APPENDICE
I
IL VANGELO SECONDO MARCIONE
NOTA DEL TRADUTTORE
Per comodità di rappresentazione, il testo del Vangelo secondo Marcione è presentato di seguito, come ricostruito da Couchoud. Il testo è diviso in 6 sezioni.
- Sezione I (Luca 3:1-7:50)
- Sezione II (Luca 8:1-10:24)
- Sezione III (Luca 10:25-13:17)
- Sezione IV (Luca 13:18-17:37)
- Sezione V (Luca 18:1-21:38)
- Sezione VI (Luca 22:1-24:47)
| LA CRESCITA DEL REGNO DI DIO | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 13:18 | Diceva dunque: | T. | |||
| A che cosa è simile il regno di Dio | T. | ||||
| e a che cosa lo paragonerò? | |||||
| 19 | Il regno di Dio è simile ad un granello di senape, | T. | |||
| * | che un uomo prese per seminare nel suo orto | “Cosa si deve comprendere dalla persona dell'uomo? Certamente Gesù... Egli seminò nel suo giardino, certamente nel mondo, da cui noi dobbiamo comprendere nell'uomo” (T. 4:30). Nella Parabola del Seminatore (8:4-8) il Seminatore è anche Gesù. | T.; si veda Mt 13:31 | ||
| ed esso crebbe e divenne una pianta grande | |||||
| e gli uccelli del cielo presero dimora sotto i suoi rami. | |||||
| 20 D | Oppure a che cosa è simile il regno di Dio | T. | |||
| e a che cosa lo paragonerò? | |||||
| È simile al lievito, | Gesù “Jesus “paragona (il Regno) al lievito, non al pane non lievitato come è più familiare al creatore” (T. 12:21). Il Regno è interpretato come lo Spirito che sta già fermentando nei cuori degli uomini. “Nel vangelo il Regno di Dio è Cristo stesso” (T. 4:33). | T. | |||
| che una donna ha preso e ha nascosto dentro la farina | |||||
| fino a che essa sia fatta interamente lievitare. | |||||
| I DANNATI | |||||
| 13:24 | Disse ad essi: | T. | |||
| Continuate a lottare per entrare attraverso la porta stretta, | |||||
| perché molti, vi dico, | |||||
| cercheranno di entrare e non ci riusciranno. | |||||
| 25 | Dal momento in cui il padrone di casa si alzi | T. | |||
| e chiuda bene la porta | Pochi saranno salvati; il “piccolo gregge” dei cristiani, paolini e marcioniti, meno numerosi dei giudeo-cristiani. “Non tutti sono salvati, ma un numero più piccolo di tutti gli ebrei e i cristiani del creatore” (T. 1:24). | T. | |||
| e voi cominciate a stare fuori | |||||
| D | e a bussare alla porta, dicendo: | T. | |||
| Signore, signore, aprici! | |||||
| Ed egli in risposta vi dirà: | T. | ||||
| Non conosco voi di dove siete. | T. | ||||
| 26 | Allora incomincerete a dire: | T. | |||
| Signore, abbiamo mangiato dinanzi a te e abbiamo bevuto | T. | ||||
| e tu hai insegnato nelle nostre piazze. | T. | ||||
| 27 | Ed egli vi dirà così: | T. | |||
| Andatevene via da me, | T. | ||||
| D | operai tutti di ingiustizia. | Quelli sono i “operai fraudolenti” di 2 Corinzi 11:13 — ossia, gli ebrei. Essi hanno mangiato di fronte al Signore — ossia hanno preso parte alla cena eucaristica. Loro nondimeno saranno messi da parte. | T.; si veda Mt 7:23 | ||
| 28 | Là sarà il pianto | T. E. | |||
| e lo stridore dei denti, | T. E. | ||||
| quando vediate tutti i giusti | T. E. | ||||
| che entrano nel regno di Dio, | T. (E.) | ||||
| voi invece trattenuti fuori. | E sono perciò consegnati alla Gehenna del creatore. Si veda 12:5 e 46. | T. E. | |||
| COLORO CHE SONO CHIAMATI | |||||
| 14:12 | Qualora tu faccia un pranzo o una cena, | T. | |||
| D | non chiamare i tuoi amici né i tuoi fratelli | (T.) | |||
| D | né i tuoi vicini né i ricchi, | ||||
| in modo che non ti ricambino pure loro l’invito | T. | ||||
| e tu ne abbia un contraccambio. | T. | ||||
| 13 | Ma, qualora tu faccia un ricevimento, | ||||
| chiama poveri, disabili, storpi, | |||||
| ciechi | |||||
| 14 | e sarai beato, | ||||
| perché non hanno contraccambio da darti | “Fate prestito senza sperarne alcun contraccambio” (6:35). In questo egli chiedeva che si seguisse l'esempio del dio buono come illustrato nella parabola seguente. | T. | |||
| * | e infatti il contraccambio | T. | |||
| ti sarà dato nella Resurrezione. | La resurrezione dai morti sarà garantita a coloro che il dio buono giudicherà degni (20:35). | T. | |||
| 16 e | Un uomo stava preparando una grande cena | T. | |||
| e invitò molti | T. | ||||
| 17 | e inviò il suo servo al momento della cena | T. | |||
| per dire a coloro che erano stati invitati: | T. | ||||
| D | Venite, perché le cose sono già pronte. | si veda Mt 22:4 | |||
| 18 | Ma essi iniziarono tutti insieme a scusarsi. | T. | |||
| Il primo gli disse: | |||||
| Ho comperato un campo | T. | ||||
| e ho necessità di uscire per vederlo; | |||||
| ti prego, abbimi per scusato. | |||||
| 19 | E un altro disse: | ||||
| Ho comperato cinque coppie di buoi | T. | ||||
| e vado a provarle; | |||||
| D | e per questo non posso venire. | ||||
| 20 | E un altro disse: | ||||
| D | Ho preso moglie | ||||
| e per questo non posso venire. | |||||
| 21 | E il servo, presentatosi, | ||||
| comunicò al suo signore queste cose. | T. | ||||
| * | Allora alteratosi il padrone di casa | Egli non è adirato contro gli invitati, come lo ritenne Tertulliano, ma preso da compassione per i diseredati. “Il dio buono ebbe compassione dei peccatori che gli erano sconosciuti...ed essendo mosso a compassione, ebbe pietà di loro” (A. 1:23). | T. | ||
| disse al suo servo: | |||||
| Esci in fretta nelle piazze e nei vicoli della città | T. | ||||
| e conduci qui dentro | T. | ||||
| i poveri e disabili e ciechi e zoppi. | |||||
| 22 | E il servo disse: | ||||
| D | Signore, è avvenuto quello che hai comandato | ||||
| e c’è ancora posto. | T. | ||||
| 23 D | E il signore disse al suo servo: | ||||
| Esci nelle vie e nei recinti | T. | ||||
| e costringili a entrare, | |||||
| affinché sia riempita la mia casa, | |||||
| 24 | perché vi dico | ||||
| D | che nessuno di quegli uomini, che erano stati invitati, | T. | |||
| gusterà la mia cena. | “L'invito a questa cena rappresenta il banchetto celeste in cui soddisfazione e gioia saranno spirituali” (T. 4:31). Gli invitati che avanzano scuse sono gli ebrei. I mendicanti, gli storpi, gli zoppi, e i ciechi sono i peccatori [i pagani]. Si veda la festa a casa di Levi (5:29). | T. | |||
| COME ESSERE UN DISCEPOLO | |||||
| 14:26 | Se uno viene da me | ||||
| e non odia il suo padre e la madre | |||||
| e la moglie e i figli | |||||
| e i fratelli e le sorelle, | |||||
| e ancor più la propria anima, | |||||
| non può essere mio discepolo. | |||||
| 27 | Colui che non porta la propria croce | Porta la sua croce per una crocifissione con Gesù (si veda Galati 2:20; 5:24), questo equivale a negare sè stesso (9:23). | |||
| e non viene dietro a me | |||||
| non può essere mio discepolo. | |||||
| 33 | Così pertanto chiunque di voi che non rinuncia | Eg. | |||
| a tutte le cose che gli appartengono, | Ossia, i beni di questo mondo. “I marcioniti, per odio del creatore, sono riluttanti a impiegare quel che egli ha creato” (Cleemnte Alessandrino, Strom., 3:3,1 2). “Marcione, per ostilità al creatore, si negò l'uso di cose di questo mondo” (ibid., 4:25). Marcione “pensa di irritare il creatore astenendosi da quel che è stato creato e stabilito da lui” (Ippolito, Philosoph., 10:19). | Eg. | |||
| non può essere mio discepolo. | Eg. | ||||
| IL PECCATORE CONVERTITO | |||||
| 15:3 | Rivolse poi ad essi questa parabola, dicendo: | ||||
| 4 | Quale uomo di tra voi, | ||||
| che avrà cento pecore | |||||
| e perda una di esse, | T. | ||||
| non lascia le novantanove nel deserto | |||||
| D | e se ne va a cercare quella perduta | T. | |||
| fino a che la trovi? | |||||
| 5 | E qualora la trovi, | T. | |||
| la pone sulle sue spalle con gioia | T. | ||||
| e venuto in casa | |||||
| 6 | chiama gli amici e i vicini | ||||
| dicendo ad essi: | |||||
| Gioite con me! | |||||
| perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta. | |||||
| 7 | In verità vi dico | ||||
| Così vi sarà gioia nel cielo, | T. | ||||
| per un solo peccatore che si converte | T. | ||||
| più che per novantanove giusti, | |||||
| i quali non hanno bisogno di conversione. | L'impulso di una pietà infinita (profusae misericordiae) produce un impulso corrispondente di conversione dei peccatori (T. 5:4). Le relazioni del dio buono coi suoi fedeli si basano sull'emozione; quelle del dio ebraico coi suoi adoratori sulla giustizia. | ||||
| 8 | O quale donna, che ha sei dramme | ||||
| D | e ne abbia perduta una, | ||||
| non accende una lucerna | |||||
| e scopa la casa | |||||
| e cerca accuratamente | T. | ||||
| fino a che trovi? | |||||
| 9 | E una volta trovata | T. | |||
| chiama le amiche e vicine dicendo: | |||||
| Gioite con me, | T. | ||||
| perché ho trovato la dramma, che avevo perso. | |||||
| 10 | Così, dico a voi, | ||||
| * | vi è gioia dinanzi a Dio | T. | |||
| se sia stato trovato uno dei perduti. | T. | ||||
| DENARO | |||||
| 16:1 | Diceva poi anche ai suoi discepoli: | ||||
| Un uomo, che era ricco, | |||||
| aveva un amministratore | (T.) | ||||
| e costui si trovò sotto accusa contro di lui | |||||
| di sperperare le proprietà del ricco. | |||||
| 2 | E costui lo chiamò e gli disse: | ||||
| Che cosa è questo che sento su di te? | |||||
| Rendi conto della tua amministrazione, | |||||
| perché non puoi più fare l’amministratore. | T. | ||||
| 3 | Allora l’amministratore disse in se stesso: | ||||
| Che farò, | |||||
| poiché il mio signore mi toglie l’amministrazione? | |||||
| Per vangare non ho la forza, | |||||
| di mendicare mi vergogno. | |||||
| 4 | Ho trovato che cosa farò, | ||||
| affinché, quando verrò rimosso dalla amministrazione, | |||||
| mi accolgano nelle loro case. | T. | ||||
| 5 | E dopo avere convocato ognuno dei debitori del suo padrone, | T. | |||
| diceva al primo: | |||||
| Quanto devi al mio padrone? | |||||
| 6 | E quello disse: Cento giare di olio. | ||||
| E gli disse: Prendi le tue ricevute, | |||||
| siediti subito e scrivi: cinquanta. | T. | ||||
| 7 | Poi disse ad un altro: | ||||
| E tu quanto devi? | |||||
| E quello disse: Cento misure di grano. | |||||
| Allora gli dice: Prendi le tue ricevute | |||||
| e scrivi: ottanta. | T. | ||||
| 8 | E il padrone lodò l’amministratore ingiusto, | ||||
| perché aveva agito con scaltrezza. | |||||
| D | Perciò vi dico: | ||||
| i figli di questa Età | Quest'Età in quanto opposta all'Altra Età (20:35) — ossia, il Tempo a Venire. Ogni Età ha i suoi Figli e il suo Dio. Paolo parla del “dio di quest'età” (2 Corinzi 4:4) o mondo. Questo è il dio creatore (T. 5:11; si veda 5:7; Ireneo 6:7, 1; A. 2:21). Il dio buono è “l'autore della luce e del tempo a venire; l'altro dio dell'oscurità e dell'Età presente” (Origene, in Girolamo, Comm. in Gal., 1:4). | ||||
| sono più saggi dei Figli della Luce | Ossia, i figli del tempo a venire; si veda Paolo, 1 Tessalonicesi 5:5; Efesini 5:8. I Figli della Luce si adopereranno contro i Sovrani di oscurità — ossia, contro i Poteri del Creatore (T. 5:18). Essi formano una nazione (γενεάν), dal momento che sono i figli del dio buono (6:35; 20:36). | ||||
| nei confronti di quelli della loro generazione. | |||||
| 9 | Ed io vi dico: | T. | |||
| fatevi amici con la ricchezza ingiusta, | La Mammona (Ricchezza) di Ingiustizia è un'espressione del Libro di Enoc (63:10), che significa la ricchezza di questo mondo. Proprio come l'amministratore ingiusto la impiegò per farsi amici, così voi dovreste utilizzarla per farvi amici distribuendola tra i poveri. Si veda 18:22; 19:8. | T. | |||
| affinché, qualora venisse a mancare, | |||||
| vi accolgano in tende perenni. | Il dio buono soltanto è perenne (αι͗ώνιος; Romani 16:26; dossologia marcionita). Gesù annuncia il “luogo perenne” (T. 4:34). | ||||
| 10 | Chi è onesto nel minimo | ||||
| è onesto anche nel molto | |||||
| e chi è ingiusto nel minimo | |||||
| è ingiusto anche nel molto. | |||||
| 11 | Se dunque non foste onesti nella ricchezza ingiusta, | Ossia, non hanno distribuito tra i poveri. I cristiani devono essere fedeli in un senso cristiano della parola e non nel senso mondano. Questa non è un'allusione all'amministratore ingiusto | T. | ||
| chi vi affiderà quella mia? | Mia è la vera ricchezza, che non è di questo mondo, ma un Tesoro in Cielo (18:22), e, in questa vita, la grazia di doni spirituali (si veda 19:11-26). | ||||
| 12 Svs. | E se non foste trovati onesti | T. | |||
| in ciò che appartiene ad altri, | |||||
| e | chi vi darà quello che è mio? | Tutto il benessere mondano è estraneo al dio buono e a Gesù. “Cristo non venne nel suo possesso, ma in quello di un altro” (Ireneo, 3:11, 2) “In aliena dicunt deum venisse” (Ireneo, 5:2, 1). Il vero bene del Padre e di Gesù è il Regno di Dio o di Vita eterna (si veda 18:18 e 24), e in questa vita lo Spirito Santo (si veda 11:2 e 13). Questo benessere sarà dato a coloro che avranno distribuito in elemonisa i beni di un altro — ossia, denaro ingiusto. | T. | ||
| 13* | Nessun schiavo domestico può stare a servizio di due padroni, | Un passo appellato dai marcioniti per illustrare che ci sono due dèi, “tu vedi che ci sono due nature e due signori (κύριοι)” (A. 1:28). | T. A.; si veda Mt 6:24 | ||
| perché o odierà l’uno e amerà l’altro | A. | ||||
| o sarà devoto ad uno e disprezzerà l’altro. | T. A. | ||||
| Non potete essere a servizio di Dio e della ricchezza. | “Per Mammona (Denaro) si deve intendere il creatore; Gesù ha trattenuto i suoi servi dal servizio del creatore” (T. 4:33). Mammona rappresenta qui il creatore perchè egli allegorizza l'intera ricchezza di questo mondo, che è del tutto estranea al dio buono. | T. A. | |||
| 14 | Ascoltavano poi tutte queste cose | ||||
| i Farisei, che sono amanti del denaro, | T. | ||||
| e cercavano di ridicolizzarlo. | T. | ||||
| 15 | E disse ad essi: | T. | |||
| Voi siete quelli che si dichiarano giusti davanti agli uomini | T. | ||||
| ma Dio conosce i vostri cuori, | T. | ||||
| perché ciò che è elevato tra gli uomini | T. | ||||
| è abominazione dinanzi a Dio. | T. | ||||
| L'ANNULLAMENTO DEL DIVORZIO | |||||
| 16:16 | La legge e i profeti hanno profetato fino a Giovanni, | “Giovanni il Battista è stabilito come un segno di confine tra il vecchio e il nuovo, alla frontiera dove termina l'ebraismo e comincia il cristianesimo.... A questo punto terminano la Legge e i Profeti e cominciano il Vangelo, il Regno di Dio, e Cristo stesso” (T. 4:33). “Giovanni appartiene ad un altro dio, egli è l'uomo del creatore ed è ignorante della nuova divinità” (Origene, Comm. in Ioh., 1:82). Giovanni non preparò Gesù (nihil administravit, T. 4:11). “Gesù respinse la disciplina di Giovanni, in quanto quella di un altro dio, e la proibì ai suoi discepoli, i quali dovevano seguire altre vie, come iniziati di un dio diverso e opposto” (T. 4:11). Perciò Gesù respinge il digiuno di Giovanni (5:33-34). | T. E. | ||
| * | da allora il regno di Dio viene proclamato | “La Legge e i Profeti sono gli strumenti dei Principi di questo Mondo” (E. 42, 4) — vale a dire, del creatore. Gesù è la fine della Legge (si veda Romani 10:4). “Gli ebrei non sapevano di un dio più alto, essi che avevano stabilito contro di lui la loro giustizia — che equivale a dire, la loro legge — e non ricevettero Cristo che è la fine della Legge” (T. 4:14). Non c'è più alcuna ragione di prendersi pensiero della Legge, ma di cercare solamente il Regno. | |||
| e chiunque lo usurpa. | T. E. | ||||
| 17 | Passi dunque il cielo e la terra più in fretta | T. | |||
| di un solo apice delle mie parole. | “Terra e Cielo passeranno, ma la mia Parola rimarrà per sempre e per sempre” (21:33). “quando [cielo e terra] passeranno, allora anche il dio intronizzato su di loro deve passare; perciò egli non è colui che al di sopra di tutto” (Ireneo, 4:3, 1). Questo preambolo di cinque righe indica l'autorità che ha Gesù di annullare il divorzio istituito dal dio ebraico. | T. | |||
| 18 | Colui che ripudiasse la sua moglie | T. | |||
| e ne sposasse un’altra, | T. | ||||
| commette adulterio | T. | ||||
| e chi sposasse una donna ripudiata dal | T. | ||||
| marito, | |||||
| * | è ugualmente un adultero. | Paolo dice altrettanto (1 Corinzi 7:10-11). “Cristo proibì il divorzio... Mosè, d'altra parte, permette il ripudio in Deuteronomio (24:1).... Tu vedi l'antagonismo tra la legge e il vangelo, tra Mosè e Cristo” (T. 4:34). | T. | ||
| IL RICCO E LAZZARO IL MENDICANTE | |||||
| 16:19 D | Disse poi anche un’altra parabola: | (A.) | |||
| Un uomo poi era ricco | T. A. E. | ||||
| e si vestiva di porpora e di lino pregiato, | A. | ||||
| godendosela ogni giorno sontuosamente. | A. | ||||
| 20 | Un povero invece di nome Lazzaro | A. E. | |||
| * | era stato buttato coperto di piaghe presso il suo portone | A. | |||
| 21 | e bramava saziarsi | ||||
| D | di ciò che cadeva dalla tavola del ricco. | A. (Ruf.) | |||
| * | Ma anche i cani venivano e leccavano le sue ferite. | A. | |||
| 22 | Avvenne poi che il povero morì | A. | |||
| * | e venne portato via dagli angeli | A. E. | |||
| D | nel seno di Abramo. | Gli ebrei alessandrini credevano che “Abramo, Isacco, e Giacobbe riceveranno (υ͑ποδέξονται) gli ebrei che hanno sofferto” (4 Maccabei 13:17). “ll vostro Cristo [degli ebrei] promette, dopo che la vita è terminata, che sarete ristorati nell'inferno nel seno di Abramo...; il nostro Cristo preparerà un Regno di Dio che sarà eterno e celeste” (T. 3:24). “Abramo, l'amico del dio ebraico, non conosceva il vero dio, e neppure sapeva nulla del Cristo” (Ireneo, 4:5, 5). “Abramo ha gloria, ma non al cospetto di dio” (Egemonio, pag. 64). Questo è un riferimento allo Sheol (Ade) dove il dio ebraico ricompensa i suoi. | T. A. E. | ||
| Morì poi anche il ricco | A. | ||||
| e venne sepolto nell’Ade. | T. A. | ||||
| 23 | E nell’Ade, alzando allora i suoi occhi, | T. A. | |||
| pur trovandosi in tormenti, | T. A. | ||||
| vede Abramo da lontano | T. A. | ||||
| e Lazzaro, che si riposava nel suo seno. | “Abramo è nell'Inferno” (T. 4:34). “Abramo è nell'Ade, non nel Regno dei Cieli; l'uomo ricco gli parla, che mostra che essi sono nello stesso luogo” (A. 2:11). Secondo Marcione, Caino, gli abitanti di Sodoma, e gli altri peccatori di cui parla la Bibbia furono salvati da Gesù quando egli discese nell'Inferno. Ma “Abele, Enoc, e Noè, e gli altri giusti e quelli che furono patriarchi come Abramo, assieme a tutti i profeti e quelli che piacquero a dio (il creatore), non hanno preso parte a questa salvezza; le loro anime sono rimaste nell'inferno” (Ireneo, 1:27, 3; si veda Teodoreto, Haer. Fab., 1:24). | T. A. | |||
| 24 | Ed egli lo chiamò dicendo: | A. | |||
| Padre Abramo, abbi pietà di me! | A. | ||||
| Manda Lazzaro, | A. | ||||
| che immerga la punta del suo dito nell’acqua | A. | ||||
| e rinfreschi la mia lingua, | A. | ||||
| perché soffro pene in questa fiamma. | T. A. | ||||
| 25 | Ma Abramo disse: | A. | |||
| Figlio, ricordati | A. | ||||
| che tu hai ricevuto i tuoi beni nella tua vita | A. | ||||
| e Lazzaro similmente i mali | A. | ||||
| ma adesso costui viene consolato | T. A. E. | ||||
| e tu invece soffri pene. | La storia del ricco e del povero appare nella leggenda di Pitagora, di cui vi esisteva una versione egiziana prima che vi apparve questa variante ebraica. (Si veda Isidore Levi, La Légende de Pythagore; Parigi, 1927.) | T. A. | |||
| 26 | E oltre tutto il resto | A. | |||
| * | tra voi e noi è stata stabilita una grande voragine | T. A. | |||
| * | in modo che quelli che vogliono attraversare | T. A. | |||
| D | di lì verso di noi non possano farlo né di qui attraversino fino a noi. | A dispetto di questo abisso, il luogo di ristoro e il luogo di tormento sono adiacenti. “Marcione fa notare che i due aldilà del creatore, sia quello del piacere che quello del dolore, sono all'inferno per coloro che hanno obbedito alla legge e ai profeti. Definisce celesti il seno e il paradiso di Cristo e del suo dio” (T. 4:34). [260] Il popolo di Israele è rappresentato di solito dai dodici. Il ricco e i suoi cinque fratelli simboleggiano metà Israele; il resto sono il povero. | T. A. | ||
| 27 | Poi disse: Ti chiedo pertanto, Padre, | A. (Ruf.). | |||
| di mandarlo nella casa di mio padre, | A. | ||||
| 28 * | perché ho là cinque fratelli, | A. | |||
| affinché venga dato ad essi un avvertimento, | A. | ||||
| D | onde non vengano anche loro | A. | |||
| in questo luogo della tortura. | A. | ||||
| 29 e | Ma gli dice: | A. (E.) | |||
| * | Hanno Mosè e i profeti, | T. A. E. | |||
| li ascoltino. | T. A. E. | ||||
| 30 * | Ma quello gli dice: No, padre Abramo, | A. | |||
| ma se qualcuno dai morti andasse da loro | A. | ||||
| * | si convertirebbero | ||||
| 31 | Ma disse: | A. | |||
| * | Se non hanno ascoltato Mosè e i profeti, | A. | |||
| D | Neppure se qualcuno dai morti andasse da loro, | A. E. | |||
| * | lo ascolteranno. | La parabola è mirata agli ebrei soltanto. Obbedendo a Mosè e ai Profeti essi ottengono la loro ricompensa nel seno di Abramo. “Il creatore salva colui che ha creduto in lui, tramite la salvezza che è sua” (Clemente Alessandrino, Strom., 5:1, 4). Per loro Mosè e i Profeti sono abbastanza; un segno come la resurrezione di un uomo morto non sarà dato loro (si veda 11:29), poichè perfino nella loro stessa religione un segno non poteva superare la loro incredulità. Quanto ai cristiani, “il monito del nostro dio dall'alto dei cieli (9:35) comanda loro di non ascoltare a Mosè e ai Profeti, ma a Cristo che predica il regno eterno” (T. 4:34). | A. E. | ||
| OFFESA VERGOGNOSA | |||||
| 17:1* | Diceva poi per i suoi discepoli: | T. | |||
| Non è possibile che le occasioni di cadute non arrivino, | |||||
| e | a guai a colui, per opera del quale arriva tale occasione di caduta! | T. A.; si veda Mt 18:7 | |||
| 2 D | È più vantaggioso per lui | T. | |||
| se non fosse stato generato | T.; si veda Mt 26:24 | ||||
| D | O se gli venisse messa attorno al suo collo una pietra di mulino | T. | |||
| D | e venisse buttato nel mare | T. | |||
| piuttosto che essere occasione di caduta di uno di questi piccoli. | I piccoli sono i nuovi cristiani delle comunità paoline (si veda 9:47; 10:21). Quelli che sono pietre di inciampo per loro sono gli apostoli ebrei. | T. | |||
| PERDONO | |||||
| 17:3 | Se pecca contro di te il tuo fratello, | T. | |||
| rimbrottalo | T. | ||||
| e se si pente | |||||
| perdonagli; | Perdonando suo fratello, il cristiano ottiene dal dio buono perdono per i suoi stessi peccati (11:4). “Perdonare tuo fratello sette volte è un nuovo precetto” (T. 4:35). | ||||
| 4 * | e se peccasse contro di te sette volte al giorno | T.; si veda Mt 18:21 | |||
| e sette volte tornasse indietro da te dicendo: | |||||
| Mi pento, | |||||
| D | perdonagli. | ||||
| IL POTERE DELLA FEDE | |||||
| Questo passo non è confermato, ma la sua relazione a 8:25 (Dov'è la tua fede?) e 9:41 (generazione ... incredula) rende probabile la sua apparizione nel vangelo di Marcione. | |||||
| 17:5 | E dissero gli apostoli a lui: | ||||
| Accresci a noi la fede. | |||||
| 6 D | Ed egli disse loro: | ||||
| Se avete fede come un seme di senape, | |||||
| D | potreste dire a questo monte: | si veda Mt 17:20 | |||
| D | Spostati di qui a là, | Si veda Mt 17:20 | |||
| D | ed esso si sposterebbe; | ||||
| D | e potreste dire a questo gelso: | ||||
| D | Sii sradicato e sii trapiantato nel mare | ||||
| e ubbidirebbe a voi. | Lo spostamento (μεταβολή) della montagna oppure del gelso simboleggia la difficoltà del cambiamento che deve essere operato nei peccatori. “Il dio buono convertì (μετέβαλε) per fede gli uomini che erano malvagi e rese buoni coloro che credettero in lui” (A. 2:6). | ||||
| IL LEBBROSO GUARITO E RICONOSCENTE | |||||
| 17:11 | E avvenne che nel cammino verso Gerusalemme pure lui attraversava ai confini tra Samaria e Galilea e Gerico | T. | |||
| 12 | e, mentre egli entrava in un villaggio, dove si trovavano, | ||||
| * | ecco dieci uomini lebbrosi | T. E. | |||
| e si tennero a distanza | |||||
| 13 D | e gridarono a gran voce: | ||||
| Gesù maestro, abbi pietà di noi. | |||||
| 14 * | Ed egli, vedendo, disse loro: | E. | |||
| Andate a farvi vedere ai sacerdoti. | “Perchè essi avranno, quando guariti, un debito da pagare (si veda 5:14). Anche Gesù dice questo, ma per disprezzo della legge, dal momento che essi saranno guariti sulla strada e la legge e i suoi sacerdoti sono inutili” (T. 4:35). | T. E. | |||
| (4:27) | Vi erano molti lebbrosi in Israele | T. E. | |||
| * | ai giorni di Eliseo il profeta | T. E. | |||
| ma non venne reso mondo | T. E. | ||||
| se non Neemàn il Siro. | “Eliseo, profeta del creatore, purificò un solo lebbroso, Naaman il Siro, tra così molti lebbrosi israeliti; laddove Gesù, superiore anche in questo, purifica, sebbene egli stesso non è ebreo, un lebbroso ebreo (5:13) che il suo stesso dio era stato riluttante a purificare” (T. 4:35). Quattro righe del vangelo di Marcione sono stati trasposti da Luca nell'episodio di Nazaret (Luca 4:27). | T. E. | |||
| 17:15 | E avvenne che nel loro andare | T. | |||
| vennero resi mondi. | Gesù “va contro le formalità della legge nella guarigione dei dieci lebbrosi, che egli purifica a quel modo, senza toccarli neppure, e perfino senza una parola di comando, solo col suo potere silenzioso e la sua sola volontà” (T. 4:35). “Il creatore guarì uno, Cristo guarì dieci” (T. 4:35). “Immediatamente egli percepisce che essi riconoscono che la legge dev'essere cancellata, egli li cura come chi è giustificato per fede, senza la prescrizione della legge” (ibid). | T. | |||
| 16 | Ma uno di loro, vedendo che era stato reso mondo, | T. | |||
| ritornò | |||||
| glorificando Dio a gran voce | T. | ||||
| e cadde a terra con la faccia presso ai suoi piedi, | |||||
| rendendogli grazie. | T. | ||||
| E costui era un Samaritano. | T. | ||||
| 17 | Ma Gesù rispondendo disse: | ||||
| Furono in dieci ad essere resi mondi | T. | ||||
| ma i nove dove sono? | |||||
| 18 | Non fu trovato nessuno di loro che tornasse | ||||
| per dare gloria a Dio, | |||||
| se non questo tale di un’altra razza? | |||||
| 19* | Meravigliandosi di lui, gli disse: | ||||
| la tua fede ti ha salvato. | Gesù, “essendo stupito dal samaritano, non lo manda a offrire un sacrificio secondo la legge, perchè egli ha già fatto un'offerta dando grazie a dio” (T. 4:35). Questo lebbroso, che rappresenta il peccatore, è salvato non per la sua purificazione ma per la sua fede. Si veda 7:50; 8:48; 18:42. | ||||
| LA MANIERA DELLA VENUTA DEL FIGLIO DELL'UOMO | |||||
| 17:20 | Interrogato poi dai Farisei | T. | |||
| sul quando arriva il regno di Dio, | T. | ||||
| rispose ad essi e disse: | T. | ||||
| Il regno di Dio non viene nell’attesa ossessiva di una imminenza. | Gesù “risponde con riferimento ad un altro diverso da quello riguardo cui egli viene interrogato” (T. 4:35). I farisei gli chiedono, in realtà, del regno di Dio come loro lo interpretano. Egli risponde del regno di Dio il Padre. In un certo senso questo regno è già venuto tra loro che chiedono, dal momento che Gesù caccia i demoni (11:20). “Il Regno di Dio nel vangelo è Cristo stesso” (T. 4:33). In un altro senso il regno sarà inaugurato dalla venuta folgorante del Figlio dell'Uomo — ossia, Gesù di nuovo. | T. | |||
| 22 | Disse poi per i discepoli: | ||||
| Verranno giorni, quando desidererete vedere | E. | ||||
| uno solo dei giorni del Figlio dell’Uomo | E. | ||||
| 23 | e non vedrete. | ||||
| E vi diranno: Ecco qui, ecco là. | |||||
| Non andateci e non seguiteli. | |||||
| 24 | Perché come il lampo | ||||
| D | lampeggiando dalla zona che è sotto il cielo lampeggia verso quella che è sotto il cielo, | ||||
| così sarà la parusia del Figlio dell’Uomo in quel giorno. | (T.) | ||||
| 25 | Prima però bisogna che patisca molto | T. | |||
| * | e che venga rigettato. | T. | |||
| 26 | E come accadde nei giorni di Noè, | ||||
| così sarà anche nei giorni del Figlio dell’Uomo; | T. | ||||
| 27 | mangiavano, bevevano, | ||||
| si sposavano e prendevano marito | |||||
| fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca | |||||
| D | e ci fu il diluvio | ||||
| e fece perire tutti. | |||||
| 28 | Esattamente come avvenne nei giorni di Lot: | T. | |||
| mangiavano, bevevano, | |||||
| compravano, vendevano, | |||||
| piantavano, costruivano | |||||
| ma il giorno in cui Lot uscì da Sodoma, | |||||
| piovve fuoco e zolfo dal cielo | |||||
| e fece perire tutti. | |||||
| 30 | Allo stesso modo sarà | T. | |||
| nel giorno del Figlio dell’Uomo, allorché verrà manifestato. | T. | ||||
| 31 | In quel momento | ||||
| chi sarà sul tetto | |||||
| e i suoi utensili nella casa, | |||||
| non scenda a prenderli | |||||
| e chi è nel campo ugualmente | |||||
| non si volga per tornare indietro. | |||||
| 32 | Tenete a mente la moglie di Lot. | Che si volse indietro e fu mutata in una colonna di sale (Genesi 19:26). | T. | ||
| 33 D | Chi volesse tenere in vita la sua anima | ||||
| la perderà | |||||
| ma chi la perdesse la terrà in vita. | Una ripetizione di 9:24. “Se l'anima è seminata, essa risorge di nuovo come una cosa spirituale” (si veda 1 Corinzi 15:44)“... L'anima alla resurrezione diventerà spirito” (T. 5:10). | ||||
| 34 | Vi dico: questa notte | ||||
| vi saranno due su un solo letto, | |||||
| D | uno verrà portato via | ||||
| e l’altro viene lasciato; | |||||
| vi saranno due donne alla macina in uno stesso posto, | |||||
| una verrà portata via | |||||
| e l’altra verrà lasciata. | |||||
| D | Due in un campo; | ||||
| D | uno verrà portato via e l’altro verrà lasciato. | si veda Mt 24:40 | |||
| 37 | E in risposta gli dicono: | ||||
| Dove, Signore? | |||||
| E disse loro: | |||||
| Dove vi è il cadavere, | |||||
| là verranno radunati anche i capovaccai. | Un proverbio, il cui significato è, il luogo sarà visto quando viene il momento. Né il tempo e né il luogo è rivelato. | ||||

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