sabato 17 agosto 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Gesù mito solare»

(segue da qui)

Gesù mito solare

Nell'ammissione di queste diverse prove, conviene restare prudenti. La tesi del mito di Gesù ha talvolta sofferto di essere sostenuta troppo alla leggera, con argomenti dubbi o reversibili.

Ad esempio l'analogia del mito di Gesù con certi miti solari, che avrebbe impressionato papa Paolo III, può sembrare attraente, e non si è mancato di ripeterlo: nato al solstizio d'inverno, dotato di dodici discepoli corrispondenti ai dodici segni dello zodiaco, rinato all'equinozio di primavera, Gesù rassomiglia in ciò ad altre divinità solari. Ma queste analogie sono fuorvianti, e contrarie ai dati della Storia.

Non è per nulla certo che il numero di discepoli derivi da un simbolismo zodiacale. Non sarebbe piuttosto in relazione con le dodici tribù di Israele? Ma soprattutto, nulla stabilisce che i primi apostoli fossero dodici: gli stessi evangelisti non concordano sui loro nomi.

La natività del 25 dicembre è ben in relazione con un culto solare, ma per una deviazione molto tarda. La tradizione primitiva ignorava (e per una buona ragione) a quale data Gesù sarebbe nato, e celebrava questo evento in primavera; è ancora questo che ci riporta, nel III° secolo, Clemente di Alessandria. Ciò che si celebrava il 25 dicembre era la nascita di Mitra, dio solare; ed è per detronizzare il culto di Mitra, concorrente pericoloso, che la Chiesa romana fu mossa tardivamente a fissare il 25 dicembre la nascita di Gesù. Questo d'altronde non è l'unico caso in cui un festa pagana si trova all'origine di una festa liturgica. Ma questo trasferimento è sufficiente a rovinare l'argomento che si potrebbe derivare dalla data a favore di Gesù mito solare.

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