domenica 11 ottobre 2020

LA PASSIONE DI GESÙ: FATTO DI STORIA O OGGETTO DI CREDENZALe religioni di salvezza greche e orientali.



Le religioni di salvezza greche e orientali.

L'essenismo stesso, quello di Gerusalemme e di Damasco, — dove vi sarebbe stata un'importante colonia essena, [60] — era un giudaismo già fortemente influenzato dalla dottrina filosofica greca di Pitagora. [61] Vi era d'altra parte in Samaria, provincia di Palestina, un culto di Simone il Mago, in cui alcuni critici vedono molto più un dio che un uomo, e rilevano le analogie che presenta questo culto con il credo della setta di Giovanni il Battista, detta dei Mandei, che ritengono precedente e non successiva alla Chiesa cristiana. [62] Il mito del Figlio di Dio inviato sulla terra da questi, come lo si trova nell'opera cristiana l'Ascensione di Isaia, questo mito era giudicato già nel 1925 da Goguel come forse anteriore al cristianesimo. [63] Infine ma non meno importante si avevano viste espandersi, sul suolo ellenistico, le religioni pagane di salvezza, [64] quelle di Osiride, in Egitto, di Adone in Fenicia, di Attis in Frigia, di Mitra in Persia, e nessuno dei tre grandi critici avversari del «miticismo» per il caso di Gesù, Guignebert, Loisy, e nemmeno Goguel, negavano la loro influenza nella formazione del credo cristiano. [65] Essi sostenevano soltanto la necessità di un evento umano per la comparsa di un credo nuovo, mentre la conoscenza dei fatti religiosi rende dubbia, in questo dominio come in altri, l'esistenza di una legge della storia. [66

Ammesso questo punto di partenza, ci sembra che sia possibile risolvere le quattro difficoltà che sembra comportare lo sviluppo del credo e delle chiese cristiane fino all'apostolo Paolo.

NOTE

[60] È l'opinione di DUPONT-SOMMER, Aperçus préliminaires sur les manuscrits de la Mer Morte, capitolo 5: «La nuova alleanza nel paese di Damasco»; egli dà un senso geografico preciso a queste ultime parole. Millar BURROWS attribuisce loro un senso più vago e ritiene che il «paese di Damasco» poteva estendersi alla regione del Mar Morto dove sono stati scoperti i manoscritti esseni; Burrows dubita dunque che si trattava della città di Damasco. Tuttavia egli riconosce una affinità profonda tra la dottrina di Paolo e quella che contengono i Manoscritti (Lumières nouvelles sur les Manuscrits de la Mer Morte, pag. 266-275 e 148-152).

[61] DUPONT-SOMMER, opera citata alla nota precedente, pag. 113.

[62] È una delle questioni che studiano particolarmente i critici raggruppati nel Cercle Ernest Renan. Già nel 1918, ALFARIC aveva segnalato l'importanza del problema in una comunicazione all'Académie des Inscriptions et Belles Lettres, che è stata riprodotta in uno dei Cahiers du Cercle (n° 5, 1° trimestre 1955) sotto il titolo: Simon (dit le Magicien), Dieu Sauveur des Samaritains. Dopo di lui, G. ORY ha fatto apparire nelle pubblicazioni dello stesso Cercle (Cahiers e Bulletins) parecchi studi, in particolare (Cahiers n° 9-12): «La «conversion» de Simon le Magicien; Jean le Baptiseur; la Samarie, patrie d'un Messie; le mythe samaritain d'Hélène». La questione è di grandissima difficoltà.

[63] GOGUEL, Jésus de Nazareth, Mythe ou histoire, pag. 117: «Si riconosce dietro l'interpretazione cristiana che domina la forma attuale dell'Ascensione di Isaia un mito di ristabilimento della sovranità di Dio per mezzo di un essere divino, che discende nello sceol, per spogliare l'angelo della morte e risalire in seguito gloriosamente al cielo. È possibile che questo mito sia anteriore al cristianesimo...»

[64] Si veda GUIGNEBERT, Le Christ, pag. 9.

[65] Per LOISY, si veda più sopra, pag. 21-22. Per GOGUEL, si vedano le righe, sfumate, come sempre, che ha dedicato alla questione ne La naissance du christianisme, pag. 81 nota in fine.

[66] Questa questione sarà esaminata nella Conclusione (si veda più sopra, pag. 225-227).

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