lunedì 21 agosto 2017

Cristo: Mito o Realtà ? (XI)

(continua da qui)
II. ESISTETTE REALMENTE?
Per lungo tempo la questione se Gesù Cristo sia una figura storica oppure mitica fu un argomento di acceso dibattito. Negli ultimi pochi decenni il dibattito sembra essersi un pò placato. Tuttavia, un interesse nell'argomento rimane acuto, come si vede dal fatto che continua a venir discusso in scritti accademici come pure nella letteratura popolare. Dal momento che il soggetto del nostro studio è strettamente connesso a questa domanda, dovremmo naturalmente esaminarlo. E il problema dovrebbe essere esaminato oggettivamente, senza idee preconcette. Ogni tentativo di imporre tali idee sul lettore conducono solo ad un'esagerazione e manipolazione dei fatti.
 Conclusioni Infondate Basate su Considerazioni Presumibilmente Ideologiche
La prospettiva atea implica necessariamente una negazione dell'esistenza storica di Cristo? No, per nulla.

Ci fu un tempo quando il significato di questa domanda fu estremamente esagerata nelle pubblicazioni sovietiche. In alcuni libri e opuscoli pubblicati negli anni Venti e Trenta si affermò che il Cristo storico non è mai esistito e non poteva essere esistito e chiunque credesse che fosse esistito era sotto sotto l'incantesimo di una frode clericale. Si può comprendere come lo sviluppo del movimento ateo in quegli anni condusse i suoi partecipanti alquanto oltre dove lo permetterebbe l'oggettività scientifica. Ma oggi, parecchi decenni dopo, dovremmo essere in grado di discutere questo argomento nell'ambito di tale obiettività.

Infatti, perché non poteva essere esistito Gesù come una personalità storica? Presso tempi diversi erano vissute persone con nomi diversi, e una di loro poteva essere stata chiamata Gesù, o Giosuè, un nome comune tra gli antichi ebrei.  Uno dei fondatori del cristianesimo, forse perfino il più importante di loro, poteva ben essere stato un uomo di nome Gesù. 

È possibile che dopo la sua morte la sua immagine umana giunse ad acquisire nella mente dei credenti aspetti mitologici o “divini”. Ma ciò è una materia totalmente diversa. Da questo non segue che
non poteva essere esistita una persona attorno alla quale fossero sorte leggende e miti dopo la sua morte.

Quanto alla relazione di questa questione con l'ateismo e il materialismo, qualsiasi contrapposizione rigida — o ateismo oppure il riconoscimento della storicità di Cristo — è a sua volta, il risultato di un malinteso. Certamente, un riconoscimento di Cristo il Dio contraddirrebbe il materialismo e l'ateismo. Ma non ci sono motivi per dire lo stesso di Cristo l'uomo. Noi, per esempio, non consideriamo un riconoscimento dello storico Maometto oppure di San Francesco d'Assisi incompatibile con l'ateismo. La domanda importante per lo studente di storia non è se Cristo l'uomo poteva essere esistito, ma se ci sono motivi per ritenere che egli sia esistito.

Questo è abbastanza definitivamente un problema storico, uno che non possiede alcun significato filosofico o ideologico. Ma se ci occupiamo di problemi storici o filosofici dobbiamo cercare di non distorcere la verità o di adattarla a tesi teoriche preconcette. Il nostro compito, pertanto, è quello di valutare oggettivamente tutti i fatti noti e stabilire se esistano ragioni per pensare che potrebbero essere scoperti
nuovi fatti in grado di cambiare le nostre concezioni presenti sull'argomento. 

Noi dobbiamo determinare quali conclusioni, sulla base del presente stato di ricerca storica e delle fonti materiali disponibili, si potrebbero derivare riguardo l'interrogativo se Gesù Cristo fosse una figura storica oppure mitica. Infatti è abbastanza possibile che saranno fatte
nuove scoperte in futuro capaci di alterare il quadro che abbiamo ora e le conclusioni che abbiamo raggiunto.

Negare senza una prova che Cristo l'uomo esistette non sarebbe più accettabile di affermare senza una dimostrazione che egli esistette.

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