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Il Più Giovane Contemporaneo di Pietro.
Secondo l'opinione comune, Paolo fu conquistato alla nuova confessione circa tre anni dopo che gli immediati discepoli di Gesù avessero cominciato a predicare. Come fa allora, almeno diciassette anni dopo, ad attribuire ad altri una tale anzianità rispetto a sé stesso, come troviamo presupposto in Galati 1:17 (τοὺς πρὸ ἐμοῦ ἀποστόλους) e nei passi di Corinzi dove si annovera tra gli ultimi degli Apostoli? Dopo quel lasso di tempo una differenza di tre anni sarebbe sembrata trascurabile. Un intervallo molto più lungo è presupposto da Marcione (Tertulliano, Adversus Marcionem 5:1), che lo definì “un nuovo discepolo e non l'ascoltatore di qualcun altro maestro”, da un passo del Frammento muratoriano, dove egli è detto aver seguito l'esempio di Giovanni (Apocalisse 2-3) nello scrivere lettere a sette chiese, [1] e da certi “Nazareni” i quali, secondo Girolamo, parlarono di Paolo come “novissimus Apostolorum omnium”. Se, però, il Paolo del Paolinismo fu più recente del Paolo storico, tutto ciò diventa spiegabile. Nella leggenda egli è naturalmente immaginato come se continuasse per tutta la vita a chiamare Pietro e quelli del suo gruppo “gli Apostoli prima di lui”.
NOTE
[1] Giovanni, secondo la tradizione ecclesiastica, scrisse l'Apocalisse intorno al 96.
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