(segue da qui)
Si sono seguite in questa traduzione del Quarto Vangelo le indicazioni contenute nell'introduzione precedente. Si sono ammesse due redazioni: la prima, la più importante, è stata impressa in caratteri romani; la seconda, disseminata nel testo della prima, è stata impressa in caratteri italici.
Il Verbo e la Luce;
Giovanni il Battista e i primi discepoli
1 In
principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2 Egli
era in principio presso Dio: 3 tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza
di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. 4 In lui era la vita, e la vita era la Luce degli uomini. [1] 5. E la Luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno
accolta, 6. Venne un uomo mandato da Dio; il suo nome era Giovanni. 7. Questi
venne come testimone per rendere testimonianza alla Luce, affinché tutti
credessero per mezzo di lui. 8. Egli non era la Luce, ma doveva render
testimonianza alla Luce. 9 La Luce vera che illumina ogni uomo veniva nel
mondo. 10 Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, e il mondo non l'ha conosciuta. 11 È venuta nella casa di lui e i suoi non l'hanno ricevuta. Ma a tutti coloro che l'hanno
accolta, a quelli cioè che credono nel suo nome, egli ha dato il potere di diventare figli di Dio. 13 Essi sono nati [2] non da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma
da Dio. 14 E il Verbo è diventato carne ed egli ha abitato fra di noi e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come quella di un figlio unico proceduto dal suo padre. Era piena di
grazia e di verità. 15 Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io
dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di
me. [3] 16 Noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza la grazia
emanata dalla sua bontà. 17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè;
la grazia e la verità vengono per mezzo di Gesù Cristo». 18 Nessuno ha mai
visto Dio: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha
rivelato. |
NOTE
[2] Ireneo e Tertulliano leggevano nel loro testo: «Egli è stato generato... (il Verbo)». È un ritocco destinato a introdurre l'incarnazione del Verbo e la sua immacolata concezione.
[3] Questo verso è dovuto ad una distrazione del copista che ha introdotto qui ciò che si legge nel verso 30. L'errore, che esisteva già al tempo di Ireneo, è dovuto probabilmente all'editore cattolico. |
19
E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da
Gerusalemme dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: «Chi sei tu?» 20 Egli
lo dichiarò e non lo negò, e dichiarò: «Io non sono il Cristo». 21 Allora
essi gli domandarono: Chi sei dunque? «Sei tu Elia?» Egli disse: Non lo sono.
«Sei tu il profeta?». Ed egli rispose: «No». 22 Essi allora gli dissero: «Chi sei tu, affinché diamo una
risposta a coloro che ci hanno mandato? Che dici di te stesso?». 23 Egli
rispose: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via
del Signore, come disse il profeta Isaia». [4] 24 Ora coloro che erano stati mandati venivano dai farisei; 25
essi gli domandarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi, se tu non sei il
Cristo, né Elia, né il profeta?». 26 Giovanni rispose loro, dicendo: «Io
battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete. [5] 27 Egli è colui che viene dopo di me, a cui io non sono degno di sciogliere il legaccio dei
sandali». 28 Queste cose avvennero in Betabara al di là del Giordano, dove
Giovanni battezzava. |
[4] Quei due versi che si sovraccaricano sembrano improntati a un vangelo perduto che Giustino ha conosciuto (Dial. 88:7).
[5] Il testo primitivo era probabilmente: «Uno che non conoscete e che battezzerà nello spirito. Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». Il testo attuale di 27 è stato scritto sotto l'influenza della tradizione sinottica. |
29
Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco
l'agnello [6] di Dio, che toglie il peccato del mondo; 30 questi è colui del
quale dissi: "Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché era
prima di me". 31 Io non lo conoscevo, perciò sono venuto a battezzare
con acqua, affinché egli fosse manifestato in Israele». 32 E Giovanni
testimoniò, dicendo: «Io ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una
colomba e fermarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi
disse: «Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è
quello che battezza con lo Spirito Santo». [7] 34 Ed io ho visto ed ho attestato che questi è il Figlio di Dio». |
[6] Il testo primitivo era probabilmente: «Ecco il Figlio di Dio», poiché al verso 34 Giovanni il Battista afferma di aver reso testimonianza al Figlio di Dio. L'Agnello è stato introdotto per stabilire un punto di contatto tra il quarto Vangelo e l'Apocalisse.
[7] Ripetizione distratta di 31. |
Le nozze di Cana — I mercanti del tempio
2. Tre
giorni dopo, ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea, e c'era la madre di
Gesù. 2 E Gesù pure fu invitato con i suoi discepoli alle nozze. 3 Venuto a
mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 Gesù le
disse: «Che c'è fra me e te, o donna? L'ora mia non è ancora venuta». 5 Sua
madre disse ai servitori: «Fate tutto quel che vi dirà». 6 C'erano là sei
recipienti di pietra, del tipo adoperato per la purificazione dei Giudei, i
quali contenevano ciascuno due o tre misure. 7 Gesù disse loro: «Riempite
d'acqua i recipienti». Ed essi li riempirono fino all'orlo. 8 Poi disse loro:
«Adesso attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene
portarono. 9 Quando il maestro di tavola ebbe assaggiato l'acqua che era
diventata vino (egli non ne conosceva la provenienza, ma la sapevano bene i
servitori che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: 10
«Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto abbondantemente, il
meno buono; tu, invece, hai tenuto il vino buono fino ad ora». 11 Gesù fece
questo primo dei suoi segni miracolosi in Cana di Galilea, e manifestò la sua
gloria, e i suoi discepoli credettero in lui. 12 Dopo questo, scese a
Capernaum egli con sua madre, con i suoi fratelli e i suoi discepoli, e rimasero
là alcuni giorni. |
NOTE
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La conversazione con Nicodemo.
Ancora Giovanni il Battista
3. C'era
tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. 2 Egli
venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un
dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se
Dio non è con lui». 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se
uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli
disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una
seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 5 Gesù rispose: «In verità,
in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare
nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è
nato dallo Spirito, è spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto:
"Bisogna che nasciate di nuovo". 8 Il vento soffia dove vuole, e tu
ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque
è nato dallo Spirito». 9 Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire
queste cose?» 10 Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò
che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho
parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle
cose celesti? 13 E nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo. 14 «E, come Mosè innalzò il serpente nel
deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, 15 affinché
chiunque crede in lui abbia vita eterna. 16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo
unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita
eterna. 17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il
mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui
non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel
nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 Il giudizio è questo: la luce è venuta
nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro
opere erano malvagie. 20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non
viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; 21 ma chi mette in
pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate,
perché sono fatte in Dio». |
NOTE
[10] Colui che ha ricevuto abbondantemente lo spirito di Dio e che ha certificato che si deve aver fiducia nel Dio buono, rivelato agli uomini sotto i tratti del Cristo spirituale, è Marcione. |
La Samaritana [11] — L'ufficiale di Cafarnao
[11] In questa pagina, la più bella di tutto il Nuovo Testamento, il Cristo spirituale scarta con un eguale disdegno tutti i templi come dei vani accessori. Scarta tutte le liturgie nelle quali gli uomini hanno materializzato la loro devozione. Non lascia sussistere che il culto «in spirito e in verità». Eleva la religione a un'altezza a cui i sacerdoti non hanno saputo mantenerla. Le diverse chiese cristiane hanno letto le sue massime senza comprenderle. Prima di loro l'editore cattolico non le ha comprese, e, col pretesto di spiegarle, le ha mascherate in due punti.
1 Quando
dunque Gesù seppe che i farisei avevano udito che egli faceva e battezzava
più discepoli di Giovanni 2 (sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi
discepoli), 3 lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea. 4 Ora doveva
passare per la Samaria. 5 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata
Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; 6 e là
c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a
sedere presso il pozzo. Era circa l'ora sesta. 7 Una Samaritana venne ad
attingere l'acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». 8 (Infatti i suoi
discepoli erano andati in città a comprare da mangiare.) 9 La Samaritana
allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono
una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani.
10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice:
'Dammi da bere', tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato
dell'acqua viva». 11 La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per
attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest'acqua viva? 12
Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne
bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» 13 Gesù le rispose:
«Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; 14 ma chi beve dell'acqua
che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò
diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna». 15 La
donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più
sete e non venga più fin qui ad attingere». 16 Gesù le disse: «Va' a chiamare
tuo marito e vieni qua». 17 La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù:
«Hai detto bene: "Non ho marito"; 18 perché hai avuto cinque
mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la
verità». 19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I
nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è
il luogo dove bisogna adorare». 21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora
viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel
che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. [12] 23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori
adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali
adoratori. 24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in
spirito e verità». 25 La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è
chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa». 26 Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!» [13] 27 In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono
che egli parlasse con una donna; eppure nessuno gli chiese: «Che cerchi?» o:
«Perché discorri con lei?» 28 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne
andò in città e disse alla gente: 29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto
tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» 30 La gente
uscì dalla città e andò da lui. |
NOTE
[13] Aggiunta al testo primitivo. La Samaritana si domanda (verso 30) se colui che gli ha parlato non sia il Messia, vale a dire il re nazionale atteso. L'editore cattolico afferma che lo è. Il suo contemporaneo Giustino sperava di vedere presto il Messia discendere dal cielo per fondare un impero a Gerusalemme. |
31
Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: «Maestro, mangia». 32 Ma egli
disse loro: «Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete». 33 Perciò i
discepoli si dicevano gli uni gli altri: «Forse qualcuno gli ha portato da
mangiare?» 34 Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi
ha mandato, e compiere l'opera sua. 35 Non dite voi che ci sono ancora
quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e
guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. 36 Il mietitore
riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il
seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. 37 Poiché in questo è vero
il detto: "L'uno semina e l'altro miete". 38 Io vi ho mandati a
mietere là dove voi non avete lavorato; altri hanno faticato, e voi siete
subentrati nella loro fatica». [14] |
NOTE
|
39
Molti Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della
testimonianza resa da quella donna: «Egli mi ha detto tutto quello che ho fatto».
40 Quando dunque i Samaritani andarono da lui, lo pregarono di trattenersi da
loro; ed egli si trattenne là due giorni. 41 E molti di più credettero a
motivo della sua parola 42 e dicevano alla donna: «Non è più a motivo di
quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché noi stessi abbiamo udito e
sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo». |
NOTE
|
Il paralitico di Betesda
5 Dopo
queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 2 Or a
Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico
Betesda, che ha cinque portici. 3 Sotto questi portici giaceva un gran numero
d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano l'agitarsi
dell'acqua; 4 perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l'acqua in
movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata era
guarito di qualunque malattia fosse colpito]. 5 Là c'era un uomo che da
trentotto anni era infermo. 6 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da
lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?» 7 L'infermo gli rispose:
«Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella
vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me». 8 Gesù gli
disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». |
NOTE [16] Aggiunta in contraddizione con 3:17, dove il
Cristo dichiara che non è venuto a giudicare il mondo. [17] Aggiunta che introduce la resurrezione dei corpi. È in opposizione assoluta con 24-26 che parlano di una resurrezione spirituale già compiuta.
[18] Aggiunta che taglia in due una frase. Nel contesto il
Cristo non invoca che la testimonianza di suo Padre. |
Il pane di vita
6. Dopo
queste cose Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè il mare
di Tiberiade. 2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i miracoli che egli
faceva sugli infermi. 3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i
suoi discepoli. 4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. 5 Gesù
dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui,
disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da
mangiare?» 6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello
che stava per fare. 7 Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non
bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto». 8 Uno dei suoi discepoli,
Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: 9 «C'è qui un ragazzo che ha
cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?» 10 Gesù
disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si
sedette, ed erano circa cinquemila uomini. 11 Gesù, quindi, prese i pani e,
dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece dei
pesci, quanti ne vollero. 12 Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli:
«Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». 13 Essi quindi li
raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che di quei cinque pani d'orzo
erano avanzati a quelli che avevano mangiato. 14 La gente dunque, avendo
visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che
deve venire nel mondo». 15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a
rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo. |
NOTE [20] Il Cristo spirituale non è sottomesso alla
legge di gravità. |
22 La
folla che era rimasta sull'altra riva del mare aveva notato che non c'era là
altro che una barca sola, e che Gesù non vi era entrato con i suoi discepoli,
ma che i discepoli erano partiti da soli. 23 Altre barche erano giunte da
Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore
aveva reso grazie. 24 La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù non era là
e che non vi erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò a
Capernaum in cerca di Gesù. 25 Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì,
quando sei giunto qui?» 26 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico
che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché
avete mangiato dei pani e siete stati saziati. 27 Adoperatevi non per il cibo
che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè
Dio, ha apposto il proprio sigillo». 28 Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le
opere di Dio?» 29 Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate
in colui che egli ha mandato». 30 Allora essi gli dissero: «Quale segno
miracoloso fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? 31 I
nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: 'Egli diede
loro da mangiare del pane venuto dal cielo'». 32 Gesù disse loro: «In verità,
in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il
Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. 33 Poiché il pane di Dio è
quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo». 34 Essi quindi gli dissero:
«Signore, dacci sempre di questo pane». 35 Gesù disse loro: «Io sono il pane
della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai
più sete. 36 Ma io ve l'ho detto: "Voi mi avete visto, eppure non
credete!" 37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che
viene a me, non lo caccerò fuori; 38 perché sono disceso dal cielo non per
fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io
non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li resusciti
nell'ultimo giorno. [21] 40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque
contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo resusciterò nell'ultimo giorno». [22] |
[21] Questo verso fa doppio impiego con 40.
|
41
Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è
disceso dal cielo». 42 Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe,
del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: 'Io sono disceso
dal cielo'?» 43 Gesù rispose loro: «Non mormorate tra di voi. 44 Nessuno può
venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo resusciterò nell'ultimo giorno. 45 È scritto nei
profeti: 'Saranno tutti istruiti da Dio'. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46
Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il
Padre. 47 In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. 48 Io
sono il pane della vita. 49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e
morirono. 50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia
non muoia. 51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia
di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne». 52 I
Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da
mangiare la sua carne?» 53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi
dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo
sangue, non avete vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55 Perché la
mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi mangia la mia
carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 57 Come il Padre
vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà
anch'egli a motivo di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che
i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno». |
[23] Aggiunta: il Cristo carnale annuncia la sua ascensione corporale al cielo. In contraddizione col verso seguente in cui il Cristo spirituale dichiara che la carne non serve a nulla e invita i suoi discepoli a cacciare dalla loro mente la credenza nel Cristo carnale. |
La festa dei Tabernacoli
7. Dopo
queste cose, Gesù se ne andava per la Galilea, non volendo fare altrettanto
in Giudea perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 2 Or la festa dei Giudei,
detta delle Capanne, era vicina. 3 Perciò i suoi fratelli gli dissero: «Parti
di qua e va' in Giudea, affinché i tuoi discepoli vedano anch'essi le opere
che tu fai. 4 Poiché nessuno agisce in segreto, quando cerca di essere
riconosciuto pubblicamente. Se tu fai queste cose, manifèstati al mondo». 5
Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. 6 Gesù quindi disse loro:
«Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo, invece, è sempre pronto.
7 Il mondo non può odiare voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le
sue opere sono malvagie. 8 Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa,
perché il mio tempo non è ancora compiuto». 9 Dette queste cose, rimase in
Galilea. 10 Ma quando i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora vi
salì anche lui; non palesemente, ma come di nascosto. 11 I Giudei dunque lo
cercavano durante la festa, e dicevano: «Dov'è quel tale?» 12 Vi era tra la
folla un gran mormorio riguardo a lui. Alcuni dicevano: «È un uomo per bene!»
Altri dicevano: «No, anzi, svia la gente!» 13 Nessuno però parlava di lui
apertamente, per paura dei Giudei. |
[24] Glossa che contraddice la spiegazione data dal Cristo spirituale.
[25] Si tratta della guarigione raccontata nel capitolo 5. |
25
Perciò alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è questi colui che cercano di
uccidere? 26 Eppure, ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono nulla.
Che i capi abbiano riconosciuto per davvero che egli è il Cristo? 27 Eppure,
costui sappiamo di dov'è; ma quando il Cristo verrà, nessuno saprà di dove
egli sia». 28 Gesù dunque, insegnando nel tempio, esclamò: «Voi certamente mi
conoscete e sapete di dove sono; però non sono venuto da me, ma colui che mi
ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29 Io lo conosco, perché
vengo da lui, ed è lui che mi ha mandato». 30 Cercavano perciò di arrestarlo,
ma nessuno gli mise le mani addosso, perché l'ora sua non era ancora venuta.
31 Ma molti della folla credettero in lui, e dicevano: «Quando il Cristo sarà
venuto, farà più segni miracolosi di quanti ne abbia fatto questi?» 32 I
farisei udirono la gente mormorare queste cose di lui; e i capi dei sacerdoti
e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. 33 Perciò Gesù disse
loro: «Io sono ancora con voi per poco tempo; poi me ne vado a colui che mi
ha mandato. 34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove io sarò, voi non
potete venire». [26] 35 Perciò i Giudei dissero tra di loro: «Dove andrà
dunque ché noi non lo troveremo? Andrà forse da quelli che sono dispersi tra
i Greci, a insegnare ai Greci? 36 Che significano queste sue parole:
"Voi mi cercherete e non mi troverete"; e: "Dove io sarò voi
non potete venire?"» |
[26] Quando si sarà messo Gesù a morte lo si cercherà nella tomba; non vi sarà. Sarà da suo Padre, dove gli ebrei non potranno andare. |
37
Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi
esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal
suo seno». 39 Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che
avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato,
perché Gesù non era ancora glorificato. [27] 40 Una parte dunque della gente, udite quelle parole, diceva:
«Questi è davvero il profeta». 41 Altri dicevano: «Questi è il Cristo».
Altri, invece, dicevano: «Ma è forse dalla Galilea che viene il Cristo? 42 La
Scrittura non dice forse che il Cristo viene dalla discendenza di Davide e da
Betlemme, il villaggio dove stava Davide?» [28] 43 Vi fu dunque dissenso, tra la gente, a causa sua;
44 e alcuni di loro lo volevano arrestare, ma nessuno gli mise le mani
addosso. |
[27] Glossa montanista.
[28] L'autore ha mostrato in anticipo la falsità di
quest'opinione, nel verso 28 dove Gesù dichiara che essi si immaginano a torto
di conoscere la sua origine. |
La donna adultera [30]
[30] Questa storia manca nei quattro manoscritti greci più antichi; i Padri greci non l'hanno conosciuta; manca nella maggior parte delle versioni così come nei manoscritti più antichi della Vulgata pre-gerosolomitana. Peraltro il brano ci presenta un vocabolario particolare (si veda la confessione di Cornély, Introductio in libros sacros 3:235) e taglia in due tronconi il contesto nel mezzo del quale è gettato (8:12 segue 7:52). Tuttavia la storia in questione, già conosciuta da Papia (in Eusebio, Hist. eccl. 3:39, 17), è antichissima. Si veda Loisy, le Quatrième Evangile, pag. 278.
8. Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2 Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3 Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6 Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7 E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9 Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10 Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».
La festa dei Tabernacoli
(seguito)
12 Gesù
parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non
camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». 13 Allora i farisei gli
dissero: «Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è vera». 14
Gesù rispose loro: «Anche se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza
è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado; ma voi non sapete da dove
io vengo né dove vado. 15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico
nessuno. 16 Anche se giudico, il mio giudizio è veritiero, perché non sono
solo, ma sono io con il Padre che mi ha mandato. 17 D'altronde nella vostra
legge è scritto che la testimonianza di due uomini è vera. 18 Or sono io a
testimoniare di me stesso, e anche il Padre che mi ha mandato testimonia di
me». 19 Essi perciò gli dissero: «Dov'è tuo Padre?» Gesù rispose: «Voi non
conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il
Padre mio». 20 Queste parole disse Gesù nella sala del tesoro, insegnando nel
tempio; e nessuno lo arrestò, perché l'ora sua non era ancora venuta. |
[31] Questa riflessione taglia il filo del discorso. |
30
Mentre egli parlava così, molti credettero in lui. 31 Gesù allora disse a
quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola,
siete veramente miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà
liberi». 33 Essi gli risposero: «Noi siamo discendenti d'Abraamo, e non siamo
mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: "Voi diverrete
liberi"?» 34 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che chi commette
il peccato è schiavo del peccato. 35 Ora lo schiavo non dimora per sempre
nella casa: il figlio vi dimora per sempre. 36 Se dunque il Figlio vi farà
liberi, sarete veramente liberi. 37 So che siete discendenti d'Abraamo; ma
cercate di uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi. 38 Io dico
quel che ho visto presso il Padre mio; e voi pure fate le cose che avete
udite dal padre vostro». 39 Essi gli risposero: «Nostro padre è Abraamo». Gesù disse loro: «Se foste figli di
Abraamo, fareste le opere di Abraamo; 40 ma ora cercate di uccidermi, perché
vi ho detto la verità che ho udita da Dio; Abraamo non fece così. 41 Voi fate
le opere del padre vostro». Essi gli dissero: «Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo Padre: Dio».
42 Gesù disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono
proceduto e vengo da Dio; infatti io non sono venuto da me, ma è lui che mi
ha mandato. 43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare
ascolto alla mia parola. 44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre,
e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal
principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui.
Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della
menzogna. [32] 45 A me, perché io dico la verità, voi non credete. 46 Chi di
voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47 Chi
è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché
non siete da Dio». |
[32] Il testo è corrotto (letteralmente: «Egli è bugiardo e suo padre». Non si può dare che una traduzione ipotetica.
[33] Interpolazione destinata a provare che Gesù non è nemico dell'Antico Testamento e che aveva quasi cinquant'anni quando morì. Ireneo che sostiene questo sentimento (2:22, 5) vi associa una grande importanza e la basa su delle alte autorità tra le quali si trovava senza dubbio l'autore di questa interpolazione. |
Il cieco nato
9.
Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. 2 I suoi discepoli lo
interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori,
perché sia nato cieco?» 3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi
genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. 4
Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la
notte viene in cui nessuno può operare. 5 Mentre sono nel mondo, io sono la
luce del mondo». 6 Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva
e ne spalmò gli occhi del cieco, 7 e gli disse: «Va', làvati nella vasca di
Siloe» (che significa «mandato»). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci
vedeva. 8 Perciò i vicini e quelli che l'avevano visto prima, perché era
mendicante, dicevano: «Non è questo colui che stava seduto a chieder
l'elemosina?» 9 Alcuni dicevano: «È lui». Altri dicevano: «No, ma gli
somiglia». Egli diceva: «Sono io». 10 Allora essi gli domandarono: «Com'è che
ti sono stati aperti gli occhi?» 11 Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama
Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: "Va' a Siloe e
làvati". Io quindi sono andato, mi sono lavato e ho ricuperato la
vista». 12 Ed essi gli dissero: «Dov'è costui?» Egli rispose: «Non so». |
[34] Lezione dell'Alexandrinus e della Vulgata, che dev'essere primitiva. Gli editori moderni leggono: Figlio dell'uomo.
[35] È il Cristo cattolico che parla qui. Egli acceca gli
ebrei e apre gli occhi dei pagani. Capovolge le situazioni (letteralmente:
egli «giudica»; ma questa parola designa qui il risultato
della sentenza piuttosto che la sentenza stessa). Al contrario il Cristo
spirituale insegna che gli ebrei non conoscevano Dio, il vero Dio, ovvero il
Dio buono. |
Il buon Pastore — La Dedizione
10. 1 «In
verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la
porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. [36] 2 Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
3 Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue
pecore una per una e le conduce fuori. 4 E quando ha condotto fuori tutte le
sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono
la sua voce. 5 Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da
lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6 Questa similitudine
disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva
loro. 7 Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io
sono la porta delle pecore. 8 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono
ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta: se
uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono
venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. |
[36] Gesù è la porta delle pecore: egli è anche il loro pastore. Le due allegorie sono intrecciate. Entrare nell'ovile per la porta, equivale ad avere la fede nel Cristo spirituale. |
11 Io
sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. 12 Il
mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono,
vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le
disperde; 13 egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14 Io sono
il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15 come
il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. 16
E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre;
ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. [37] 17 Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia
vita, per poi riprenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la offro da
me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di
nuovo. [38] Questo comando ho ricevuto dal Padre mio». |
[37] Tra i cristiani, vi sono coloro che conoscono solo il Cristo carnale, che non hanno inteso parlare del Cristo spirituale. Queste pecore non sono entrate ancora nell'ovile. Gesù le farà entrare.
|
22
Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era
d'inverno. 23 Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. 24
Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai
l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». 25
Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel
nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; 26 ma voi non credete,
perché non siete mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le
conosco ed esse mi seguono. 28 Io do loro la vita eterna e non andranno mai
perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio che me le ha date
è più grande di tutti [39] e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. 30 Io e il
Padre siamo una cosa sola». |
[39] Il Padre è più grande di tutti i suoi nemici, ivi compreso il Principe di questo mondo. Si veda 1 Giovanni 4:4: «Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo». |
La resurrezione di Lazzaro
11. C'era un ammalato, un
certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2
Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi
con i suoi capelli; Lazzaro, suo fratello, era malato. 3 Le sorelle dunque
mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». 4 Gesù,
udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di
Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato». 5 Or Gesù
amava Marta e sua sorella e Lazzaro; 6 com'ebbe udito che egli era malato, si
trattenne ancora due giorni nel luogo dove si trovava. 7 Poi disse ai
discepoli: «Torniamo in Giudea!» 8 I discepoli gli dissero: «Maestro, proprio
adesso i Giudei cercavano di lapidarti, e tu vuoi tornare là?» 9 Gesù
rispose: «Non vi sono dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non
inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se uno cammina di notte,
inciampa, perché la luce non è in lui». 11 Così parlò; poi disse loro: «Il
nostro amico Lazzaro si è addormentato; ma vado a svegliarlo». 12 Perciò i
discepoli gli dissero: «Signore, se egli dorme, sarà salvo». 13 Or Gesù aveva
parlato della morte di lui, ma essi pensarono che avesse parlato del dormire
del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto, 15 e per
voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo da
lui!» 16 Allora Tommaso, detto Didimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche
noi, per morire con lui!» |
[40] Il Cristo è nello stesso tempo la resurrezione e la vita. Procura la resurrezione con la vita che dà allorché stabilisce la sua dimora nell'anima del credente. La procura nello stesso tempo della vita. |
38 Gesù dunque,
fremendo di nuovo in se stesso, andò al sepolcro. Era una grotta, e una
pietra era posta disopra. [41] 39 Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli
disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». 40 Gesù le
disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?» 41 Tolsero
dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti
ringrazio perché mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci
sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché
credano che tu mi hai mandato». 43 Detto questo, gridò ad alta voce:
«Lazzaro, vieni fuori!» 44 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da
fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e
lasciatelo andare». |
[41] La pietra era posta «disopra»; dunque la caverna era scavata dall'alto in
basso. |
45 Perciò molti Giudei,
che erano venuti da Maria e avevano visto le cose fatte da Gesù, credettero
in lui. 46 Ma alcuni di loro andarono dai farisei e raccontarono loro quello
che Gesù aveva fatto. 47 I capi dei sacerdoti e i farisei, quindi, riunirono
il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Perché quest'uomo fa molti segni
miracolosi. 48 Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani
verranno e ci distruggeranno come città e come nazione». 49 Uno di loro,
Caiafa, che era
sommo sacerdote quell'anno [42] , disse loro: «Voi non capite nulla, 50 e non riflettete come torni a
vostro vantaggio che un uomo solo muoia per il popolo e non perisca tutta la
nazione». 51 Or egli non disse questo di suo; ma, siccome era sommo sacerdote in
quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; 52 e non
soltanto per la nazione, ma anche per riunire in uno i figli di Dio dispersi. 53 Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire. 54 Gesù quindi
non andava più apertamente tra i Giudei, ma si ritirò nella regione vicina al
deserto, in una città chiamata Efraim; e là si trattenne con i suoi
discepoli. 55 La Pasqua dei Giudei era vicina e molti di quella regione salirono
a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 56 Cercavano dunque Gesù;
e, stando nel tempio, dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Verrà alla
festa?» 57 Or i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che se
qualcuno sapesse dov'egli era, ne facesse denuncia perché potessero
arrestarlo. |
[42] Nella redazione primitiva il sommo sacerdote in carica è Anna (si veda più oltre la nota su 18:13). L'editore cattolico non ha inventato né Caifa né la sua osservazione; ma è lui che ha fatto di Caifa il sommo sacerdote in carica e che ha trasformato la sua preoccupazione in profezia. |
L'ultimo viaggio a Gerusalemme
12. Sei giorni prima
della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva
risuscitato dai morti. 2 E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro
era uno dei commensali. 3 Maria allora, presa una libbra di olio profumato di
vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi
capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. 4 Allora Giuda
Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: 5 «Perché
quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai
poveri?». 6 Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché
era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano
dentro. 7 Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi [43] per il giorno della mia sepoltura. 8 I poveri infatti li
avete sempre con voi, ma non sempre avete me». |
[43] Ritocco. Il racconto lascia intendere che tutto il profumo è stato speso e che non ne resta più. |
12 Il giorno seguente,
la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a
Gerusalemme, 13 prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele! 14 Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: 15 Non
temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro
d'asina. 16 Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma
quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di
lui e questo gli avevano fatto. [44] 17
Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal
sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. 18 Anche per questo
la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno.
19 I farisei allora dissero tra di loro: «Vedete che non concludete nulla?
Ecco che il mondo gli è andato dietro!». |
[44] Aggiunta che interrompe il filo del racconto. Essa introduce un argomento profetico che si trova anche in Matteo e in Giustino (1 Apol. 35:11; Dialogo 53:3). |
Venne allora una voce
dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». |
[45] L'elevazione di cui si tratta nel verso
precedente è il ritorno del Cristo spirituale al cielo. Confronta «io vado al Padre» (14:28; 16:10, 16, 28); «io vengo a te» (17:11). Qui lo si interpreta con la
crocifissione. Glossa artificiale. |
Gesù disse queste cose,
poi se ne andò e si nascose da loro. 37 Sebbene avesse compiuto tanti segni
davanti a loro, non credevano in lui; 38 perché si adempisse
la parola detta dal profeta Isaia: Signore, chi ha creduto alla nostra
parola? E il braccio del Signore a chi è stato rivelato? 39 E non potevano
credere, per il fatto che Isaia aveva detto ancora: 40 Ha reso ciechi i loro
occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non
comprendano con il cuore, e si convertano e io li guarisca! 41 Questo disse
Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. 42 Tuttavia, anche tra
i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa
dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; 43 amavano infatti la
gloria degli uomini più della gloria di Dio. 44 Gesù allora gridò a gran
voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; 45
chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46 Io come luce sono venuto nel
mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 47 Se qualcuno
ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono
venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48 Chi mi respinge e
non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: il discorso che ho
annunciato quello lo condannerà nell'ultimo giorno. [47] 49 Perché io non ho
parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che
cosa devo dire e annunziare. 50 E io so che il suo comandamento è vita
eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me». |
[47] Quello designava, nel testo primitivo, il Creatore. La glossa introduce un'incoerenza sulle labbra del Cristo che dichiara che lui personalmente non giudicherà ma che il suo discorso giudicherà! |
La lavanda dei piedi
13. 18. Or prima della
festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l'ora di passare da
questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino
alla fine. 2 Durante la cena, quando il Diavolo [48] aveva già messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di
Simone, di tradirlo, 3 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle
mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, 4 si alzò da tavola,
depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. 5 Poi mise
dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad
asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto. 6 Si avvicinò dunque a
Simon Pietro, il quale gli disse: «Tu, Signore, lavare i piedi a me?» 7 Gesù
gli rispose: «Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo». 8
Pietro gli disse: «Non mi laverai mai i piedi!» Gesù gli rispose: «Se non ti
lavo, non hai parte alcuna con me». 9 E Simon Pietro: «Signore, non soltanto
i piedi, ma anche le mani e il capo!» 10 Gesù gli disse: «Chi è lavato tutto, [49] non ha bisogno che di aver lavati i piedi; è purificato
tutto quanto; e voi siete purificati, ma non tutti». 11 Perché sapeva chi era
colui che lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete netti». |
[48] Il Diavolo, che riappare più oltre (27) sotto
il nome di Satana, è il Principe di questo mondo, il Creatore. |
12 Quando dunque ebbe
loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola,
e disse loro: «Capite quello che vi ho fatto? 13 Voi mi chiamate Maestro e
Signore; e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, che sono il Signore e
il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni
agli altri. 15 Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate
come vi ho fatto io. 16 In verità, in verità vi dico che il servo non è maggiore
del suo signore, né il messaggero è maggiore di colui che lo ha mandato. 17
Se sapete queste cose, siete beati se le fate. 18 «Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelti;
ma, perché sia adempiuta la Scrittura: 'Colui che mangia il mio pane, ha
levato contro di me il suo calcagno'. 19 Ve lo dico fin d'ora, prima che
accada; affinché quando sarà accaduto, voi crediate che io sono. [50] 20 In verità, in verità vi dico: chi riceve colui che io
avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato». |
[50] Aggiunta che imbroglia il testo nel quale è
gettata. |
Il discorso dopo la Cena
31 Quando egli fu
uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è glorificato e Dio è glorificato in lui.
32 Se Dio è glorificato in lui, Dio lo glorificherà anche in se stesso e lo
glorificherà presto. 33 Figlioli, è per poco che sono ancora con voi. Voi mi
cercherete; [51] e, come ho detto ai Giudei: "Dove vado io, voi non
potete venire", così lo dico ora a voi. 34 Io vi do un nuovo
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi
amatevi gli uni gli altri. 35 Da questo conosceranno tutti che siete miei
discepoli, se avete amore gli uni per gli altri». 36 Simon Pietro gli domandò: «Signore, dove vai?» [52] Gesù rispose: «Dove vado io, non puoi seguirmi per ora; ma mi
seguirai più tardi». 37
Pietro gli disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò
la mia vita per te!» 38 Gesù gli rispose: «Darai la tua vita per me? In
verità, in verità ti dico che il gallo non canterà che già tu non mi abbia
rinnegato tre volte. |
[51] Nella tomba dove non sarà. Si veda 7:34.
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14. «Il vostro cuore non
sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! 2 Nella casa
del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a
prepararvi un luogo? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo,
tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; [53] 4 e del luogo dove io vado, sapete anche la via». 5 Tommaso
gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre
se non per mezzo di me. 7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche
mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto». [54] 8
Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse:
«Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha
visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"?
10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che
io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere
sue. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a
causa di quelle opere stesse. 12 In verità, in verità vi dico che chi crede in
me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me
ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché
il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio
nome, io la farò. 15 «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e
io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Paraclito, [55] perché stia con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il
mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete,
perché dimora con voi, e sarà in voi. [56] 18
Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. 19 Ancora un po', e il mondo non mi
vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno
conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. 21 Chi ha i
miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal
Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui». 22 Giuda (non l'Iscariota)
gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» 23
Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio
l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 24 Chi non mi ama
non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del
Padre che mi ha mandato. 25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi;
26 ma il Paraclito, lo Spirito Santo,
che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà
tutto quello che vi ho detto. 27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi
do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. 28
Avete udito che vi ho detto: "Io me ne vado, e torno da voi"; se
voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché
il Padre è maggiore di me. 29
Ora ve l'ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto,
crediate. 30 Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe
di questo mondo. Egli non può nulla contro di me; 31 ma così avviene affinché
il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato.
Alzatevi, andiamo via di qui. [57] |
[53] Il Cristo andrà al cielo e introdurrà le anime
al cielo nel momento in cui abbandoneranno la terra. |
15. «Io sono la vera vite [58] e
il Padre mio è il vignaiuolo. 2 Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo
toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. 3
Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata. 4 Dimorate in
me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non
rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la
vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta
molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla. 6 Se uno non dimora
in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si
raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie
parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. 8 In
questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete
miei discepoli. 9 Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi;
dimorate nel mio amore. 10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel
mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo
amore. 11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la
vostra gioia sia completa. 12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli
uni gli altri, come io ho amato voi. 13 Nessuno ha amore più grande di quello
di dare la sua vita per i suoi amici. 14 Voi siete miei amici, se fate le
cose che io vi comando. 15 Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa
quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto
conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. 16 Non siete voi che
avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché
andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello
che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. 17 Questo vi comando:
che vi amiate gli uni gli altri. |
[58] L'allegoria della vigna spiega che il tralcio
è potato (vale a dire il cristiano è perseguitato) perché produca più frutto.
Il tralcio non deve temere di essere potato, ma soltanto di essere separato
dalla vite. Ciò significa che colui che è separato dal Cristo spirituale è
morto. È respinto dal Dio buono e abbandonato al Creatore che lo manderà a
bruciare nel suo inferno. |
16. «Io vi ho detto
queste cose, affinché non siate sviati. 2 Vi espelleranno dalle sinagoghe; [59] anzi,
l'ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio. 3
Faranno questo perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4 Ma io vi ho
detto queste cose affinché, quando sia giunta l'ora, vi ricordiate che ve le
ho dette. Non ve le dissi da principio perché ero con voi. [60] 5
«Ma ora vado a colui che mi ha mandato; e nessuno di voi mi domanda:
"Dove vai?" 6 Invece, perché vi ho detto queste cose, la tristezza
vi ha riempito il cuore. 7 Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che
io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma
se me ne vado, io ve lo manderò. 8 Quando sarà venuto, convincerà il mondo [61] quanto
al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Quanto al peccato, perché non
credono in me; 10 quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi
vedrete più; 11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è
stato giudicato. 12 Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla
vostra portata; 13 quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli
vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto
quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. 14 Egli mi
glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. 15 Tutte le cose che
ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo
annuncerà. |
[59] Le sinagoghe indicano qui le assemblee cristiane. (Si veda
Ermas, Prec. 11:9). Ciò fu scritto all'indomani della
scomunica di Marcione (144). |
17. Gesù disse queste
cose; poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta;
glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, 2 giacché gli hai
dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che
tu gli hai dati. 3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero
Dio, [63] e
colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. 4 Io ti ho glorificato sulla terra,
avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare. 5 Ora, o Padre,
glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il
mondo esistesse. |
[63] Il Creatore è anche lui un Dio; ma il Dio
buono è il solo vero Dio. Per sfuggire al giogo del Creatore e ottenere la
vita eterna occorre conoscere il vero Dio che il Cristo è venuto a rivelare. |
La Passione
18. Dette queste cose,
Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Chedron, dov'era un
giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 2 Giuda, che lo tradiva,
conosceva anche egli quel luogo, perché Gesù si era spesso riunito là con i
suoi discepoli. 3 Giuda dunque, presa la coorte e le guardie mandate dai capi
dei sacerdoti e dai farisei, andò là con lanterne, torce e armi. 4 Ma Gesù,
ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: «Chi
cercate?» 5 Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono».
Giuda, che lo tradiva, era anch'egli là con loro. 6 Appena Gesù ebbe detto
loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra. 7 Egli dunque domandò
loro di nuovo: «Chi cercate?» Essi dissero: «Gesù il Nazareno». 8 Gesù
rispose: «Vi ho detto che sono io; se dunque cercate me, lasciate andare
questi». 9 E
ciò affinché si adempisse la parola che egli aveva detta: «Di quelli che tu
mi hai dati, non ne ho perduto nessuno». 10 Allora Simon Pietro, che aveva
una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli
l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11 Ma Gesù disse a Pietro:
«Rimetti la spada nel fodero; non berrò forse il calice che il Padre mi ha
dato?» [65] 12
La coorte, dunque, il tribuno e le guardie dei Giudei presero Gesù e lo
legarono, 13 e lo condussero prima da Anna, perché era suocero di Caiafa, che era sommo sacerdote di
quell'anno. 14 Ora Caiafa era quello che aveva consigliato ai Giudei esser
cosa utile che un uomo solo morisse per il popolo. [66] 15
Intanto Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù; e quel discepolo
era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesù nel cortile del sommo
sacerdote; 16 Pietro invece stava fuori, alla porta. Allora quell'altro
discepolo che era noto al sommo sacerdote, uscì, parlò con la portinaia e
fece entrare Pietro. 17 La serva portinaia dunque disse a Pietro: «Non sei
anche tu dei discepoli di quest'uomo?» Egli rispose: «Non lo sono». 18 Ora i
servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e stavano
là a scaldarsi; anche Pietro stava con loro e si scaldava. 19 Il sommo
sacerdote dunque interrogò Gesù intorno ai suoi discepoli e alla sua
dottrina. 20 Gesù gli rispose: «Io ho parlato apertamente al mondo; ho sempre
insegnato nelle sinagoghe e nel tempio, dove tutti i Giudei si radunano; e
non ho detto nulla in segreto. 21 Perché m'interroghi? Domanda a quelli che
mi hanno udito, quello che ho detto loro; ecco, essi sanno le cose che ho
dette». 22 Ma appena ebbe detto questo, una delle guardie che gli stava
vicino dette uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo
sacerdote?» 23 Gesù gli rispose: «Se ho parlato male, dimostra il male che ho
detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» |
[65] Aggiunta, in contraddizione con 18:36: «Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei
servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei». |
28 Poi da Caifa condussero
Gesù nel pretorio. Era mattina, ed essi non entrarono nel pretorio per non
contaminarsi e poter così mangiare la Pasqua. [67] 29
Pilato dunque andò fuori verso di loro e domandò: «Quale accusa portate
contro quest'uomo?» 30 Essi gli risposero: «Se costui non fosse un
malfattore, non te lo avremmo dato nelle mani». 31 Pilato quindi disse loro:
«Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge». I Giudei gli dissero:
«A noi non è lecito far morire nessuno». 32 E ciò affinché si adempisse la
parola che Gesù aveva detta, indicando di qual morte doveva morire. 33 Pilato
dunque rientrò nel pretorio; chiamò Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei
Giudei?» 34 Gesù gli rispose: «Dici questo di tuo, oppure altri te l'hanno
detto di me?» 35 Pilato gli rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua nazione e
i capi dei sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani; che cosa hai fatto?» 36
Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di
questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle
mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui». 37 Allora Pilato gli
disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici; sono re; io sono
nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della
verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce». 38 Pilato gli disse:
«Che cos'è verità?» E detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse
loro: «Io non trovo colpa in lui. 39 Ma voi avete l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua;
volete dunque che vi liberi il re dei Giudei?» 40 Allora gridarono di nuovo:
«Non costui, ma Barabba!» Ora, Barabba era un ladrone. |
[67] Noi siamo dunque al mattino del 14 nisan. La morte di
Gesù, conformemente alla liturgia dell'Asia, coinciderà esattamente con la
pasqua ebraica. Nei sinottici è riportata all'indomani, conformemente
all'osservanza romana. |
19. Allora Pilato
prese Gesù e lo fece flagellare. 2 I soldati, intrecciata una corona di
spine, gliela posero sul capo, e gli misero addosso un manto di porpora; e
s'accostavano a lui e dicevano: 3 «Salve, re dei Giudei!» E lo
schiaffeggiavano. |
[68] Interpretazione improntata ai sinottici e adattata alla
redazione primitiva che, lasciando gli ebrei fuori dal pretorio, obbligava
Pilato a uscire ogni volta che voleva parlare loro. |
23 I soldati dunque,
quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro
parti, una parte per ciascun soldato. Presero anche la tunica, che era senza
cuciture, tessuta per intero dall'alto in basso. 24 Dissero dunque tra di
loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocchi»; affinché si
adempisse la Scrittura che dice: «Hanno spartito fra loro le mie vesti, e
hanno tirato a sorte la mia tunica». Questo fecero dunque i soldati. [69] 25
Presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria di
Cleopa, e Maria Maddalena. 26 Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei
il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» 27
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la
prese in casa sua. 28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era già
compiuta, affinché
si adempisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29 C'era lì un vaso pieno
d'aceto; posta dunque una spugna, imbevuta d'aceto, in cima a un ramo
d'issopo, l'accostarono alla sua bocca. 30 Quando Gesù ebbe preso l'aceto, [70] disse:
«È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito. |
[69] Argomento profetico improntato al salmo 22:19. |
31 Allora i Giudei,
perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato (poiché era la
Preparazione e quel sabato era un gran giorno), chiesero a Pilato che fossero
loro spezzate le gambe, e fossero portati via. 32 I soldati dunque vennero e
spezzarono le gambe al primo, e poi anche all'altro che era crocifisso con
lui; 33 ma giunti a Gesù, lo videro già morto, e non gli spezzarono le gambe,
34 ma uno dei soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì
sangue e acqua. 35 Colui che lo ha visto, ne ha reso testimonianza, e la sua
testimonianza è vera; ed egli sa che dice il vero, affinché anche voi
crediate. 36 Poiché questo è avvenuto affinché si adempisse la Scrittura:
«Nessun osso di lui sarà spezzato». |
[71] La missione dei soldati romani di rimuovere il corpo di Gesù non si concilia con quella di Giuseppe d'Arimatea. Tutto ciò che è raccontato sulla spezzatura delle gambe e sul colpo di lancia è destinato a condurre all'argomento profetico che termina il racconto. |
Le apparizioni di Gerusalemme
20. Il primo giorno della
settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al
sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. 2 Allora corse verso Simon
Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava e disse loro: «Hanno tolto il
Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo». 3 Pietro e l'altro
discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. 4 I due correvano
assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al
sepolcro; 5 e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva
ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra, 7 e il
sudario che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma
piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al
sepolcro, e vide, e
credette. 9
Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva
resuscitare dai morti. 10
I discepoli dunque se ne tornarono a casa. |
[72] Il Cristo della redazione primitiva formula una difesa
assoluta, senza condizione: «Il corpo di cui io sono rivestito è spirituale, etereo: è inaccessibile
al tatto». Il redattore cattolico che vuole far toccare
il corpo di Gesù da Tommaso, otto giorni dopo, ha introdotto in questa difesa
una restrizione. Fa dire al Cristo in sostanza: «Io mi lascerei volentieri toccare da voi se io avessi
visto mio Padre a cui devo necessariamente riservare i primi frutti. In otto
giorni io ridiscenderò dal cielo e allora, avendo visto mio Padre, io mi farò
toccare da Tommaso; ma, per il momento non mi toccare». |
19 La sera di quello
stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte
del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesù venne e
si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 20 E,
detto questo, mostrò loro le mani e il costato. I
discepoli dunque, veduto il Signore, si rallegrarono. 21 Allora
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io
mando voi». 22 Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito
Santo. 23 A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete,
saranno ritenuti». [73] |
[73] Il «Pace a voi!» di 21 sembra aprire una visita distinta. È
un'aggiunta di origine cattolica. Il Cristo attribuisce ai vescovi il diritto
di scartare dal gregge le pecore nere. Egli decide che quest'ultime
resteranno nei loro peccati e per conseguenza andranno, dopo la loro morte,
all'inferno. Il preludio ha la massima: Fuori dalla Chiesa non c'è salvezza,
e getta le fondamenta del diritto canonico. — Nella redazione primitiva Gesù
saluta i discepoli e non dice loro nulla di più. I discepoli erano fortunati
ad avere visto il Cristo e condividevano in seguito parte della loro fortuna
con Tommaso. |
24 Or Tommaso, detto
Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli altri
discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro:
«Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel
segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non
crederò». [74] 26
Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con
loro. Gesù venne a porte chiuse, [75] e
si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 27 Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e
guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non
essere incredulo, ma credente». 28 Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio
mio!» 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli
che non hanno visto e hanno creduto!» |
[74] Nella redazione il verbo vedere era impiegato in senso assoluto. Tommaso diceva: «Se non vedo, non crederò», siccome noi leggiamo, in 20:8: «Egli vide e credette», e in 20:29: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto». |
L'apparizione del lago di Tiberiade
21. Dopo queste cose,
Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si
manifestò in questa maniera. 2 Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele
di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano
insieme. 3 Simon Pietro disse loro: «Vado a pescare». Essi gli dissero:
«Veniamo anche noi con te». Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte
non presero nulla. 4 Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i
discepoli però non sapevano che era Gesù. 5 Allora Gesù disse loro:
«Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No». 6 Ed egli disse loro:
«Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete». Essi dunque la
gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci. 7
Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!» Simon
Pietro, udito che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si
gettò in mare. 8 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non
erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), trascinando la rete
con i pesci. 9 Appena scesero a terra, videro là della brace e del pesce
messovi su, e del pane. 10 Gesù disse loro: «Portate qua dei pesci che avete
preso ora». 11 Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a terra la rete
piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la
rete non si strappò. 12 Gesù disse loro: «Venite a fare colazione». E nessuno
dei discepoli osava chiedergli: «Chi sei?» Sapendo che era il Signore. 13
Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce. 14 Questa
era già la terza volta che Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo esser
resuscitato dai morti. |
[76] Il Cristo spirituale non ritorna, se non in una maniera
invisibile e quotidiana per dimorare spiritualmente nell'anima del vero
cristiano. In questa interpolazione si tratta di un ritorno visibile e
compiuto in una volta, come lo attendevano i cattolici. Nella prima stesura
il Cristo rispondeva a Pietro: «Ciò non ti riguarda; tu, seguimi», ingiungendo a Pietro, ma invano, di non lasciarsi
intrattenere nell'errore dei giudaizzanti. |
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