martedì 24 giugno 2014

È chiaro che Gesù fu un'invenzione

Non vi è naturalmente alcuna prova che Gesù Cristo fosse una figura storica. Non c'è nessun accordo sul tempo e sul luogo della sua nascita. Non si può dimostrare che nacque il 25 dicembre - l'idea che nacque quel giorno deriva da una riscrittura di antiche credenze pagane. Nessuno è sicuro in che anno nacque. Matteo suggerisce che la sua nascita avvenne al tempo di Erode ma Luca ci offre come periodo quello di Quirino, governatore della Giudea - 14 anni dopo la data di Matteo. In un'improbabile difesa di questo fatto, i teisti hanno pensato che questo conflitto fosse un deliberato dispositivo così da non potersi più negare l'infallibilità delle scritture. Tertulliano, un antico autore cristiano disse nel suo De Carne Christi, ‘è sicuro perchè è impossibile…’ Si, è giusto. Contraddizioni significano che è tutto vero. Aggiungi a quello il fatto che un gran numero degli antichi scritti cristiani fossero o bugiardi o totali falsificazioni e siamo lasciati col domandarci se il Codice Da Vinci non sia poi così cattivo dopo tutto. 
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I primi apologeti cristiani ebbero addirittura l'audacia, tra altri crimini letterari, di riscrivere le opere del pagano Porfirio, esponente principale del Neoplatonismo e un critico della loro religione, per fare in modo come se lui stesse concedendo loro ragione quando non stava facendo invece nulla del genere. Rattopparono assieme un manoscritto pro-cristiano chiamato la Filosofia degli Oracoli e ci appiccicarono alla fine il nome di Porfirio. Perseguirono addirittura la distruzione delle altre opere critiche. Lo storico della chiesa del diciottesimo secolo Mosheim scrive, ‘I padri della Chiesa considerarono un pio atto l'impiego dell'inganno e della frode...’. Milman, un altro storico posteriore, scrivendo sui primi missionari cristiani, dichiara: ‘la pia frode fu ammessa e confessata.’ Il vescovo Ellicott nel tardo diciannovesimo secolo ammise, ‘Fu un'epoca di frodi letterarie…’ Una buona quantita di letteratura classica da parte di autori come Platone e Aristotele soffrirono anche la manomissione di ‘pseudo-epigrafi’ (persone che compivano false attribuzioni) ed è ora noto che gran parte dei libri del Nuovo Testamento ha sofferto delle mani clandestine e sporche d'inchiostro dei falsari. Joseph McCabe (1867–1955), un tempo prete cattolico, in seguito riconobbe l'errore delle sue vie e diventò un ateo. Realizzò che era tutto un mucchio di menzogne e scrisse numerosi libri (più di ogni altro ateo, in realtà) sulle assurdità e atrocità della chiesa cattolica. I suoi libri comprendono La falsificazione dell'Antico Testamento, Menzogne Religiose, Gesù visse davvero?, e Abbiamo bisogno della religione? Perfino qualcuno allevato nella tradizione teistica poteva vedere che era tutta una frottola. L'ebreo e studioso alessandrino Filone visitò Gerusalemme durante il tempo in cui Gesù avrebbe operato i suoi miracoli. Strano a dirsi, Filone in tutte le sue opere, non fa nessuna menzione di qualcuno di nome Gesù. Non ha mai udito di lui. Ad un certo punto, lui illumina la distinzione e il significato tra i due nomi Osea e Gesù, definendo il nome Gesù come ‘salvatore del popolo’. Questo punto sarebbe stato una grande occasione per menzionare Gesù il supposto operatore di miracoli. ‘Oh, ad ogni modo, c'è questo tipo qui che non si bagna i sandali.’ Ma Filone non lo fa mai. Perfino Origene, capo della scuola cristiana di Alessandria e successore di Clemente, quando stava difendendo il cristianesimo da Celso, il grande razionalista e medico, doveva ricorrere ad appellarsi alla mitologia pagana per provare che la storiella di Cristo fosse reale. Non poteva offrire neppure un briciolo di evidenza ma disse che non era più incredibile delle storie degli dèi greci e romani.  (Così, non vero per nulla, allora.) Origene contraddisse sé stesso dicendo, circa la storia,‘È spesso davvero difficile e a volte quasi impossibile stabilire la sua verità mediante evidenza che sia considerata efficace’. In altre parole, non disponeva di un indizio se Gesù fosse esistito o meno. Nessuno dei primi padri fondatori della chiesa cristiana poteva provare l'esistenza del loro primo promotore così ricorsero all'imbroglio. Giustino Martire, un altro primo apologeta cristiano (100–165 AD), disse più o meno la stessa cosa nel capitolo 21 della sua Prima Apologia, una difesa filosofica delle sue credenze, indirizzata da lui all'imperatore Antonino Pio. Scrisse, ‘Quando diciamo anche che il Verbo, che è il primogenito di Dio, fu prodotto senza unione sessuale, e che Egli, Gesù Cristo, nostro maestro, fu crocifisso, morì e risorse, e discese al cielo, non proponiamo nulla di diverso da quello che voi credete riguardo coloro che considerate figli di Giove.’ Perfino Paolo, il più grande apostolo e autore dell'antico cristianesimo, non sa nulla di un salvatore nato miracolosamente. Non fa nessuna menzione di una nascita verginale (un'idea che potrebbe essere stata il risultato di un errore nella copiatura dei manoscritti, in ogni caso) in nessuna delle sue 7 epistole. E quelle sono più antiche dei vangeli. L'idea era sconosciuta a Paolo, come lo era a tutti cristiani di quel tempo. La madre vergine e il Fantasma Santo (che cosa mai sia?)  non erano parte dei ‘dogmi’ del nuovo culto. Paolo è ignorante dei miracoli come pure del messaggio di Gesù. Poteva lui davvero predicare la ‘nuova via’ senza saperequalcosa del Discorso della Montagna o della storiella del giovane ricco e della cruna dell'ago o dello spezzare del pane in picnic su larga scala all'aperto? Non una volta in nessuno dei suoi scritti Paolo menziona qualcosa connesso a quel che i teisti credono che fece il messia biblico. In realtà molte delle epistole di Paolo presentano il tipico linguaggio delle religioni misteriche degli dèi che muoiono e risorgono. Quando Paolo stava insegnando, i vangeli dovevano ancora essere scritti.
Quando l'antica chiesa fu per la prima volta stabilita, i vangeli dovevano ancora essere scritti. Ripeto, ancora da essere scritti... Questo è disperatamente importante e degno di un film di Oliver Stone. La chiesa fu priva del suo testo fondativo. Il Gesù dei vangeli non era ancora in esistenza. Nessuna immagine di lui apparve fino all'ottavo secolo e perfino allora si trattò di un volto indefinibile e sbarbato nello stile dell'arte bizantina. Il suo ritratto doveva assai più ad Alessandro il Grande - l'archetipo del dio re - che influenzò l'ebraismo, il cristianesimo, l'induismo e l'islam. 

Le storie che circondano Gesù furono composte assieme da un intero esercito di fonti che comprendono paganesimo, zoroastrismo e mitraismo (la nascita di Mitra, si dovrebbe far notare, fu accompagnata dalla veglia di  pastori e i riti mitraici comprendevano battesimo e pasti comunitari). La figura di Gesù ha tratti in comune con personaggi mitici come Adone, Osiride e Dioniso. Prendi Tammuz, l'antico dio dei sumeri e dei fenici, per esempio. Egli era nato da una vergine, era morto a causa di una ferita mortale nel suo costato e risorse dopo tre giorni dalla sua tomba e la lasciò aperta con la pietra ruotata a lato. È chiaro che Gesù fu un'invenzione. Egli fu un nuovo capostipite di un nuovo filone del culto impostato e condotto da Paolo, l'antico equivalente di Joseph Smith, di L. Ron Hubbard o Peter Griffin, che fondò  la ‘Chiesa dei Fonz’ in Family Guy


La gente vi aderiva allora come abbraccia oggi le infantili idee di miracoli, le teorie del complotto, i codici della Bibbia (secondo Michael Drosnin, autore de Il Codice della Bibbia, si pensava che il mondo dovesse terminare nel 2006 in un olocausto nucleare -- abbiamo perso qualcosa?) e antichi astronauti.  Questo è proprio la punta sottile di un enorme iceberg teistico elaborato a partire da menzogne. Perchè la chiesa antica impiegò tali tattiche? Perchè mentire, imbrogliare e impiegare falsificazioni? Era semplicemente perchè Gesù non era esistito e i primi cristiani ricorsero ad una cospirazione indotti dalla disperazione?  

Le suggestioni del giorno presente per cui gli attacchi alla religione costituiscono un complotto ateo non è nulla di nuovo, naturalmente, ma è un altro esempio di quanto resistenti sono le religioni costituite al cambiamento e alle critiche. Ancor più importante, rivela quanto timoroso è il teismo di una discussione serrata e ragionevole. I teisti sanno che il loro sistema di credenze non è nient'altro che un castello di carte in attesa del collasso.
(Nick Harding, How to Be a Good Atheist, pag. 81-84, mia libera traduzione e mia enfasi)