martedì 4 aprile 2023

Origini Sociali del CristianesimoGli ebrei in Egitto

 (segue da qui)

Gli ebrei in Egitto.

Anche qui il giudaismo apre la strada al cristianesimo. Gli israeliti erano da tempo molto numerosi in Egitto. Brulicavano soprattutto ad Alessandria, dove occupavano gran parte della città e dove formavano una sorta di Stato nello Stato, sotto la direzione di un capo della loro razza, o «etnarca». Vivendo in un mondo ellenizzato, avevano adottato le sue maniere, nella misura in cui le giudicavano compatibili con la loro propria Legge. Parlavano greco e leggevano la Bibbia solo nella versione dei Settanta, fatta per loro uso. Alcuni di loro, disponendo di una grande fortuna, avevano potuto procurarsi una buona cultura. Se ne servirono per operare una sorta di fusione tra le loro tradizioni nazionali e quelle dell'ellenismo. Alcuni scrissero libri di storia, drammi, poesie, che misero frequentemente sotto il nome di autori classici e che erano tutti impregnati di idee ebraiche. Inserirono nella raccolta dei testi sibillini vari oracoli propri concernenti il futuro della loro razza. Un «libro dei segreti di Enoc» fece pervenire dalle rivelazioni del patriarca antidiluviano le conoscenze fisiche del tempo. [2] I filosofi presentarono Mosè e i profeti come i maestri dei saggi più rinomati e presero in considerazione le dottrine essenziali del platonismo e dello stoicismo che si imponevano allora. Uno di loro, Filone, [3] scrisse in questo senso, sotto i regni di Augusto e di Tiberio, numerosi trattati, che facevano emergere l'azione del Logos o del Verbo nella condotta del mondo e dell'umanità, e che dovevano esercitare una grande influenza sul pensiero cristiano.


NOTE DEL CAPITOLO 6

[2] Qui un riferimento che non ho potuto decifrare.

[3] Su Filone d'Alessandria o Filone Giudeo, si veda volume 2, pag. 160. 

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