venerdì 27 dicembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «L'attesa del Messia»

(segue da qui)

1°) L'ATTESA DEL MESSIA

Il Cristo è tutt'altra cosa rispetto al Messia ebraico, ma è stato assimilato a questo Messia: il nome «Cristo» non significa altro del resto. È quindi importante vedere quale concezione gli ebrei avevano del Messia, per verificare in quale misura questa concezione è passata nel mito di Gesù.

Le due concezioni del Messia

L'attesa del Messia era generale tra il popolo ebraico, ed era inevitabile che si cercasse di farsi in anticipo un'idea di questo personaggio. 

Meditando sui testi considerati profetici, si era arrivati a identificare, non una, ma due immagini del futuro Messia, a seconda che si trattenessero alcuni testi o altri.

Beninteso, i testi non dicono nulla di preciso e non hanno per scopo di dirlo. Il libro di Daniele, ad esempio, non è che una trasposizione degli eventi dell'inizio della rivolta dei Maccabei: ma interpretandolo come una visione del futuro, secondo una procedura che non è totalmente scomparsa ai nostri giorni (profezie di Nostradamus e di altri), si era arrivati a dare un significato preciso alle espressioni, a prendere alla lettera le immagini di un sogno. Ben più, è la casualità di queste espressioni che ha contribuito a formare l'immagine del Messia, e a formare per mezzo di essa certi tratti di Gesù.

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