domenica 4 marzo 2018

Marcione (di Georges Ory) — Cerdone

(séguita da qui)

Cerdone:

Si è detto che Marcione sarebbe stato il discepolo di Cerdone; non è impossibile ma non è stabilito ed è probabile che ci fosse abbastanza confusione tra i due personaggi e le loro dottrine.

Cerdone, nativo della Siria, arrivò a Roma qualche anno prima di Marcione (135 circa); non aveva intenzione di fondare una setta; frequentò la Chiesa, si spinse fino a confessarsi in pubblico, mentre allo stesso tempo dispensava istruzioni segrete ad alcuni dei fedeli. Non lasciò scritti. Marcione dovette unirsi con lui, ereditare i suoi discepoli e assumere la guida in questo movimento di idee che dovevano essere molto vicine alle sue opinioni personali.

I pensieri di Cerdone sono noti solo ai suoi successori marcioniti, che è poco istruttivo quando si conoscono le rapide evoluzioni delle sette religiose durante un periodo di sincretismo. Più tardi, Ippolito dovrà distinguere tra l'insegnamento di Marcione e quello dei marcioniti del suo tempo.

Per Cerdone, come per Marcione, il dio di Cristo, il dio buono e sconosciuto, non era quello della Legge e dei Profeti, che era giusto e conosciuto: — Cristo non nacque da una vergine, e non aveva che la parvenza di un corpo — c'era la resurrezione solo dell'anima e non del corpo. Tertulliano (Contro le eresie, 6) aggiunge che Cerdone accettò solo parzialmente il vangelo di Luca e non accettò tutte le epistole di Paolo, né tutto il loro testo. Marcione fu poi rimproverato con le stesse accuse. Ciò dimostra che prima di Marcione, l'Evangelion non conteneva i supplementi aggiunti a “Luca”, che Marcione non soppresse niente, che Luca venne dopo di lui, e che Marcione preservò le epistole autentiche di Paolo.

Allo stesso modo, secondo Tertulliano, Cerdone respinse gli Atti degli Apostoli e l'Apocalisse come documenti falsi, ma è dubbio se egli avesse conosciuto gli Atti.

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