giovedì 25 giugno 2015

‘‘Il velo del tempio si squarciò a metà.’’ (Luca 23:45)

DIAVOLO: Panurgo della corte celeste, colonna portante, Dio con un gesto potrebbe farlo risprofondare nel nulla, ma se ne guarda bene: ne ha troppo bisogno per addebitargli tutte le sciocchezze di cui potrebbe essere accusato. Lo lascia dunque fare e sopporta pazientemente i brutti tiri che gioca continuamente a sua moglie, ai suoi figli e a lui stesso. Dio no può fare a meno del Diavolo; la paura di Dio è spesso la paura del Diavolo: religione di molti buoni devoti che, senza il Diavolo, forse non penserebbero troppo né a Dio né ai suoi preti.
(Il Libero Pensatore Paul Heinrich Dietrich, barone d'Holbach, La théologie portative, 1768)


Se c'è una cosa che si deve ai folli apologeti cristiani, è l'essersi talmente affannati per fingersi ebrei e scimmiottare le loro pretese radici ebraiche nell'ultimo mezzo secolo sotto l'egida del loro fabbricato ''Gesù storico'' da rivelare fin troppo facilmente quanto hanno ragione da vendere i veri ebrei nel denunciare quanto poco hanno i cristiani di genuinamente ebraico: ossia quasi zero.

(da questo punto di vista, a costo di suonare politicamente scorretto, io non condanno ma plaudo l'azione provocatoria di questi radicali ultraortodossi).

Un esempio eclatante di questa quasi totale finzione cristiana è nella loro interpretazione di un curioso episodio evangelico.

Così Luca:
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà.
Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Luca 23:44-46)
Il velo che si rompe a metà è stato giustamente interpretato, nei nostri vangeli canonici, come la rimozione dell'ostacolo che impediva ai gentili l'osservanza della Torah con pari diritto dei loro fratelli circoncisi. Oppure come l'abbandono della sua antica dimora da parte dello Spirito di Dio per andare a soffiare presso un nuovo popolo, più meritevole del titolo di Novus Israel rispetto al vecchio (evidentemente superato). In tutti i casi la vendetta divina, la vendetta di Gesù, è ai danni dei suoi reali uccisori, gli ebrei e/o i loro leaders, ovvero gli scribi e i farisei. Essi non sono più adatti a recitare la parte di sacerdoti di YHWH perchè nuovi operai meritano in loro vece di lavorare nella vigna del Signore, ecc., ecc. Così finora i folli apologeti hanno pressochè ripetuto ad nauseam e ad infinitum. Dimostrando però di vedere giusto almeno su un punto: e cioè che si tratta di un forte indizio che il vangelo - in realtà tutti e quattro i vangeli - furono scritti in reazione alla distruzione del Tempio di Gerusalemme.

Ma tutto cambia una volta che consideri Mcn (come io chiamo l'Evangelion usato da Marcione ma non prodotto da lui) il Più Antico Vangelo scritto oppure orale che fu prodotto dai primi cristiani.

I marcioniti non avrebbero mai e poi mai accettato una lettura allegorica simile, così cinicamente tesa a carpire dagli ebrei l'onore di adorare il loro dio creatore facendo proditoriamente a meno però dell'onere di osservare fino in fondo la Torah data da quel medesimo dio al suo Popolo Eletto via Mosè.

Eppure è un puro & semplice fatto, se quella è la conclusione della più recente migliore ricerca scientifica in merito, che furono loro stessi, proprio i marcioniti (!), a creare per primi quell'allegoria insieme a tutto il primo vangelo, ed in particolare quei versi:
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà.
(Luca 23:44-45)
Come spiegare quest'apparente contraddizione? Esiste una interpretazione marcionita di quei versi chiaramente allegorici (perchè non crederai mica, caro lettore, che il loro autore si limitasse a vendere solo una ridicola lettura letteralista ad uso esclusivo degli stupidi hoi polloi?) che suoni migliore e più decisamente autentica rispetto alla solita vulgata (goffamente) apologetica?

Ebbene, io penso di averla trovata, caro lettore.

Ma sarebbe prima necessario che ti esponga l'originale credo dei marcioniti.

I primi predicatori gnostici predicavano che il dio degli ebrei non era il Padre di Gesù Cristo. I marcioniti si distinsero da essi nella misura in cui loro non maledirono il dio degli ebrei e neppure lo rimpiazzarono con un malvagio Demiurgo. Al contrario, mentre si rifiutavano apertamente di credere alla sua presunta bontà, non si spinsero fino a considerarlo malvagio. Il problema del dio degli ebrei era che si trattava di un dio solamente giusto, ma la Giustizia non era sufficiente, perchè il Giusto in questione era duro, al limite della crudeltà e del sadismo. Era il Creatore di questo mondo, e non sapeva che sopra di lui esisteva il Padre, sconosciuto e inconoscibile fin dal principio per i marcioniti (anche se gli gnostici, a differenza loro, pretendevano di conoscerlo ''dentro'' di loro stessi). Solo il  Padre era buono.

I marcioniti chiamarono questo dio inferiore giusto ma crudele, il dio degli ebrei, coll'appellativo che sarà poi famigerato per indicare Satana, ossia il ''Padrone di questo mondo'', il Cosmocrator.

Il Cosmocrator, adirato per ogni minima infrazione della Legge che aveva dato ai soli ebrei, li spediva tutti senza discriminazione al loro decesso nell'oscurità dell'Ade o Sheol per scontare colà amaramente i loro piccoli o grandi peccati fino all'ultimo e al più banale di essi.

Ma il Dio buono e ignoto, il remoto Straniero, mosso a compassione, inviò suo Figlio, il Cristo, sotto l'apparenza illusoria - e solo l'apparenza illusoria - di un corpo umano e mortale, così da morire crocifisso e poter discendere nell'Ade per liberarvi tutte le anime degli uomini - anche lui senza alcuna distinzione di sorta tra i buoni e i cattivi, tra i vari Caino e Abele di tutte le epoche - e sollevarle con lui fino al Terzo Cielo.

Era a causa della sua vera destinazione finale, penetrare nell'Ade per liberarvi i suoi prigionieri, che il Figlio doveva di necessità passare attraverso questo mondo e questa esistenza dominati dal Demiurgo, scendendo sulla Terra dal cielo ''in apparenza di uomini''.

E per tutto il breve tempo in cui il Figlio soggiornò sulla Terra, egli fece del bene. Come rivelatore del Dio Straniero, come in ultima istanza il suo stesso volto, egli doveva ''sanare i lebbrosi, resuscitare i morti, e aprire gli occhi ai cieli, così che il Signore delle Creature [vale a dire, il Demiurgo] vedrà te e porterà te su una Croce. Allora, alla tua morte, discenderai negli Inferi e libererai le creature imprigionate là''.

E a questo punto giungiamo finalmente a comprendere l'oscura e misteriosa ''Verità'' marcionita che si cela dietro quei criptici versi:
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà.
(Luca 23:44-45)

Quando il Cosmocrator, il Demiurgo dio degli ebrei, realizzò finalmente che il piano segreto del Dio Ignoto era quello che stava realizzandosi alla crocifissione del Figlio, la sua collera fu grande.

‘Egli stracciò le sue vesti, squarciò a metà il velo del Tempio, e coprì di tenebre il Sole.’

Ma era oramai troppo tardi per intervenire, e il Figlio svuotò l'Inferno.


È interessante sapere quale fu la reazione proto-cattolica a questa per loro 'eretica' visione della crocifissione.
Essi, non potendo liberarsi così facilmente di quei versi marcioniti presenti in proto-Luca, così potente(e conveniente)  era la narrazione mitologica da essi creata, decisero di offrire loro una differente interpretazione. YHWH non era adirato in realtà perchè il Figlio di un Dio Straniero lo aveva ingannato morendo in incognita sulla croce, bensì era adirato a causa del Deicidio, a causa degli  ebrei, a causa degli scribi & farisei loro leader, colpevoli di aver ordito invano per togliere di mezzo il loro legittimo Messia davidico insinuando la falsa accusa che fosse meramente un sedizioso impostore. 

E se non era allora YHWH ad adirarsi contro Gesù, chi doveva adirarsi al suo posto contro Gesù?

Se non era allora YHWH a stracciarsi le vesti a causa di Gesù, chi doveva allora adirarsi a causa di Gesù?

La risposta, guardacaso, per mirabile coincidenza (ma fino a che punto si tratta di una reale coincidenza?) la danno gli stessi altri vangeli canonici meno Luca, (ossia meno il vangelo che celava in sè stesso proto-Luca alias Mcn):
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato!
Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!».

(Matteo 26:65-66)

Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.
(Marco 14:63-64)

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice:Si sono divisi tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

E i soldati fecero così.

(Giovanni 19:23-24)
Avere le vesti bene ordinate e aggiustate non solo per sè ma anche per i propri servi era un sacro dovere che i sommi sacerdoti sadducei dovevano eseguire scrupolosamente secondo le prescrizioni in Levitico 21. È anche per questo che l'autore del quarto vangelo ci tiene a precisare che Malco, il tizio mutilato all'orecchio da Pietro sul Getsemani, era servo del sommo sacerdote (Giovanni 18:10). L'allegoria proto-cattolica in quel caso mirava ad indicare che un servo del sommo sacerdote mutilato all'orecchio trasgrediva le divine prescrizioni di Levitico riguardo al legittimo sacerdozio esattamente come lo era stracciarsi le vesti da parte del Sommo Sacerdote Caifa. In quel modo, il sommo sacerdote ebreo era effettivamente esautorato della sua legittimità perchè ora, con la morte espiatrice del Cristo, erano tutti i cristiani protocattolici i veri sacerdoti di YHWH (si veda, a tal proposito, Guerra Giudaica 1:13:9 di Flavio Giuseppe). La cooptazione protocattolica del dio degli ebrei era completa. Ma intanto inaugurò una lunga stagione di rivalità e infine di odio, prima antigiudaico, poi antisemita, contro gli ebrei (e contro tutti i cristiani eccessivamente giudaizzanti che volevano giocare a fare veramente gli ebrei perchè rei di non aver appreso appieno il ''programma'' cattolico).

È interessante anche sapere come finì la mitologia marcionita a proposito del Demiurgo.

Secondo uno sviluppo di quella mitologia (esistono di essa infatti vari finali attestati tra i marcioniti dopo Marcione, alcuni anche che prevedono la morte stessa del Demiugo assieme alla distruzione del suo mondo, però non sappiamo precisamente quale avrebbe preferito tra loro lo stesso Marcione), Cristo discese una seconda volta, e apparve nella sua forma divina di fronte al Cosmocrator, e lo accusò di spargimento di sangue innocente, il sangue di Gesù. Lui domandò giustizia da lui ‘per la morte che io ho sofferto’.
Solamente allora il dio creatore YHWH realizzò la divinità di Gesù e l'esistenza di un altro Dio al di sopra di lui che aveva inviato suo Figlio a redimere l'umanità riscattandola dalla sua tirannia. Quando egli comprese pienamente tale rivelazione, YHWH supplicò Cristo, confessò di aver peccato ma si compiacque al contempo di averlo assassinato involontariamente nell'apparenza di Gesù, ‘non sapendo che egli era un dio’. Volendo fare ammenda, YHWH supplicò Cristo  ‘prendi tutti dove tu vuoi, tutti quelli che credono in te.’

Allora Cristo decretò che tutti coloro che credono in lui sarebbero stati salvati. A Paolo in particolare egli rivelò le condizioni e il prezzo (ossia lo stesso sangue di Gesù Cristo) della salvezza dell'umanità, e Cristo stesso mandò Paolo a predicare la redenzione. Così, insegnava Marcione, ‘il Dio Buono ci aveva comprato con un caro prezzo dal dio degli ebrei.’ Perciò il dio degli ebrei, che era anche il dio della Legge, non doveva più essere adorato, le sue leggi non dovevano più essere obbedite, e i libri della sua Torah, che erano stati dati solo al suo popolo eletto gli ebrei, non dovevano più essere considerati santi, se non dai soli ebrei che avessero continuato a volerlo fare fino all'arrivo del vero Messia davidico promesso loro da YHWH.


E infine, per concludere, una mia tutta personale suggestione.

Noi già sappiamo che l'originale parabola degli otri nell'Evangelion suonava così:

[Gesù] Diceva <loro> anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi.
Altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Invece, si versa il vino nuovo in otri nuovi <ed entrambi saranno preservati.>».

(Evangelion 1:39:41, si veda Luca 5:36-39)

Chissà, io mi chiedo, se la reazione degli otri vecchi all'ospitare il vino nuovo, precisamente la loro drammatica rottura in mille pezzi, non fosse anche riflessa più ''letteralmente'' in Mcn dallo stesso squarciamento a metà del velo del tempio, quasi a riflettere la totale incapacità delle scritture ebraiche - e l'ira del Dio tribale loro protagonista - nel contenere il puro Amore di un appena rivelato Dio Che Tutto Ama?

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