martedì 17 giugno 2025

Thomas Whittaker: LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO — Giustino

 (segue da qui)


 Giustino.

Non è dubitato da nessuno il fatto che Giustino non menzioni Paolo e le sue Epistole e non le citi mai alla lettera. Per lui “i Dodici Apostoli” sono persino simboleggiati dai dodici sonagli sulla veste del sommo sacerdote (Esodo 28:33-34). Eppure su alcuni punti le sue opinioni sono esattamente quelle del Paolinismo, mentre su altri egli adotta il parere opposto. Lui condannò come non cristiano il consumo della carne sacrificale dei pagani, anche se alcuni suoi contemporanei concordarono con Paolo nel ritenerla lecita. La spiegazione abituale è che le Epistole non erano ancora diventate canoniche; quindi Giustino poteva avere la sua propria opinione attorno ai punti discussi in esse. Tuttavia, è difficile pensare che egli trattasse con tanta leggerezza documenti che riteneva scritti un secolo prima da un Apostolo. Ed è curioso che noi dovremmo trovare ancora attuali per Giustino e i suoi contemporanei proprio quelle questioni sulle consuetudini ebraiche, che sono dette essere state oggetto di veementi controversie al tempo di Paolo. L'ovvia soluzione è che le Epistole risalgono solo a poco prima del tempo di Giustino, e che egli le avesse lette o sentite leggere, ma non le ritenesse di paternità apostolica. Lui e i suoi amici stavano universalizzando il cristianesimo a modo loro, indipendentemente dall'influenza paolina. Il pensiero più profondo esposto sotto il nome dell'Apostolo, anche se in qualche misura essi lo condivisero, era nel complesso fin troppo radicale per loro. Che si tratti di una corrente o di un'altra, la trasformazione di una setta ebraica in una religione mondiale non cominciò al tempo di Paolo, ma ebbe la sua origine da movimenti di pensiero e di sentimento certamente non precedenti alla distruzione di Gerusalemme. 

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