suo primo stato” (T. 4:29). Respinto in questa maniera, “egli è preso dal fuoco del creatore” (T. 1:28). T. E.
e porrà la sua parte tra i non credenti. T. (E.)

47 * Quel servo poi che abbia conosciuto la volontà del suo signore ma non abbia preso provvedimenti o agito in conformità alla sua volontà T. A.
botte ne prenderà parecchie; T. A.
48 invece chi non l’abbia conosciuta e abbia fatto cose degne di frustate, A.
botte ne prenderà poche. T. A.

E a chiunque hanno dato molto, T.
da lui esigerannno con maggiore severità T.
e a chi hanno affidato molto, T.
da lui richiederanno di più. T.
FUOCO SULLA TERRA
12:49 Sono venuto a buttare fuoco sulla terra “Questa è una figura retorica” (T. 4:29), non un fuoco reale come nell'Apocalisse, ma il fuoco di divisione (verso 51). T. A.
e che cosa voglio, oh se già fosse stato acceso!
50 Ho un battesimo in cui essere immerso Il battesimo della morte. “Siamo stati battezzati nella morte di Gesù Cristo” (Romani 6:3). E.
* e come sono in angustie fino a che venga compiuto! E.
C'è una coppa da cui devo bere. Il calice della Persecuzione che Cristo subirà per volontà di suo Padre (22:42). I marcioniti battezzavano in tre occasioni sulla base di questo passo (E. 42, 3); probabilmente sulla base delle tre espressioni, fuoco, battesimo, e calice. Le ultime due, omesse da Luca, sono confermate da Epifanio (42, 3). E.
Come vorrei che fosse già piena! E.

51 Credete che mi sia presentato T. A.
sys. per buttare pace sulla terra? T. A.; si veda Mt 10:34
No, vi dico, bensì divisione. T. (A.)

52 Da adesso infatti ce ne saranno cinque in una sola casa,
tre divisi in dissenso contro due
e due contro tre.

53 Verranno divisi in dissenso padre contro figlio T.
e figlio contro padre T.
e madre contro la figlia T.
e figlia contro la madre T.
e suocera contro la sua nuora T.
e nuora contro la suocera. T.
DISCERNERE IL TEMPO DELLA VENUTA
12:54 Qualora vediate la nuvola che spunta in occidente,
subito dite che arriva un temporale
e così accade.
55 E quando vedete che soffia il vento del sud,
dite che ci sarà calura e accade.

56 Ipocriti, T.
voi esaminate l’aspetto del cielo e della terra T.
ma non esaminate questo tempo! Il tempo della venuta del Figlio dell'Uomo; si veda 21:5-34. “E questo tanto più dobbiamo fare, conoscendo il tempo, perché è ormai ora che ci svegliamo dal sonno, poiché la salvezza ci è ora più vicina di quando credemmo” (Romani 13:11). T.
57 D E poi perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?
IL BISOGNO DI RICONCILIAZIONE
12:58 E allora, mentre vai con il tuo avversario davanti al magistrato,
per la strada datti da fare
per accordarti con lui,

affinché non ti faccia condannare presso il giudice T. E.
e il giudice ti consegnerà all’esecutore carcerario E.
e l’esecutore ti butterà in prigione. T.

59 Ti dico, T.
non uscirai certo di là T.; si veda Mt 5:26
D fino a che abbia restituito l’ultimo quadrante. “Il giudice che getta in prigione rappresenta il creatore” (T. 4:29). Egli fa giustizia senza pietà. Riconciliati con Dio (2 Corinzi 5:18-20; Romani 5:10), anche gli uomini devono riconciliarsi l'un con l'altro pur di sfuggire alle severità della giustizia del creatore.
L'USO DEL SABATO
13:10 Stava poi insegnando
in una delle sinagoghe di sabato; T.
11 ed ecco una donna, che da diciotto anni
stava in una infermità dovuta ad uno spirito
ed era piegata in due
e non poteva assolutamente stare eretta.

12 E Gesù, vistala,
la chiamò e le disse:
Donna, sei stata liberata dalla tua infermità
13 e le impose le mani
e subito ella venne fatta stare diritta
e glorificò Dio.

14 Ma il presidente della sinagoga in risposta,
sdegnandosi per il fatto che Gesù aveva fatto una guarigione
di sabato,
diceva alla folla:
Ci sono sei giorni, durante i quali bisogna lavorare;
venite allora in questi per farvi curare
e non nel giorno di sabato.

15 Il Signore gli rispose e disse:
Ipocrita, ognuno di voi T.
di sabato
* non scioglie forse il suo bue o l’asino dalla greppia T.
e lo conduce ad abbeverarsi?

16 * Ma questa donna, che è figlia di Abramo La Figlia di Abramo liberata da Satana diventa allora la Figlia di Dio. “Coloro che sono dalla fede sono figli di Abramo” (Galati 3:7). E.
* e che Satana aveva legato, ecco, per diciotto anni, Satana, l'Angelo del Creatore (si veda 10:18) lega gli uomini con paralisi, che allegorizza i lacci del peccato (si veda 5:17-25). E.
non bisognava che le venisse sciolta questa catena
nel giorno di sabato?

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