venerdì 13 aprile 2018

Nella mente dell'evangelista di turno (“Marco” o “Matteo” o “Luca” o “Giovanni” che dir si voglia)

RUBARE: Prendere, senza dare niente in cambio, quello che appartiene agli altri. Non è permesso rubare. Tuttavia la tribù di Levi gode del diritto divino di prendere il denaro dei cristiani per le derrate aeree che fa venire da lassù.
(Il Libero Pensatore Paul Heinrich Dietrich, barone d'Holbach, La théologie portative, 1768)
Apseto il libico bramava diventare dio. Quando dopo aver brigato assai non realizzò il desiderio, volle che almeno sembrasse che lo era diventato. E per un bel po' di tempo parve che fosse diventato dio davvero, tanto che quegli imbecilli dei Libici facevano sacrifici in suo onore come fosse una specie di potenza divina, credendo di prestar fede a una voce dall'alto dei cieli. Ebbene, egli aveva raccolto in una stessa gabbia un gran numero di uccelli (pappagalli) e ve li chiuse dentro (c'erano in Libia tantissimi pappagalli che come si sa imitavano in tutto la voce umana). Li allevò per un certo tempo, questi uccelli, insegnando loro a dire: «Apseto è un dio!». Dopo che gli uccelli si esercitarono per molto tempo a dir questo, nella speranza che con tale frase avrebbe fatto credere che Apseto fosse un Dio, aperta poi la gabbia lasciò andare i pappagalli a destra e a manca. Mentre gli uccelli volavano la voce veniva sparsa in tutta la Libia e le sue parole penetrarono fino in terra ellenica. I Libici bensì, stupefatti per la voce degli uccelli e non ravvisando il trucco escogitato da Apseto, credevano Apseto un dio; sennonché qualcuno fra i Greci, analizzando attentamente l'artifizio della supposta divinità, mediante i pappagalli medesimi non solo confuta, ma anche distrugge quest'uomo impostore e molesto. Infatti il greco, tenendo a sua volta in gabbia parecchi  pappagalli, insegna al contrario a dire: «Apseto ci rinchiuse e obbligò a dire “Apseto è un dio”!». Sentita la palinodia dei pappagalli, i Libici tutti d'accordo come un sol uomo diedero Apseto alle fiamme.
(il folle apologeta proto-cattolico Ippolito, Confutazione di tutte le eresie, 6:8)
...le storie dei vangeli sono analoghe a prese per il culo per due aspetti: 
In primo luogo, erano deliberatamente progettate per ingannare gli outsiders e proteggere i segreti degli insiders (come Gesù stesso spiega in Marco 4), un fatto che discuto in On the Historicity of Jesus (ad esempio Elementi 13 e 14 nel Capitolo 4). Chiunque li prenda alla lettera, viene ingannato. Deliberatamente. 
Secondo, quando arriviamo a Luca e certamente a Giovanni, stanno deliberatamente fabbricando eventi per venderli come prova (per “convincere” i membri dei ranghi inferiori della chiesa di alcuni dogmi, come per quanto riguarda la natura della resurrezione e i conflitti interni della chiesa primitiva, e le prove di ciò). Lo riporto nelle rispettive sezioni su quei vangeli nel capitolo 10 di OHJ. 
Per quanto riguarda il credo originale e attuale, che non comportava storie del genere, lo copro già nell'articolo. La presa in giro è nel fingere di avere comunicazioni divine per vendere un movimento di riforma sociale, o nell'illudersi che i loro sogni o esperienze di stato alterato fossero comunicazioni divine che promuovevano e sostenevano e assicuravano la vittoria di quel movimento di riforma sociale. Vedi la mia discussione sui culti rivoluzionari in antropologia (ad esempio l'analogia coi Culti del Cargo) nell'elemento 29 di OHJ (Cap 5). E della possibilità sostenuta dalla scienza di un'allucinazione reale o falsa come base per fondare nuovi movimenti nell'Elemento 15 (Cap. 4). 
(Richard Carrier)


 Si dice che sapere sia potere. Quanto più sai, tanto più puoi.

Supponi di conoscere i numeri vincenti del lotto. Tutti. Non li hai indovinati e nemmeno sognati, ma sai con certezza quali sono. Che faresti? Senza dubbio ti precipiteresti dal tabaccaio. Li scriveresti sulla schedina e la vincita sarebbe assicurata.

Lo stesso vale per il mercato azionario. Supponi di conoscere veramente quali azioni saliranno. Non un presentimento o una sensazione, non una tendenza o un gioco di percentuali, e nemmeno una soffiata o un consiglio. Supponi semplicemente di saperlo. Pura conoscenza. Che faresti in tal caso? Chiameresti il tuo agente, giusto? Compreresti quei titoli, poi li venderesti e guadagneresti una montagna di soldi.

Ciò vale anche per la pallacanestro, per le corse ippiche, per qualsiasi cosa... il football, l'hockey, i campionati mondiali del prossimo anno, per tutti i tipi di sport: se potessi predire il futuro, saresti a cavallo. Così pure per gli Oscar, per il premio Nobel, o per la prima nevicata dell'inverno. Questo vale per tutto.

Anche per scrivere un vangelo.

Supponi di voler rivelare, in un nuovo vangelo, il significato più nascosto del Più Antico Vangelo. Dovresti sapere in anticipo come fare. Ma questa parte non è difficile, esistono molti modi per farlo. Alcuni sono migliori di altri, gran parte presenta svantaggi, perciò usi la tua conoscenza specifica e inventi una nuova sacra scrittura. Rifletti, rifletti, e rifletti ancora, poi d'un tratto, ecco: il vangelo perfetto.

Presti molta attenzione al piano, perché il vangelo perfetto non è semplice e richiede una preparazione accurata. Ma per te è facile come bere un bicchier d'acqua. Non hai problemi di organizzazione. Non hai nessun problema. Come potresti, d'altronde, con la tua intelligenza? Grazie a tutta quell'INVENZIONE?

Sai che i problemi maggiori sorgeranno dopo. In che modo puoi assicurarti di farla franca, facendo passare per “Storia vera” ciò che Storia non è, tantomeno vera, ma è puramente il parto della tua fantasia? Usi l'intelligenza, naturalmente. Conosci meglio di chiunque altro come lavorano le sette cristiane rivali, le hai viste in azione più volte, talora da vicino, mentre ciascuna di loro si dedicava alacremente a correggere la propria preferita versione del vangelo, sempre derivandola, direttamente o indirettamente, da quel Più Antico Vangelo (proprio come ti accingi a fare tu ora). Sai che cosa cercano, piazzando sul mercato religioso nuovi vangeli ma in realtà nient'altro che riedizioni via via più edulcorate del Più Vecchio Vangelo, perciò non lasci nulla che i tuoi nemici possano trovare e denunciare come l'ennesima pia frode. Rifletti a lungo, in maniera precisa, minuziosa e attenta. Con la stessa attenzione con cui scriveresti i numeri sulla schedina del lotto che sei certo ti frutterà una fortuna.

Si dice che sapere sia potere. Quanto più sai, tanto più puoi, il che ti rende quasi la persona più potente della terra. Quando si tratta di scrivere un vangelo. E di farlo passare per “Storia Ricordata” agli occhi degli stupidi hoi polloi. 

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