venerdì 6 aprile 2018

Sull'origine e antico significato del cristianesimo (4) Le Epistole della Scuola Paolina.

(giunge da qui)

4. LE EPISTOLE DELLA SCUOLA PAOLINA.

Qual è il ritratto di Gesù in quelle epistole? La storia è come segue:
Cristo fu il primogenito di tutta la creazione (Colossesi 1:15; Ebrei 3:12-13 (si veda Moffatt).
Egli era nella forma di Dio (Filippesi 2:6).
Tutte le cose furono create per mezzo di Lui (Colossesi 1:16 e 1 Corinzi 8:6).
Egli regge tutto in una cosmica unità (Colossesi 1:17).
Egli discese per nascere da una donna (Galati 4:4).
Questo corpo lo assunse così da combattere i demoni (Ebrei 2:14-15; Colossesi 2:15).
Dal seme di Davide Egli proveniva (Romani 1:3).
Egli fu trovato nella “parvenza” di un uomo (Filippesi 2:6-8).
Egli tenne un'ultima cena coi suoi discepoli (1 Corinzi 2:23-25).
Egli fu crocifisso da demoni e sepolto (1 Corinzi 15:3-4; 2:6-8; Colossesi 2:15).
Egli resuscitò dai morti e ascese (1 Corinzi 15:3-4; Efesini 2:6).
Egli ricolma tutte le cose, ed è il Signore di tutto (Efesini 4:10; Atti 10:36 (paolino)).
Il Suo corpo è la Chiesa (Efesini 4:12, 15-16).
Egli giungerà presto visibilmente per giudicare il mondo (2 Corinzi 5:10).
Questo scenario è chiaramente dottrina, non Storia reale: cristologia, non biografia. Il tutto dev'essere preso assieme. È di una “persona” mistica, un ideale divino personificato. È affine agli dèi e ai signori delle Religioni Misteriche, poichè fu detto che Mitra aveva tenuto un'ultima cena prima di ascendere. Altri dèi discesero e ascesero. L'influenza dei passi “messianici” dell'Antico Testamento era cominciata. È detto che Cristo nacque da una donna, perché Isaia profetizzò che “una vergine” (“giovane donna” in ebraico, “vergine” nella traduzione greca) “concepirà e porterà un figlio Emmanuele”. Il Cristo aveva una pre-esistenza con Dio perché nel Libro di Enoc egli è descritto così. Egli era del seme di Davide perchè Isaia disse che “un germoglio spunterà dal tronco di Iesse”. Egli non era un uomo reale generato in maniera ordinaria, ma solo nella “somiglianza” di un uomo, simile ad un uomo. Questa è chiaramente dottrina. Il “Figlio” divino non poteva essere stato completamente un uomo, ma egli sembrava simile ad esso. Il docetismo aveva cominciato nella cristologia più antica.
Isaia 53 predisse che egli avrebbe sofferto la morte, e sarebbe stato sepolto e risorto di nuovo.
Il ritratto è del “Salvatore” gnostico, il “Logos”, l'“Uomo Celeste”, che discese per salvare e ascese a luoghi celesti. Egli è il Dio della Religione Misterica che morì e resuscitò di nuovo. Quelle epistole così sono ellenistiche, ricolme dei termini dello gnosticismo e delle Religioni Misteriche.
Il loro Cristo era in realtà Dio in un certo aspetto, Dio l'Amore disceso, che ora ricolma tutte le cose. “Il Signore è lo Spirito”. I cristiani erano “battezzati in Cristo Gesù”, “battezzati nella sua morte”, “crocifissi con Cristo”. Ma nessuna morte ordinaria può essere condivisa. Così sorse quest'ultima idea, prima come una dottrina mistica, e successivamente vi fu introdotta la storia di una morte letterale di un uomo, Gesù Cristo: la cui storia era cominciata quando furono scritte quelle epistole. La Scuola paolina consisteva di mistici che avrebbero “conosciuto Cristo nella potenza della sua resurrezione e nella partecipazione alle sue sofferenze” poiché questo Cristo era “l'immagine del Dio invisibile generato prima di ogni creatura”: e “il capo del Corpo, la Chiesa”.
Anche la crocifissione era di un genere particolare. È detto che i demoni l'avessero recata: i “Dominatori del mondo” non possono significare Caifa e Pilato, poiché essi non stavano “per essere ridotti al nulla” (1 Corinzi 2:6-8). Cristo sulla croce “spogliò i principati e le potestà” (Colossesi 2:15). Quelle sono idee gnostiche del loro “Salvatore”, e Gesù significa “Salvatore”, o così pensavano i primi cristiani.
L'idea della croce tenuta dalla Scuola paolina è esposta in Romani 1 fino a 8. Le vie della giustizia secondo la Legge ebraica e la coscienza gentile avevano fallito. Ora una nuova via era giunta, tramite fede in (ossia, unione con) Cristo nella sua morte e resurrezione. Quelli eventi sono riferiti come se fossero Storia reale (poichè lo scrittore credeva così), ma la loro idea fondamentale è mistica: una morte al peccato e un risorgere a nuova vita: Romani 6:1-10. Il “sangue” originariamente = la Vita offerta.
Così Cristo nelle epistole paoline è un essere divino di cui si pensava vagamente che fosse vissuto sulla terra e fosse morto e risorto. Qui l'idea di Cristo non è l'idea mistica più antica di Cristo invisibile “nel mezzo” della Comunità, ma è non neppure l'idea pienamente storicizzata che troviamo in Marco. Essa mostra la transizione da una all'altra. La Scuola paolina insegnò Cristo come un aspetto di Dio, ma quest'idea fu esposta come se Cristo fosse nato e morto e asceso di nuovo. La “crocifissione” era in realtà quella di Dio, un processo cosmico, condiviso dai cristiani, e scoperto dalla prima Comunità quando quella Comunità venne perseguitata. Ma si parlò della crocifissione anche come se fosse di un uomo Cristo sulla terra, e la resurrezione “dev'essere stata” di un corpo letterale dai morti, poichè nessun altro tipo poteva essere immaginato da ebrei, riguardo qualsiasi uomo.
La storia della resurrezione di Cristo era realmente dottrina, non Storia, in 1 Corinzi 15. Alcuni negavano che ci fosse stata qualsiasi resurrezione (versi 12-14). Quelli sarebbero stati greci di Corinto, che non potevano aver negato così presto che Cristo resuscitò, se fosse stata Storia reale (si veda il verso 16: “Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto”). Il tutto è dottrina.
Questo è chiaro anche in relazione al corpo spirituale, il quale era il corpo fisico ma in qualche modo cambiato! Si riteneva che i cristiani avrebbero cambiato pure i loro corpi. Quest'idea non può essere accettata ora. Sappiamo cosa diventa dei nostri corpi nella tomba.
Le epistole di Paolo (escluse le più tardi Pastorali) figurano così tra il senso mistico più antico di Cristo come Amore divino nelle anime, e la successiva “Vita di Cristo” presentata da Marco. Gli scrittori pensavano del “Cristo” come colui che in qualche modo era stato un uomo tanto tempo fa all'inizio del cristianesimo (quarant'anni addietro), ma essi utilizzavano solo un pò di profezie per descrivere questo Messia sulla terra, e la “crocifissione” fu rivelata nella persecuzione della prima Comunità, quando il loro Cristo fu disprezzato e respinto dagli ebrei.

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