giovedì 16 febbraio 2023

Origini Sociali del CristianesimoSalmo 22

 (segue da qui)

Salmo 22.

Prendiamo il Salmo 22, dove un povero israelita lancia all'Altissimo un grido d'angoscia:

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

e ti allontani senza soccorrermi, senza ascoltare i miei pianti?

Mio Dio, io grido di giorno e tu non mi rispondi,

di notte e io non ho riposo

Eppure tu sei il Santo...

e io sono un verme e non un uomo,

l'obbrobrio degli uomini e la feccia del popolo.

Tutti quelli che mi vedono ridono di me,

aprono la bocca, scuotono la testa:

«Raccomandati a Jahvé, Jahvé ti salverà.

Egli lo libererà, perché lo ama!»...

Non allontanarti da me, quando la mia angoscia è vicina,

quando nessuno viene in mio soccorso...

Sono come l'acqua che scorre via,

e tutte le mie ossa si separano...

La mia forza si inaridisce come l'argilla,

e la mia lingua si attacca al mio palato...

Perché i cani mi circondano,

una banda di scellerati mi ha attorniato.

Hanno trafitto le mie mani e i miei piedi,

potrei contare tutte le mie ossa...

Si dividono le mie vesti,

tirano a sorte la mia tunica.

L'inizio di quella supplica è stato messo dal Vangelo secondo Marco in bocca a Gesù in croce. [26] Questo equivaleva a dire che tutto il brano si riferiva al crocifisso. Difatti i dettagli descritti qui si ritrovano nella scena del Calvario. Lì, infatti, il sofferente, nudo come «un verme», è oggetto degli scherni dei presenti che, scuotendo la testa, lo esortano ironicamente a salvarsi. È abbandonato da tutti, soffre di sete. Le sue vesti sono divise a sorte. Perché non ci si possa sbagliare, il Quarto Vangelo ha cura di notare che questi ultimi dettagli si siano realizzati «affinché la Scrittura si adempisse». [27] Diciamo più esattamente che è secondo la Bibbia ebraica che è stato scritto il racconto.

NOTE DEL CAPITOLO 4

[26] Marco 15:34.

[27] Giovanni 19:36.

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