domenica 25 agosto 2019

La Favola di Gesù Cristo — «Dati storici»

(segue da qui)

SEZIONE II

Dati storici

Siccome spesso si tratterà di date, sarò proprio obbligato a conformarmi alla cronologia in uso, che tenderebbe a farci credere che viviamo venti secoli dopo la nascita di Cristo, in un'era il cui anno I corrisponderebbe alla sua natività. È ad ogni modo impreciso ed è importante precisare la natura artificiale di questa cronologia.

Nessuno, nel I° secolo, ebbe l'idea di ricominciare a contare gli anni a partire da 1, come si è fatto durante la Rivoluzione francese. L'era cristiana, diffusa da Carlo Magno, risale solo al VI° secolo: è solamente a quell'epoca che ci si sognò di istituirla con effetto retroattivo. Un monaco di nome Dionigi (detto il piccolo) fu allora incaricato di calcolare a ritroso la data di nascita di Gesù. Non disponendo che di documenti contraddittori, come vedremo, egli decise di far coincidere l'anno I della nuova era con l'anno 754 della cronologia romana (a sua volta basata sulla data, molto ipotetica, della fondazione da Roma).

A cosa corrisponde infatti l'anno I della nostra era? Esattamente a niente: gli stessi cattolici concordano sul fatto che Dionigi si è sbagliato. Il vangelo detto di Matteo assicura che Gesù sarebbe nato al tempo del re Erode (2:1); ma Erode (il grande) era morto da quattro anni nel 754 dalla fondazione di Roma. Dionigi non l'ignorava, ma dovette scegliere tra dei dati contradditori, e la Chiesa attuale tiene molto a Erode.

Poco importa, perché vedremo che la data della presunta nascita di Gesù è molto imprecisa. Da qui l'impossibilità di correggere con sicurezza la cronologia di Dionigi; la Chiesa non ha mai rischiato, ammette che un errore di qualche anno resta irrilevante. Tutti conservano dunque il calcolo derivato dall'immaginazione del monaco Dionigi, e non vi è alcun grande inconveniente, in effetti, nell'utilizzare una cronologia il cui punto di partenza è artificiale. Tuttavia, è bene sapere che questo punto di partenza è arbitrario e poggia su un vuoto totale. Così non si cadrà nel vizio di ragionamento che consisterebbe nel credere che Gesù sia esistito poiché si contano gli anni a partire dalla sua nascita.

Ecco una prima illusione distrutta: non sarà l'unica.

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