giovedì 12 gennaio 2023

Origini Sociali del CristianesimoIl Tempio

 (segue da qui)

IV. — GERUSALEMME

Il Tempio.

Gerusalemme era la Città santa per eccellenza, la custode delle tradizioni, la fortezza dell'ortodossia. Tutto vi si subordinava al Tempio. Tutto viveva di esso e tramite esso. Situato sulle alture del monte Sion, l'edificio dominava le altre costruzioni, ad eccezione della torre Antonia, che dominava il piazzale. Simbolo caratteristico della forza che conservava il giudaismo, anche nella sua servitù.

Una folla numerosa andava e veniva continuamente dal recinto esterno. I non ebrei potevano circolarvi liberamente. Ma un'iscrizione in greco e in latino proibiva loro di andare più oltre. Solo gli Israeliti erano ammessi nel cortile interno. Ancora i laici non avevano il diritto di penetrare nel santuario propriamente detto. Solo i sacerdoti vi avevano accesso per l'esercizio delle loro funzioni. Essi stessi si arrestavano davanti al Santo dei Santi, dimora riservata di Jahvé. Solo il Sommo Sacerdote era autorizzato, per privilegio eccezionale, a varcarne la soglia una volta all'anno, con infinite precauzioni.

Tutti i riti che si svolgevano davanti a quella residenza sacra avevano, per i credenti, un interesse primordiale. Da loro dipendeva la vita del paese, della terra intera. Il loro ruolo apparve così essenziale che quando, nel 70, nella penuria della città assediata, i sacrifici quotidiani dovettero cessare, ci fu una costernazione generale, sembrò che la fine del mondo fosse prossima. Dio stesso non aveva forse minacciato le peggiori catastrofi nel caso la sua Legge sarebbe stata violata? Discussioni sottili sorgevano spesso sull'interpretazione che conveniva dare a tale prescrizione dell'Esodo, del Levitico, del Deuteronomio. Ma era sempre beninteso che ciascuna di queste ordinanze, presa nel suo vero senso, si imponesse per sempre. Non un dettaglio doveva essere omesso o trascurato. Un'assemblea di 70 notabili scelti tra gli «anziani», il «Sinedrio», vegliava al mantenimento integrale delle antiche norme e alla loro applicazione rigorosa. Era una sorta di senato conservatore che si trasformava, quando le circostanze lo richiedevano, in  Corte Suprema. Non poteva che essere il nemico giurato del cristianesimo.

I Vangeli traducono quella situazione in forma drammatica quando ci mostrano Gesù che sale a Gerusalemme con la chiara visione della sua morte imminente, più volte predetta ai suoi discepoli, che cade nelle mani di una truppa di scagnozzi, grazie al tradimento di Giuda, che compare davanti al Sinedrio per esservi accusato di blasfemia e condannato a morte, che poi muore su una croce, davanti a un pubblico odioso che insulta la sua agonia. Anche lì, lì soprattutto, si afferma una verità profonda che oltrepassa la lettera del racconto: l'opposizione irriducibile che esisteva tra il giudaismo ufficiale dell'inizio della nostra era e il cristianesimo nascente. 

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