mercoledì 7 novembre 2018

«Gesù, il Dio fatto uomo»Le Apocalissi (168 A.E.C. — 40 E.C.) (V): Le rivelazioni di Mosè


LE APOCALISSI
(168 A.E.C. — 40 E.C.)

V

LE RIVELAZIONI DI MOSÈ

Per tutto un lento secolo la mano di Roma si estese sempre più ulteriormente sulla Terra Santa. I principi maccabei combatterono tra di loro. Uno ricorse all'aiuto di Roma, l'altro alla Partia. Essi divennero pedine per Pompeo e Cesare. Un superbo bruto, Erode, ebreo per metà, fu collocato sul trono dal Senato romano. Il suo lungo regno è una dissolutezza di superba costruzione, di splendore, e di crudeltà. Alla sua morte, mentre suo figlio Archelao era a Roma facendo pressione per la corona, tre avventurieri si proclamarono ciascuno re. Il governatore romano fu assediato nel palazzo di Erode; il Tempio fu parzialmente bruciato dai legionari; e la Galilea scoppiò in rivolta. L'ordine fu stabilito nella tipica maniera romana. Il legato di Siria, Varo, prese Sefforis in Galilea con due legioni, la ridusse in cenere, vendette gli abitanti in schiavitù, e poi crocifisse 2000 ebrei a Gerusalemme. La spedizione di Varo lasciò una ferita insanabile nelle memorie ebraiche. 

Archelao, coronato da successo nella sua richiesta, manifestò da re tutti i vizi del padre senza nessuno dei suoi talenti. Nel 6 E.C. egli fu detronizzato ed esiliato a Vienna in Gallia all'altra estremità dell'impero. La Giudea, la Samaria e la Giudea furono annesse ai domini romani. Il legato Quirino aveva decretato un censo della popolazione come parte dell'inventario della proprietà appena acquistata.

Allora accadde che coloro che erano in attesa della fine del mondo, spiando ansiosamente i segni della sua venuta, avvistarono un pronostico sicuro della sua imminenza. Un'antica profezia, una delle benedizioni di Giacobbe ai suoi figli, prediceva: 
Lo scettro non sarà rimosso da Giuda,
né il bastone del comando di fra i suoi piedi,
finché venga Sciloh;
e a lui ubbidiranno i popoli
(Genesi 49:10).
Sciloh è una parola oscura. Si interpreta a volte come Shiloam e si traduce Inviato. [1] Chi era Sciloh? Per i lettori di Enoc non poteva essere altri che il Figlio dell'Uomo. Il tempo della sua venuta era allora alle porte, dal momento che lo scettro si era allontanato da Giuda. Erode e Archelao passavano per ebrei solo parzialmente. Questa volta la profezia stava evidentemente per realizzarsi.

Era apparsa all'incirca in questo anno fatidico una nuova apocalisse, L'Assunzione di Mosè. In punto di morte, proprio al momento della sua traslazione al cielo, Mosè svela il futuro a Giosuè. Egli gli mostra tutto ciò che deve accadere ai giorni di Erode e della guerra di Varo. A quel punto il Tempo verrà ad una fine.
6:2. A loro succederà un re insolente,
che non sarà di stirpe sacerdotale,
un uomo temerario e crudele.
Egli governerà su di loro come meritano.

6. Egli li giudicherà,
come li giudicarono gli egiziani,
per 34 anni,
e li punirà.

7. Egli genererà figli
che gli succederanno.
Essi regneranno per periodi più brevi.

8. Verranno nel loro territorio coorti
e un potente re dall'occidente,
che li sottometterà

9. e li porterà via prigionieri.
Brucerà una parte del loro tempio col fuoco,
alcuni li crocifiggerà vicino alla loro città.
 
7:1. Accadute queste cose, sarà la fine dei tempi …
(The Assumption of Moses, tradotto da R. H. Charles; Londra, 1897.)
Vi rimarrà solo l'ultimo periodo di sofferenza, il tempo di tribolazione e di angoscia predetto da Daniele. Mosè, non sostenuto più da un fatto storico, descrive gli ultimi giorni come se fossero al tempo di Antioco Epifane. Gli stessi scandali, gli stessi orrori, si verificano di nuovo. Il numero dei giusti sarà raggiunto quando, al pari dei sette Maccabei martirizzati e della loro madre, un levita e i suoi sette figli, al fine di non trasgredire i precetti di Dio, preferiranno morire di fame in una caverna. La storia allora avrà raggiunto il punto previsto da Daniele, e l'ultima catastrofe impressionante si realizzerà.
Allora il Suo regno si manifesterà su tutta la creazione.
Allora sarà proprio finita per il diavolo,
e, insieme a lui, per la tristezza.

2. Allora ci sarà l'investitura del Messaggero [2]
che nei cieli è stato stabilito;
subito egli li vendicherà dei loro nemici.

3. Poiché dal suo Trono regale si alzerà il Celeste
e uscirà dalla sua santa Dimora,
infiammato di collera per amore dei suoi figli.

4. E la terra tremerà,
fino alle sue estremità sarà scossa,
e le alte montagne saranno abbassate, saranno scosse
e sprofonderanno nelle valli.

5. II sole cesserà di dare la sua luce;
tenebre diverranno i corni della luna:
essi saranno spezzati
e la luna si muterà tutta in sangue;
sconvolta sarà l'orbita delle stelle.

6. Il mare si ritirerà fino all'abisso,
le sorgenti d'acqua si inaridiranno
 e i fiumi si prosciugheranno interamente.

7. Poiché si alzerà il Dio Altissimo, lui solo eterno;
e apparirà per punire le nazioni
e distruggere tutti i loro idoli.

8. Allora, Israele, tu sarai beato! 
Sulla nuca e sulle ali dell'aquila salirai,
ed esse si allargheranno.
[3]

9. E Dio ti solleverà;
nel cielo delle stelle, egli ti porrà
nel luogo della loro dimora.
[4]

10. E guardando dall'alto
tu vedrai i tuoi nemici sulla terra
e ti rallegrerai riconoscendoli.
E, rendendo grazie a Lui, lo confesserai il tuo Creatore.
Questo libro, che è più nazionale nel tono di quelli di Enoc, è breve, tuttavia vi troviamo un riferimento all'Uomo Celeste. Qui egli prende il nuovo nome di Messaggero (Nuntius) perché un'antica profezia, applicabile soprattutto agli eventi del tempo, si realizza in lui. Il rovesciamento dell'universo è descritto estesamente. Il resto è raccontato brevemente. Un dettaglio caratteristico è che la terra è lasciata ai pagani. Israele, salvato, è portato al cielo. Dove, allora, gli Eletti avranno il loro regno, sulla terra o in cielo? Le due concezioni si incontrano nella tradizione cristiana.

Al pari del libro di Enoc, L'Assunzione di Mosè si preserva solo nella tradizione dei cristiani. [5] Ma l'anno 7 della nostra era coloro che aspettavano l'Uomo Celeste avevano raccolto una piccola biblioteca sul soggetto.

Ma non avevano nulla più. Si pubblicò un'apocalisse dopo l'altra. Per guidarli e galvanizzarli i morti da lungo tempo parlavano attraverso i secoli dalle epoche più remote, e le loro parole venivano fissate su pergamene senza vita. L'autore reale rimaneva ignoto tra loro; essi non erano una setta, ma una banda di lettori, una fratellanza di cuori dotati della medesima speranza. 

NOTE

[1] Vide Vulgata, donec veniat qui mittendus est; si veda Giovanni 9:7. Siloam (che è per interpretazione Inviato).

[2] Nuntii = Messaggero, non angelo. Si veda 11:17.

[3] Si veda Apocalisse 12:14 e anche un parallelo mandeo, Stahl, Les Mandéens et les origines chrétiennes; Parigi, 1930, pag. 33.

[4] Di Dio e del Messaggero.

[5] Si cita un passo dell'epistola di Giuda, 9. Questo passo è ora perduto dai testi conosciuti dell'Assunzione. In esso l'arcangelo Michele contende al Diavolo il corpo di Mosè.

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