giovedì 6 luglio 2017

Circa «Jesus — A Myth» di Georg Brandes (XXIX)

(per il capitolo precedente)


XXVIII
L'immagine offertaci del disprezzo provato da Gesù per i farisei, e dei suoi costanti attacchi su di loro, non può in alcun modo essere storica, ma sembra l'espressione di un antisemitismo  sviluppato molto più tardi, poichè ciò che dice si conforma invariabilmente ai loro insegnamenti.
Quando, in Matteo 5:17, egli dice che non è venuto a distruggere la Legge, ma a compierla, quella è una tipica espressione farisaica. Nel Talmud è detto: “Non una lettera della Legge sarà mai abolita”. Noi siamo spinti a pensare che i farisei trovarono una colpa in Gesù perchè i suoi discepoli guarirono un malato di Sabato. Ma i rabbini furono unanimi nel ritenere che la santità  del Sabato non poteva essere rispettata qualora fosse in gioco una vita umana. 
 Nel Talmud, sotto il capitolo di Yoma (fol. 85b), è dichiarato espressamente: “Il Sabato è stato dato a te, e non te al Sabato”. Guarire facendo stendere la mano al paziente, come è detto che avesse fatto Gesù (Marco 3:5), non fu affatto proibito dai rabbini, ed è una chiara propaganda quando, in Luca 6:11, ci viene detto che
essi furono pieni di rabbia” a causa di ciò.  Un tale accesso di rabbia da parte loro è storicamente impossibile.  
Si è colpiti, come ho già suggerito, dal modo rigoroso con cui Gesù, in Matteo 5:32, si esprime contro un divorzio fatto sulla base di un consenso reciproco.  Ma su questo punto egli era strettamente concorde con i farisei, nei cui confronti è creduto in costante opposizione. Egli si colloca semplicemente con l'opinione più intollerante predicata da Gamaliele, e contro l'approccio più mite della scuola di Hillel.
Neanche il presunto fatto che Gesù fosse stato proclamato il Messia avrebbe mosso i farisei contro di lui.  Non solo i figli di Israele in generale erano riferiti come i figli del Signore, ma a volte per eccessivo rispetto sacerdoti e rabbini parlano di un uomo come il Messia. Basta ricordare il caso di Zorobabele, oppure la relazione di Rabbi 'Aqiba con  Bar-Kochba. [Zorobabele, che nacque a Babilonia diventò indispensabile
principalmente nella restaurazione del servizio del Tempio dopo il ritorno dall'esilio. Bar-Kochba fu riconosciuto Messia dal famoso Rabbino 'Aquiba. Siccome la rivolta terminò fatalmente, i rabbini più tardi sostennero che il suo vero nome fosse Bar-Coziba, che significa “il figlio di menzogna”.]
Ma quelli esempi saranno sufficienti. I nostri piedi non toccano mai un fermo fondamento storico.

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