domenica 5 marzo 2023

Origini Sociali del CristianesimoIl cristianesimo in Siria

 (segue da qui)

Il cristianesimo in Siria.

Il cristianesimo trovava in Siria un terreno molto più favorevole di quello della Palestina. Le libertà che prendeva rispetto al culto ufficiale si scontravano con un'ortodossia meno rigorosa, meno vessatoria nei confronti dei gruppi dissidenti. La sua distanza da ogni nazionalismo militante, che teneva ad un pacifismo di fondo, gli guadagnava piuttosto le simpatie. Ebrei e proseliti si sentivano attratti da esso e costituivano per esso una clientela di scelta. Così penetrò tra loro di buonissima ora e conobbe un rapido successo. Mentre in Palestina incontrò forti resistenze e non fu mai più di una setta dalle ridotte dimensioni, poté svilupparsi liberamente attraverso tutto il territorio siriano e farvi numerosi seguaci.

Due centri soprattutto lo attirarono, Damasco e Antiochia. Erano come due poli opposti. L'uno, situato a sud-est, ai confini del deserto arabico, nella vicinanza della Transgiordania, era, per la sua posizione stessa, più tradizionalista. Molto prossimo alle regioni in cui vivevano i giudeo-cristiani, fu di buon'ora evangelizzato da loro e divenne una delle loro roccaforti. L'altro centro, situato a nord-ovest, nella vicinanza del mare, in direzione dell'Occidente, si mostrava per ciò stesso più indipendente nei confronti della tradizione ebraica, più accessibile alle nuove idee. È lì che il cristianesimo andò a sbarazzarsi dai vincoli iniziali e a prendere coscienza della sua propria vita. È ad Antiochia, leggiamo nel libro degli Atti, [4] che i discepoli ricevettero dapprima il nome di cristiani. Tale appellativo conveniva meglio di quelli specificamente ebraici di Ebioniti o di Nazareni per una Chiesa formata in gran parte da pagani convertiti. Aveva soprattutto il vantaggio di mettere in rilievo il nome del Dio Salvatore «Christos» che, sotto la forma appena differente di «Chrestos», designava un uomo buono e utile. I credenti si definivano così e si collocavano accanto ai seguaci di Adone, di Attis, di Osiride e di Mitra.

Quella comunità, che comprendeva  un'alta percentuale di gentili, era naturalmente orientata verso la Gentilità. Fu il primo centro di ciò che si chiamano oggi le «missioni estere». Antiochia intratteneva relazioni attive con tutti i grandi porti del Mediterraneo. Per mezzo delle sue navi il Vangelo poteva essere portato su tutto il bacino del Mare Interno. Un altro passo del libro degli Atti [5] descrive sotto una forma mistica una partenza di Missionari: «Vi erano nella chiesa di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone detto il Nero, Lucio di Cirene, Manaem, amico d'infanzia di Erode il Tetrarca, e Saulo. Mentre celebravano il culto del Signore, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li lasciarono partire».  

NOTE DEL CAPITOLO 5

[4] Atti 11:26.

[5] Atti 13:1-3.

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