giovedì 21 novembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «I Mandei»

(segue da qui)

I Mandei

Si è creduto per un certo tempo che i testi sacri dei Mandei avrebbero fornito la chiave delle origini del cristianesimo. I Mandei, che si ricollegano a Giovanni il Battista come profeta, considerano Gesù un essere malvagio e ingannatore: il suo battesimo da Giovanni ha macchiato il fiume Giordano e lo ha trasformato in una fogna. La dottrina generale è abbastanza simile ad una Gnosi: sembra derivare dalla stessa corrente del cristianesimo, ma non l'ha preceduta, come si era creduto. Loisy ha dimostrato che i testi mandei si ispirano al contrario al cristianesimo [10] e hanno annesso Giovanni il Battista per giustificare il loro rito battesimale, ma è molto dubbio che derivino da lui. Dato che il mandeismo non era anteriore alle origini cristiane, è tanto più interessante ricercare quale ricordo questi oppositori hanno conservato di Gesù.

Gesù, è il Nebu Cristo, una delle sette divinità planetarie, è il malvagio pianeta Mercurio. Egli appare ai suoi adoratori nel fuoco (Ginza, 28-29), poiché è il diavolo. Ecco un aspetto di Gesù che ci sorprende, eppure il testo sacro insiste: «Cristo si manifesta ancora sotto un'altra forma: di fuoco si riveste, si avvolge... Sul fuoco è la sua dimora». Oppure: «Quando Nebu (Cristo) di mezzo agli angeli dell'errore si fa avanti, Rucha di Qudsha (lo Spirito Santo) sua madre lo chiama. Sulla corona del cielo e della terra, sul monte Tabdana (?) consacrano Gesù con il corno dell'olio e lo rivestono di fuoco» (Ginza, 49).

Così i Mandei sanno che Cristo significa «unto con olio»; ma il loro Cristo è un puro mito: non solo appare nel fuoco, ma crea una scala per muoversi tra il cielo e la terra! Si ammetterà che queste indicazioni sono un po' scoraggianti per coloro che speravano di trovare presso dei nemici qualche allusione ad una vita reale di Gesù!

NOTE

[10] LOISY: «Le Mandéisme et les origines chrétiennes» (Nourry, 1934).

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