mercoledì 5 aprile 2023

Origini Sociali del CristianesimoI Terapeuti

 (segue da qui)


I Terapeuti.

Ancora più vicini al cristianesimo erano gli asceti ebrei, i Terapeuti, di cui lo stesso Filone esalta la saggezza nel suo trattato «Della vita contemplativa». [4] A sentir lui, li si incontra tra i Greci e persino tra i Barbari. Ma sono particolarmente numerosi in Egitto, dove si trovano in ogni luogo. Abbondano soprattutto nei dintorni di Alessandria. La loro casa madre si erge al centro di un gruppo di fattorie e di villaggi su una piccola collina che dominava il lago Marea (o Mareotide), che comunica con il mare vicino. Come gli Esseni, vivono in comune; hanno stesso vestiario, stessa tavola, stessa regola. Come loro, praticano la povertà volontaria, la castità e l'obbedienza nei confronti dei superiori. Ma mentre gli Esseni di stretta osservanza vivono lontani dalle donne, loro le ammettono nel loro Ordine e persino nelle loro assemblee religiose. Soprattutto, non si dedicano, nemmeno nell'interesse della comunità,  a lavori lucrativi; tutta la settimana così come al settimo giorno si dedicano esclusivamente alla lettura e alla meditazione dei libri sacri. Ai testi canonici universalmente accettati si iscrivono a loro scritti apocrifi che ereditano dai loro anziani e il cui elenco va sempre crescendo. Sono monaci contemplativi simili a quelli che vedremo più tardi negli stessi paraggi, dediti al perseguimento della perfezione evangelica.


NOTE DEL CAPITOLO 6

[4] FILONE, Della vita contemplativa, opuscolo dedicato ai Terapeuti e che fa seguito al trattato Quod omnis probus liber.

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