domenica 29 settembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «L'autore delle epistole»

(segue da qui)

L'autore delle epistole

Dall'esistenza di Paolo, non si potrebbe dedurre necessariamente che egli sia l'autore delle epistole a lui attribuite. Quelle epistole sono rimaste sconosciute fino al 140, quando Marcione le rivelò a Roma in una «edizione» (secondo la moda del tempo, beninteso) che la Chiesa si è ben guardata dal conservarci. 

Si può quindi ammettere: o che Paolo sia proprio l'autore delle epistole, o che Marcione le abbia fabbricate e attribuite a Paolo, oppure infine che Marcione si sia limitato a raggruppare dei testi di Paolo accogliendoli secondo le sue idee personali. La scelta tra queste ipotesi dipende molto dalla personalità di Marcione.

Tuttavia, quantunque dichiarato eretico, Marcione non è un falsario. Egli professa per l'apostolo una grande venerazione, e viene da un paese dove Paolo era conosciuto. Inoltre, sopravvivono, nelle epistole, dei passi che Marcione non avrebbe certamente scritto. Si può quindi ammettere che sopravvive, nell'edizione di Marcione, qualcosa di autentico. Per contro, è evidente che Marcione ha riunito in grandi epistole dottrinali (forse sul modello delle epistole che formano l'esordio dell'Apocalisse) dei frammenti che, in Paolo, avrebbero dovuto essere molto meno ordinati. [5] È inoltre evidente che Marcione ha «corretto» Paolo, per fargli sostenere la sua dottrina gnostica. Ricostruire l'edizione di Marcione è già un lavoro delicato: Harnack lo ha tentato nel 1921 (secondo le confutazioni di Tertulliano e di alcuni altri autori cristiani). Ricostruire il testo originale di Paolo è sfortunatamente impossibile.

Tutto questo vale d'altronde solo per dieci epistole, le sole note a Marcione. [6] La Chiesa ne aggiunge altre quattro, che ovviamente non sono di Paolo (le epistole a Tito, a Timoteo, e l'epistola agli Ebrei di cui ho già parlato).

NOTE

[5] RENAN (Saint Paul, introd.) ha individuato quattro o cinque «finali» nell'epistola ai Romani. — GOGUEL (Introd. au Nouveau Testament, 4:1) distingue cinque o sei lettere mal cucite nelle due epistole ai Corinzi. TURMEL ne riconosce almeno due nell'epistola ai Filippesi (DELAFOSSE: L'épître aux Philippiens, Rieder, pag. 16).

[6] La critica moderna tende addirittura ad ammettere soltanto quattro epistole autentiche (a parte le interpolazioni): Romani, Galati e le due ai Corinzi. È ciò che ha confermato uno studio del vocabolario mediante le macchine elettroniche.

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