venerdì 25 ottobre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Il luogo di nascita»

(segue da qui)

Il luogo di nascita

Dove sarebbe nato Gesù? Nessuno ne sa nulla, e la prova è che gli stessi evangelisti riportano due tradizioni diverse, nessuna delle quali può essere mantenuta.

Secondo la più antica, Gesù sarebbe nato a Nazaret perché era chiamato il Nazareno. È quello che ammetteva ancora Renan. 

Ma l'esistenza di una città di Nazaret a quell'epoca è molto dubbia. In ogni caso, la traduzione della parola «nazareno» in «di Nazaret» è inesatta e impossibile.

Si pensa piuttosto che si dovrebbe associare Gesù alla setta dei «Nazareni» o «Nazorei», di cui parla Epifanio, e di cui non ne sappiamo nulla. Altri preferiscono assimilare Gesù ai «nazirei», pii personaggi ebrei che facevano voto di celibato e lasciavano crescere i loro capelli: la castità leggendaria di Gesù permette di farne un nazireo? Nulla viene a confermare questa interpretazione. [3

Ma dato che il profeta Michea (5:1) aveva detto che il Messia sarebbe nato a Betlemme, era necessario far coincidere la nascita di Gesù con questa predizione. Ciò non fu facile: il prologo (molto tardivo) dello pseudo-Luca immagina, per fare questo, l'assurdità di un censimento che obbligava tutti gli ebrei (ivi comprese le donne, che non erano sottoposte al censimento) a recarsi al luogo di origine della loro famiglia. Le autorità romane non erano così sciocche da creare una tale causa di disordini, in un paese già abbastanza agitato; i loro censimenti, come il nostro, si facevano nel luogo di residenza. La nascita a Betlemme è quindi una favola successiva: la prova è che lo pseudo-Marco non ne parla, e che lo pseudo-Giovanni non la accetta. 

Concludiamo dunque con Guignebert: «Se è molto certo che Gesù non è affatto nato a Betlemme, come dicono Matteo e Luca, non è provato che sia nato a Nazaret  come pensano Marco e Giovanni». [4

E non è tutto: il vangelo apocrifo di Giacomo faceva nascere Gesù a Gerusalemme. E non dimentichiamo che Marcione, poi gli gnostici, evitavano la difficoltà facendolo discendere direttamente dal cielo, e che quella versione è anteriore ai nostri vangeli. Essa ispira ancora il IV° vangelo, dove è detto che il Figlio dell'uomo è «disceso dal cielo» (3:13).

NOTE

[3] Si potrebbe anche pensare alla Genesi, dove Giuseppe è descritto come «nazireo tra i suoi fratelli» (49:26), se questo testo fosse applicato al Messia. 

[4] GUIGNEBERT: «Jésus», pag. 101.

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