giovedì 30 aprile 2020

Il Figlio dell'Uomo



IL FIGLIO DELL'UOMO 

Gli evangelisti non impiegano questo titolo per parlare a Gesù o per discutere di lui; essi lo chiamano GESÙ e CRISTO. D'altra parte, Gesù non dice mai (né gli si fa dire) che egli è il Figlio dell'Uomo; parla sempre di questi in terza persona; la sua identificazione con questo personaggio è suggerita indirettamente piuttosto che affermata. 

Nondimeno, è certo che la confusione tra l'uno e l'altro ha finito per verificarsi, dando alla figura del Cristo tratti appartenenti al Figlio dell'Uomo.

Ma chi è questo Figlio dell'Uomo? Era ignoto ai primi Cristiani, quelli di Paolo. È assente dalle quattordici epistole paoline e anche dalle epistole cattoliche; non lo si trova che una sola volta negli Atti (7:56) e in un passo che fa parte di una lunga interpolazione. [79] È stato deliberatamente introdotto nei vangeli in diversi momenti da persone che non lo comprendevano alla stessa maniera. Il personaggio, infatti, si è evoluto. A volte è un essere celeste che verrà tra le nubi con gloria (Marco 13:26), a volte un essere sia divino che umano che ha potere di rimettere i peccati sulla terra (2:7, 10), a volte un uomo (Marco 2:28), queste concezioni diverse si trovano in seno allo stesso vangelo.

L'espressione «Figlio dell'Uomo» viene da altrove; [80] si lega ad un'apocalittica ai margini dell'ebraismo. Il famoso passo del Libro di Daniele (7:13-14) «...ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un Figlio di Uomo» non riguardava il Messia; sono i Cristiani che fecero la confusione. Nelle Similitudini di Enoc (Enoc 37-71) e nella letteratura apocalittica (ad esempio: 4 Esdra 13) il Figlio dell'Uomo è un essere sovrumano, l'Eletto che doveva presiedere al Giudizio finale. Con questa espressione noi siamo in piena mitologia.

NOTE

[79] Si veda cahier E. Renan n° 33, pagina 17. 

[80] Questa è una cattiva traduzione di ben-Adam che significa piuttosto «figlio d'uomo»; questo non è un titolo messianico.

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