domenica 8 maggio 2022

LA PRIMA GENERAZIONE CRISTIANAIL CONFORMISMO DEI PRIMI CRISTIANI

 (segue da qui)


II

IL CONFORMISMO DEI PRIMI CRISTIANI

La maggior parte degli studiosi razionalisti riconoscono la mancanza di ortodossia ebraica dei cristiani della Diaspora, ma quanto ai cristiani del gruppo galileo, essi seguono l'esempio dello scrittore dei primi capitoli degli Atti degli Apostoli e affermano alla nausea: 

 Eccellenti Giudei, che coniugano scrupolosamente la loro nuova religione con il giudaismo tradizionalista.

Così pongono in principio un antagonismo irriducibile verso il non-conformismo dei cristiani della Diaspora e di San Paolo e il perfetto conformismo dei Galilei stabiliti a Gerusalemme.

Tale non era l'avviso di Joseph Halévy. Coloro che l'hanno conosciuto non hanno dimenticato come, il rossore di rabbia sulle guance, egli esclamò:

— Dei Giudei, i primi cristiani? Mai!

 Ma i Galilei?

— Non più degli altri.

Il caro, ammirevole e venerato maestro esagerava e, convenendo lui stesso (perché le sue ire erano tanto brevi quanto veementi), corresse:

 Dei cattivi Giudei, in ogni caso, dei cattivissimi Giudei. 

Cattivi ebrei, quelli della Diaspora; ma eccellenti ebrei, i Galilei, così dicono i dotti razionalisti. Tutti, cattivi ebrei, risponde Joseph Halévy... Il lettore non creda che si tratti di una sfumatura trascurabile; si tratta, in realtà, del punto di partenza stesso del cristianesimo primitivo. A seconda che i Galilei saranno stati o no degli ebrei conformisti, vi sarà ogni chance che il cristianesimo primitivo sia stato il movimento messianico ebraico che vogliono i razionalisti evemeristi oppure la religione di salvezza che evocano le epistole di San Paolo. 

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