mercoledì 19 dicembre 2018

«Gesù, il Dio fatto uomo»Appendice (I): IL VANGELO SECONDO MARCIONE (sezione V)


APPENDICE 

I

IL VANGELO SECONDO MARCIONE



NOTA DEL TRADUTTORE

Per comodità di rappresentazione, il testo del Vangelo secondo Marcione è presentato di seguito, come ricostruito da Couchoud. Il testo è diviso in 6 sezioni.


PREGHIERA UMILE E INCESSANTE
18:1 Rivolgeva poi ad essi una parabola T.
riguardo al fatto che essi devono sempre pregare T.
e non perdersi d’animo. (T.)

2 Vi era un giudice nella città, T.
il quale non temeva Dio
e non aveva riguardi per nessun uomo;

3 c’era poi in quella città una vedova T.
ed ella veniva da lui dicendo: (T.)
Rendimi giustizia contro il mio avversario.

4 Ma per molto tempo quello non ne voleva sapere;
dopo di che rientrò in se stesso e dice:
Se anche non ho timore di Dio
e non ho riguardi per nessun uomo,
poiché questa vedova mi procura fastidio, T.
D andrò a renderle giustizia, T.
onde, continuando a venire a non finire, non mi faccia un occhio nero.

6 In risposta poi Gesù disse:
Ascoltate che cosa dice il giudice ingiusto!
7 Ma Dio non attuerà la vendetta dei suoi eletti, T.
che gridano a lui giorno e notte, T.
e temporeggia su di loro?
8 Vi dico
che attuerà la loro vendetta in fretta! La preghiera per la fine del mondo e l'arrivo del Figlio dell'Uomo si riassunse nella formula Maranatha (“Signore, vieni!”) (1 Corinzi 16:22). T.
Tuttavia il figlio dell’uomo, venendo,
troverà davvero la fede sulla terra? I veri credenti sono solo un “piccolo gregge” e ci saranno parecchi rinnegati; si veda l'Ascensione di Isaia, 4:13: “Di coloro che avranno creduto in lui [Gesù], un piccolo numero rimarranno suoi servi durante quei giorni, fuggendo da deserto a deserto, nell'attesa della sua venuta”.

9 Disse poi anche verso coloro,
che si erano autoconvinti di essere giusti
D e che ritenevano gli altri delle nullità,
questa parabola:

10 Due uomini salirono nel Tempio a pregare: T.
uno era fariseo e uno collettore di tasse. T.

11 Il fariseo, standosene in disparte diceva queste cose nella preghiera: T
O Dio, ti ringrazio
che non sono come gli altri uomini,
rapaci, ingiusti, adulteri,
oppure come questo collettore di tasse;
12 digiuno due volte la settimana,
pago la decima di tutte le cose che acquisto.

13 Il collettore di imposte invece stando da lontano T.
non voleva neppure alzare gli occhi al cielo
ma si batteva il petto dicendo:
O Dio, lasciati propiziare da me, peccatore qual sono!

14 Vi dico,
14 costui è sceso giustificato a casa sua T.
* mentre l'altro fu condannato. Secondo la dottrina di san Paolo, l'uomo non si può giustificare da sé, e neppure per le opere della legge (Galati 2:16). Egli è giustificato da Dio che concede grazia gratuitamente al peccatore. Confrontalo con l'assoluzione del paralitico (5:20).
BAMBINI PICCOLI
18:15 D Portavano poi a lui anche i bambini
affinché li toccasse
ma i discepoli, vedendo, li rimbrottavano.

16 Allora Gesù chiamò a sé i bambini dicendo:
Lasciate che i fanciulli vengano a me e non impediteglielo, “Eliseo, il profeta del creatore, chiamò orsi dalla foresta per divorare i piccoli che lo derisero (2 Re 2:24); il Signore Buono, d'altra parte, disse, Lascia che i piccoli vengano a me” (A. 1:16). “Cristo ama i piccoli; il creatore, al contrario, manda orsi contro i piccoli per vendicare il suo profeta Eliseo che aveva sofferto le loro grida” (T. 4:23). A.
perché il regno dei cieli è di siffatte persone. A.; si veda Mt 19:14

17 In verità vi dico:
colui che non accolga il regno dei cieli come farebbe
un fanciullo,
non entrerà in esso. I figli o i figlioli (10:21) oppure i piccoli (17:2; si veda 7:28; 9:48) rappresentano i nuovi cristiani, convertiti dal paganesimo e privi di pregiudizi ebraici. Essi ricevettero il Regno — ossia, Cristo — apertamente (In evangelio est Dei regnum christus ipse, T. 4:33). Nella Chiesa marcionita essi erano nati col sacramento di latte e miele. “Il dio buono non ha respinto la combinazione di latte e miele con cui egli fa nascere i suoi .... nei suoi sacramenti” (T. 1:14).
RINUNCIA DELLE RICCHEZZE
18:18 e E un capo lo interpellò dicendo: T. A. E.
Maestro buono, che cosa debbo fare T. A. E.
per avere la vita eterna? Questo non si riferisce alla vita terrena, ma alla vita eterna. La legge di Mosè può dare vita (10:28), ma non vita eterna. “Le promesse del creatore sono terrene, ma quelle del Cristo sono del cielo” (T. 4:14). T. A. E.

19 D Ed egli : T. A.; si veda Mt 19:17

Non dirmi Buono; A. (E.) Ipp.
* uno solo è Buono, il Padre! “I marcioniti pensano che lo scudo (scutum) che fu dato loro per loro stessi è la Parola del Signore nel vangelo: Nessuno è buono, tranne uno, Dio il Padre. Essi dicono che è il vero nome del Padre di Cristo” (Origene, De Princip., 2:5, 1). “Marcione non dà al creatore alcun epiteto di bontà” (ibid.). “Lo stesso dio buono è buono di per sé....Dei due dèi, uno soltanto è buono” (T. 4:36). “Dio unicamente e perfettamente buono” (T. 1:24). “Lo stesso dio buono singolarmente e solamente buono” (Tertulliano, De Carne, 5). “Il buono, come loro lo chiamano, perchè egli è, come essi dicono, buono per natura e il male non esiste in lui” (Esnik, pag. 181). Si sottolineava che le parole θεός e α͗γαθός erano isopsephes — ossia, le loro lettere, nel valore numerico, erano eguali in totale (284). Gesù respinge il titolo di “buono”. “Essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l'essere uguale a Dio,” (Filippesi 2:6). Nondimeno “il nostro Dio ha rivelato sé stesso da sé stesso in Gesù” (T. 1:19). I marcioniti danno a Gesù l'epiteto di “buono”. “La morte del buono diventò la salvezza degli uomini” (A. 2:9). T. A. E. Ipp. O.

20 * Ed egli disse: T. A.
* Conosco i comandamenti: T. A. E.
non uccidere, non commettere adulterio, T. A.
non rubare, non dire falsa testimonianza, T. A.
onora il tuo padre e la madre. I comandamenti essenziali sono dati nello stesso ordine da Paolo (Romani 13:9). I comandamenti (ε͗ντολαί) della Legge sono sostituiti dalle massime (δόγματα) di Gesù (si veda Efesini 2:15; Apostolikon). T. A.
21 D Ed egli disse: Tutte queste cose le ho osservate dalla giovinezza. T. A.

22 E Gesù, sentendo, gli disse: T. A.
Syr. Ancora una cosa ti manca: T. A.
tutte le cose che hai vendile T. A.
e distribuisci ai poveri e avrai un tesoro nei cieli T. A.
e vieni, seguimi. Seguire Gesù equivale a negare sè stessi, prendere la propria croce, perdere la propria vita (9:23-24) e distribuire i propri beni tra i poveri (16:9; 19:8). Marcione realizzò quest'ultima cosa distribuendo 200000 sesterzi tra la comunità di Roma (Tertulliano, De Praescr., 20). T.

23 Ma quello, sentendo queste cose, venne reso profondamente triste, (T.)
perché era molto ricco. (T.)

24 Ma vedendolo diventato profondamente triste, Gesù disse:
Con quanta difficoltà coloro che hanno ricchezze
riescono ad entrare nel regno di Dio!
È infatti più facile che un cammello
entri attraverso la cruna di un ago
che un ricco entri nel regno di Dio. Zaccheo è l'esempio di un ricco salvato (19:2-10).
I POSTI A CIASCUN LATO DI GESÙ
Questo episodio si basa sull'autorità di Origene, Hom, in Luc., 25 : Hoc quod scriptum est sedere a dextris salvatoris et sinistris de Paulo et Marcione dici quod Paulus sedeat a dextris, Marcion sedeat a sinistris. Esso è stato omesso da Luca, ma preservato e sviluppato da Marco (10:35-41) e, di conseguenza, da Matteo (20:20-4).
E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, Mc 10:35
i figli di Zebedeo, dicendogli: Mc
Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia Mc
quello che ti chiederemo. Mc

Egli disse loro: Mc
Cosa volete che io faccia per voi?
Gli risposero: Mc 10:37
Concedici di sedere nella tua gloria O. (Mc)
uno alla tua destra e uno alla tua sinistra. O. (Mc)

Gesù disse loro: Mc 10:38
Voi non sapete ciò che domandate. Mc
Sedere alla mia destra o alla mia sinistra O. (Mc)
non sta a me concederlo; Mc 10:40
è per coloro per i quali è stato preparato. Marco 10:40, aliis paratum est. Quei due posti sono destinati all'autore dell'Apocalisse e a suo fratello, ma “Paolo siederà alla sua destra e Marcione siederà alla sua sinistra” (Origene, Hom. in Luc., 25). O. (Mc)
LA GUARIGIONE DI UN CIECO
18:35 Avvenne poi, mentre si avvicinava a Gerico, A. E.
D pure un cieco stava seduto presso la strada chiedendo l’elemosina. A. E.
36 Sentendo poi una folla che passava, T. A.
chiese che cosa stesse succedendo. A.
37 Allora gli fu annunciato
che stava passando Gesù. T. A.

38 Ed egli gridava: T. A. E.
Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me! Quest'uomo cieco è ingannato, come lo furono gli apostoli ebrei (9:20) nel credere che Gesù fosse il Cristo, figlio di Davide, “egli dice il falso riguardo al figlio di Davide” (T. 4:36). In realtà Cristo non è il figlio di Davide (20:41-44). Gesù non corregge l'uomo cieco, “perchè il Signore è paziente” (T. 4:36). Ma egli lo cura della sua cecità. T. A. E.
39 D E quelli che precedevano T.
lo rimbrottavano perché tacesse. T.
40 E Gesù, fermatosi, ordinò A. (Ruf.)
che quello venisse portato da lui. A. (Ruf).
41 Una volta avvicinatosi a lui, gli domandò: A.
Che vuoi che ti faccia? A.
Ed egli disse: A.
Che riacquisti la vista! A.

42 D E rispondendo Gesù gli disse: T. A.
Riacquista la vista! La tua fede ti ha salvato. La fede del cieco consiste nel credere che egli sarebbe stato curato da Gesù, sebbene egli si sbagliò riguardo chi fosse. Gesù “illumina la sua cecità così da non dover più credere che egli sia il figlio di Davide” (T. 4:36). “Una volta dei ciechi attaccarono Davide, impedendo il suo ingresso a Sion (2 Samuele 5:6-8); quella è la ragione per cui Cristo, al contrario, aiuta un cieco al fine di mostrare con ciò di non essere il figlio di Davide e che per antitesi di spirito, egli è buono verso il cieco che Davide comandò di uccidere” (T. 4:36). T. A. E.
E riacquistò all’istante la vista. A.
* E tutto il popolo, vedendo, iniziò ad inneggiare a Dio. T.
IL RICCO BUONO SALVATO
19:1 Ed entrato stava attraversando Gerico.
2 D Ed ecco un uomo, che di nome era chiamato Zaccheo T.
e che era pure un collettore-capo di tasse
e pure ricco.

3 E cercava di vedere chi era Gesù
ma non poteva a causa della folla,
perché era piccolo di statura.
4 E, spintosi in avanti,
salì su un sicomòro per vederlo,
perché stava per attraversare da quella parte.

5 E avvenne che mentre attraversava
lo vide e rivolto verso di lui disse:
Zaccheo, sbrigati, scendi,
perché oggi è necessario che io rimanga nella tua casa. T.
6 Si sbrigò, scese e lo accolse con gioia. T.

7 Ma, vedendo, tutti borbottavano dicendo:
È entrato per alloggiare presso un uomo peccatore.

8 Ma Zaccheo fermatosi disse a Gesù:
Ecco, signore, do ai poveri T.
la metà di quello che possiedo Zaccheo comincia a seguire il consiglio dato da Gesù al ricco (18:22). Perciò egli mostra la sua fede, e per quella è salvato. Secondo la testimonianza di Tertulliano, Zaccheo è allophylus (T. 4:37) — ossia, non un israelita. T.
e se ho estorto qualcosa a qualcuno, T.
restituisco il quadruplo. T.

9 Allora Gesù gli disse: T.
Oggi c’è stata una salvezza per questa casa, T.
10 Il Figlio dell’Uomo infatti è venuto T.
* per cercare e salvare ciò che era stato perduto. Ossia, il peccatore, paragonato sopra ad una pecora perduta e ad una moneta persa (15:1-10). “Quest'opera sola è sufficiente per il nostro dio, aver liberato un uomo tramite la sua bontà suprema e distintiva” (T. 1:17). “La salvezza di un uomo è la più urgente delle cose, da ricercare prima di ogni altro”, Tertulliano, De Resurrectione, 2). Si veda 9:56: “Il Figlio dell’Uomo non è venuto per far perire le anime degli uomini bensì per salvare”. T.
DONI SPIRITUALI
19:11 Egli disse in aggiunta una parabola: T.
12 Un uomo di nobile origine se ne andò in un paese lontano T.
per prendere per sé un regno Nella maniera dei re che si recavano a Roma per la loro investitura. T.
e poi ritornare.

13 E dopo aver chiamato dieci suoi schiavi, T.
diede ad essi dieci mine Ciascuno riceveva un peso in argento del valore odierno di circa 1 oncia di oro. T.
e disse loro:
Impiegatele nel frattempo fino al mio ritorno. T.

15 E accadde che al suo ritorno
dopo aver preso il regno T.
disse che venissero convocati presso di lui quegli schiavi
ai quali aveva dato il denaro
per sapere quale impiego ne avessero fatto.

16 Si presentò dunque il primo dicendo:
Signore, la tua mina ha fruttato dieci mine.
17 Allora gli disse; Bravo, schiavo buono,
perché fosti fedele in ciò che è il minimo,
prendi il potere sopra dieci città. (T.)

18 Poi venne il secondo dicendo:
La tua mina, signore, ha prodotto cinque mine.
19 Disse allora anche a questo:
Sii pure tu sopra cinque città. (T.)

20 Venne anche l’altro dicendo:
Signore, ecco la tua mina,
che tenevo deposta in un fazzoletto.
21 Infatti avevo timore di te, T.
perché tu sei un uomo puntiglioso, T.
prendi quello che non hai messo T.
e mieti quello che non hai seminato. Un'espressione proverbiale che significa un duro uomo d'affari (Solone in Diogene Laerzio, 10, 2, 9). T.

22 Gli dice:
Da quello che ha detto la tua bocca ti giudico, o schiavo malvagio,
sapevi che io sono un uomo puntiglioso, (T.)
che prendo quello che non ho messo (T.)
e mieto quello che non ho seminato (T.)
23 e allora perché non hai dato il mio denaro in deposito ad una banca?
Così io, arrivato, mi sarei fatto i soldi con l’interesse.

24 Poi disse ai presenti:
Portategli via la mina
e datela a chi ha dieci mine.

26 Vi dico
che a chiunque ha verrà dato (T.)
ma a colui che non ha T.
verrà portato via anche quello che crede di avere. Una ripetizione di 8:18. Il talento è il dono spirituale fatto a ciascuno, “A ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utilità comune” (1 Corinzi 12:7). Questo dono spirituale è accresciuto per ogni uomo che lo utilizza giustamente ed esso viene tolto da colui che non ne fa uso e tuttavia pensa ancora di possederlo. T.
E dette queste cose se ne andava
salendo verso Gerusalemme.
DA DOVE PROVIENE L'AUTORITÀ DI GESÙ ?
20:1 E avvenne in uno dei giorni,
mentre egli insegnava al popolo nel Tempio
e annunciava la buona novella,
* si presentarono i Farisei T.

2 e si rivolsero a lui dicendogli:
Dicci
con quale autorità fai queste cose Ossia, su quale autorità tu insegni nel tempio?
e chi è che ti ha dato questa autorità.
3 Ed egli ripondendo disse loro:
Vi farò anch’io una domanda su una questione, T.
sulla quale dovete rispondermi.
* Il battesimo, quello di Giovanni, proveniva dal cielo I discepoli di Giovanni il Battista erano iniziati da un battesimo di purificazione (Flavio Giuseppe, Antichità Giudaiche, 18, 5, 2). T.
oppure da uomini?

D Ma quelli stavano a discutere tra loro dicendo:
Se diciamo: Dal cielo, (T.)
lui dirà: Perché allora non gli avete creduto? T.
6 Se poi diciamo: Da uomini, T.
tutta la folla ci lapiderà, T.
perché si è ormai convinta che Giovanni sia un profeta. Essi sono convinti che Giovanni sia il più grande profeta del Dio degli ebrei (7:27-28; 16:16). Nel non riconoscerlo i farisei hanno fallito di riconoscere un messaggero del loro stesso Dio. Ancor meno essi sono propensi a riconoscere il messaggero di un altro dio.

7 Allora risposero T.
che loro non sapevano di dove. T.
E Gesù disse ad essi: T.
Neppure io dico a voi T.
con quale autorità faccio queste cose. “Se Mosè fu creduto a causa delle sue stesse parole e dei suoi miracoli, non bisognando della testimonianza di coloro di fronte a lui, e se ciascuno dei profeti fu ricevuto dal popolo come messaggero di Dio, allora ancor più dovrebbe colui che è al di sopra di Mosè e dei profeti essere in grado, senza testimonianza, di dichiarare cosa farà e cosa servirà al genere umano” (Origene, Comm. in Ioh., 2:199). “Marcione fu il primo che si preoccupò di omettere la testimonianza dei profeti e di lasciare privo di autorità (α͗μάρτυρον) il vangelo della dottrina della fede” (Cirillo di Gerusalemme, Catech., 6:16). T.

19 * E cercarono di mettere le mani su di lui E.
* ma ebbero paura. E.
LA TASSA ROMANA SI DOVREBBE PAGARE?
20:20 D E dopo essersene andati via inviarono delle spie,
che fossero ritenute persone giuste,
D per prenderlo in fallo su qualche questione
D in modo da poterlo consegnare al governatore.
21 E lo interrogarono dicendo:
Maestro, sappiamo che dici e insegni cose giuste
D e non guardi in faccia nessuno
ma insegni la strada di Dio sulla base della verità.
22 È lecito che noi diamo il tributo a Cesare oppure no? Pagare il tributo romano equivaleva per gli ebrei fanatici a riconoscere un altro padrone al posto del loro Dio (Flavio Giuseppe, Guerra Giudaica, 2, 8, 1). Dal tempo di Vespasiano gli ebrei erano sottomessi al tributo fiscus iudaicus mediante cui essi dovevano pagare al beneficio di Giove Capitolino le due dracme che erano pagate in precedenza al tempio di Gerusalemme; questo lo sollevò ad un problema di coscienza.
23 D Ma, avendo conosciuto la loro malvagità, si veda Mt 22:18
disse loro:
D Perché mi mettete alla prova? si veda Mc 12:15
24 Mostratemi un denario! Moneta coniata dall'Imperatore. T.
Di chi è l’immagine e l’iscrizione? T.
Rispondendo dissero: Di Cesare. T.

25 Allora egli disse ad essi:
Rendete dunque le cose di Cesare a Cesare T.; si veda Mc 12:17
e le cose di Dio a Dio. Quel che è di Dio, è lo spirito santo che dà Dio (11:2 e 13) e che si dovrebbe impiegare per lui. Quanto al tributo, esso appartiene a Cesare, dal momento che è pagato in una moneta che viene da Cesare, e non, com'era il tributo al tempio, con sicli coniati in Palestina. Gesù ratifica il precetto di Paolo: “Rendete dunque a ciascuno ciò che gli è dovuto: il tributo a chi dovete il tributo ...” (Romani 13:7).
MATRIMONIO NELL'ALDILÀ
20:27 Presentandosi poi alcuni dei Sadducei, T.
i quali dicono che non vi è resurrezione, I sadducei, una setta sacerdotale, non ammettevano la resurrezione e neppure l'immortalità dell'anima (Flavio Giuseppe, Antichità Giudaiche, 18, 1, 4). T.
gli posero una domanda dicendo: T.
28 Maestro, Mosè scrisse per noi che, (T.)
D qualora morisse senza figli, pur avendo moglie, il fratello di qualcuno,
il fratello dovrebbe prendere la moglie di lui
e far sorgere un discendente a suo fratello. Questa legge dei Leviti (Deuteronomio, 25:5-10) probabilmente non era più in vigore. La donna coi sette mariti (si veda Tobia 3:8) è un caso accademico che si prende gioco della resurrezione.

29 D C’erano tra noi sette fratelli; T.; si veda Mt 22:25
e il primo dopo aver preso moglie morì senza figli
30,31 D e la presero poi il secondo e il terzo si veda Mt 22
e così pure i sette non lasciarono nessun figlio e morirono; T.
32 alla fine morì anche la donna.
33 D La donna allora nella resurrezione di quale di loro sarà moglie, T.
visto che i sette l’hanno avuta in moglie?

34 Sys. E Gesù disse ad essi: T.; si veda Mt 22:29
I figli di questa èra La stessa espressione presente in 16:8 — ossia, “gli uomini del creatore che permette il matrimonio” (T 4.38). “Il dio di questo mondo [età]” (2 Corinzi 4:4) è il creatore (T. 5:11). T.
vengono generati e generano T.
35 * ma coloro che Dio ha reso degni della eredità di quella èra Il dio buono, una divinità davvero diversa dal dio di questa età. “Diverso è il dio di questa età, diverso da colui che è al di sopra di tutti i Principi, le Potenze, e i Principati” (Ireneo, 3:7, 1). “Marcione non postulò due dèi simili” (T. 1:6). T.
e della Resurrezione dai morti Questa resurrezione è solamente per gli eletti del dio buono (si veda 14:14). Gesù, interrogato riguardo alla resurrezione come quella in cui credono gli ebrei, replica con un riferimento ad un'altra resurrezione “riguardo la quale egli non fu interrogato” (T. 4:38). Egli fa la stessa cosa in riferimento al Regno di Dio (17:20-21).
non prendono moglie e non danno in moglie, Nè nel tempo a venire e neppure nel presente. “Anche ora essi non si sposano, poichè sono i figli del tempo a venire” (T. 4:30). “I discepoli di Marcione, dal momento che non desiderano che il mondo creato dal creatore dovrebbe essere popolato, esigono astinenza dal matrimonio” (Clemente Alessandrino, Strom., 3, 3, 12). “Il dio di Marcione proibisce il matrimonio come un male e un commercio nella vergogna” (T. 1:29). Marcione chiama il matrimonio “perdizione e corruzione” (Ippolito, Philosoph., 10:19). Secondo Tertulliano, “egli non ammette persone sposate, battezza solo celibi ed eunuchi, oppure riserva il battesimo alle vedove e divorziate” (T. 4:11).

36 D perché non devono neppure continuare a morire; T.
D per Dio sono infatti simili agli angeli “Coloro che negano la resurrezione (del corpo) citano questo passo, dicendo, gli angeli non possiedono corpo, non mangiano, non hanno commercio sessuale, perciò non c'è nessuna resurrezione del corpo” (pseudo-Giustino, De Resurrect., 2). “Il tuo Dio promette agli uomini la vera sostanza degli angeli” (T. 3:9). Secondo l'insegnamento di san Paolo (1 Corinzi 15:35-50), gli uomini assumeranno “un corpo spirituale... il rivestimento carnale sarà perduto” (T. 5:10). Il Dio di Marcione “dà a coloro che salva una salvezza imperfetta; essi sono salvati per l'anima, perduti nel corpo, il quale, dice lui, non risorge di nuovo” (T. 1:24). “La sola salvezza sarà quella dell'anima; quanto al corpo, dal momento che è ricavato dalla terra, non può eventualmente venire salvato” (Ireneo, 1:27, 3). “Di recente qualcuno della scuola di Marcione disse, Guai a colui che resusciterebbe nel corpo con questa carne, in quelle ossa!” (Girolamo, Lib. contra Iohannem Hierosol., 36). T.
essendo stati fatti figli della Resurrezione. T.
È CRISTO IL FIGLIO DI DAVIDE?
20:39 Rispondendo poi alcuni degli scribi dissero: T.
Maestro, hai detto bene; Contrariamente ai sadducei, i farisei, a cui appartenevano gli scribi, credevano nella resurrezione dei buoni (Flavio Giuseppe, Guerra Giudaica 2, 8:14). Gesù deve differire da loro su un'altra questione. T.

41 Disse poi verso gli scribi:
e Che ve ne pare riguardo al Cristo? si veda Mt 22:42
e Di chi è figlio? T.; si veda Mt
e Gli dicono: si veda Mt
e Di Davide. Al pari dell'uomo cieco di Gerico (18:38), i farisei credevano, secondo il passo di Isaia 11, che Cristo sarebbe stato il figlio di Davide. Questo era anche il credo dei giudeo-cristiani (si veda Luca 1:32). Certe parole che supportano questa dottrina furono inserite nell'edizione post-marcionita di san Paolo (Romani 1:3). T.; si veda Mt

42 e Dice loro: Si veda Mt
e Come mai allora Davide nel libro dei Salmi lo chiama signore, dicendo: si veda Mt 22:43
Dice il Signore al mio signore:
Siedi alla mia destra Il Salmo 110:1, chiamato il Salmo di Davide. L'argomento di Gesù ha valore solamente se il Salmo è guardato come messianico, se Mio Signore significa il Cristo. Ora, i farisei intesero per Mio Signore Abramo (Strack e Billerbeck, Komm, z. N.T. 4, Excursus 18). Non così i cristiani, specialmente Paolo (1 Corinzi 15:25; si veda Atti 2:34). L'argomento è rivolto perciò solamente a cristiani.
43 D e fino a che ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi! si veda Mt
44 e Lo stesso Davide dunque lo chiama signore T.; si veda Mt
e allora come può essere suo figlio? Come riguardo al Sabato, Gesù espone contro gli ebrei passi delle loro stesse scritture. Davide riconobbe Cristo come suo Signore; lo stesso Dio degli ebrei annunciò che egli avrebbe collocato sotto i piedi di Cristo tutti i nemici di quest'ultimo. Qui il riferimento è al vero Cristo — Gesù. I marcioniti “dicono che il padrone del mondo distrugge sè stesso e il mondo per tutta l'eternità” (Esnik, pag. 190). D'altra parte, le altre profezie ebraiche si riferiscono al messia ebraico “La profezia di Isaia 11 si riferisce a quel Cristo, che, semplicemente un uomo, solamente della razza di Davide, riceverà più tardi lo spirito del suo Dio” (T. 5:8). “Prima il Cristo di Isaia si chiamerà Emmanuele, poi afferrerà il potere di Damasco e le spoglie di Samaria...” (T. 3:12). Egli sarà un Cristo militare, “un guerriero armato” (T. 4:20).
SEGNI DELL'AVVENTO DEL FIGLIO DELL'UOMO
21:5 E mentre alcuni dicevano riguardo al Tempio
che era stato adornato di belle pietre e di oggetti votivi,
6 D egli disse: Queste cose che vedete,
D verranno giorni nei quali non verrà lasciata,
D qui nella muraglia, pietra su pietra,
che non venga abbattuta. Il tempio di Gerusalemme fu bruciato da Tito nel 70, raso al suolo, e sostituito da un tempio pagano per ordine di Adriano nel 135.

7 D Lo interrogarono poi i discepoli dicendo: T.; si veda Mt 24:3.
D Maestro, Quando avverranno dunque queste cose
D e quale sarà il segno della tua venuta? La Venuta di Gesù è collegata alla distruzione del Tempio del Dio ebraico. (T.); si veda Mt.

8 Ed egli disse:
Badate di non venire deviati;
molti infatti verranno nel mio nome T.
e dicendo: Sono io il Cristo. Bar-Kokhba nel 132 fu accettato da una parte degli ebrei come il Cristo e come la Stella annunciata da Balaam (Numeri 24:17). Il Messia ebraico verrà sotto il nome del Cristo, che appartiene a sua volta agli ebrei. Ci saranno anche falsi Cristi ebrei; non è sicuro perciò se Bar-Kokhba fosse il vero Cristo ebreo. Questo Cristo “è destinato dal Creatore a restaurare il regno ebraico” (T. 4:16), ciò che Bar-Kokhba tentò di fare. Egli “promette agli ebrei il loro impero precedente e la liberazione del loro paese” (T. 4:24). Egli porterà il suo “vangelo” con lui (T. 5:2) ma non recherà nessun messaggio riguardo al Regno dei Cieli “di cui non sa nulla” (T. 3:24). T.; si veda Mt 24:5
Non andate dietro a loro!

9 Qualora poi udiate guerre e rivoluzioni, T.
non lasciatevi intimorire;
* prima infatti bisogna che accadano queste cose T.
ma non sarà subito la fine.

10 (D)* Verrà fatto insorgere anche regno contro regno T
* e nazione contro nazione Riconosciuto come il Cristo, Bar-Kokhba dichiarò l'indipendenza della Giudea e una guerra contro i romani. Battaglie e rivoluzioni si accordano con il “dio severo e atroce” (T. 4:38). Il Messia ebreo è bellipotens (T. 3:21) militaris et armatus bellator (4:18). T
11 * e ci sarannno anche pestilenze e carestie e grandi terremoti in vari luoghi T
* e poi orrori e grandi segni anche dal cielo apparirano. T

12 * Ma prima di tutte queste cose getteranno le loro mani su di voi T.
* e vi perseguiteranno, T.; si veda Mt 24:9
D consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni “Nella guerra giudaica che si è svolta di recente, Bar Kokhba, capo della rivolta giudaica, comandò di condurre ad atroci tormenti solo i cristiani a meno che non avessero rinnegato Cristo e non lo avessero bestemmiato” (Giustino, 1 Apologia, 31:6). “Gli apostoli (cristiani) sono maltrattati dagli ebrei come araldi di un altro dio” (T. 4:39). “Essi hanno subìto tutta l'iniquità di una persecuzione dagli uomini del creatore, nemici del dio che loro predicano” (T. 3:22); si veda 6:22-23.
perché veniate trascinati davanti a re e a governatori Gli ebrei non solo perseguitarono direttamente i cristiani, ma li denunciarono alle autorità imperiali, i re e governatori (si veda Atti 17:5-8; 18:12-13; 24:1; ecc.). “Perchè siamo spesso perseguitati e odiati, non è evidente che noi apparteniamo ad un altro dio e non siamo accetti al Dio della Creazione? Quest'ultimo ha detto, il cuore del re è in mano al Signore (Proverbi 21:1). È chiaro che il creatore ci perseguita, dal momento che egli ha nella sua mano i cuori dei re” (A. 1:20).
a causa del mio nome;
13 * ne risulterà per voi un’occasione di testimonianza come anche di salvezza. Si veda Filippesi 1:19: “Questo riuscirà a mia salvezza” e Giobbe 13:16: “Egli sarà anche la mia salvezza”. T.

14 Ponete dunque nei vostri cuori
di non preoccuparvi prima su come si debba impostare la difesa; T.
15 * io infatti darò a voi una sapienza, T.
alla quale non potranno opporsi o contraddire tutti coloro che sono i vostri avversari. Una ripetizione di 12:11-12. Ma qui lo Spirito Santo viene sostituito dallo stesso Gesù, un'identificazione in conformità a Paolo (2 Corinzi 3:17). “Ora il Signore è quello Spirito”. I marcioniti chiamavano Gesù l'Uomo Interiore (Ippolito, Philosoph., 10:19) applicando l'espressione di Paolo “l'uomo interiore” (Romani 7:22), “l'uomo interno” (Efesini 3:16). T.

16 Verrete poi consegnati persino da genitori (T.)
e fratelli e parenti e amici T.
e ne uccideranno di voi.

17 E sarete odiati da tutti T.
a causa del mio nome. T.

19 * Ma nella vostra sopportazione salverete voi stessi. Il dio degli ebrei è æmulus, zelotes, impatiens. Gesù, d'altra parte, insegna pazienza, una virtù nuova, nova patientia (T. 4:16); cl. 6:29. T.; si veda Mc 13:13

20 Quando poi vedrete Gerusalemme accerchiata da eserciti, T.
allora conoscerete che è ormai vicina la sua devastazione. Adriano distrusse Gerusalemme, dopo che Pompeo e Vespasiano avevano fatto così (Appiano, Syr., 50). Gerusalemme è la città del Dio ebraico, ma non la città del Gran Re (Salmo 48:2; si veda Matteo 5:35), se con questa frase si intende il dio superiore. “Se Gerusalemme fosse stata la Città del Gran Re, non sarebbe stata resa deserta” (Ireneo, 4, 1). T.

25 E vi saranno segni nel sole e nella luna e negli astri T.
e sulla terra angoscia di nazioni T.
* e ansia per il rumoreggiare e l’agitarsi del mare, T.
26 mentre gli uomini resteranno tramortiti per la paura
* e l’attesa delle cose che staranno T.
per abbattersi sul mondo abitato,
* perché persino le potenze che sono nel cielo verranno scosse. “Quelle commozioni (concussiones) sono attribuite da Marcione al creatore — ossia, al dio di crudeltà — ma le promesse (promissiones) al dio buono, infatti il creatore che era ignorante di quest'ultimo non poteva averle predette” (T. 4:39). T.

27 E allora vedranno il Figlio dell’Uomo T.
* che viene dai cieli con potenza e molta gloria. Il Figlio dell'Uomo, Gesù, è piuttosto diverso dal Cristo ebreo (T. 4:39). “Marcione mostrò che il Cristo, il quale nei giorni di Tiberio fu rivelato da un dio ignoto per la redenzione di tutte le nazioni, fu piuttosto diverso da quello destinato dal dio creatore per restaurare il regno degli ebrei, quando egli arriverà” (T. 4:6). T.

28 (D)* E quando queste cose vengono ad accadere, T.
riprendete animo e alzate le vostre teste, T.
perché si è già avvicinata la vostra liberazione. Mediante la sua morte Gesù ha redento (ε͗ξήγορασε Galati 3:13) i suoi fedeli dal dio creatore (A. 1:27). Ma l'esecuzione di questo, la liberazione propriamente detta (α͗πολύτρωσις), o il “giorno di redenzione” (α͗πολύτρωσις τη̑ς περἱ ποιήσεως Efesini 4:30), non avverrà fino alla Venuta del Figlio dell'Uomo; poi ci sarà il giorno di Liberazione. T.

29 E disse ad essi una parabola: T.
Guardate il fico e tutti gli alberi; T.
30 D quando essi fanno frutto, T.
* guardando ormai da se stessi, gli uomini conoscono che è ormai vicina l’estate. T.
31 Così anche voi, qualora vediate T.
che stanno accadendo tutte queste cose,
sappiate che è vicino il regno di Dio. T.

32 In verità vi dico
* che non passerà questo cielo e la terra, T.
* se tutte queste cose non verranno portate a compimento. T.
* Il cielo e la terra passeranno T.
* ma la mia Parola rimarrà per sempre. Una ripetizione di 16:17. Il cielo e la terra sono gli “elementi del mondo” (Colossesi 2:8) che sono studiati dai filosofi, la cui conoscenza è vana e da evitare da parte dei cristiani (T. 5:19). “Quando essi passeranno, il Dio che è intronizzato su di loro deve passare a sua volta” (Ireneo, 4:3, 1). T.

34 Badate poi bene voi stessi, (T.)
onde non vengano appesantiti i vostri cuori T.
in sregolatezza e ubriachezza e preoccupazioni T.
della vita quotidiana Si veda Paolo: Romani 13:13; 1 Corinzi 7:33-34.
e quel giorno non si abbatta su di voi improvviso T.
come una trappola. T.
IL TRADIMENTO DI GIUDA
21:37 Inoltre durante il giorno stava a insegnare nel Tempio T.
ma durante le notti, dopo essere uscito, pernottava T.
sul monte degli Ulivi
e tutto il popolo accorreva al mattino presto da lui nel Tempio T.
per ascoltarlo.

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