giovedì 3 agosto 2023

Sulla morte di Mariamne

 (segue da qui)

§ 26) Sulla morte di Mariamne. — Da Giuseppe Flavio (Antichità, L. XV, cap. IX e segg.) apprendiamo che nella guerra civile fra Antonio ed Ottaviano, Erode, partigiano di Antonio, non poté prendere parte, perché occupato a far guerra ad Areta, re degli Arabi. Sopravvenuta poi la vittoria di Ottaviano ad Azio (2 settembre del 31 av. E.V.), e la successiva morte di Antonio ritiratosi in Egitto (30 av. E.V.), Erode temette di perdere anch'esso, come già il suo protettore Antonio, il regno e la vita. Tuttavia per qualche tempo attese a curare gli affari del proprio regno, sistemando le cose in modo da prevedere il peggio.

Ottaviano frattanto, rassodatosi nel comando, aveva iniziato il suo primo «viaggio pastorale», per la visita ai territori dell'Impero, ed era giunto a Rodi. Erode quindi non credette prudente aspettare il nuovo sovrano in Giudea, e preferì raggiungerlo a Rodi, sperando di convincerlo della propria lealtà, e di riottenere da lui la conferma del regno. Ottenne infatti Erode quanto desiderava, e da Rodi fece poi parte del seguito dell'Imperatore, che accompagnò attraverso la Siria e la Palestina, giungendo con lui fino in Egitto. Successivamente, tornata la tranquillità dovunque, Erode fece ritorno a Cesarea, sua capitale, ed alle sue occupazioni abituali. 

Proprio dopo un anno da questo ritorno — come accerta Giuseppe Flavio — si rivelò inconciliabile il dissidio tra Erode e la propria moglie Mariamne. La quale ultima, essendo rimasta pressoché prigioniera durante la lunga assenza di Erode, apparentemente perché non avesse ricevuto danno dal popolo; ma di fatto per tema che essa stessa avesse sobillato il popolo, si era ribellata contro il proprio signore e marito, fino a tentare, secondo l'accusa formulata all'epoca, di avvelenarlo. In conseguenza di ciò, Mariamne era stata denunziata da Erode ad un Tribunale straordinario, il quale aveva pronunziato sentenza capitale.

Quanto tempo sarà decorso dal 2 sett. del 31 av. E.V., data della battaglia di Azio, alla morte di Mariamne? Se teniamo presenti i fatti tutti occorsi nel frattempo, e registrati senza cronologia dallo storico giudeo, poiché la morte di Antonio e Cleopatra deve registrarsi verso la primavera dell'anno 30 av. E.V., mentre i preparativi per il viaggio, sia da parte di Ottavio, sia da parte di Erode, devono pure avere impiegato un certo tempo, non potremo fissare prima dell'inverno 30-29 av. E.V. l'inizio del viaggio di Erode. E d'altra parte Ottavio stesso, prima d'iniziare la sua visita pastorale all'Impero, doveva pur mettere un certo ordine in Italia, ed assicurarsi le spalle; è verosimile quindi che non prima del marzo 29 av. E.V. egli possa essersi trovato a Rodi, dove Erode lo raggiunse. Sei mesi poi li avrà impiegati Erode al seguito di Ottavio, compreso il periodo dei festeggiamenti, dallo stesso Erode ad Ottavio tributati in Tolemaide. Pertanto il suo rientro in sede avrà avuto luogo verosimilmente verso l'estate-autunno del 29. Un anno è poi decorso senza novità apparenti, come attesta Giuseppe, e non meno di sei mesi, date specialmente le esitazioni di Erode, pure rilevate da Giuseppe, saranno occorsi per la preparazione del Tribunale straordinario, per il processo e per l'esecuzione della sentenza (che in un primo tempo da Erode era stata sospesa). Pertanto la morte di Mariamne deve presumersi avvenuta attorno all'anno 27 av. E.V. Se quindi la circostanza di tempo, riportata dalla tradizione circa la nascita del Gesù subito prima della morte di Mariamne, è attendibile, noi dovremo registrare la nascita del Gesù nell'anno 28-27 av. E.V.

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