sabato 19 agosto 2017

Cristo: Mito o Realtà ? (IX)

(continua da qui)

 Corpo Celeste Personificato
(secondo A. Niemoyewski, A. Drews e altri)
Secondo la tradizione cristiana Gesù era nato il 25 dicembre. In altre religioni antiche anche gli dèi salvatori — Tammuz, Adone e Mitra - erano nati il 25 dicembre. Una coincidenza? E perché proprio il 25 dicembre? Può segnalare qualche evento importante che si verificò in natura oppure qualche importante evento sociale?

Sì, un evento importante si verificò in quel giorno, e continua a svolgersi ogni anno. A partire dal 25 dicembre il giorno inizia a crescere. È l'inizio del solstizio d'inverno. In altre parole, alla notte del 24 dicembre il Sole è “nato” mentre passa il meridiano più basso nella costellazione del Capricorno. E il Sole è il benefattore dell'umanità, il suo salvatore dal freddo invernale e da tutte le avversità ad esso connesse, il donatore di calore e di tutte le piante crescenti, pane di grano, uva e frutta, il protettore e custode di tutte le cose viventi. I popoli antichi non potevano aver considerato il Sole un dio salvatore, e gli dèi salvatori che essi rappresentavano in forma umana? Forse questo è vero del salvatore Gesù?

Questa possibilità è suggerita dalla storia evangelica sulla nascita di Gesù. La storia può essere interpretata secondo la posizione delle stelle il 25 dicembre del 754° anno a partire dalla fondazione della città di Roma, cioè la notte in cui è nato Gesù Cristo, secondo la tradizione cristiana.

In questo periodo dell'anno la costellazione della Vergine brilla luminosamente nella parte orientale dell'orizzonte. Forse questa è la “vergine” che dette alla luce il santo bambino? Non così lontana nella costellazione del Cancro nel meridiano superiore brilla l'Ammasso Alveare — è questa la mangiatoia in cui era nato il bambino? Nell'orizzonte occidentale figura l'Ariete (un montone), e questo è il bambino stesso; infatti non è Gesù ripetutamente riferito come “l'agnello” nel Nuovo Testamento? Nelle vicinanze figura la Via Lattea — i Pastori — non sono quelli i pastori che, avendo saputo della nascita del santo bambino, fecero un pellegrinaggio per adorarlo? C'erano anche forze malvagie che cercarono di distruggere il dio appena nato: sotto l'orizzonte, direttamente ai piedi  della costellazione della Vergine si cela la costellazione del Serpente; questo è il re Erode. Forse la storia della nascita di Cristo è un'interpretazione simbolica delle stelle nel cielo di una notte d'inverno in Palestina?

In quel caso, tutta la biografia di Gesù, e non solo la sua nascita, si può vedere in una nuova luce. Cioè, si dovrebbe ricercare l'equivalente astrale di ogni episodio legato alla vita di Gesù  raccontato nei vangeli. E ciò, come risulta, non è una cosa molto difficile da fare.

Cominciamo con l'Annunciazione. L'arcangelo Gabriele apparve alla Vergine Maria e le disse che lei avrebbe generato il Figlio di Dio. Questo fu il momento dell'Immacolata Concezione. E se il bambino era nato il 25 dicembre la data del concepimento dovrebbe essere il 25 marzo. La gravidanza durava il periodo solito di nove mesi. Così, cosa avvenne nel cielo il 25 marzo?
 
In questa notte il Sole nel corso del suo “viaggio” annuale per le costellazioni dello zodiaco entra nella costellazione della Vergine. Se identifichiamo il Sole con lo Spirito Santo o con l'arcangelo Gabriele, la sua entrata nella Vergine può servire come base “celeste” per la storia dell'immacolata concezione del bambino Gesù.

Se seguiamo la storia della nascita di Gesù come viene detta nel vangelo di Luca scopriremo che il parallelo è ancora più vicino e più sorprendente. Là si dice:
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio ... a una vergine (1:26-37) Perché il “sesto mese”? Nell'opinione di alcuni studiosi, la “casa” di Gabriele, come la videro gli antichi astrologi, fu nella costellazione dei Pesci. Per entrare nella costellazione della Vergine, l'arcangelo doveva viaggiare per metà del cerchio zodiacale, ovvero per sei costellazioni, e il Sole è noto rimanere presso ciascuna costellazione per un mese. Così il Sole (o Gabriele che lo simboleggiava) doveva viaggiare per sei mesi prima di raggiungere la Vergine.

E dov'era Giuseppe, il marito di Maria? Pure lui ha il suo posto nel cielo. Accanto alla Vergine c'è la costellazione di Boote. Essa accompagna costantemente la Vergine, ma la sua relazione con quest'ultima è indiretta. Boote non è parte del cerchio zodiacale e durante gli spostamenti delle stelle rimane un estraneo, anche se benevolo. Questo corrisponde al ruolo che i vangeli assegnano a Giuseppe, che in realtà non era il padre di Gesù.

Tutto ciò che è stato detto finora corrisponde alla storia dell'annunciazione e della nascita di Gesù come raccontata nel vangelo di Luca. Otteniamo un'immagine diversa se tentassimo di interpretare astronomicamente gli stessi eventi descritti nel vangelo di Matteo. Ma anche qui possiamo stabilire un parallelo astrale. Dobbiamo solo supporre che il Sole sia simboleggiato non dallo Spirito Santo o dall'arcangelo Gabriele, ma da Gesù stesso. Tale interpretazione è di fatto più vicina in spirito agli eventi descritti, in quanto
in questo caso è il Sole stesso che è nato. In questa interpretazione Gabriele recita il ruolo della Luna.

E se guardiamo alla storia della nascita di Cristo raccontata nel Libro dell'Apocalisse, il parallelo astrale sembrerebbe particolarmente convincente. Il passo in questione è il seguente:
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso  ... E il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro ... E il gran drago sfuggì fuori, quel vecchio serpente ... E furono date alla donna le due ali della grande aquila ...” (12:1-5, 9, 14). Naturalmente, l'Apocalisse non contiene un chiaro accenno alla vita di Gesù Cristo e il figlio la cui nascita è descritta nel brano appena citato non è menzionato per nome. Ma ovviamente dobbiamo comprendere che si tratta di Gesù. Il passo può essere facilmente decifrato con l'aiuto della posizione delle stelle. La “donna rivestita di sole” è ovviamente la costellazione della Vergine; lei sta partorendo un figlio. Anche le due ali assegnate alla madre di Dio possono essere spiegate: in vecchi disegni la costellazione della Vergine  viene spesso rappresentata come una donna con due ali.

Per ogni episodio della vita di Gesù si può trovare una spiegazione astrale. Prendi ad esempio la presentazione del Gesù bambino al tempio dove fu incontrato da un uomo anziano chiamato Simeone e una profetessa chiamata Anna. Chi erano quelli? Quale stella poteva assumere il loro ruolo? La costellazione dei Gemelli, naturalmente, spesso rappresentata come una coppia anziana, un uomo e una donna. Ad un certo momento nel suo movimento annuale la luna penetra nei Gemelli e viene “accettata” da loro. Gli studiosi a favore di una spiegazione astrale dei vangeli hanno trovato un parallelo “celeste” per ogni parte dell'episodio, compresi dettagli come: perché Simeone prese in braccio Gesù? Quale è l'origine del nome “Simeone” e “Anna”? Perché il vangelo di Luca forniva informazioni così specifiche riguardanti la vita di Anna —
la figlia di Fanuèle, della tribù di Aser ... aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni ...” (Luca 2:36-37)?

Secondo il vangelo di Giovanni, Gesù incontrò e parlò con una donna samaritana. Quando le disse:
Va' a chiamare tuo marito” e lei rispose di non avere marito, Gesù disse “... infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito” (4:16, 18). Quelle parole potevano riferirsi ad una banale situazione della vita. Ma pure per questo episodio è stata trovata una spiegazione astrale. La donna samaritana è la costellazione della Vergine. Cinque mariti “planetari” — Mercurio, Marte, Venere, Giove e Saturno — passano attraverso di lei in successione. Essi sono seguiti dalla luna che recita il ruolo di “non-marito”.

Nel vangelo di Matteo Gesù disse che quando un figlio
chiede un pesce, [il padre] darà una serpe?” (7:10). Qui il significato sembra chiaro e inequivocabile e non c'è bisogno di cercare alcun significato nascosto legato alle stelle. Ma secondo gli interpreti “astrali” dei vangeli è proprio questo che dobbiamo fare. Pertanto, dobbiamo capire che il pesce e il serpente menzionati da Gesù non sono veri pesci e serpenti, ma le costellazioni corrispondenti dei Pesci e del Serpente. Nel vangelo di Luca Gesù diede agli apostoli il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico” (10:19). La spiegazione astrale di questo passo è questa: sopra la constellazione del Serpente e dello Scorpione si trova la costellazione di Ercole e si può facilmente immaginare che il grande Ercole calpesta il Serpente con un piede e lo Scorpione con l'altro.

Perché Gesù ha dodici apostoli? Per la stessa ragione che Giacobbe aveva dodici figli che diventarono i fondatori delle dodici tribù di Israele. In entrambi i casi dobbiamo tener presente che ci sono undici costellazioni dello zodiaco, di cui una è duplice — i Gemelli. Il Sole nel suo movimento annuale passa per tutte quelle costellazioni in successione. Allo stesso modo, Gesù il Sole ruota intorno agli apostoli che erano le costellazioni.

Ecco due altri esempi che mostrano quanto possa essere fantastica e artificiale la spiegazione astrale.

È detto nei vangeli che Gesù sfamò una folla di migliaia di uomini con due pesci e cinque pezzi di pane. Poco prima di farlo gli apostoli volevano andare a comprare il pane con 200 denari. La spiegazione astrale di questo episodio è il seguente. Quando la costellazione della Vergine, ritratta come una donna che detiene una spiga di grano, è nell'orizzonte orientale, la costellazione dei Pesci (due pesci) è ad ovest, di fronte a essa. Per coprire la distanza tra di loro il Sole deve viaggiare 195-196 (circa 200) giorni; da qui i 200 denari. Lungo il percorso si trovano cinque costellazioni maschili — Orione, Boote, Carro, Perseo e Cèfeo, che suggeriscono la folla di cinquemila uomini.

Ancor più fantastica è la spiegazione astrale del passo del vangelo di Giovanni, dove Gesù indicò un tempio e disse che se fosse stato distrutto egli avrebbe potuto rialzarlo in tre giorni e gli fu risposto che ci vollero quarantasei anni per erigerlo. Secondo quelli che favoriscono la spiegazione astrale, la figura 46 di fatto non corrisponde alla realtà ed essi presentano la propria spiegazione. Se il cerchio formato dal cielo immediatamente sopra l'orizzonte è suddiviso in quattro parti, essi si possono chiamare tramite i corrispondenti nomi greci: Arctos per il nord, Dusis per l'ovest, Anatole per l'est, e Mesembria per il sud. Le lettere iniziali dei nomi greci possiedono il seguente significato numerico, rispettivamente: 1, 4, 1 e 40, ovvero in tutto 46.

Metodi simili sono utilizzati per spiegare il tradimento di Gesù da parte di Giuda. Il nome Giuda era un simbolo della costellatione del Leone tra gli antichi ebrei. Gesù il Sole entra nella costellazione del Leone (Giuda) e poi procede alla costellazione della Bilancia. La Libra (bilancia) è sempre stata un simbolo di giustizia. Dalla “dimora di giustizia” di Gesù il Sole procede alla costellazione dello Scorpione, o la “dimora di morte”. Il punto di partenza di Gesù sulla sua via per la morte è dunque la costellazione del Leone, cioè Giuda. Possono essere spiegati anche i famigerati trenta pezzi d'argento: per Gesù il Sole furono necessari trenta giorni per viaggiare dal Leone alla Vergine che è situata sul percorso per lo Scorpione. Ormai il lettore probabilmente si sente abbastanza perso nel groviglio di simboli e nelle loro spiegazioni. L'autore può solo commiserarlo. Ecco un ultimo pezzo di una spiegazione piuttosto semplice presentata dalla scuola astrale. Perchè Gesù resuscitò il terzo giorno dopo la crocifissione? Perché durante il periodo della luna nuova la luna scompare per tre giorni e poi appare di nuovo, cioè, è “risorta”.

La natura complicata e artificiale delle spiegazioni astrali è abbastanza ovvia. È dovuta al fatto che i loro autori sono determinati a trovare una spiegazione del genere per quasi tutti gli episodi descritti nella Bibbia. Lo storico e scrittore polacco A. Niemoyewski trovò una spiegazione astrale per cento passi biblici. Lo scrittore tedesco E. Stucken produsse commentari astrali per quasi tutto l'Antico Testamento. Esiste un numero elevato di libri il cui scopo è quello di dimostrare che i vangeli sono scritti secondo uno schema basato sul movimento del Sole o della Luna (il Sole nel caso del vangelo di Matteo e la Luna nel caso del vangelo di Luca) attraverso le costellazioni dello zodiaco.

Le fondamenta di questa teoria furono poste dagli studiosi francesi C. F. Dupuis e C. F. Volney alla fine del 18-esimo secolo. Successivamente a loro si unirono molti ricercatori russi e occidentali, tra i quali prominenti studiosi come H. Winkler, A. Drews e A. Niemoyewski. Tra i ricercatori russi, il più appassionato difensore della scuola astrale fu il ben noto rivoluzionario populista e studioso versatile Nikolai Morozov. In alcuni casi egli differì dai teorici dell'ipotesi astrale secondo la quale Cristo era una figura mitica e nient'altro, un'incarnazione di un corpo celeste. Morozov, d'altra parte, credeva che dietro questa figura ci fosse un reale personaggio storico; solo che lo trasferì in un periodo di tre secoli più tardi e lo identificò con il teologo cristiano Basilio il Grande. Questo, però, si rivelò non molto importante, perché Morozov trovò gli stessi simboli astrali nella biografia di Cristo come la maggior parte dei membri della scuola astrale.

Nonostante il fatto che le opere di quelli che rappresentano la tendenza astrale nella cristologia contengano alcune idee profonde, l'interpretazione astrale nel suo complesso non può essere considerata una soluzione corretta al problema delle origini dell'immagine di Cristo. Quelli che sostengono la teoria astrale fin troppo spesso enfatizzano eccessivamente un punto, derivando assieme in modo arbitrario fenomeni che sono totalmente scollegati l'un con l'altro, e ricorrono ad un ragionamento capzioso (che a volte rassomiglia ad un'acrobazia mentale piuttosto che ad un'analisi logica); tutto ciò priva l'ipotesi astrale di ogni significato scientifico. È privo di plausibilità proprio il suo punto di partenza, cioè che le leggende e i miti religiosi riflettano circostanze ed eventi che non accaddero nella vita reale sulla terra, ma in alcuni misteriosi episodi profondi dell'universo lontani dall'uomo, tra le stelle e i pianeti, i cui sentieri sono lo studio preferito di astrologi, studiosi solitari e preti.

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