domenica 26 aprile 2020

Maestro e signore



MAESTRO E SIGNORE

La parola «Kyrios» (Signore) era sinonimo di «dio» nelle religioni dell'Asia Minore, dell'Egitto e della Siria. Allo stesso modo, per i primi Cristiani, c'era un solo Kyrios, Gesù Cristo (1 Corinzi 8:5-6), che era molto al di sopra dei «signori» pagani, dei «principati», delle «potenze», delle «dominazioni»; egli era «Re dei re e Signore dei signori» come lo ricordano in 1 Timoteo (6:15) e l'Apocalisse (17:14 e 19:16). 

Gesù ha ricevuto un culto a Gerusalemme? Questo non è probabile. La prima presunta comunità ebraica di cui si suppone l'esistenza gli ha dato il titolo di «Kyrios»? Nulla lo attesta. Ci viene detto che in aramaico la parola «Mar» significa «Signore» e che la si ritrova in un contesto liturgico in 1 Corinzi (16.22): «Maranatha!» (Il Signore viene). Non vediamo cosa questo dimostri. Che un cristiano di lingua aramaica abbia aggiunto questa espressione nel saluto finale dell'epistola, così come lo aveva fatto due o tre volte altrove nei nostri testi greci, ciò dimostra che egli voleva confondere il suo Signore siriano con il Cristo, nulla di più.

Che il Signore Cristo disceso sulla terra sia stato creduto istituire certi riti è comprensibile. Così, in occasione della lavanda dei piedi dei discepoli, disse loro: «Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi...» (Giovanni 13:13-14). E, in tutti i vangeli, Gesù si sente chiamare Maestro e Rabbì, il che indica il suo status divino. Egli lo conferma indirettamente con le sue dichiarazioni: «Non vi fate chiamare Rabbì (Maestro) perché uno solo è il vostro maestro. Non chiamate nessuno sulla terra vostro Padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida: il Cristo» (Matteo 23:8).

Flavio Giuseppe ci porta una testimonianza su questo punto: egli scrive in effetti nelle sue Antichità (Libro 18, cap. 2): «Giuda fu il creatore della quarta setta; essa si accorda in tutte le cose con quella dei Farisei, tranne che coloro che ne fanno parte sostengono che non vi è che Dio solo che si deve riconoscere per Signore e per re... e non c'è tormento che non soffrano... piuttosto di dare ad un uomo, chiunque egli sia, il nome di Signore e di Maestro».

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Ben altre contraddizioni potrebbero essere rilevate, ma quelle basteranno a provare che un solo e unico personaggio non avrebbe potuto dire tutte le affermazioni che sono state prestate a Gesù Cristo. 

Oppure sono esistiti due Gesù assolutamente diversi l'uno dall'altro.

Oppure gli evangelisti hanno raccolto un'accozzaglia di tratti appartenenti ad un dio e a più uomini.

Si dovrà presto tentare di fare una scelta tra queste possibilità, ma, prima di farlo, non è inutile rivedere alcune delle concezioni prestate a Gesù.

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