giovedì 21 gennaio 2021

IL PUZZLE DEI VANGELIL'uomo Gesù

 (segue da qui)

1° L'uomo Gesù

Qualunque sia, per i credenti, la sua vera natura (Logos, Figlio di Dio, Messia ebreo, o personaggio celeste disceso dal cielo secondo la tesi gnostica), i vangeli insegnano che Gesù sarebbe stato anche un uomo, che avrebbe vissuto e insegnato in Palestina, che molti contemporanei sarebbero stati toccati dalla grazia al suo contatto, ecc. Un tale uomo dovrebbe, sembra, aver lasciato un'impressione profonda, e dovrebbe essere facile, secondo i ricordi di coloro che lo hanno conosciuto, delineare il suo ritratto, se non fisico (ho detto quanto le tradizioni variavano su questo punto), almeno psicologiche, per farci un'idea del personaggio. 

Questo è ciò che hanno tentato Renan e molti altri; si sa che tali tentativi sono sempre stati destinati al fallimento. Come è possibile ciò ?

Il Gesù dei vangeli appare così ricolmo di contraddizioni che non si riesce a presentarne un'immagine coerente. Un uomo come Strauss ha cambiato radicalmente opinione sul suo conto: dopo aver visto in lui uno spirito superiore nella sua prima edizione, arriva, nella seconda (1864), a considerarlo «del tutto prossimo alla demenza»

A seconda degli elementi che si trattengono e che si mettono in evidenza, Gesù appare come un uomo equilibrato o come un malato o un pazzo. La tesi della follia ha del resto avuto numerosi sostenitori tra i medici razionalisti, che hanno trattenuto i fatti di allucinazione (battesimo, tentazione nel deserto, trasfigurazione), indizi fisiologici come il sudore di sangue, [1] il versamento pleurico provocato dal colpo di lancia, [2] e anche l'impotenza sessuale, le idee di mutilazione ben note agli psicoanalisti: «se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo... se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala», [3] e se qualcos'altro vi scandalizza, indovinate cosa si deve tagliare! La prova che si trattasse proprio di un anormale, si aggiunge, è che i suoi avversari lo considerano posseduto dal diavolo [4] e che i suoi stessi parenti lo dichiarano «fuori di sé». [5]

È tuttavia difficile trattenere queste considerazioni mediche, poiché gli elementi diagnostici così raccolti non sono fatti accertati, la maggior parte sono puramente allegorici (la tentazione nel deserto, la trasfigurazione, il sudore di sangue che è solo un'immagine), o immaginari (il colpo di lancia al costato, designato a realizzare tardivamente una profezia dimenticata). Esistono, d'altronde, nei nostri testi, troppi esempi di buon senso perché si possa trattenere il criterio generale della follia.

Ma un personaggio normale può avere attacchi anormali, in particolare fenomeni di estasi; è questo che Holtzmann ha tentato di dimostrare per Gesù. [6] Anche qui, si possono invocare alcuni passi di origine incerta, ma non si potrebbe basare una diagnosi seria su espressioni così vaghe come «Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore», [7] o «In quello stesso istante esultò nello Spirito Santo», [8] che non sono dati storici. È certamente eccessivo assicurare, come Renan, che «Gesù non ha visioni», [9] è più saggio concludere, con Guignebert, che, se Gesù fosse un malato oppure un estatico, «noi non ne sappiamo nulla e non ne possiamo sapere nulla». [10]

Non ne consegue pertanto che si possa farne un personaggio molto equilibrato. L'immagine di un uomo dolcissimo, pacifico, benevolo si è imposta col favore di alcuni episodi, [11] e l'apostolo Paolo conosceva già quella tradizione, perché parla della «dolcezza e bontà di Cristo». [12] Non gli si presta, d'altronde, questo insegnamento: «Beati i miti perché avranno in eredità la terra»? Sfortunatamente quest'espressione non è che una citazione [13] e figura nel grande discorso che riassume la dottrina essena. Matteo ci avverte lui stesso che, se Gesù è stato dolce e pacifico, è soltanto per realizzare la profezia: «Egli non griderà, non alzerà la voce». [14]

Quella profezia sembra realizzata molto male, se consideriamo altri episodi. Quante volte vediamo Gesù adirarsi, inveire! Insulta i Farisei, gli scribi e i dottori, [15] li tratta da «razza di vipere»; [16] guarda «con ira» i seguaci che non lo comprendono; [17] maledice le città sulla riva del lago; [18] caccia a colpi di frusta i mercanti del Tempio [19] e rovescia i loro tavoli; se la prende perfino con lo sfortunato Pietro chiamandolo Satana; [20] e, come un bambino, si irrita con un fico che non porta frutti in primavera. [21

Si possono contare come tratti della dolcezza evangelica le espressioni che insegnano il disprezzo della famiglia, la violenza e l'odio? Infatti ce ne sono nei nostri testi! «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli... non può essere mio discepolo» [22] — o ancora «Sono venuto a gettare il fuoco sulla terra», [23] il che non è puramente simbolico, ma si spiega con: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione», [24] e Matteo traduce con «la spada». [25] Anche in Luca, Gesù prescrive ai suoi discepoli di acquistare spade. [26]

Queste osservazioni, in contrasto con la gentilezza del personaggio in altre circostanze, hanno permesso di sostenere che si sarebbero confusi due personaggi, il secondo essendo uno Zelota, capo di una banda armata. Difatti, non vediamo forse che al momento dell'arresto i discepoli domandano: «Dobbiamo colpire con la spada?» [27] e che uno di loro sguaina la spada e taglia l'orecchio del servo del sommo sacerdote? [28] Ma l'episodio appare così sciocco che è ben difficile basare su di esso una tesi storica.

Nondimeno l'alternanza di propositi violenti e pacifici è manifesta nei vangeli: «Io vi lascio la pace, io vi do' la mia pace», dice il Cristo giovanneo, [29] mentre quello dei sinottici si paragona al padrone della vigna che fa uccidere i vignaiuoli. [30

Tutto ciò è incoerente, contraddittorio e testimonia la diversità delle fonti e l'inesistenza totale dell'immagine di un essere reale.

Ce lo si presenta mentre pratica e insegna la rinuncia ai beni di questo mondo, e lo si vede più volte nei banchetti, [31] alle nozze di Cana, dove trasforma l'acqua in vino eccellente. [32] Si fa persino trattare da «mangione e beone» a causa del suo buon cibo, [33] e scandalizza rifiutandosi di digiunare nei giorni prescritti. [34

Benché si compiaccia della compagnia di una prostituta, e nonostante il corteo di donne che lo seguono e provvedono ai suoi bisogni, ce lo si presenta casto. Si è notato che, come Mitra, Gesù non ha una compagna divina. Ma come uomo, gli si prestano commenti inquietanti sugli eunuchi per nascita e coloro che si sono fatti eunuchi, [35] o contro la maternità: «Beate le sterili e i grembi che non hanno generato». [36] Concepisce d'altronde gli eletti come sprovvisti di sesso. [37] Uno psicoanalista troverebbe là il suo profilo, se fosse necessario prendere tutti questi propositi alla lettera. Ma d'altronde vediamo che egli intende proteggere il matrimonio, condanna l'adulterio, proibisce di ripudiare la propria moglie, [38] il che non gli impedisce di perdonare alla donna adultera. [39]

Da tutte queste contraddizioni risulta che gli evangelisti non hanno inteso evocare la memoria di un uomo reale: essi utilizzano un Gesù di convenzione, secondo i bisogni della dimostrazione del momento, senza preoccuparsi di ciò che hanno scritto altrove. Questo è un essere astratto e incoerente, un semplice strumento composito.

NOTE

[1] Luca 22:44.

[2] Giovanni 19:34.

[3] Matteo 5:29-30.

[4] Marco 3:22.

[5] Marco 3:21.

[6] O. HOLTZMANN, Was Jesus Ekstatiker? (1903).

[7] Luca 10:18.

[8] Luca 10:21.

[9] Vita di Gesù, capitolo 5.

[10] Jésus, pag. 204.

[11] La Samaritana (Giovanni 4:7), la donna adultera (Giovanni 8:3), i bambini (Marco 10:14, Matteo 19:14, Luca 18:16), ecc.

[12] 2 Corinzi 10:1.

[13] Del Salmo 37:11.

[14] Isaia 42:1-4, citato da Matteo 12:17.

[15] Matteo 23:13-36, Luca 11:38-52.

[16] Matteo 23:33, Luca 3:7.

[17] Marco 3:5. Queste parole sono soppresse da Luca 6:10.

[18] Matteo 11:21-23, Luca 10:13-16.

[19] Marco 11:15, Matteo 21:12, Giovanni 2:14-15.

[20] Marco 8:33, Matteo 16:23.

[21] Marco 11:13-14, Matteo 21:18-19.

[22] Luca 14:26. Matteo ha corretto: «Chi ama padre o madre più di me» (10:37). 

[23] Luca 12:49.

[24] Luca 12:51.

[25] Matteo 10:34.

[26] Luca 22:36.

[27] Luca 22:49.

[28] Marco 14:57, Matteo 26:51.

[29] Giovanni 14:27.

[30] Marco 12:9, Matteo 21:41, Luca 11:16.

[31] Invitato da Levi (Luca 5:29), con dei peccatori (Marco 2:15, Matteo 9:10).

[32] Giovanni 2:1-11.

[33] Matteo 11:19, Luca 7:34.

[34] Marco 2:18, Matteo 9:14, Luca 5:33.

[35] Matteo 19:12.

[36] Luca 23:29.

[37] Marco 12:25, Matteo 22:30, Luca 20:35-36.

[38] Marco 10:11-12, Matteo 5:32 e 19:9. Da quell'espressione la Chiesa ha ricavato la proibizione del divorzio.

[39] Giovanni 8:3-11. 

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