sabato 30 novembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Conclusione»

(segue da qui)

Conclusione

Mi sembra quindi ben stabilito che nulla permette di credere all'esistenza di Gesù. 

Numerosi autori concordano sempre più ampiamente, persino se si sforzano di salvaguardare una vaga credenza in qualche fatto inconoscibile e inutile: «Ritengo che quello che noi possiamo sapere sulla vita e sulla personalità di Gesù, equivale a non dire proprio niente». [14] «La figura di Gesù non è direttamente accessibile alla storia». [15] «Se Gesù è veramente stato una persona storica, e noi non possiamo sapere nulla di questa persona storica, il Gesù proclamato nella Chiesa e dipinto nei Vangeli è allora una figura mitologica». [16] Questa persona la cui esistenza non è garantita da alcun testo, di cui non si sa nulla, che non serve a nulla, solo una vecchia abitudine di pensiero può ancora trattenere dal rigettarla nel nulla.

Ma se Gesù non è che un mito, da dove proviene quel mito? Senza quella parte costruttiva, è ben evidente che la tesi negativa non basta a convincerci: infatti il cristianesimo è un fatto e deve essere spiegato. 

NOTE

[14] BULTMANN: «Jésus» (1926). 

[15] BERTRAM: «Nouveau Testament et méthode historique» (1928).

[16] SJÖBERG: «Le Fils de l'homme dans les Evangiles» (1955).

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