lunedì 2 ottobre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XXVIII) — L'utilizzo della profezia.

(segue da qui)

L'utilizzo della profezia.

Una volta che gli scribi vennero coinvolti, la biografia di Gesù diventò un'opera erudita; essi andarono alla ricerca per tutta la Bibbia ebraica di dettagli edificanti che non avevano trovato altrove. Essi composero un autentico intarsio — oppure dovremmo dire, un “mosaico”? — da innumerevoli ritagli di testi attinti di qua e di là, senza nessun altro interesse se non di provare che Gesù era stato annunciato dai profeti molto tempo prima.  Così che cosa se questo “temporeggiamento” non corrisponde né alla realtà né al significato originale di quelle citazioni fuori dal contesto? La cosa importante era confermare il loro pio desiderio coll'aiuto di testi sacri. Così tentarono di creare un testo mistico che per sessanta generazioni è stato considerato la reale verità cronologica.
In effetti, è nei vari libri della Bibbia che leggiamo — a patto di applicare a Gesù testi che non sono circa lui e che vennero spesso distorti — che il Messia è un dio, il figlio di Dio, generato per tutta l'eternità, creatore del mondo, incarnato nel grembo di una vergine, disceso da Abramo, della tribù di Giuda e della radice di Jesse, nato in una mangiatoia tra il bue e l'asinello, adorato dai magi, portato in Egitto, ritornato a Nazaret, e battezzato da un precursore; che egli parlò in parabole, eseguì molte guarigioni, montò su un asino, e prese su di sé i peccati del mondo; che egli fu odiato senza ragione, disprezzato, tradito, venduto per trenta denari, frustrato, insultato, giudicato, ucciso, e crocifisso; che le sue vesti furono spartite, che gli venne dato da bere aceto, che la terra si ricoprì di tenebre alla sua morte, che fu collocato in un sepolcro, che discese all'inferno, che risorse il terzo giorno, che è assiso alla destra di Dio su un trono eterno, che egli è la pietra angolare della Chiesa e il sacerdote della Nuova Legge, e che ritornerà sulle nubi del cielo.
Se Matteo e Luca avevano un Gesù nato a Betlemme, è perché  questo villaggio fu il luogo natio di Davide. Se Gesù nacque in una mangiatoia collocata in una grotta, è perché anche altri dèi (Tammuz, Adone, Mitra, Dioniso, Ermes, Horus, e Zeus) nacquero in quella maniera. Se Betlemme sostituì Nazaret come suo luogo d'origine, è perché non si poteva permettere a Gesù di entrare nel mondo in questa regione paganizzata (Giovanni 1:46, 6:52). Se in origine si scelse Nazaret, fu per assicurare il compimento di particolari profezie proprio come credeva Matteo (2:23); ma dal momento che nessuna profezia parlò veramente di Nazaret, noi possiamo assumere che gli evangelisti, avendo trovato la definizione di “Nazareno” (consacrato al Signore) nella Bibbia ebraica, inventarono un villaggio che non era esistito.  Sembra, in ultima istanza, che Nazaret avesse già sostituito Cafarnao, il villaggio del Consolatore che, per Marco, fu il villaggio natio di Gesù, nonostante qualche dubbio se sia esistito questo villaggio all'inizio del primo secolo, e il nome potrebbe essere solo un simbolo gnostico (si veda la nota a pagina 90).
È a causa del fatto che Davide lasciò la sua dimora durante la notte di Pasqua, fu perseguitato dai suoi nemici, fu tradito dal suo consigliere Achitofel, e si recò al Monte degli Olivi (2 Samuele 23-30) che Gesù, dovendo copiare il precedente istituito dal suo presunto antenato, si recò fuori la notte di Pasqua, fu tradito da Giuda, e salì sullo stesso colle.
Se Giuseppe d'Arimatea, un uomo ricco, è introdotto nei vangeli per porre il cadavere di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia, è perché un altro famoso Giuseppe collocò il cadavere di suo padre Giacobbe nella grotta di Macpela (Genesi 47:29-31, 50:14) e perché il servo di Yahweh deve avere la sua tomba insieme al ricco.
Questo quadro artificiale, allora, non corrisponde a nient'altro se non a ciò che è detto del Messia dai salmisti e dai profeti. Quella è la ragione per cui gli ebrei non credettero mai in questa menzogna, la quale è tanto lontana dalla profezia biblica quanto lo è dalla realtà storica. [48]
I cristiani copiarono alcuni tratti del Messia ebraico ma trascurarono aspetti essenziali. Nei salmi (17 e 18) in cui egli è chiamato Christos-Unto, nelle Apocalissi di Esdra, e di Baruc, il re messianico pone i gentili sotto il suo giogo. Comunque, secondo i vangeli, Gesù disse che il suo regno non fu di questo mondo, ed egli fu sconfitto precisamente dai dominatori di “questo mondo”, Erode e Pilato.

NOTE

[48] Si veda  Cahier Renan, Numero 35. “Les citations de l’Ancien Testament dans le Nouveau.”

Nessun commento: