martedì 10 settembre 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Filone e il Logos»

(segue da qui)

Filone e il Logos

Ma si trova nell'opera di Filone molto più del suo silenzio. Discepolo di Platone e teorico del «Logos», Filone ha meditato a lungo su questa nozione. Poco importa se la sua dottrina gli sia propria oppure se riflette le idee dell'ambiente alessandrino del suo tempo: la sua opera ha esercitato una grande influenza.

Ora, meditando sulle relazioni del mondo creato, molto imperfetto, con un Dio lontano ma perfetto, Filone sente il bisogno di introdurre tra loro un intermediario. Nella filosofia greca, il «Logos» era solo un principio astratto, la «ragione» che ordinò il mondo. Ma i neo-platonici come Filone non tarderanno a personalizzarlo, a farne un essere celeste. Per Filone, è tramite il Logos che Dio ha creato il mondo, e il Logos è «il figlio primogenito di Dio»; egli ha preceduto tutte le creature, che procedono da lui; egli ha gli attributi della divinità, ma a differenza di Dio non è increato, procede lui stesso da Dio.

Penso che abbiate già notato le analogie con l'esordio del futuro vangelo attribuite a Giovanni? Analogie che saranno ancora più manifeste, se si ricorda che la parola «Logos» sarà tradotta in latino da «Verbum» di cui abbiamo fatto «Verbo». Cosa ci dirà lo pseudo-Giovanni? «In principio era il Logos, e il Logos era presso Dio, il Logos era Dio... Tutto è stato fatto per mezzo di lui». [2]

Ma il Logos di Filone non interviene solo sull'origine del mondo. È anche «il mediatore SUPPLICHEVOLE dell'essere perituro che aspira a destini immortali; è l'intermediario tra l'Essere supremo e i suoi soggetti. Non è, come Dio, senza principio, ma non ha, come noi, un generatore». [3

Siamo in pieno mito celeste, e tuttavia cosa si dovrebbe aggiungere a queste parole per avere l'inizio del IV° vangelo? Semplicemente questo: «E il Logos si è fatto carne». Filone non lo dice, poiché l'incarnazione del Logos si preciserà solo nel secolo successivo, sotto l'influenza degli Gnostici; ma l'idea è già nell'aria. Personificato, il Logos dovrà solo manifestarsi agli umani: è l'abitudine di tutti i personaggi celesti. Voi vedete che sarebbe sbagliato parlare del silenzio di Filone: ​​egli ci illumina su una delle origini del mito.

NOTE

[2] Giovanni 1:1-3.

[3] F. DELAUNAY, op. cit., pag. 42.

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