martedì 26 gennaio 2021

IL PUZZLE DEI VANGELII sacramenti

 (segue da qui)

IX — I sacramenti

Secondo la definizione che ne ha dato il Concilio di Trento, un sacramento è «un segno visibile della grazia invisibile, stabilito da Dio per la nostra santificazione». Detto altrimenti, è un rito che produce un effetto di grazia santificante, ma non si può associare quella virtù al rito se non in ragione della sua istituzione divina: questo è ciò che resta da dimostrare.

La Chiesa romana conosce sette sacramenti, e insegna che sarebbero stati tutti istituiti da Gesù: la difesa di quella tesi, elevata all'altezza di un dogma dal Concilio di Trento, richiede un sacco di immaginazione o di condiscendenza. Esaminerò quindi i vangeli per vedere come stanno le cose, poiché i Protestanti sostengono di non averli trovati tutti e sette, ma potrebbe essere che abbiano cercato male.

Ricorderò prima di tutto che la nozione di sacramento non è specifica al cristianesimo: tutte le religioni hanno attribuito effetti benefici alla realizzazione di certi gesti o alla ripetizione di certe formule, e vi è probabilmente uno spirito di magia alla base di quelle istituzioni, ma sarebbe troppo lungo discuterne qui. Il mio scopo è soltanto di scoprire da dove provengono i sette sacramenti ammessi dalla Chiesa, e soprattutto se sono specifici al cristianesimo, o se esistevano prima di esso e possono costituire delle imitazioni.

Una prima osservazione mi sembra impressionante: sfido chiunque a trovare nei vangeli qualsiasi cosa che, da vicino o da lontano, rassomigli all'istituzione della cresima o dell'estrema unzione.

Per la cresima, i Protestanti non vi vedono che una «cerimonia oziosa», e il Concilio di Trento ha colpito con anatema quella proposizione. Ignoro se quella cerimonia sia oziosa, chiedo solo che mi si mostri dove e quando sarebbe stata istituita da Gesù, e quale sia la frase dei vangeli che vi si riferisce.

Lo stesso Concilio ha colpito con anatema la tesi secondo la quale l'estrema unzione non sarebbe un vero sacramento, ma una «istituzione umana». Ben altre cose mi sembrano essere invenzioni umane, per cui correrò volentieri qui il rischio dell'anatema, ripetendo che i vangeli sono assolutamente silenti su quella istituzione. La Chiesa stessa ne fa risalire l'origine ad un'iniziativa dell'apostolo Giacomo, fratello del Signore, poiché si legge, nell'epistola che gli è attribuita: «Chi tra voi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore» (5:14). Ecco che rassomiglia molto ad un'istituzione umana! Tuttavia è discutibile che Giacomo abbia potuto scrivere qualcosa di questo genere.  

Siccome Giacomo era probabilmente esseno, e gli Esseni praticavano un rito analogo, sarebbe abbastanza plausibile collegare la nostra unzione dei moribondi a quella dell'Essenismo. Sappiamo anche da Giuseppe [1] che, tra loro, l'olio era considerato «come una macchia» per i vivi, probabilmente perché era riservato ai moribondi.

È forse a un rito di questo genere che si dovrebbe collegare l'unzione di Gesù a Betania: Gesù stesso spiega che la peccatrice ha profumato in anticipo il suo corpo «per la sepoltura». [2] Ma non si poteva attribuire ad una prostituta l'istituzione di un sacramento.

Lascerò dunque da parte la cresima e l'estrema unzione, e cercherò le allusioni dei vangeli agli altri cinque sacramenti: si vedrà che la tesi della Chiesa avrebbe avuto di che sorprendere i loro scrittori.

NOTE

[1] Guerra Giudaica, 2 § 123. Esiste anche nello scritto di Damasco un'allusione alle impurità d'olio (12:16).

[2] Marco 14:8, Matteo 26:12. Si potrebbe anche pensare all'olio delle imbalsamazioni, ma è impiegato solo dopo la morte.  

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