mercoledì 2 agosto 2023

I fatti di Erode

 (segue da qui)

§ 25) I fatti di Erode. — Se la cronologia specifica, in Eusebio, è manifestamente erronea, i dati cronologici invece, che la tradizione raccolta da lui ci trasmise, con riferimento alle circostanze del governo di Erode, sono molto tranquillanti. Tali dati anzi, implicando fatti e circostanze univoche, ci permettono di calcolare noi stessi stessi la cronologia, al lume di altri dati che oggi possediamo; ma che non erano posseduti da chi a suo tempo la tradizione aveva raccolto ed elaborato. Per altro, in un'epoca nella quale non si possedeva, specialmente in mezzo al popolo, il senso della cronologia, facilmente dovevano riuscire alterati, od erroneamente interpretati, i dati cronologici che le tradizioni popolari raccoglievano. 

Proseguendo dunque il racconto, Eusebio così scrive: «Allora per la prima volta un principe straniero, Erode, divenne re della nazione giudaica, e si avverò la profezia riferita da Genesi (XLIX, 10), che cioè non sarebbe mancato principe di Giuda, né pontefice uscito dai suoi fianchi, fino a che non fosse venuto Quegli, cui spettava lo scettro, e che sarebbe stato la aspettazione delle genti». Da questo passo emerge che, secondo la profezia di Genesi, sulla quale la prima corrente della tradizione popolare si era formata, il Messia — «quegli cui spettava lo scettro» — avrebbe dovuto nascere e sarebbe nato al momento in cui Erode aveva assunto stabilmente il governo di Giudea. Per conoscere quindi la data di nascita del Salvatore Cristiano, quale tramandata dalla prima corrente della tradizione messianica, basterà accertare quando gli Ebrei dell'epoca riconobbero che lo scettro e la tiara erano sfuggiti di mano alla nazione, rassodandosi nello straniero Erode. E poichè in precedenza (§ 17) noi abbiamo accertato che questa data corrisponde proprio agli anni 28-27 av. E.V., proprio questa data dovrebbe accettarsi coma la data di nascita del Gesù. Difatti proprio in coincidenza con questa data hanno luogo gli episodi caratterizzatori, accompagnanti la nascita del Messia, e costituenti circostanze di tempo inconfondibili, quali: la strage degli innocenti e la morte di Mariamne Asmonea, moglie di Erode.

Narra in proposito l'apologeta di Cesarea che, nato Gesù, i Magi d'Oriente, cui la notizia era pervenuta per fatto soprannaturale, si erano presentati ad Erode per chiederne informazioni, e che lo stesso Erode, temendo che si trattasse del predestinato al trono di Giudea, da lui, sul momento, occupato, aveva ordinato la strage di tutti i nati in quel periodo, acciocché non sfuggisse il «Gesù». Dopo la strage però,  Erode stesso sarebbe stato subito castigato, perdendo la pace familiare, e vedendo morta la propria moglie Mariamne, della quale era innamoratissimo. Difatti, dopo avere Eusebio descritta la strage degli innocenti, ordinata da Erode successivamente alla nascita del Gesù, così aggiunge: «Questo è il momento di vedere quale castigo si tirò addosso Erode per il suo delitto contro Cristo e i bambini della sua età: come cioè immantinente, senza frapporre il minimo indugio, la divina giustizia si abbatté sopra di lui ... Giacché quando sembrava più florida la prosperità del suo regno, egli l'avvolse di ombre con una sequela di assassini domestici: uccise cioè la moglie, i figli ed altre persone».

Si manifesta da quanto sopra che, secondo questo aspetto della tradizione, Gesù sarebbe nato non molto tempo prima che Erode avesse fatto condannare a morte la propria moglie Mariamne. La morte di Mariamne infatti sarebbe stata la punizione inflitta ad Erode da Dio, per avere egli ordinato la strage degli innocenti subito dopo la nascita del Gesù. In conseguenza la strage degli innocenti avrebbe seguito di poco la nascita di Gesù, e la morte di Mariamne avrebbe seguito subito la strage degli innocenti. Ma poichè la morte di Mariamne rappresenta un fatto storico cronologicamente accertato, sarà la morte di Mariamne che ci darà la chiave per la soluzione del tanto dibattuto problema. 

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