mercoledì 30 aprile 2014

Dell'ambiguità di Matteo con la sua matrice ebraica e della sua reazione a Marco

Indizi a favore di un Matteo pro ebraismo:

● La fondamentale affermazione della Legge.

Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.  Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. ... Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, ...
(Matteo 5:17-20, 23)

● Il continuo riferimento all'Antico Testamento e l'enfasi sul compimento delle profezie.

Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:  Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele,  che significa Dio con noi. ... Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:  E tu, Betlemme, terra di Giuda,  non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:  da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». ... dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:  Dall’Egitto ho chiamato mio figlio. ... Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:  Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più. ... Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:  Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! ... Ma egli rispose: «Sta scritto:  Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».  Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:  Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra».  Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».  Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:  Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».  Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:  Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. .... perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:  Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie.
(Matteo 1.22-23; 2:5-6, 15, 17-18; 3.3; 4:4-16; 8:17, ecc.)

● La missione di Gesù rivolta al solo Israele.

Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. .... Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
 (Matteo 10:5-6; 15:24)

● La comunità di Matteo osserva ancora il Sabato.
Pregate che la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato.
(Matteo 24:20)


● La comunità di Matteo vive ancora nel rispetto delle giurisdizioni ebraiche.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te». .... Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno.
(Matteo 17:24-27; 23:1-3)

● Gesù come Mosè.
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». ... Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. .... Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
(Matteo 2:13; 4:1-2; 5:1)

● Il linguaggio, la struttura del vangelo e la sua teologia tradiscono il carattere giudeocristiano del suo autore e della sua comunità.


Indizi a favore di un Matteo contro l'ebraismo.


● L'offerta della salvezza a tutti punta ad una missione tra i pagani in corso da qualche tempo.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». ... Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». ... e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. .... Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. .... nel suo nome spereranno le nazioni. .... Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno. ... Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro.  .... Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». ... Questo vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verrà la fine. ....Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, .... In verità io vi dico: dovunque sarà annunciato questo Vangelo, nel mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche ciò che ella ha fatto».
(Matteo 28:18-20; 8:11-12; 10:18; 12:18, 21; 13:38; 21:43-45; 22:1-14; 24:14; 25:32; 26:13)

● L'annullamento delle prescrizioni rituali.

Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». ... Queste sono le cose che rendono impuro l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l’uomo». .... Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!
(Matteo 15:11, 20; 23:25-26)

● La critica alla Legge nelle cosiddette Antitesi del Discorso della Montagna, facendo di Gesù superiore a Mosè, un aspetto di cui non c'è parallelo nell'antico ebraismo.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno. Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
(Matteo 5:21-48)

● Una perdurante polemica contro il legalismo farisaico.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. .... State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. ... Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, ... In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. .... Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga; .... In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: ... Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano. .... Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno.
Matteo 5:20; 6:1; 9:9; 12:1, 9; 15:1; 19:1, 23:1-3)

● Il non utilizzo di aramaismi.

Si confrontino:
e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
(Marco 1.13)

Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
(Matteo 4:2)

Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!».
(Marco 5.41)

Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò.
(Matteo 9.25)

guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!».
(Marco 7.34)

Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì,
(Matteo 15.30)

Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”,
(Marco 7.11)

Voi invece dite: “Chiunque dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è un’offerta a Dio,
(Matteo 15.5)

● Percezione della distanza che separa la comunità di Matteo dalla sinagoga.
Perciò ecco, io mando a voi profeti, sapienti e scribi: di questi, alcuni li ucciderete e crocifiggerete, altri li flagellerete nelle vostre sinagoghe [ἐν ταῖς συναγωγαῖς ὑμῶν] e li perseguiterete di città in città;
 (Matteo 23.34)

egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi. [καὶ οὐχ ὡς οἱ γραμματεῖς αὐτων]
 (Matteo 7.29)


● Perdita di significato delle prescrizioni rituali relative al Sabato.
In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
(Matteo 12:1-8)

● La perdita di Israele del proprio posto nella storia della salvezza.
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. ... andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. ... Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». ... Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. ... E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». .... Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino ad oggi.
(Matteo 21:43, 22:9, 8:11-12; 21.39; 27:25; 28:15)


La tesa contrapposizione e il vivido contrasto che emerge da questi due aspetti apparentemente contradditori del secondo vangelo stanno a significare che il suo autore, in contrapposizione all'allegoria di Marco, difende un giudeocristianesimo piuttosto liberale della Diaspora e con alle spalle una precedente missione di proselitismo tra i pagani intrapresa da qualche tempo. Un forte indizio a favore di questa interpretazione è la mancanza di ogni allusione al dibattito sulla circoncisione, una pratica il cui rilassamento era considerata negli ambienti ebraici più conservatori un segno di manifesto disprezzo della Torah, laddove al contrario nei più estesi circoli della Diaspora ellenistica la circoncisione non era più considerata una questione importante.
 
Se infatti l'allegoria di Marco insisteva sulla follia dei seguaci giudeocristiani dei Pilastri storici, Giacomo, Giovanni, Pietro (di cui i 12 erano probabilmente i cloni letterari) per non aver riconosciuto che Dio aveva favorito il successo della missione del tanto osteggiato Paolo tra i pagani, e dunque rappresentando un Gesù che si chiude ai suoi primi discepoli, per tutta reazione l'autore del vangelo di Matteo, provenendo dalla setta di Giacomo, scrisse la sua propria versione della medesima allegoria di Marco ponendo un accento più tradizionalmente ebraico all'allegoria: il suo Gesù si apre ai suoi primi discepoli, rivalutando il giudaismo tradizionale e gli ebrei di Israele e nel contempo rivendicando l'originalità & superiorità del movimento cristiano rispetto alla matrice ebraica più tradizionale.


Il vangelo di Marco è più in linea con la teologia paolina di tutti i vangeli. In realtà, è il solo vangelo che è veramente in linea con la teologia paolina.

Un piccolo assaggio di questo:
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
(Marco 10:35-45)

Qui Giacomo e Giovanni sono descritti poveramente e dipinti per l'ennesima volta come incapaci di comprendere veramente l'identità di Gesù, pur con tutte le loro migliori intenzioni. Al pari di altri, questo passaggio probabilmente allude a Paolo e ai conflitti tra Paolo e gli altri apostoli principali.
Poiché, pur essendo libero da tutti, mi son fatto servo a tutti, per guadagnarne il maggior numero;
(1 Corinzi 9:19)

Questi potrebbe essere un indizio, da parte dell'autore del vangelo di Marco, che egli considerava Paolo il più grande degli apostoli.

(Si noti che per coprire l'imbarazzo dei figli di Zebedeo, Matteo scomoda Mrs Zebedeo per la loro stupida e goffa richiesta, pur di riabilitare i Pilastri, rappresentanti dei giudeocristiani come Matteo)