mercoledì 25 giugno 2014

Del Gesù storico «minimale»

Sorge un problema di identificazione non appena ci si accorge che nella Judaea del I secolo più di un ebreo poteva ben fregiarsi del nome di Yehoshua. Quale di quelli fu il Gesù storico, per gli storicisti?

Restringiamoci ai soli Gesù del I secolo finiti crocifissi. Quale di quelli fu il Gesù storico, per gli storicisti?

Restringiamoci ancor di più: quanti predicatori di nome Gesù finirono crocifissi nel I secolo in Judaea

Suppongo per amor di me stesso che il requisito di essere un predicatore e di aver per nome Gesù siano indipendenti tra loro, come pure lo sono dal requisito della morte sulla croce.

Allora gli storicisti saranno costretti a scegliere il loro presunto uomo, mettiamo, tra un centinaio di candidati che soddisfano quei tre requisiti.

Ma perfino se la loro scelta dovesse cadere tra soli 10 candidati, non è affatto garantito che uno di quelli sia il vero e autentico Gesù finito allegorizzato nei vangeli (perchè è un Fatto che i vangeli allegorizzano sic et simpliciter) in tale proporzione da meritare la targa di ''Gesù storico''.

Dato che non esiste alcuna prova della storicità di Gesù, l'ipotesi A sia ''Gesù non è esistito''. E l'ipotesi B sia ''Gesù è esistito''. Accetto la sua esistenza solo se c'è una prova.

Quindi nella misura in cui non esiste alcuna prova che colleghi uno, e uno solo, di quei 10 o 100 o 1000 o 10000 Gesù alle ''azioni'' riportate nei vangeli, allora non esiste alcuna base per poter parlare di un ''Gesù storico''.

Un comune argomento storicista a favore della storicità di Gesù fatto da atei in buona fede (non dai dementi folli apologeti) suona più o meno così:
Sappiamo soltanto che ci fu un ebreo di nome Gesù che predicò e fu crocifisso. Per il resto non abbiamo nessuna evidenza. Quello che uno crede attingendolo dai vangeli è precisamente quello: un credo.

Questo tipo di dimostrazione ha però il vizio di non dire davvero nulla, perchè si va a confondere l'ovvia incertezza naturale inerente alla concatenazione o meno di eventi indipendenti: ''chiamarsi Gesù, aver predicato, essere finito crocifisso''. Alla quale occorre aggiungere ulteriori due eventi (forse non indipendenti del tutto tra loro) ''finire mitologizzato in Paolo prima, e allegorizzato nei vangeli dopo''. Questi due ultimi eventi non li ritengo francamente indipendenti tra loro dato che ad alcuni, me compreso, potrebbe sembrare quasi inevitabile che il paolino Marco allegorizzasse nel primo vangelo l'oggetto di fede del proprio mentore Paolo, al di là o meno dell'effettiva esistenza storica dell'entità che venerava Paolo sotto l'attributo del Figlio e del ''Cristo Gesù''. E sappiamo com'è finita: che tutti gli altri vangeli altro non sono che riscritture della medesima, deliberata allegoria.

Quindi i requisiti minimi richiesti ad un vero Gesù storico degno di questo nome sono:
-chiamarsi Gesù
-aver predicato
-essere morto sulla croce, e una croce romana
-finire mitologizzato da Paolo

Ovviamente quando dico Paolo intendo anche i Pilastri, ma mi limito a Paolo per la semplice ragione che ci ha lasciato delle epistole (sperabilmente) di suo pugno, a differenza dei secondi.

Se non avessimo avuto Paolo,
Gesù non comparirebbe in nessuna fonte scritta e quindi più che alla Storia, apparterrebbe alla pre-istoria, con l'inevitabile conclusione del genere: è esistito oppure non è esistito con medesima, spiaccicata probabilità, allo stesso modo in cui non sapremo mai se un velociraptor ha dilaniato un triceratopo nel Giurassico nel giorno x e nel luogo y al preciso istante z.


Ma fortunatamente abbiamo Paolo,
e anche altri autori di epistole che precedono i vangeli. E perfino il pre-paolino inno ai Filippesi.


Quindi sono cautamente ottimista almeno su questo punto. Alla domanda
è esistito Gesù?

per quanto la risposta non sarà mai certa e definitiva (ma cosa lo è?), comunque si avvalorerà del confortevole e sacro sigillo della Probabilità.

E il Teorema di Bayes è il suo profeta.