martedì 10 luglio 2018

Gli Inizi del Cristianesimo Gnostico : Conclusione (IX) — Che Cos'è L'Essenza del Cristianesimo?

(segue da qui)
CAPITOLO IX

CONCLUSIONE


3. CHE COS'È L'ESSENZA DEL CRISTIANESIMO? 

Uno slogan per qualche tempo molto di voga tra i cristiani liberali è stato “Indietro a Gesù”, come se un cristianesimo non corrotto sarebbe stato in tal modo recuperato. Ma l'esistenza del Gesù a cui desideravano ritornare è negata recisamente da altri teologi. Se chiediamo ai critici teologici “A cosa fu simile Gesù?” le loro risposte discordanti lasciano l'impressione che se egli esistette egli è completamente sconosciuto. Schweitzer, dopo aver recensito la Storia della ricerca di lui, sintetizza così il risultato:

Il Gesù di Nazaret che comparve come messia, annunciò l'etica del regno di Dio, fondò sulla terra il regno dei cieli e morì per consacrare la sua opera non è mai esistito. Si tratta di una figura che il razionalismo ha costruito, il liberalismo ha ravvivato e la teologia moderna ha rivestito storicamente. [8]

Se fosse possibile risalire agli anni più antichi del primo secolo, che cosa verrebbe recuperato sarebbe un cristianesimo gnostico che adorava un Cristo celeste, ma non possedeva nessuna conoscenza di un Gesù umano. I cristiani potrebbero forse fare di peggio invece che tornare a una sua forma moderna.
Se tu valuti altamente l'etica cristiana, che cosa importa fosse stata enunciata da un singolo profeta di nome Gesù, oppure se fosse stata accuratamente raffinata da numerosi profeti cristiani che la attinsero a partire dalla dottrina morale più ammirata del loro giorno? La regola essenziale della condotta cristiana sarà, io suppongo, nell'opinione dei cristiani, l'ingiunzione: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Essa si trova, comunque, nell'Antico Testamento (Levitico 19:34; Deuteronomio 10:19); e, espressa più estesamente, nella Sapienza di Salomone (12:19): “Hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini”. Questo principio universale di amore copre la parabola del Buon Samaritano. [9] Di nuovo, c'è qualcosa nel Nuovo Testamento più “cristiano” del verso dei Proverbi (25:21): Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, se ha sete, dagli acqua da bere”? Il fatto è che gli aspetti migliori dell'etica cristiana sono proprio quelli che ha in comune con la migliore moralità ebraica e stoica. i precetti che sono particolarmente originali dell'insegnamento di Gesù sono così impraticabili che i cristiani stessi non fanno nessuna pretesa di praticarli.
Se tu valuti il Gesù evangelico come l'esempio più fine della natura umana, egli può fornire ancora un incentivo al comportamento perfino se il ritratto presentato è in realtà un ideale e un simbolo. Io, per mio conto, ho incontrato un po' di personaggi nella fiction che sono stati più efficaci nel farmi sentire insoddisfatto di me stesso. Poiché qui fatto e teoria di nuovo non coincidono. Non è la figura del Gesù dei vangeli, in particolare non del secondo, che è amato e preso per un modello. Egli è troppo distante da tutte le relazioni umane e fin troppo esaltato al di sopra di ogni debolezza umana, per quello. Egli non è particolarmente amabile; egli è a volte — giudicato come un uomo — duro oppure arrogante; i suoi discepoli rimangono in sua soggezione; e nei sinottici è detto che la sola persona che egli abbia mai amato è un uomo che egli non aveva mai visto precedentemente. Sicuramente già dovrebbe colpire per la sua stranezza un lettore perspicace. L'uomo è un'allegoria della nazione ebraica, ed è detto che Gesù lo abbia “amato” perché in Osea 2:1 è scritto: “Quando Israele era giovane, io lo amai”. Il bene compiuto da Gesù è fatto mediante un potere soprannaturale, così che nessun'opportunità è permessa per la pratica dell'ammirevole qualità umana del sacrificio di sé, oppure persino della simpatia che si manifesta in semplici atti umani. La compassione di Gesù è la compassione di Dio; la sua indignazione è contaminata dalla faziosità degli uomini che lo resero il portavoce dei loro proprie sentimenti. La sua invettiva contro i farisei è ingiusta. Una condotta e un discorso che non sono amabili non causano nessun'offesa perché essi non sono giudicati secondo standard umani. Il Gesù che è amato è un ideale che i cristiani fabbricano per sé stessi, principalmente concentrando la loro attenzione su pochissimi episodi e permettendo alla fantasia di giocare liberamente con loro. L'ideale ha le sue fondamenta presumibilmente nell'impressione prodotta dal quarto vangelo, sebbene perfino là Gesù è sia fin troppo un dio e sia fin troppo un fazioso per servire come esempio pratico per gli uomini.
Se tu credi in un Cristo divino, così fecero gli gnostici che negarono la sua realtà individuale e corporea. Il dualismo gnostico non si raccomanda a moderni pensatori filosofici; ma sicuramente la materializzazione cattolica del Cristo non è di importanza vitale al cristianesimo, tranne che dal punto di vista del successo popolare. W. B. Smith, Drews, e van den Bergh van Eysinga hanno protestato in realtà contro di essa nell'interesse di una religione spirituale.  Dobbiamo credere che quasi tutti i cristiani siano così tanto materialisti nel loro cuore da temere che se essi dovessero perdere il Gesù materiale niente sarebbe lasciato? I cristiani, comunque, che possono essere capaci di elevarsi al di sopra del punto di vista popolare sarebbero messi di fronte al problema antico di cui l'esoterismo costituiva la soluzione. Ognuno che abbia bramato sinceramente di sapere e di seguire “il meglio” deve aver appreso che “il popolare” non è mai “il meglio”. In un'antologia recentemente pubblicata La Saggezza della Vita si cita il seguente detto di P. H. D. d'Holbach:

La natura dice all’uomo di cercare la luce, di cercare la verità, la religione gli impone di non esaminare nulla, di rimanere nell'ignoranza. La natura dice all’uomo: “Apprezza la gloria, lavora per conquistarti la stima, sii attivo, coraggioso, operoso”. La religione gli dice: “Sii umile, abietto, vile, rifuggi la società, impegnati nella preghiera, nella meditazione, nelle pratiche devote”. 

L'opinione espressa è alquanto troppo radicale. Ci sono molte espressioni della religione; e in quei giorni la parola è utilizzata a volte così liberamente da privarla del suo significato originale. Ma anche nella religione propriamente detta ci sono gradazioni di qualità che fissano la qualità più elevata molto al di sopra della qualità più bassa. Lo gnosticismo antico aveva alcuni ovvi difetti; ma non fu per un suo merito intrinseco che prevalse il cristianesimo cattolico. La sua vittoria potrebbe essere stata una sopravvivenza del più adatto in relazione all'ambiente; ma non fu una sopravvivenza del migliore.

NOTE

[8Geschichte der Leben-Jesu-Forschung, pag. 631.

[9Confronta Deuteronomio 10:19: “Amate dunque lo straniero [forestiero].

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