mercoledì 19 dicembre 2018

«Gesù, il Dio fatto uomo»Appendice (I): IL VANGELO SECONDO MARCIONE (sezione II)


APPENDICE 

I

IL VANGELO SECONDO MARCIONE



NOTA DEL TRADUTTORE

Per comodità di rappresentazione, il testo del Vangelo secondo Marcione è presentato di seguito, come ricostruito da Couchoud. Il testo è diviso in 6 sezioni.


DONNE GENEROSE
8:2* E alcune donne, T.
che erano state guarite da spiriti maligni e infermità,
Maria, chiamata Maddalena,
dalla quale erano usciti sette spiriti,
3 e Giovanna, moglie di Chouzà, amministratore di Erode, T.
e Susanna e molte altre,
(D) le quali provvedevano anche a lui con le risorse di loro proprietà. Gesù si fece povero (2 Corinzi 8:9). Quelli guariti da lui dovrebbero per gratitudine partecipare alle spese del suo culto (si veda 5:14). Le donne qui menzionate recitano un ruolo nella sepoltura di Cristo e nella scoperta della tomba vuota (23:55-56; 24:1-11). Paolo fu aiutato da una Lidia benestante (Atti 16:14-15). Nella Chiesa marcionita le donne recitarono un ruolo importante. Come Paolo inviò Febe a Roma, così Marcione inviò una donna in anticipo per preparare un benvenuto (Girolamo, Ep., 131). T.
IL SEME
8:4 Mentre molta folla andava con lui,
perché quelli uscivano da ogni città per andargli incontro,
egli disse loro questa parabola: Le parabole devono essere interpretate; altrimenti le parole di Gesù si devono prendere a significare quel che dicono (A. 1:7). T.

5 Il seminatore uscì per seminare il suo seme;
e mentre lo seminava, una parte cadde lungo la strada
e venne calpestata
e gli uccelli del cielo se lo mangiarono tutto;

6 e un’altra parte cadde sulla pietra e,
fatta crescere, venne fatta seccare,
perché non aveva umidità;
7 e un’altra parte cadde nel mezzo delle spine
e le spine, fatte crescere assieme ad esso, lo soffocarono;

e un’altra parte cadde nella terra buona e bella
e, fatto crescere, fece frutto cento volte tanto. Marco, e, dopo di lui, Matteo e Luca, applicano questa parabola alla parola di Dio. La parabola dei talenti (19:11-26) indica che essa è piuttosto a proposito dello Spirito Santo, e dei doni spirituali che rimangono infruttuosi in alcuni e diventano fruttuosi in altri.

* Chi ha orecchie per ascoltare, ascolti! Il dio degli ebrei disse, Aure audietis et not audietis (Isaia 6:9). Gesù, d'altra parte, desidera che ogni orecchio sia aperto (T. 4:19). Tutti dovrebbero ascoltare, dal momento che non c'è più alcunchè di nascosto; ogni cosa è fatta chiara. T.; si veda Mt 13:9

16 Nessuno poi accende una lucerna T.
e poi la nasconde con un recipiente T.
o la pone sotto il letto,
bensì la pone su un lucerniere,
affinché quelli che entrano vedano la luce.

17 Perché non c’è nessuna cosa nascosta T.
che non diventerà manifesta Il mistero della redenzione dell'umanità da parte di Gesù “è stato nascosto al dio creatore” (Efesini 3:9; Apostolikon), “tenuto nascosto fin dai tempi più remoti, ma che ora è rivelato” (Romani 16:25-26; dossologia marcionita). Ora dev'essere proclamato di fronte a tutti, perfino a costo della propria vita. Si veda 12:2. T.
né si tiene segreta qualche cosa
D se non perché venga poi conosciuta si veda Mc 4:22
e venga poi all’aperto.

8 Badate dunque a come ascoltate; T.
a colui infatti che abbia
verrà dato T.
ma a colui che non abbia, T.
verrà tolto anche quello che crede di avere. La fede proviene dall'ascolto (Romani 10:17) e la promessa dello Spirito attraverso la fede (Galati 3:14). I doni spirituali si rendono maggiori per loro che li rendono fruttuosi, e sono presi da coloro che li hanno come se non li avessero. Si veda 19:26.
I PARENTI DI GESÙ
8:20 E gli venne riferito
che la madre sua e i suoi fratelli T. E. Efr.
stavano fuori T.
D e cercavano di vederlo. Apelle, discepolo di Marcione, disse, “È per tentare Gesù che essi annunciano la presenza di una madre e di fratelli che egli non può avere” (T., De Carne, 7). “Essi tentarono Gesù con quelle parole così da sapere se egli nacque o meno” (Efrem, Evange. Conc. Expos.; Moesinger, pag. 122). Efr.; si veda Mc 3:32

Ma egli rispondendo disse ad essi:
Chi è per me la madre e chi sono per me i fratelli In questa maniera Gesù dichiarò di non essere nato (T. 4:19; si veda Girolamo, In Matth., 12:49). “Si tratta dell'argomentazione più frequente di coloro che mettono in discussione la nascita del Signore” (T. 4:19). T. Gir.; si veda Mc 3
* se non coloro che ascoltano le mie parole T.
e le compiono ? I veri parenti di Gesù sono i cristiani che sono diventati Figli di Dio (6:35) e non gli apostoli ebrei alcuni dei quali furono chiamati “fratelli del Signore” (1 Corinzi 9:5) e neppure la comunità giudeo-cristiana che essi desiderarono chiamare sua madre (si veda Apocalisse 12). T.
LA TEMPESTA
8:22 Avvenne poi un giorno che
egli e i suoi discepoli salirono nella barca
e disse ad essi:
Attraversiamo dall’altra parte del lago. T.
E salparono.

23 Mentre poi essi stavano navigando, E.
egli si addormentò profondamente. E.
E scese una tempesta di vento sul lago T.
ed essi iniziavano ad essere sommersi
ed erano in pericolo.

24 Allora si accostarono e lo destarono dicendo: si veda Mt 8:25
D Maestro, periamo!
* Ed egli destatosi rimbrottò il vento e il mare T. E.; si veda Mt 8:26

ed essi cessarono T. Efr.
e ci fu bonaccia.

25 Poi disse ad essi:
Dov’è la vostra fede?

Ma essi erano intimoriti e meravigliati
e dicevano l’un l’altro:
Chi è mai costui, T.
che comanda anche ai venti e al mare T.
e gli ubbidiscono? Gesù mostra in questa maniera che “egli è il nuovo signore e padrone degli elementi del creatore, da qui in avanti soggiogato e rovesciato” (T. 4:19); si veda Il Rovesciamento dell'Uomo Forte (11:21) Per fede i cristiani possono anche superare gli elementi (si veda 17:6). Le tempeste che li attaccano saranno placate, se essi hanno fede. T.
LA LEGIONE DI DEMONI
8:27 Quando poi sbarcò e scese a terra
Syc. gli venne incontro un uomo, T.; si veda Mc 5:2
che aveva demoni T. (A.)
da molto tempo, che non aveva indosso nessun mantello
e che non dimorava in una casa
bensì tra le tombe.

28 Vedendo poi Gesù
si mise a gridare, si buttò dinanzi a lui
e a gran voce disse:
* Che c’è tra me e te, Gesù figlio di Dio? I demoni prendono Gesù per il Messia ebreo, definito Figlio di Jahvè nel Salmo 2:7. “Essi sono inconsapevoli che la virtù di un dio nuovo e sconosciuto è all'opera sulla terra” (T. 4:20). T.; si veda Mt 8:29
31 Ti prego,
non torturarmi!

30 Gesù poi lo interrogò: A.
Che nome hai? A.
Quello disse: Legione è il mio nome! T. A.
Infatti si trattava di molti demoni. T.

31 E lo scongiuravano T.
che non imponesse ad essi T.
di andarsene nell’Abisso. L'Abisso è la dimora sotterranea dei demoni da dove ascendono e dove saranno imprigionati durante il periodo permesso al Messia ebraico (si veda Apocalisse 9:1; 20:10). T.
32 Ed egli glielo concesse. Gesù è gentile perfino verso i demoni. Egli consente perfino a volte di non cacciarli; da cui deriva, senza dubbio, l'inutilità in tutta apparenza di certi esorcismi. T.
FEDE CHE SALVA
8:42* (D) Avvenne poi che, mentre egli se ne andava, E.
le folle lo pressavano al punto da soffocarlo. E.

43 E una donna, che pativa un flusso di sangue T. E.
da dodici anni,
44 accostatasi di dietro,
D toccò l’orlo del suo mantello La legge dichiara impura una donna con un flusso di sangue e le proibisce di toccare qualcuno; “cos'è più indecente di questo disonore di una carne che è già rossa?” (T. 4:5). Gesù non solo permette il contatto, ma la fa star bene (T. 4:20). T. E.; si veda Mc 5:27
* e subito il flusso del suo sangue si fermò. E.; si veda Mc 5:29

Il Signore disse: T. E.
D Chi mi ha toccato? T. E.; si veda Mc 5:30-31

* I suoi discepoli gli dissero: T.; si veda Mc 5:31

* Le folle si accalcano attorno a te e ti schiacciano
D e tu dici: Chi mi ha toccato? si veda Mc 5:31

46(D)* Ma Gesù disse: E.
Qualcuno mi ha toccato, T. E.
perché io ho percepito una Potenza che usciva da me. Questo Potere consiste di forze che fuoriescono da lui (δυνάμεις) (1 Corinzi 12:10, 28, ecc.) e agiscono per lui (Galati 3:5; 2 Corinzi 12:9). In modo simile la sua parola si paragona ad un Messaggero (7:7-8). Qui il Potere agisce automaticamente mediante la fede della donna. T. E.

47 E la donna, vedendo che era stata scoperta,
mentre era tutta tremante, venne e, cadendo a terra dinanzi a lui,
raccontò davanti a tutto il popolo il motivo per cui lo aveva
toccato
e come era stata subito guarita.

48 Ed egli le disse: T.
La tua fede ti ha salvata! La fede salvifica (si veda 7:50; 17:19; 18:42) qui è il disprezzo della donna per la legge ebraica (T. 4:20). T.
L'INVIO DEI PRIMI APOSTOLI
10:1 Convocando poi i dodici suoi discepoli A.
diede ad essi Potenza e Autorevolezza A.
su tutti i demoni A.
e di curare malattie. A.
2 E inviò i discepoli a proclamare il regno di Dio T. A.
e a guarire gli infermi.

3 E disse ad essi: T.
Non prendete nulla per via, T.
(e) * né sandali, A.; si veda Mc 6:8
* né bastone né bisaccia (T.) A.
non dovete avere due tuniche per ciascuno; (T.) A.
* né moneta di rame nelle vostre cinture Jahvè condusse gli ebrei fuori dall'Egitto con giare di oro e di argento, con vestiti e provviste. Gesù, al contrario proibisce ai suoi seguaci di portare perfino un bastone (T. 4:24; si veda A. 1:10).

4 e nella casa in cui entriate,
là rimanete e di là uscite.
5 E quanti non vi accolgano, T.
uscendo da quella città,
scuotete la polvere dai vostri piedi T.
in testimonianza su di loro. Come fecero Paolo e Barnaba ad Antiochia di Pisidia (Atti 13:51). T.

6 Uscendo allora giravano A.
per città e villaggi, A.
annunciando buone notizie e curando ovunque. I primi apostoli predicarono un vangelo che era ancora infetto di ebraismo (Ireneo, 3:14, 3). Paolo, in Galati, li attacca perchè essi non camminano nella via di verità, e accusa alcuni di loro di pervertire il vangelo di Cristo (T. 1:20). A volte, così debole è la loro fede, che essi non possono guarire i malati (9:40-41). A.
PERPLESSITÀ DI ERODE
Avendo però Erode, il tetrarca, sentito parlare delle cose che stavano accadendo, (T.)
rimaneva perplesso per il fatto che si diceva da alcuni che (T.)
Giovanni era risorto dai morti, T.
8 da altri poi che era apparso Elia,
* da altri ancora che era sorto uno degli antichi profeti. L'errore popolare scambia Gesù per un messaggero del Dio ebraico. Questa divinità non sa niente di Gesù, mentre quest'ultimo predica il suo vangelo (T. 5:5). T.; si veda Mc 6:15

9 Erode disse:
Giovanni l’ho fatto decapitare io;
allora chi è costui, sul cui conto sento dire tali cose?
E cercava di vederlo. Egli vede lui, ma la vera natura di Gesù non si potrebbe rivelare alla sua curiosità profana (23:8).
LA MOLTIPLICAZIONE MIRACOLOSA DEI PANI E DEI PESCI
10 E, dopo essere ritornati, gli apostoli gli raccontarono
quanto avevano fatto
ed egli, prendendoli con se, si ritirò in disparte in un luogo solitario.
11 Le folle però, saputolo, lo seguirono. si veda Gv 6:2

12 Il giorno cominciò a declinare;
accostandosi allora i dodici gli dissero:
Congeda le folle,
in modo che vadano nei villaggi e campi dei dintorni
e possano alloggiare
e trovino provviste,
perché qui siamo in un luogo deserto. T.

13 E disse ad essi:
Date voi a loro da mangiare.
Ed essi risposero:
Noi non abbiamo più di cinque pani e due pesci, T.
a meno che non andiamo noi a comperare roba da mangiare per tutto questo (T.)
popolo.

14 Vi erano infatti circa 5.000 uomini.
Egli disse allora ai suoi discepoli:
Fateli distendere a gruppi di circa cinquanta persone!
15 E fecero così e fecero distendere tutti.

16 Poi, dopo aver preso i cinque pani e i due pesci, Gesù istituisce un pasto rituale (pane e pesce), differente da quello di pane e vino che sarà stabilito durante la Pasqua (22:19-20). Marcione, seguendo l'insegnamento di Paolo, proibì il consumo di carne (Romani 14:21; 1 Corinzi 9:13; Esnik, pag. 197). Egli permise il pesce in quanto un “cibo più santo” (T. 1:14). I marcioniti osservavano una “astinenza perpetua” (Ippolito, Phil., 7:30; 10:19; Tertulliano, De Jejunio, 15, ecc.). Gesù si astiene dall'Agnello Pasquale e dopo la sua resurrezione consuma un pesce (24:42). T.
rivolgendo gli occhi verso il cielo, Un cielo “non fatto da mani, ma increato” (A. 2:19), il luogo di dimora del Padre (10:21; 11:13). A. E.
disse la benedizione su di essi A. E.
e li spezzettò,
poi li dava ai discepoli
da approntare alla folla. si veda Mt 14:19

17 E mangiarono
e si saziarono tutti (T.)
D e venne portato via il di più dei frammenti: Questo miracolo liturgico simboleggia l'abbondanza spirituale dei banchetti cristiani e il loro rinnovamento perpetuo. Il dettaglio caratteristico dei frammenti lasciati richiama il miracolo di Eliseo (2 Re 4:22-24), che avrebbe dato colore all'idea che Cristo fosse un profeta del Dio ebraico. T.; si veda Mt 14:20
dodici ceste. Κόϕινος — una cesta profonda e flessibile utilizzata specialmente dagli ebrei (Giovenale, Sat., 3:14).
CHI È GESÙ?
9:18 E avvenne che, mentre era da solo,
stavano con lui i discepoli (A.)
ed egli li interrogò dicendo: T.
e In che senso gli uomini dicono che io sia A.
il Figlio dell’Uomo? A.; si veda Mt 16:13

19 Sy. I discepoli allora gli dicono: A.; si veda Mt 16:14

Giovanni il Battista; A.
altri invece Elia A.
o uno dei profeti. A.

20 Ed egli disse loro: T. A.
Voi chi dite che io sia? T. A.
* Rispondendo per tutti Pietro disse: T. A.
* Tu sei il Cristo! T. A.; si veda Mc 8:29
21 Ma egli, rimbrottandoli, impose che T.
non dicessero questo a nessuno Pietro è in errore nel prendere Gesù per il Cristo ebraico; Gesù non desidera che sia diffusa la menzogna (noluit mendacium disseminari) (T. 4:21). Comunque, egli permette loro di dargli il titolo tradizionale di Cristo (“Come altrimenti poteva esser entrato nella fede degli ebrei se non per mezzo di un nome che fosse a loro nello stesso tempo tradizionale e familiare?” T. 3:15). Ma ciò accade alla condizione che tutti sappiano che, a differenza del Cristo ebraico, egli deve soffrire, morire, e risorgere di nuovo. Ci sono allora due Cristi, “l'uno [Gesù] che nel tempo di Tiberio fu rivelato da un dio ignoto per la salvezza dei pagani, l'altro è destinato dal dio creatore a restaurare il regno degli ebrei quando egli verrà. Tra di loro c'è un grande abisso, proprio come c'è tra il dio giusto e il dio buono, tra la legge e il vangelo, tra ebraismo e cristianesimo” (T. 4:6). Così da evitare equivoci, qui come di fronte al Sinedrio (22:67-69) Gesù preferisce il titolo di Figlio dell'Uomo. T.

22 e disse: Il Figlio dell’Uomo T. A. E.
deve patire molto Gesù è impassibile per natura (naturaliter impassibilis) (Ireneo, 3, 16, 1). Ma egli è pronto a subire sofferenza. “Marcione non sopprime le sofferenze di Cristo” (Tertulliano, De Carne Chr., 5). Mediante quelle sofferenze egli ci ha redento dal dio creatore (A. 1:27), come disse Paolo, “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge” (Galati 3:13) e “voi siete stati riscattati a caro prezzo” (1 Corinzi 6:20; 7:23). T. A. E.
* ed essere rigettato dagli anziani e scribi e capi dei sacerdoti Ossia, tutti gli ebrei come rappresentati dal Sinedrio. T. A.
* ed essere crocifisso “La passione della Croce non fu predetta per il Cristo israelita, e non sarebbe credibile che il dio creatore dovesse esporre suo figlio a questo genere di morte, dal momento che fu lui stesso ad aver emesso la maledizione, colui che è appeso ad un albero è maledetto da dio” (Deuteronomio 21:23; si veda Galati 3:13) (T. 3:18). (T.) A. (E.)
* e risorgere dopo tre giorni. T. A. (E.)

23 Se uno vuole venire dietro a me,
neghi se stesso e sostenga la sua croce
e mi segua! La dottrina di Paolo, una conseguenza della fede in Gesù Cristo Crocifisso. “Sono stato crocifisso con Cristo” (Galati 2:20). “quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri” (Galati 5:24). I cristiani imperfetti sono “nemici della croce di Cristo” (Filippesi 3:18).

24 Chi voglia infatti salvare la sua anima, T.
la perderà T.
ma chi la perdesse a causa di me, T.
costui la salverà. Ψυχή significa sia “anima” che “vita”. Leggi “Colui che vorrebbe salvare la sua vita perderà la sua anima”. “Chi perderà la sua vita per causa mia salverà la sua anima”. “Il Dio Buono venne a salvare l'anima soltanto” (A. 2:7). “Non c'è resurrezione vita, salvezza, se non dell'anima soltanto” (E. 42, 3). “Non ci sarà nessuna salvezza se non di anime che avranno accettato l'insegnamento di Gesù; quanto al corpo, dal momento che la terra lo ha preso, esso non può avere parte nella salvezza” (Ireneo 1:27, 3; si veda 5:4, 1). “Il dio di Marcione a coloro che salva offre una salvezza imperfetta; essi sono salvati per l'anima, perduti nella carne che secondo lui non risorgerà di nuovo” (T. 1:24). L'anima dev'essere salvata; Marcione non crede nell'idea di Platone della divinità dell'anima. (Clemente Alessandrino, Strom., 3:3, 13). T.

25 Che cosa infatti giova all’uomo
D aver guadagnato il mondo intero si veda Mc 8:36
D ma essere stato colpito da danni
D o aver perso se stesso? L'insegnamento di Paolo. “Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo. ... tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo” (Filippesi 3:7-8). si veda Mc 8:36

26 * Chi infatti si vergognasse di me, T.
pure io mi vergognerò di lui. Il giorno in cui egli li presenterà a suo padre. “Gesù venne in un mondo straniero allo scopo di presentare l'uomo, creato da un altro, al dio che non lo aveva nè creato nè formato” (Ireneo 5:2, 1). Chiunque non è presentato da Gesù “sarà afferrato dal fuoco del creatore” (T. 1:28). T.
LA TRASFIGURAZIONE DI GESÙ
9:28 Prendendo con sé Pietro e Giovanni e Giacomo T.
egli salì sul monte a pregare Il Monte dove “stava trascorrendo la notte nella preghiera” (6:12). T.

29 e avvenne che, mentre pregava,
l’aspetto del suo volto venne mutato
e il suo abito bianco irradiava bagliori. T.
30 * Ed ecco due uomini conversavano con lui, T. (E.) (Efr.)
* ed erano Elia e Mosè, nella sua Gloria. T. E. Efr.

32 E Pietro e quelli con lui
erano oppressi dal peso del sonno;
ma, quando cominciarono a destarsi, videro la sua gloria
e i due uomini che stavano con lui.

33 E avvenne che, mentre essi si separavano da lui, Questo separazione da lui (διαχωρίζεσθαι) significa che “Gesù ha messo da parte le profezie e gli scritti di Mosè ed Elia dal suo vangelo” (T. 4:22). Gesù solo ha la sua Gloria (δόξη — ossia, un'irradiazione divina. T.
Pietro disse a Gesù: T.
Maestro, è bello che noi stiamo qui; T.
* ebbene facciamo qui tre capanne: T.; si veda Mt 17:4
una per te e una per Mosè e una per Elia; T.
* ma non sapeva quello che diceva. “Egli è in errore nel pensare che Gesù sia il Cristo di Mosè e di Elia” (T. 4:22). A dispetto dell'insegnamento di Gesù, egli rimane un “uomo della legge” (Petrus legis homo) (T. 4:11). “Dev'essere compreso che Pietro e gli altri apostoli sono più vicini al giudaismo” (T. 5:3). T.; si veda Mc 9:6

34 Mentre poi egli diceva queste cose,
ci fu una nube T.
e li avvolgeva d’ombra; T.
ed ebbero paura
all’entrare nella nube.

35 D E ci fu una voce dalla nube, che diceva: T. E. Efr.; si veda Mc 9:7

D Questi è il Figlio mio, l’Amato; T. E. Efr.
ascoltatelo! “Ascoltate a lui — ossia, non ascoltate più a Mosè o Elia” (T. 4:22). La voce del Padre conferma che Gesù “venne a distruggere Mosè ed Elia” (T. 4:22). T.
36 E, mentre c’era quella voce,
Gesù venne trovato solo. La Trasfigurazione di Gesù è il tipo della trasfigurazione del cristiano, che è permanente in quanto opposta alla trasfigurazione temporanea di Mosè (2 Corinzi 3:7-18).
L'INDEGNITÀ DEI PRIMI APOSTOLI
9:37 Avvenne poi che durante la giornata,
mentre scendevano dal monte,
andava con lui molta folla.

38 Ed ecco un uomo gridò dalla folla dicendo:
Maestro, ti prego di dare uno sguardo a mio figlio,
perché è il mio unigenito;
39 D uno spirito lo prende infatti all’improvviso
e lo fa cadere a terra
e gli provoca convulsioni facendolo sbavare
e si allontana da lui con difficoltà, lasciandolo sfinito. Descrizione di un attacco di epilessia.
40 E ho pregato i tuoi discepoli E.
* ma non sono stati capaci di cacciarlo. E.; si veda Mt 17:16

41 * Allora egli disse ad essi: T. E.; si veda Mc 9:19
e O generazione senza fede, T. E.; si veda Mc 9:19
fino a quando sarò assieme a voi T.
e e vi dovrò tollerare? Gesù “è davvero adirato contro i discepoli” (T. 4:23). i primi apostoli sono privi di fede perchè “essi mischiarono le cose della legge con le parole di salvezza” (Ireneo, 3:2, 2). “Essi sono prevaricatori e dissimulatori e pervertono il vangelo” (T. 4:3). “Le loro chiese sono corrotte dal loro principio” (T. 1:20). Siccome sono privi di fede essi falliscono nei loro esorcismi, e perciò Gesù non li sostiene più, ma si affretta a scegliere nuovi apostoli. T. E.; si veda Mt 17:17
* Conduci qui tuo figlio! Mt 17:17

42 Gesù rimbrottò lo spirito immondo
D ed esso lo lasciò
D ed egli restituì il figlio a suo padre.
43 Tutti poi erano sbalorditi
per la Maestà di Dio. Il Padre “aveva nascosto la sua Grandezza che egli rivelò con Gesù” (T. 1:25). Nella grandezza “egli è al di sopra del Creatore” (T. 1:9).

Egli poi, mentre tutti erano meravigliati per tutte le cose che faceva,
disse ai suoi discepoli:
44 Voi, mettetevi bene nelle orecchie queste parole,
perché il Figlio dell’Uomo sta per essere consegnato E.
in mani di uomini! E.

45 Ma essi ignoravano il senso di questa Parola
ed essa era stata occultata ad essi
in modo che non la comprendessero.
E avevano paura di interrogarlo
circa questa Parola. I primi apostoli non compresero la dottrina di Paolo della redenzione, “gli apostoli non sapevano la verità” (Ireneo, 3:13). Al pari degli ebrei (2 Corinzi 3:14-15), un velo fu steso sui loro cuori. “Paolo solo sapeva la verità, al quale il mistero era stato reso manifesto per rivelazione” (Ireneo, 3:13, 1).

46 E avevano paura di interrogarlo circa questo detto, cioè: T.
Chi di loro fosse più grande. Paolo inveiva spesso contro l'orgoglio di quei primi apostoli che si chiamavano (Galati 2:2 e 6) persone di reputazione e maggiorenti, pilastri (Galati 2:19), gli stessi apostoli più importanti (2 Corinzi 11:5; 12:2). Il più grande tra di loro fu o Pietro (Matteo 16:18-19), o Giovanni (21:15-17), oppure Giacomo, il “fratello del Signore” (Galati 1:19), chiamato anche il “Signore, Vescovo dei Vescovi” (Omelie, Clemente, Ad Initium).
47 Ma Gesù, conoscendo il ragionamento del loro cuore,
afferrando un bambino lo pose accanto a sé Nelle chiese paoline i nuovi cristiani erano definiti figlioli (1 Corinzi 3:1; 2 Corinzi 6:13). Quelli sono i bambini che dovrebbero essere benvenuti piuttosto che i grandi. Si veda 18:15-17. (T.)
48 e disse ad essi:
Colui che abbia accolto questo bambino sul mio nome
accoglie me Ricevere Gesù equivale ad essere salvati. “Il Signore nella sua venuta ha fatto così tanto per salvare coloro che lo ricevettero” (T. 2:13).
e colui che abbia accolto me
accoglie colui che ha inviato me, Il Padre, “avendo avuto pietà, inviò suo figlio, a sua volta buono, e salvò noi” (A. 1:3).
D perché colui che è il più piccolo tra tutti voi, (T.)
questi è grande! Paolo, con un gioco di parole sul suo nome Paulus, si definisce il minimo degli Apostoli (1 Corinzi 15:9). Qui egli viene riferito in una maniera nascosta. (T.)

49 Poi rispondendo Giovanni disse:
Maestro, abbiamo visto un tale,
mentre scacciava demoni sul tuo nome
e glielo impedimmo
perché non segue da discepolo assieme a noi. Questo stesso Giovanni nella sua Apocalisse ripudia i Nicolaiti, i discepoli di Nicola, il compagnio di Stefano secondo Ireneo (1:23, 3; 3:11, 1), sebbene essi avessero apostoli e profeti e invocassero il nome di Gesù, per la ragione che la loro pratica non era quella dei primi apostoli.

50 D Ma Gesù gli disse:
Non impeditelo!
e Perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio Nome si veda Mc 9:39
e e subito dopo possa parlare male di me. Paolo disse “Nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: Gesù è anatema!” (1 Corinzi 12:3). Gesù applica lo stesso ragionamento agli esorcisti. si veda Mc 9:39
Chi non è contro di noi
è per noi.

52 Durante il cammino entrarono in un villaggio di Samaritani. T.
53 Ma non lo accolsero.
54 Allora, vedendo la cosa, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: (T.)
Signore, vuoi che diciamo
che scenda un fuoco dal cielo e che li distrugga, T.
D come fece anche Elia? “Dio il creatore decreta la pena del flagello della fiamma quando Elia la invoca contro il falso profeta” (1 Re 18:38). “Io ammetto la severità del giudice e la sua antitesi, la gentilezza di Gesù, che rimprovera i discepoli, i quali mostrano la stessa animosità contro il villaggio samaritano” (T. 4:23). Nell'Apocalisse Giovanni descrive due profeti che avranno il potere di Elia, “un fuoco uscirà dalla loro bocca e divorerà i loro nemici” (Apocalisse 11:5). Egli vede il fuoco del cielo cadere tutto su di lui. Egli e suo fratello furono chiamati i “Figli del Tuono” (6:14).
55 D Ma egli, voltatosi, li rimbrottò e disse: T.
D Non sapete di quale spirito voi siete! “Gesù discese dal Cielo come uno spirito di salvezza” (T. 1:19). “Paolo chiamò gli ebrei figli dell'ira (Efesini 2:13); perciò il creatore è il Signore dell'Ira”. (T. 5:17). Giacomo e Giovanni possiedono ancora qualcosa dello spirito del Dio degli ebrei.
56 e Il Figlio dell’Uomo non è venuto
e per far perire le anime degli uomini
e bensì per salvare. “Mosè, profeta del dio creatore, distese le sue braccia al suo dio allo scopo di uccidere gli uomini nella più grande quantità in battaglia (Esodo 17:12). Nostro Signore, che è Buono distese le sue braccia (sulla croce) non per ucciderli, ma per salvarli” (A. 1:11). Gesù venne “per la salvezza delle anime” (E. 42, 4). “Il Dio Buono salva coloro che credono in lui, ma non condanna coloro che non hanno creduto in lui” (A. 2:4). Solo le anime guadagnano salvezza e vita poichè non c'è nessuna resurrezione del corpo (E. 42, 3). Al Cristo dell'Apocalisse, il distruttore dell'umanità, è opposto il Figlio dell'Uomo per il quale “la salvezza dell'uomo è la cosa urgente da cercare prima di ogni altra” (Tertulliano, De Resurrect., 2).
QUEL CHE SI DEVE FARE PER SEGUIRE GESÙ
9:57 Mentre essi andavano per la strada,
un tale gli disse: T.
D Ti seguirò ovunque tu te ne vada, Signore. “Egli dice questo per presunzione o ipocrisia” (T. 4:23). Per parallelismo con 22:33, Pietro sembra essere preso di mira. T.

58 E Gesù gli disse:
Le volpi hanno tane
e gli uccelli del cielo trovano posti per vivere
ma il Figlio dell’Uomo non ha
dove reclinare il capo. Gesù non possiede nulla in questo mondo, il quale gli è straniero. “Christus non in sua venit sed in aliena” (Ireneo, 3:2, 2).

59 * Disse a Filippo: Il nome di Filippo è dato da Clemente Alessandrino, Strom., 3:4, 25. Cl.
Seguimi! (Cl.)
Ma egli gli disse: T.
Concedimi di andarmene prima (T.)
a seppellire mio padre. T.

60 E gli disse: T. Cl.
Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, La carne dei viventi è soltanto un po' meno pura di quella dei morti. “Ciò che ha la stessa composizione di carne (come un cadavere) ha un cadavere corrotto” (Clemente Alessandrino, Strom., 3:4). Riti funerari e il culto della tomba riguardano il corpo morto, e sono estranei ai veri discepoli di Gesù. T. Cl.
D * tu invece va’ ad annunciare il regno di Dio! T.

61 Gli disse poi anche un altro: T.
Ti seguirò, Signore, T.
prima però concedimi di congedarmi da quelli che sono nella mia casa. T.

62 E Gesù gli disse:
Nessuno, che si gira indietro a guardare T.
dopo aver posto mano all’aratro,
è adatto per il Regno di Dio. I primi apostoli guardarono indietro; non erano in grado di lasciare le loro case senza congedarsi oppure senza “odiare padre e madre” (14:26), ossia, non erano in grado di sbarazzarsi del giudaismo che è la ragione per cui Gesù sceglie nuovi apostoli. (T.)
I NUOVI APOSTOLI
10:1 * Il Signore designò poi anche altri settanta apostoli T. A.
oltre ai Dodici Quei nuovi apostoli sono inviati alla stessa missione dei Dodici, ma anche al mondo gentile. Essi sono degni del loro compito, poichè “i loro Nomi sono stati scritti nei cieli” (10:20) e il dio che gli ebrei non conoscono è stato loro rivelato da Gesù (10:22). Quelli apostoli sono proprio come i Sette e Paolo. Se i Dodici furono inviati alle dodici tribù di Israele, quelli sono inviati ai tre continenti e alle dieci nazioni della terra (Genesi 10). T. A.
* e li inviò due a due dinanzi a sé in ogni città. Vale a dire, nel mondo intero. Questa era la missione di Paolo e Barnaba (Atti 12-14). T.

2 Diceva poi ad essi:
3 Ecco, io vi invio
come agnelli in mezzo a lupi.

4 Non portate né borsellino né bisaccia T.; si veda Mt 10:10
* né bastone né calzari
e per la strada non dovete salutare nessuno. T.

5 Nella casa in cui entriate, T.
prima dite:
Pace a questa casa
6 e, qualora là vi sia un Figlio di Pace, Vale a dire, un predestinato. La pace viene dal dio buono, e non dal dio ebraico: “Il primo creò la Luce, il secondo l'Oscurità; il primo creò la pace, il secondo il male” (Girolamo, Comm. in Is., 12:45). Gli Eletti sono chiamati anche i Figli della Luce (16:8). Paolo li chiama i Figli della Fede (Galati 3:26; Apostolikon).
la vostra pace si riposerà su di lui,
se no la vostra pace farà ritorno su di voi.

7 Rimanete poi nella stessa casa,
mangiando e bevendo le cose che si trovano presso di loro,
perché l’operaio merita il suo salario. Così insegna Paolo. “Il Signore ha disposto che quelli che annunciano il vangelo vivano del vangelo” (1 Corinzi 9:14). Se Paolo lavorò per niente, ciò fu per orgoglio. T.
Non trasferitevi da casa in casa.

8 E nella città in cui entriate e vi accolgano,
mangiate le cose
che vi vengono messe davanti L'insegnamento di Paolo (1 Corinzi 10:27), in quanto opposto a quello di Giovanni, il quale nell'Apocalisse, proibisce categoricamente ogni carne proveniente da un tempio pagano. “Paolo respinge la legge e Mosè quando egli attribuisce ad una superstizione stabilita da angeli (Colossesi 2:16-21) la proibizione di certi cibi” (T. 5:19). “Cos'è più disprezzabile della proibizione di un certo cibo?” (T. 5:5). “Il grande argomento del dio buono è il permesso di mangiare ogni genere di cibo, contro la legge” (T. 5:7).

9 e curate gli infermi che sono in essa
e dite ad essi:
e Si è avvicinato a voi il regno di Dio! “Gesù predica un Regno di Dio nuovo e inaudito” (T 4:24). T.; si veda Mc 1:15

10 Ma nella città in cui entriate T.
e non vi accolgano, T.
uscendo nelle sue piazze, dite:
11 Anche la polvere, che si è appiccicata T.
sui nostri piedi dalla vostra città,
* noi ce la scuotiamo di dosso in protesta contro di voi! Paolo e Barnaba fecero questo ad Antiochia di Pisidia (Atti 13:51). La ripetizione della missione per i nuovi apostoli come per i vecchi mostra che i nuovi sono eguali ai vecchi (1 Corinzi 9:1-5, ecc.). T.; si veda 9:5
Sappiate però questo T.
che si è avvicinato su di voi il regno di Dio!

16 Colui che ascolta voi ascolta me
e chi rifiuta voi rifiuta me; T.
D ma chi ascolta me, ascolta colui che ha inviato me. si veda Mt 10:40

17 Ritornarono poi i Settanta con gioia dicendo:
Signore, anche i demoni sono a noi sottomessi 1 Cor. 14:32
nel Tuo Nome! Dio fornì a Gesù “il Nome che è al di sopra di ogni altro Nome; perché nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (Si veda Filippesi 2:10).

18 Ed egli disse loro:
* Stavo vedendo Satana come un fulmine A.
caduto dal cielo. Satana o il Diavolo, il più potente e malvagio dei Demoni, è un “Angelo del Creatore” (T. 5:16; si veda 5:12). “Il Creatore è l'autore del Diavolo” (T. 2:10). Quella è la ragione per cui il creatore è spesso equivocato per il diavolo. “Se il Diavolo è il Creatore, chi è il Diavolo per il Creatore” (T. 5:18). “Cristo con la sua venuta ha sconfitto il Diavolo” (A. 1:4); la raffigurazione di Satana che cade dal cielo proviene da Apocalisse 12:9. A.

Ecco dò a voi il Potere T.
D di camminare sopra serpenti e scorpioni T.
e su tutta la Potenza del Nemico Per Nemico si intende Satana e il dio creatore dietro di lui, poichè egli creò serpenti e scorpioni che rappresentano demoni. Il dio buono non ha “nessun scorpione” (T. 4:26). Il dio creatore “fu in difetto in molte delle sue opere e non fece come egli avrebbe dovuto. Di quale uso all'uomo sono serpenti, scorpioni, coccodrilli, pulci, e insetti e zanzare?” (Girolamo, Comm. in Is., 7:18). “I marcioniti sono dediti a distruggere l'opera del creatore” (T. 1:13).
e assolutamente nulla vi farà danni.

Però non dovete gioire
D per il fatto che i demoni vi stanno sottomessi,
gioite invece per il fatto che i vostri Nomi
D sono stati scritti nei cieli! L'idea di un libro in cui sono iscritti i nomi degli eletti è associata all'aspettativa della venuta del Figlio dell'Uomo (Daniele 12:1). Il dio buono a cui piacque predestinare Paolo dal grembo materno e chiamarlo con la sua grazia (Galati 1:15) predestinò anche i nuovi apostoli a rimanergli fedeli, laddove i vecchi ritornarono al dio degli ebrei.

* Ti ringrazio e ti benedico, T. E.
* Signore del Cielo, T. E.
* perché hai tenute nascoste queste cose a saggi e intelligenti Vale a dire, da coloro che provengono dal dio ebraico. “Gli ebrei che non conoscono Dio...” (Romani 3:3; Apostolikon). “La partecipazione al mistero che fin dall'inizio del mondo è stato nascosto in dio, il creatore di tutte le cose” (Efesini 3:9; Apostolikon). “Il dio nuovo nel mondo vecchio della vecchia età e sotto il dio vecchio era sconosciuto e inaudito... Gesù lo rivelò e nessuno prima di lui” (T. 1:8). T.
e le hai rivelate a bambini. Figlioli (νήπίοι) è il termine paolino per convertiti di origine pagana (1 Corinzi 3:1; Galati 4:3; Efesini 4:14). T.
Sì, o Padre,
perché così è stato il compiacimento dinanzi a te. E.

22 D Tutto è stato affidato a me da parte del Padre mio Tutto significa tutti gli uomini, tutte le nazioni” (T. 4:25). T.
* e nessuno ha conosciuto chi è il Padre T. A. Cr.; si veda Gv 17:25

* se non il Figlio “Gesù qui parla di un dio sconosciuto di cui nessuno aveva udito” (Crisostomo, Hom. in Matt., 38, 2) “Il dio creatore era noto ad Adamo ed ad altri che si menzionano nella Scrittura. Ma il Padre di Cristo è ignoto” (A. 1:23). “Il nostro Dio, dicono i marcioniti, è stato rivelato in Gesù Cristo” (T. 1:19).
* e chi è il Figlio T. A.
* se non il Padre T. A.
* e colui al quale il Figlio lo abbia rivelato. Questo mistero fu prima rivelato a Paolo. “Dio si compiacque ... di rivelare suo figlio in me” (Galati 1:15-16). “Solo Paolo sapeva la verità, poichè per lui il mistero era stato rivelato per manifestazione” (Ireneo, 3:13, 1). T.

23 Beati gli occhi che vedono T.
le cose che vedete. T.
24 Vi dico infatti
* che i profeti non videro T.
le cose che voi vedete. I profeti ebrei nè conobbero e neppure predissero Gesù. “Il Signore era sconosciuto ad Abramo, e anche al Padre del Signore” (Ireneo, 4:5, 5). “Marcione fu il primo che si preoccupò di negare la testimonianza (dei profeti)” (Cirillo di Gerusalemme, Catech., 6:16). “Essi [i marcioniti] tentano di rovesciare la testimonianza dei profeti circa Cristo” (Origene, Comm. in Joh., 2:199). Paolo dice: “Il mistero di Cristo non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito” (Efesini 3:5). T.

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