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§ 44) La patria del «Gesù»: Gamala. — La tradizione, se da una parte, per quelle alterazioni e sovrapposizioni comuni a tutte le leggende trasmesse per lungo tempo oralmente, ci ha conservato dati inesatti circa il luogo e circa la data di nascita del «Gesù», ci ha peraltro fornito sufficienti indizi, come già per argomentarne la data, così per arguirne la patria. Infatti dal capo XIII-1 di Matteo, noi apprendiamo che «Gesù, uscito di casa, si pose a sedere presso il mare».
Se Gesù poteva, uscendo di casa, mettersi a sedere sulla riva del mare (mare di Galilea, ossia lago Tiberiade), deve dedursi che la sua casa, e quindi la sua città, si trovava proprio sulla riva del mare. E ciò si arguisce da tutta la tradizione, la quale a questo riguardo è assolutamente univoca.
Ed infatti va rilevato che il suddetto passo, laddove si legge che «Gesù, uscito di casa, si pose a sedere presso il mare», segue immediatamente ad altro passo dell'evangelista (Matteo XII, 46-50), nel quale è detto che in quello stesso giorno la mamma del Gesù era andata a cercarlo coi familiari, verisimilmente per invitarlo a tornare a casa, essendosene allontanato da più giorni senza dare notizie: del che il Maestro si mostrò risentito. E se la mamma del Gesù — coi familiari di lui, che i Vangeli chiamano «fratelli» — andava lungo il mare di Galilea alla ricerca del figlio, vuol dire che la casa d'abitazione della famiglia non era lontana, ed era appunto quella, dalla quale poco dopo si dice che Gesù era uscito, per sedere presso il mare.
Evidentemente, i molti rielaboratori della leggenda (prima che la stessa fosse trasferita definitivamente nello scritto), preoccupati di far aderire gli episodi di vita del Gesù alle varie profezie messianiche, avevano fatto nascere il Gesù a Betlemme per rendere tale nascita aderente alla profezia di Michea, lo avevano poi fatto trasferire da Betlemme a Nazareth, in ottemperanza ad altra pretesa profezia, di cui a Matteo, II, 23, e da ultimo lo avevano fatto trasferire da Nazareth a Caphernaum sulla riva del mare (Matteo IV, 13), in ottemperanza ad altra profezia di Isaia. La verità invece è soltanto che Gesù sulla riva del mare c'era nato, perché ivi si trovava la sua città.
Per altro, in un'epoca in cui i viaggi erano in Palestina difficili, e le strade pressocché inesistenti, deve presumersi che Gesù avesse esercitato la sua attività nella regione dove era nato. E poiché noi conosciamo la regione in cui egli predicava, dovremo ivi ricercare la località, nella quale era nato.
In proposito è noto che il «Maestro» esercitò la sua predicazione attorno al lago Tiberiade. Difatti proprio passeggiando lungo il mare di Galilea, e cioè lungo il lago Tiberiade (Matteo IV, 18; Marco I-16) Gesù trova Simone ed Andrea e li prende seco; ed è ancora lungo lo stesso lago ch'egli vede poco dopo Giacomo e Giovanni (Matteo IV-21) mentre «racconciavano le reti nella navicella». Se così è, la Patria del Gesù non può ricercarsi che sul lago.
Dai Vangeli apprendiamo ancora che un giorno il Maestro coi suoi discepoli volle passare all'altra riva per predicare, e giunse nella contrada dei gadareni, e cioè presso Gadara nella Decapoli (Matteo VIII, 23-28; Marco V, 1). Là però venne pregato di andarsene via, perché la sua presenza, dato il codazzo di gente al seguito, aveva causato la rovina di un gregge spaventatosi. In conseguenza di ciò «entrato egli di nuovo nella navicella passò all'altra riva e venne alla sua città» (Matteo IX-1). Ma se il Maestro poté «entrare nella navicella e venire alla sua città» posta sull'altra riva, vuol dire che appunto sulla riva era la sua città. Nazareth invece dista circa 26 Km. in linea d'aria dal lago Tiberiade. Per giunta trovasi in una zona grandemente accidentata: è assurdo quindi identificare in essa la città del Gesù.
Un simile indizio però, pur potendo distruggere un preconcetto tradizionale, non appagherebbe ugualmente le nostre ricerche, se altri indizi non esistessero, nella stessa tradizione, atti a farci identificare, senza possibilità di equivoco, la località ricercata. Difatti la regione del lago Tiberiade è troppo vasta per potervi individuare la località di nascita del Gesù; nè dai Vangeli possiamo arguire se tale località sia da ricercare ad Oriente o ad Occidente; a nord o a sud del lago. D'altra parte i popoli lacustri, che adoperano la barca come mezzo ordinario di locomozione, si portano con essa indifferentemente su qualunque parte del lago; nè si può arguire, dala più o meno frequenza di una località, se sia quella la patria di taluno di essi, piuttosto che un'altra. Accertato però che la patria del Gesù deve essere ricercata sulle rive del lago e non altrove, altri dati possiamo ricavare e ricaviamo dalla tradizione, per individuare il punto esatto di tale località.
Sappiamo difatti che Giovanni il Battista esercitò a sua volta il suo apostolato sulle rive del basso Giordano, fiume questo che riprende il suo corso, dopo traversato il lago, a sud del lago stesso, e precisamente al Ponte di Gamala, sotto il quale il lago si restringe, per ripigliare la forma ed il nome di fiume. Ciò messo in evidenza, poiché Giovanni apparteneva allo stesso ceppo familiare del Gesù, del quale era un pro-cugino; poiché sappiamo che, specie nelle regioni a civiltà tribale, i componenti di uno stesso ceppo familiare sono originari della medesima località (e ciò deve ammettersi senz'altro per Gesù e Giovanni, anche in base al passo di Luca I-39, del quale diremo più avanti), si deve argomentare che la patria del «Gesù» era ad un tempo la patria di Giovanni. Essa pertanto dovrà essere cercata bensì sulle rive del lago Tiberiade, in base alla tradizione facente capo al Gesù; ma nei pressi del basso Giordano, in base all'altra tradizione facente capo a Giovanni. Difatti, se uno dei cugini aveva predicato sulle rive del lago e l'altro sulle rive del fiume, la patria comune deve trovarsi verisimilmente al punto di congiunzione tra il Lago ed il Fiume: punto di congiunzione, da cui entrambi sarebbero partiti per le rispettive mete.
Ciò resta confermato dal fatto che anche Gesù, mentre si spostava lungo le righe del lago quando poteva disporre di una barca, per contro si spingeva lungo il fiume, fin verso i confini della Giudea (Matteo XIX, 1), quando marciava a piedi. E poiché la città sita al punto meridionale di congiunzione tra il lago ed il fiume aveva nome Gamala (attuale Semack), proprio Gamala, estremo lembo della Galilea, deve ritenersi essere stata la patria del «Gesù». Ma sul punto saremo esaurienti tra poco (§ 49).
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