domenica 20 agosto 2017

Cristo: Mito o Realtà ? (X)

(continua da qui)
Quale Immagine È Quella Vera?
Così, come vediamo, c'è un'intera galleria di differenti immagini di Cristo che riflettono concezioni diverse e spesso contraddittorie della sua personalità e insegnamenti e il suo ruolo nella storia. La nostra discussione probabilmente non copre tutte le immagini di Cristo che esistono, ma   sarebbe impossibile includerle tutte qui. Supponendo di limitarci a ciò che è mostrato nella nostra galleria, quale risposta possiamo dare alla domanda posta nel titolo di questa sezione?

È una domanda difficile da rispondere. L'autore ha evitato per quanto possibile di prendere un giudizio definitivo su una qualsiasi delle teorie discusse sopra, limitandosi invece ad indicare contraddizioni interne nell'una o nell'altra teoria oppure constatando che essa fallisce di essere sostenuta da fatti. Per il resto, si spera che il lettore risolverà i problemi lui stesso, utilizzando le informazioni fornite dall'autore e alcuni “puntatori” che egli di certo non poteva astenersi dal dare. Ma per tornare alla nostra domanda, quale dovrebbe essere la nostra risposta, se non vogliamo evitarla totalmente?

Nessuna delle teorie considerate sopra è esente da alcune serie carenze. Il più tipico di loro è un'interpretazione unilaterale della questione in esame per cui alcuni dati sono utilizzati mentre altri che li contraddicono sono ignorati. Il risultato è abbastanza simile ad un profilo di qualcuno il cui volto non è simmetrico oppure che ha solo un occhio: da qualsiasi lato è tratto il profilo, non mostrerà il soggetto così come egli è.  La cosa giusta da fare in questo caso è disegnare un ritratto dell'intero volto. Si mostrerà allora che il soggetto ha un occhio solo oppure che il suo volto non è simmetrico. Ma il ritratto sarà un ritratto accurato. Il problema con l'immagine di Cristo discussa sopra è che i loro autori vi si avvicinano da un solo lato soltanto, utilizzando un particolare insieme di aspetti dell'immagine di Gesù fornita nel Nuovo Testamento, pur mantenendo un silenzio sugli altri oppure dichiarando che sono insignificanti.  

Così, per Tolstoj, quelli aspetti che caratterizzano Gesù quando apparve adirato e intollerante, quando pronunciò parole offensive, ricorse a minacce e ostentò l'intenzione di usare la frusta e la spada sono insignificanti e inaccettabili. Per Vvedensky, al contrario, è importante non enfatizzare la chiamata di Gesù alla non-resistenza al male, la sua lode dei “poveri in spirito” e la difesa di passività. Kautsky omette il detto di Gesù
Rendete a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio”. E il metropolita A. Khrapovitsky chiude un occhio alla condanna di Cristo della ricchezza e dei benestanti. Un simile approccio unilaterale è caratteristico di tutti gli autori le cui opinioni sulla personalità di Cristo abbiamo esaminato sopra. Naturalmente è un approccio inadeguato se noi dobbiamo arrivare ad una soluzione obiettiva della questione. 

Dovremmo interpretare la personalità di Cristo prendendo in considerazione tutte le sue contraddizioni, a prescindere se lo consideriamo una figura mitica oppure un reale personaggio storico.

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