lunedì 25 maggio 2015

Perchè se Mcn è il Più Antico Vangelo scritto allora Gesù non è mai esistito


Ho trovato una nuova dimostrazione della non-esistenza di Gesù.

Anche se personalmente sono persuaso che le lettere di Paolo sono tutte fabbricazioni del II secolo, penso che sia impossibile convincere del tutto chi la pensa diversamente, come d'altro canto è impossibile che i sostenitori della storicità di Paolo riescono nella mission impossible di dissipare qualsiasi dubbio sull'autenticità di quelle lettere. Per cui un fifty-fifty ci starebbe bene, per quanto riguarda la relazione tra le lettere di Paolo e la questione della storicità di Gesù.

Quindi le lettere attribuite a Paolo non contano nulla nella risoluzione del problema della storicità di Gesù. Il semplice sospetto che non sono autentiche basta e avanza per toglierle dai giochi, per non vederle, come fa Richard Carrier, il vero campo di battaglia tra miticisti e storicisti, ma semmai ignorarle in perfetta coerenza con il suo dichiarato disinteresse circa qualsiasi documento che è troppo tardo per poter contare qualcosa.
...la nostra conclusione riguardante tutti gli altri testi cristiani extrabiblici dev'essere la stessa: dal momento non possono essere stabiliti così antichi, essi non possono essere stabiliti altrettanto indipendenti, e pochi di loro possono essere stabiliti risalenti indietro ad alcune fonti di primo-inizio-secolo. Nessuno di loro contiene qualcosa o di differente da quel che è trovato nel NT oppure che è credibile perfino se differente (ad esempio i Vangeli dell'Infanzia o gli Atti di Pietro oppure i detti bizzarramente improbabili attribuiti a Gesù nel vangelo di Tommaso). Si può speculare che alcuni di loro lo fecero, ma ciò è insufficiente per derivarvi sopra un argomento, perchè tutti i qualificatori nelle premesse di un argomento commutano alla sua conclusione; in altre parole, 'speculazione in ingresso, speculazione in uscita'.
(On the Historicity of Jesus, pag. 273, mia libera traduzione)
D'altro canto, non posso rimanere neutrale per quanto riguarda i vangeli.

Penso innanzitutto di aver trovato finalmente un difetto in Richard Carrier. Lui dice in tutta franchezza che, dovesse basarsi unicamente sui vangeli, sarebbe praticamente agnostico sulla questione della storicità di Gesù, non avendo possibilità alcuna di esprimersi in una maniera o nell'altra.

Ma è esattamente qui che dissento da Richard Carrier.

Lui è di quest'opinione perchè convinto che Marco sia il Più Antico Vangelo.

Marco è un concentrato enorme di puro simbolismo, l'evidenza è praticamente enorme in tal senso e non starò qui a ripeterla.

Ma per quanto tu possa riuscire benissimo a vedere, anche con una piuttosto estrema facilità, il vangelo di Marco come una semplice storiella intrisa di simbolismo e densa di allegorie da cima a fondo, non riusciresti mai ad allontanare il più o meno forte sospetto che tutto quel simbolismo, tutta quell'allegoria, tutta quella velata ironia, sia in realtà solo un'interessata apologia con l'obiettivo di mascherare un'altrimenti infelice realtà: il fallimento di tutte le profezie apocalittiche di un ebreo del I secolo.

Non sto dicendo, si badi bene, che Marco da solo, con tale e tanta enfasi sul simbolismo e sull'invisibile sia sufficiente a dimostrare per semplice opposizione l'esistenza di un concreto e visibile profeta apocalittico fallito del I secolo. Sto parlando nè più nè meno di un puro e semplice sospetto che il vangelo di Marco, quando - E SOLO QUANDO - considerato il Più Antico Vangelo scritto, insinua, senza avere però la forza sufficiente nè per smentire nè per confermare del tutto un sospetto del genere.

Se il Più Antico Vangelo Scritto fosse in pratica Marco, allora, nell'ipotesi che un profeta apocalittico ebreo fallito sia effettivamente vissuto nel I secolo, è estremamente facile vedere Marco come un'allegorica apologia volta a mascherare il visibile fallimento di quel profeta, con l'unico modo a disposizione per un seguace post-70 di quel profeta: trasformare in un INVISIBILE trionfo SULLA TERRA l'apparente VISIBILE fallimento di quel profeta SULLA TERRA.

 
Se il Regno di Dio è arrivato finalmente tra noi in forma invisibile, come puoi negare, contro il Più Antico Vangelo Marco, che il profeta che lo annunciò fosse nient'altro che un fallito e falso profeta?

È possibile persuadere un ebreo che il Messia è arrivato: è sufficiente convincerlo che il suo Regno è presente, sia pure in forma invisibile, e che ogni profezia è realizzata, sia pure in forma invisibile.

L'esempio di Sabbatai Levi è illuminante: alcuni ebrei lo ritengono tutt'oggi il Messia, nonostante a rigor di termini non abbia fatto quanto era previsto perchè si rivelasse come Messia ebreo nel senso tradizionale del termine.

Al contrario sarebbe letteralmente impossibile convincere un ebreo che il Messia è arrivato per l'esatta ragione che tutte le profezie ebraiche del Messia sono state puntualmente e rigorosamente smentite e contraddette nella figura stessa del Messia, SIA IN FORMA VISIBILE CHE IN FORMA INVISIBILE: quello non sarebbe più un vero messia ebraico, ma qualcun altro. Dunque non tocca ad un ebreo seguirlo, se vuole continuare ad essere ebreo.

In Mcn io vedo che non c'è alcuna necessità di rimediare ad una confutazione delle profezie ebraiche tramite una loro auspicata e interessata invisibile realizzazione: al contrario quella confutazione è ricercata deliberatamente dall'autore di Mcn con l'esatto obiettivo di creare la contraddizione di un finto Messia ebraico che è in realtà il Figlio di un Dio Straniero.

Io non riesco ad immaginare che Mcn possa essere il Più Antico Vangelo scritto nell'ipotesi della storicità del suo protagonista, Gesù. Si produrrebbe un'inconsistenza logica nella misura in cui l'interesse dell'ipotetico Gesù storico, in qualità di profeta ebreo, fu la realizzazione delle sue profezie laddove invece l'interesse dell'autore di Mcn fu il fallimento di TUTTE le profezie ebraiche, dunque anche quelle dell'ipotetico Gesù storico.

1) l'ipotetico Gesù storico vorrebbe il Regno di Dio su questa Terra.

2) il Gesù di Mcn non vuole il Regno di Dio su questa Terra, nè in forma invisibile nè in forma visibile.

3) il punto 1 è in netta contraddizione col punto 2.


Quello che sto dicendo è che la priorità temporale del vangelo di Marcione rispetto a tutti gli altri implica necessariamente la non-esistenza di Gesù, mentre quella conclusione non sarebbe più tanto ovvia e potrebbe perfino rivelarsi falsa se il Più Antico Vangelo fosse un vangelo diverso da Mcn (ad esempio Marco).

La logica sarebbe la seguente:
 

1) Se un Gesù storico è esistito e fu un profeta apocalittico ebreo, allora il Più Antico Vangelo avrebbe avuto, con probabilità attesa al 100%, tutto l'interesse ad offrire un'edulcorata apologia per convertire in un invisibile trionfo spirituale l'evidente fallimento storico e materiale di quel profeta, magari descrivendo il compimento profetico delle Scritture in modo invisibile sulla Terra (ogni riferimento a Marco è puramente casuale).

2)
Ma Mcn è il Più Antico Vangelo scritto.

3)
perciò: Gesù non è probabilmente mai esistito oltre ogni ragionevole dubbio.

 
Che Mcn venga prima degli altri vangeli significa che l'esigenza di un'apologia in Marco e negli altri vangeli costituisce una reazione non al fallimento di un ipotetico profeta fallito, ma una correzione applicata al Gesù di Mcn, che scende sulla Terra con la deliberata intenzione di introdurre e confutare le Scritture ebraiche per tutto il tempo della sua discesa sulla Terra.

Il Gesù di Mcn non deve realizzare nessuna profezia delle Scritture ma è programmato dal suo autore al solo scopo di contraddirle una dopo l'altra, per rivelare in definitiva di essere sostanzialmente estraneo alla logica e ai piani del dio creatore.

Il Gesù di Mcn non deve realizzare nulla sulla Terra, neppure un invisibile Regno di Dio, al contrario del Gesù di Marco, perchè non ha alcun interesse a farlo, per definizione di Gesù di Mcn.

Sarà Marco successivamente, in reazione a Mcn, a preoccuparsi che almeno un invisibile Regno di Dio venga realizzato sulla Terra, compiendo anche se in gran segreto le profezie ebraiche, le profezie di un Gesù ritenuto storico dal suo autore.

Perciò Marco vuole creare un Messia ebraico che realizza in modo invisibile il Regno diDio, in contrapposizione a Mcn che invece farebbe volentieri a meno di qualsiasi Regno di Dio sulla Terra, al di là se invisibile o visibile, essendo la Terra territorio esclusivo del dio creatore, prima durante e dopo l'apparizione del Figlio sulla Terra.

Se il fallimento del profeta Gesù fosse un fatto auto-evidente, è impossibile che il PRIMO evangelista a scrivere una vita di Gesù ritenesse di non dover giustificare tale fallimento salvando il salvabile (magari inventandosi qualcosa come il Segreto Messianico), ritenesse di non doverlo considerare un serio imbarazzo per il proprio credo ma al contrario volesse considerare proprio tale fallimento la dimostrazione della vera identità di Gesù. È uno scenario talmente innaturale da essere decisamente impossibile, a meno di rinunciare alla storicità di Gesù. Ed è innaturale perchè presuppone un Gesù ''storico'' pensato come mero mezzo per veicolare la propria teologia, non come originatore della stessa, e a quel punto riesce perfino difficile distinguere tra la sua storicità nel mondo reale e la sua esistenza nella sola immaginazione dei creatori di Mcn, dal momento che crea un abisso incolmabile tra il credo nel Regno imminente di YHWH di un ipotetico ebreo apocalittico e l'opposizione a qualunque Regno di YHWH, invisibile o visibile che sia, da parte del suo primo presunto ''biografo''.

Nella misura in cui tu ti aspetti che il PRIMO evangelista rimediasse apologeticamente al fallimento di un ipotetico profeta ebreo del I secolo, ed invece quello che trovi come Più Antico Vangelo scritto è Mcn, allora devi ritenere questo fatto sorprendente, inatteso, innaturale, e perciò valutare di conseguenza gli effetti sulla storicità di Gesù. Nella misura in cui tu ti aspetti che è assolutamente logico ed inevitabile aspettarsi che il Più Antico Vangelo offrisse un'apologia al fallimento di Gesù su questa Terra, dovresti parimenti meravigliarti con somma sorpresa ed elevato stupore che accade esattamente il contrario: il Più Antico Vangelo non intende riscattare in alcun modo invisibile su questa Terra il fallimento visibile di Gesù su questa Terra, e questo è strano, innaturale, improbabile. In realtà fin troppo improbabile quando hai sempre pensato che la principale ragion d'essere per ritenere Gesù un profeta apocalittico fallito fosse l'apologia offerta dal Più Antico Vangelo per trasformare un fallimento materiale in una vittoria spirituale SU QUESTA TERRA (e non invece un rinnegamento di qualsiasi rivincita SU QUESTA TERRA, fosse anche soltanto una rivincita invisibile).

Perciò ne consegue che non può esserci nessun desiderio di apologia in Mcn, perchè è assente a priori dalla prospettiva di Mcn qualsiasi imbarazzo del fallimento di un profeta ebreo da esorcizzare a tutti i costi con tanto di apposita apologetica. L'apologia invece è presente in Marco, di pari passo con la incipiente volontà di Marco di rendere più ''storico'', più 'incarnato'' il suo Gesù rispetto al Gesù completamente disincarnato e angelico di Mcn, cercando in tutti i modi di ''realizzare'', sia pure in modo segreto e invisibile, e perciò simbolico, allegorico, velatamente ironico, le profezie ebraiche sul Messia.

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