domenica 3 maggio 2015

Apologeta Cristiano Conferma: un Gesù sconosciuto è un Gesù inesistente

GIOGO: Il giogo del Signore è dolce, il suo fardello è leggero. Per portarlo più agevolmente, basta avere spalle molto forti, schiena molto flessibile e far reggere il portafoglio alle guide che ci soggiogano.
(Il Libero Pensatore Paul Heinrich Dietrich, barone d'Holbach, La théologie portative, 1768)
 

Non sta Baldwin dicendo, in effetti, che il miticismo è una conseguenza logica della conclusione che i vangeli sono così problematici come fonti da non consentire il recupero del Gesù storico?

Non ho mai capito come McGrath possa trattare come rispettabile la posizione che quasi nulla si può sapere sulla vita e la predicazione del Gesù storico dati i problemi con le fonti, mentre allo stesso tempo possa deridere chiunque metta in discussione se sia possibile essere certi circa l'esistenza di qualcuno del quale nulla si può sapere. Baldwin sembra dire che quest'ultima posizione è la logica conseguenza della prima posizione.

(fonte)

Come al solito, lo Jesus Agnostic Vinny fa un ottimo punto sul post dell'accademico Matthew Baldwin che intese criticare l'ormai classico On the Historicity of Jesus (OHJ) del miticista Richard Carrier.

L'argomento di Baldwin manifesta tutti i tratti del tipico sgomento e rammarico che assalgono un folle apologeta cristiano a fronte dell'idea che i vangeli non sono per nulla ''evidenza'' di un Gesù storico e neppure meritano, visto il forte debito letterario e teologico che hanno al retroterra culturale di chi li ha creati, il pur agognato titolo di ''evidenza''.

Matthew Baldwin accusa Richard Carrier di prendere in giro sostanzialmente tutti quanti, perchè reo sostanzialmente di aver tosato le pecore prima ancora di averle condotte al macello. Riconosce, a dire il vero, che Richard ha già inteso debunkare, nel suo precedente Proving History, ogni possibile fiducia nella possibilità che dai vangeli si possa provare la storicità di questo o quel singolo fatto relativo a Gesù, ma dice che in questo modo ha già dimostrato in anticipo, prima ancora di cominciare onestamente la discussione in OHJ, che i vangeli non valgono affatto come evidenza della storicità di Gesù, favorendo così la prevedibile conclusione derivata in OHJ, che Gesù probabilmente non è mai esistito come individuo storico.

Secondo Baldwin, Richard avrebbe dovuto definire la storicità di Gesù non in questi termini esageratamente minimalisti:

1. aveva dei seguaci
2. che affermarono che lui fu condannato a morte
3. e che lo adorarono dopo la morte.

bensì nei seguenti termini (delineati la prima volta dal folle apologeta Sanders):


1. Battezzato da Giovanni il Battista,
2. predicatore galileo che predicava e guariva,
3. aveva seguaci che erano 12 in numero,
4. limitò la sua azione ad Israele,
5. entrò in dispute intorno al tempio, 
6. crocifisso fuori Gerusalemme dalle autorità romane,
7. i suoi seguaci continuarono il suo movimento, 
8. almeno alcuni ebrei perseguitarono il nuovo movimento. 


Confesso che a riscrivere gli 8 punti del folle apologeta Sanders mi sono meravigliato di come suonano totalmente falsi al mio orecchio, a tal punto penso spontaneamente ormai a tutt'altre diverse origini del mito cristiano!

 Ma torniamo a Baldwin. Costui si meraviglia che l'ipotetico Gesù storico teorizzato da Richard Carrier sia così spoglio di caratteristiche prese dai vangeli, quasi concedendo a priori che quello è tutto ciò che si possa conoscere veramente su Gesù, ammesso che fosse esistito, da trarre praticamente una logica ed ovvia conclusione dicendo che non è mai esistito.

Dunque Baldwin commette un passo falso che addebiterò per sempre ad ogni folle apologeta cristiano che intenderà confutare Richard Carrier:

ha concesso implicitamente - osservate bene: CONCESSO! - che se quelle due/tre cose è tutto ciò che si può ipotizzare plausibilmente di un Gesù storico ipotizzato dietro i vangeli, allora è pressochè inevitabile che Richard Carrier ha tutte le ragioni di soverchiare ogni ridicola ulteriore ''evidenza'' di quel Gesù storico giungengo alla conclusione che un Gesù storico non è mai esistito sulla faccia della Terra.

Da qui l'acuto commento di Vinny di cui sopra: se tu giungi alla conclusione che i vangeli non ti permettono di recuperare qualcosa di più su di un ipotetico Gesù storico al di là dei soli tre punti ipotizzati da Richard Carrier nella sua definizione di storicità minimale, allora è assolutamente ragionevole fare da lì un ulteriore passo logico e concludere che un simile Gesù storico è probabilmente mitologico fin dal principio delle origini cristiane.

Eppure è assolutamente ragionevole al di là di ogni ragionevole dubbio tentare di dimostrare almeno la più semplice ipotesi storicista (che un Gesù esisteva, che ebbe seguaci, che proclamarono la sua morte sulla croce) per la semplice ragione che sarebbe in teoria la più semplice e la più facile da affermare o da confutare: se risulta impossibile raggiungere una conclusione intorno all'ipotesi più semplice, potrebbe essere una colossale perdita di tempo anche solo considerare in rassegna ipotesi leggermente più complesse.

Ormai è chiaro che, rifiutando di fare questo, i folli apologeti cristiani come Baldwin hanno tutto l'interesse, nella loro disonestà intellettuale, a rifiutarsi di dimostrare la storicità minimale di Gesù come definita da Richard Carrier, perchè subodorano fin d'ora, soprattutto quelli che come Bladwin hanno letto OHJ, di essere sconfitti in partenza, constatato qual è il vero rischio per le loro ancestali e dogmatiche certezze: un Gesù sconosciuto è per certi versi perfino più pericoloso di un Gesù inesistente.

Mi è estremamente facile, ora, smentire velocemente con tanto di forti argomenti uno per uno dei ridicoli 8 punti di Sanders.


1. Battezzato da Giovanni il Battista?

Ma qualcuno avrebbe potuto inventarsi da cima a fondo l'intera storiella del battesimo dal riverito ebreo Giovanni il Battista per porre Gesù in perfetta continuità con l'ebraismo precedente e non in radicale rottura con esso (come stavano intrepretando altri cristiani, vedi Marcione), oppure per cooptare l'autorità del culto del Battista rappresentando Gesù come suo legittimo erede, oppure ancora per rappresentare la rinascita di Gesù tramite adozione da Dio, e dunque per farla fungere perfettamente da modello per il battesimo di ogni cristiano.


2. predicatore galileo che predicava e guariva?

Nelle lettere attribuite all'apostolo Paolo non c'è traccia alcuna di un Gesù che (a) proveniva dalla Galilea, (b) che predicò e (c) che esorcizzò demoni.
E lo storicista Stevan Davies concorda in questo con i miticisti.

Necessita forse allora pure lui di adottare, come fa il folle apologeta Baldwin, per forza una definizione di storicità minimale che includa anche un Gesù predicatore galileo ed esorcista, pur di salvare un Gesù storico ''propriamente detto''? Chiaramente no.


3. aveva seguaci che erano 12 in numero?

Ma cosa impedisce di considerare sicuramente fittizie le liste dei fantomatici 12 discepoli presentate da ciascun vangelo, perchè nate al solo scopo di limitare una volta per tutte il numero di coloro che avevano avuto il privilegio di ''vedere'' Gesù e renderli a loro volta preziosi ''testimoni'' alla cui autorità fare appello come sicuro sigillo della propria? Se c'è dunque un forte interesse nel dire che solo 12 individui in tutto il mondo hanno conosciuto veramente Gesù e il suo vero messaggio - e non magari il primo che d'improvviso esperisce visioni e allucinazioni incontrollate del Gesù celeste - (addirittura al punto da stabilire i rapporti di forza tra i primi apostoli in base all'ordine delle loro apparizioni),  come si fa ad essere così sicuri che i vangeli stanno riportando la verità? 

4. limitò la sua predicazione ad Israele?

Secondo Matteo, Gesù avrebbe intimato ai suoi discepoli di non predicare a nessuno che non sia ebreo, ma tu non dici alla gente di NON fare quello che la gente stà già NON facendo, perciò nulla vieta di considerare che il finto giudeocristiano ''Matteo'' avesse un preciso fazioso interesse nell'attribuire quei comandi in bocca a Gesù.

Nessuno dubita che le origini del cristianesimo sono prettamente origini ebraiche e che i primi cristiani erano ebrei: e allora?

Il consensus ritiene che perfino lo gnosticismo ha origini ebraiche.

5. entrò in dispute intorno al tempio?
Tutta la storiella della cacciata dei mercanti dal Tempio in realtà fu derivata oltre ogni ragionevole dubbio da Osea 9, compresa la maledizione del fico selvatico.
Se ci fu anche solo qualcosa di vagamente simile alla scena del Tempio, allora è chiaro che nessun vangelo mostra di saperne qualcosa al di là di ciò che ha già copiato dal precedente vangelo. Se uno dei nostri quattro vangeli avesse saputo davvero di tale ipotetico evento storico, avrebbe detto sicuramente più cose in merito invece di ripetere quasi letteralmente le medesime cose su Gesù e il tempio già udite nel vangelo precedente. Così è chiaro che si tratta assai probabilmente di una pura invenzione letteraria.

6. crocifisso fuori Gerusalemme dalle autorità romane?

Il tema di un essere divino o semi-divino sacrificato su un albero, palo o croce, e poi risorto, è molto comune nella mitologia ellenistica. È un tema presente nelle mitologie di tutte le civiltà occidentali, perfino in Irlanda e in Estremo Oriente. Alcune storielle del Talmud dicono che Gesù fu appeso ad un albero, mentre Paolo stesso dice:
Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poichè sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno)...
(Galati 3:13)
L'intero tema dell'umiliazione ed esecuzione dell'eroe era un tropos comune ai miti ebraici e pagani e dunque era di moda, per nulla imbarazzante: si veda Sapienza di Salomone 2-5, Isaia 52-53. Si veda anche cos'hanno da dire 4 Esdra 7:29 in proposito e le tradizioni talmudiche sul morente Messia Figlio di Giuseppe.
Il criterio di imbarazzo è inutile, e chi lo applicò per primo su racconti mitologici per recuperare qualcosa di appunto ''imbarazzante'' fu guardacaso un folle apologeta cristiano nel III secolo E.C: giungendo a dimostrare la storicità di Zeus, Era e Dioniso. Non male per un folle apologeta cristiano!!!

7. i suoi seguaci continuarono il suo movimento?

Perfino se un ipotetico Gesù storico fu esistito, sicuramente qualsiasi ipotetico movimento da lui fondato non gli sarebbe affatto sopravvissuto e perciò neppure sappiamo se furono i suoi veri seguaci a inventarne la leggenda e non qualche altro al suo posto subentrato assai più tardi.

8. almeno alcuni ebrei perseguitarono il nuovo movimento?

Sono arcisicuro, e a quanto pare non sono il solo (c'è anche un accademico, J. C. O’Neill), che la tendenziosa propaganda protocattolica nota come Atti degli Apostoli sia finita con tanto di interpolazione nella lettera ai Galati laddove inventa per Paolo un passato da persecutore precristiano allo scopo di ridimensionare le pretese dell'apostolo che, nelle mani degli eretici cristiani come Marcione, perseguitò effettivamente da cristiano la chiesa che avrebbe vinto alla fine.
CONCLUSIONE
Senza neppure scomodarmi ad analizzare gli aspetti esoterici dei primi testi cristiani che favoriscono letture miticiste, perchè non guardare proprio a quei testi che fissano Gesù nel tempo e nello spazio? Perchè aggiungere nel Credo niceno ''fu crocifisso sotto Ponzio Pilato'' se non perchè qualche gruppo cristiano rivale insisteva nel predicare che Gesù non patì veramente sotto Ponzio Pilato?

E tuttavia i folli apologeti cristiani insistono a dire che la crocifissione di Gesù sotto Pilato è ''evidenza rocciosa'' della storicità di Gesù. Peccato che sia una ‘evidenza rocciosa’ derivata unicamente da una storiella mitologica. È come dire che Moby Dick è esistita veramente perchè veramente il Pequod salpò da Nantucket, che davvero fu un'isola di balenieri nel'800. D'altro canto, leggendo sempre e solo le stesse cose sull'eterna preesistenza del Figlio in Dio, che è Dio da Dio, Luce da Luce, della stessa sostanza del Padre, ecc., ecc., . . . non è naturalmente fin troppo ovvio che questo cristianesimo derivò probabilmente, a differenza della religione greca che appare così prevalentemente mitologica-popolare, su antichi concetti filosofici e misterici? E che cos'ha tutto questo a che fare con un personaggio reale? I vescovi sono interessati a cose che non hanno alcun riferimento ad eventi della vita reale, a cose che semplicemente evaporerebbero se fossero davvero poggiate su una reale storia umana. . .

Lo ripeto per l'ennesima volta:
i folli apologeti cristiani, filocristiani, ex-cristiani o criptocristiani, come ad esempio Mauro Pesce oppure i dementi che hanno prodotto questo libro-spazzatura, non scrivono per un pubblico di liberi pensatori dotati di autentico pensiero critico. Al contrario, scrivono per un pubblico di persone non critiche, prevalentemente di fede cristiana, per rassicurarle e adularle nell'idea tutta apologetica che essi pure sono capaci di PENSARE. I loro libri hanno solo bisogno di emanare l'impressione, e solo l'impressione, del pensiero critico, non di reggersi davvero sopra di esso.

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