venerdì 29 novembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «I martiri»

(segue da qui)

I martiri

Secondo un classico argomento, al quale Pascal ha dato una forma famosa, se gli apostoli non avessero conosciuto Gesù, il loro coraggio nella diffusione del cristianesimo e nelle persecuzioni sarebbe inspiegabile.

L'argomento pecca dalle fondamenta, poiché gli apostoli non hanno mai diffuso il cristianesimo. Paolo non ha mai conosciuto Gesù; quanto agli altri cosiddetti apostoli, se sono mai esistiti, nessuno sa cosa sia successo loro.

In assenza degli apostoli, ci sarebbero dei testimoni di Gesù che, secondo le parole di Pascal, si sono fatti «sgozzare»? Potrei rispondere che il sacrificio prova la sincerità della fede, non la verità del credo; altrimenti  occorrerebbe denunciare tutte le vittime delle persecuzioni della Chiesa: i Catari si sono realmente fatti sgozzare per testimoniare il loro credo.

Ma io chiedo soprattutto che non mi si nominino quei martiri del I° secolo, ignorati da tutti gli autori, perfino cristiani. La Chiesa ha tanto fabbricato dei falsi santi che, come diceva Anatole France, Dio stesso deve avere ben difficoltà a riconoscere quelli veri.

La persecuzione di Nerone nel 64, come ho detto, è probabilmente un'invenzione del XV° secolo: tutti gli autori passano sotto silenzio le torce viventi di Nerone. La Chiesa ignora dove e quando sarebbero morti Pietro e Paolo, e tanti altri! Non ci viene detto che i quattro evangelisti avevano sostenuto con il loro sangue l'autenticità dei loro racconti. Si racconta proprio che Giovanni sarebbe stato immerso in un tino di olio bollente, ma non ne morì affatto; [11] questo miracolo non ha colpito affatto i Romani, che non ne parlano. In ogni caso, il detto Giovanni sarebbe morto di vecchiaia, e secondo il canone di Muratori, parecchi scribi vennero a mettere sotto il suo nome un racconto che non è suo.

La sola vittima attestata da Giuseppe, è Giacomo; ma egli non testimonia Gesù; è al contrario un ebreo fedele al Tempio, non un cristiano. Si fa denuncia di alcune vittime di Domiziano, senza che si possa assicurare che si trattasse di cristiani, ancor meno di testimoni diretti. I primi vescovi di Roma, benché figurino nel calendario, non hanno potuto morire per la loro fede, poiché lo stesso Duchesne, storico cattolico, ha dovuto cancellarli dalla lista dei «papi» inventata nel IV° secolo da Eusebio: la loro santità non li impedisce di essere dei puri fantasmi, destinati a collegare i vescovi del II° secolo al fantasma di Pietro. È lo stesso Eusebio che ci riporta il martirio di Blandina e dei cristiani di Lione: perfino se questo racconto, ricolmo di improbabilità, si basa su un fatto reale, non si tratta affatto di testimoni, poiché sarebbe accaduto nel 177.

È soltanto nel III° secolo che i cristiani saranno perseguiti e decimati. Nell'atmosfera di quelle persecuzioni, si immaginò retrospettivamente il martirio dei fondatori. Ma Origene [12] è là a ricordarci il piccolo numero dei martiri autentici. Nessuno crede più alla «Leggenda aurea».

Allora, dove sono i testimoni di Gesù? Sant'Agnese o Santa Filomena, che la Chiesa, sotto la pressione degli storici, è obbligata a cancellare dal suo calendario? Si invocherà forse Stefano, il primo martire: io vi rimando al lungo commentario di Loisy, che ha dimostrato l'artificio di questo racconto degli «Atti»: «Accumulo di tratti inverosimili, la cui audace ingenuità non ha finito di incutere rispetto agli interpreti». [13]

Leggende, favole, ma nessun fatto reale.

NOTE

[11] Riportato da  TERTULLIANO: «De praescr. haer.», 36.

[12] «Alcuni soltanto, di cui il conto è facile da fare, sono morti talvolta per la religione di Cristo» (Contra Celsum 3).

[13] Les Actes des apôtres, pag. 305-358.

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