Rapidità degli eventi.
La prima è stata segnalata dallo stesso Loisy. Se si colloca la morte di Gesù alla Pasqua dell'anno 28, la conversione di Paolo alla fine dell'anno 29, [6] e il martirio di Stefano tra queste due date, si è portati a pensare, come ha scritto Loisy: «I fatti rimangono abbastanza approssimati, perché è proprio necessario che la propaganda cristiana sia arrivata a Damasco e vi abbia fatto progressi prima della conversione di Paolo. È vero che il contagio della fede fu rapido, ma ancora un minimo di tempo» ha dovuto essere «richiesto per la sua formazione e per la sua diffusione». [7]
Ma, come vedremo, Paolo si converte ad una fede, secondo la quale Gesù è figlio di Dio: in diciotto mesi, le concezioni cristiane sarebbero passate dal ricordo di un uomo crocifisso alla nozione di un Dio fatto uomo, poiché, — se non Loisy, — almeno Guignebert e Goguel ammettono che questo era il credo di Paolo. [8] Una tale rapidità è strana; ma, a parte la discreta allusione di Loisy, le critiche non si sono fermate qui.
NOTE
[6] Queste sono le valutazioni di GOGUEL (Jésus, pag. 166, e La naissance du christianisme, pag. 40). La giustificazione ne è la data del «concilio» di Gerusalemme tra Paolo e i cristiani di quella città, considerato precedente alla persecuzione diretta contro questi ultimi da Erode Agrippa I, senza dubbio nella primavera del 44, poco prima della sua morte (si veda più sopra, pag. 75). Goguel pensa che «le concessioni, per quanto siano state così timide, che furono fatte dal concilio alle idee di Paolo sulla libertà dei pagani a riguardo della Legge ebraica (si veda più oltre, pag. 143-148), provocarono contro i capi della Chiesa di Gerusalemme che le avevano tollerate un movimento dell'opinione pubblica, al quale la persecuzione di Agrippa I diede sfogo». LOISY, al contrario, ha avanzato l'opinione che «le accuse intentate» da Agrippa I (divenuto re di Giudea nel 41 col favore dell'imperatore Claudio) «erano senza dubbio conformi alla politica di Claudio contro gli agitatori ebrei» in generale (Remarques, op. cit., (1935), pag. 181-182; si veda Les origines du Nouveau Testament (1936), pag. 193). Quel che ne sia, sembra che si possa fissare il concilio cristiano alla fine del 43 oppure all'inizio del 44; oppure quest'ultimo, secondo l'Epistola ai Galati 2:1, avrebbe avuto luogo quattordici anni dopo la conversione di Paolo, da cui la fissazione di quella conversione nell'anno 29. D'altra parte, Goguel adotta, per la morte di Gesù, la data della Pasqua dell'anno precedente, il 28 dell'era cristiana.
[7] LOISY, La naissance du christianisme, pag. 145.
[8] Ritorneremo su quella questione più avanti, pag. 111-116.
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