domenica 12 giugno 2016

Perchè proprio “quando Pilato era governatore della Giudea” (Luca 3:1) ???


70 40 = 30 Era Comune.

PREDICATORI: Sacri oratori che le nazioni assoldano per ripetere loro in mille modi diversi cose di cui non hanno capito niente ma che sperano di comprendere meglio a forza di farsele ripetere. Predicare è utilissimo, non v'è dubbio. Dio stesso, com'è noto, fece la predica ad Adamo ed Eva e, alla fine del sermone, i due hanno immediatamente sentito l'urgenza di fare una sciocchezza. 
(Il Libero Pensatore Paul Heinrich Dietrich, barone d'Holbach, La théologie portative, 1768)

70 Era Comune
 “Nei primi secoli il sangue dei martiri cristiani fu principalmente versato perché gli ostinati e fanatici cristiani primitivi consideravano il culto degli imperatori come l'orrore degli orrori, perché significava l'adorazione di un uomo. Loro, tuttavia, adoravano il loro Cristo e morivano per lui, perché consideravano lui non un uomo, ma un dio-uomo. Chi è più vicino alla tradizione, quello che fa di Gesù un uomo terreno, oppure quello che si accontenta di dire che lui era fin dal principio un essere mitico, un simbolo in una parola, il Dio-uomo?”
(Samuel Lublinski, Das werdende Dogma vom Leben Jesu, pag. 82, mia libera traduzione)



30 Era Comune.

Qualcosa che mi ha incuriosito parecchio e che non riuscivo apparentemente a spiegare è la scelta dei creatori del Gesù evangelico di porre sotto Pilato la sua fittizia Non-Vita sulla Terra (perfino quando altri cristiani non sudditi di Roma collocarono Gesù sotto Ianneo, ovvero 100 anni prima di Pilato, oppure sotto Claudio, come fece il folle apologeta Ireneo). Le spiegazioni che trovavo non erano per nulla soddisfacenti dato che non riuscivano a dare ragione di questo fatto eppure così banale. Ad esempio, un folle astroteologo (evidentemente dalla fertile immaginazione demente che ricorda costui) si spinse addirittura a dire che la ragione era nel nome stesso di Pilato (Pilatus: letteralmente, 'uomo-giavellotto'), dal latino Pilum che significa lancia, a sottendere la stessa lancia di Longino (!) che, astroteologicamente intesa come la Costellazione di Orione (!), avrebbe trafitto il costato di Gesù sulla croce (tanto per cambiare, del Sole), salvo poi essere stato confusa con lo storico Ponzio Pilato da Tacito (!). C'è poi chi dice che Pilato fu scelto perchè il suo periodo era caratterizzato da relativa quiete, quella quiete che evidentemente mancava al tempo del reale e sedizioso Gesù dietro i vangeli (per Einhorn: ''l'Egiziano'' menzionato da Flavio Giuseppe) e che sarebbe servita a coprirne le malefatte agli occhi dei romani. Altri ancora dicono che Pilato fu scelto perchè lui costituiva, perfino per un collaborazionista come Flavio Giuseppe, la notoria 'mela marcia' romana, ovvero inviso agli stessi romani a causa del suo demente sadismo, quindi non avrebbe dato fastidio ai romani vedere proprio in lui il mero assassino materiale (ancorchè come semplice esecutore degli ordini dei ''giudei'') di Gesù. Altri dicono che Pilato fu scelto perchè pressochè in quel periodo i primi apostoli visionari dell'arcangelo Gesù cominciarono il proselitismo tra i gentili. Altri ancora fanno osservare il periodo di esattamente 100 anni che corre tra il tempo in cui Marcione di Sinope si mise a scrivere e il tempo di Pilato, ricordando l'interesse dell'eresiarca nell'ostentare la dirompente novità rappresentata da Gesù perfino nel suo preteso recente passato. Io stesso, pur di darmi in qualche modo una spiegazione plausibile, ho provato a vedere delle analogie midrashiche tra l'episodio di Pilato in Marco e l'episodio storico delle insegne di Cesare che riguardò Pilato e la popolazione di Gerusalemme.
Eppure, tutte queste spiegazioni, che vanno dalle più ridicole alle più plausibili, ancora non hanno neppure un briciolo di forte motivazione teologica per l'introduzione di Pilato nella prima storiella chiamata vangelo.   

La saggia lezione che ne ho tratto è che non c'è alcuna necessità di guardare lontano, specie quando i folli apologeti cristiani hanno già fatto il lavoro per me, paradossalmente proprio perchè spinti dal loro patetico e irrazionale desiderio di ''prove'' del 'provvidenziale' compimento di Gesù financo della più oscura tra le precedenti profezie ebraiche del Messia o di chi per lui. Senza saperlo (se non a livello inconscio), in questo modo i folli apologeti cristiani si dimostrano davvero capaci, nel loro forzata ermeneutica, talvolta goffa talvolta maldestra, di antiche profezie ebraiche bibliche e talmudiche, di ricostruire de novo la vita di Gesù in laboratorio (proprio come Luigi Garlaschelli riuscì a fabbricare perfettamente una copia della Sindone in laboratorio), anticipandola e 'leggendola' già in quelle profezie senza neppure necessità di basarsi preventivamente sui vangeli (che pure sono frutto di un tentativo del tutto analogo, solo decisamente più antico). 

E così, proprio grazie a loro, ai folli apologeti cristiani, riesci ad avere un primo, suggestivo assaggio del mastodontico obiettivo squisitamente teologico - grande quanto una casa - che si nasconde dietro l'inserimento di Pilato nel più antico vangelo (perfino se rimango ancora nel dubbio su quale fosse stato tale primo vangelo, la mia futura scelta dovendo ricadere o sul nostro vangelo secondo 'Marco' oppure sul vangelo usato e/o fabbricato da Marcione). 

Si tratta a quanto pare di un articolo di un apologeta cristiano anonimo la cui traduzione in varie lingue spopola da parecchio tempo nella blogosfera più follemente apologetica, in quanto un articolo brandito fieramente come ennesima ''evidenza'' del ''vuoto'' che solo Gesù, il Gesù Cristo dei cristiani, riuscì provvidenzialmente a colmare. 

Tale articolo si conclude infatti con questa domanda che nelle intenzioni del suo autore vuole essere retorica, dal momento che l'autore ''conoscerebbe'' per fede già la risposta:

Quando diamo uno sguardo obiettivo agli eventi del 30 dC., chi può mettere in dubbio che quello fosse davvero l’anno della crocifissione e della risurrezione del vero Messia, mandato da Dio a Israele? Chi può negare che Egli è l'unico e solo vero Messia? Chi altro ha adempiuto a tutte le profezie del Vecchio Testamento - tra cui la straordinaria profezia di Daniele al capitolo 9 e le ''70 settimane''- giungendo nello stesso anno previsto per la venuta del Messia?

Peccato per il folle apologeta cristiano autore dell'articolo, io posso benissimo rispondere così al suo interrogativo:

IO posso mettere in dubbio che ''quello fosse davvero l’anno della crocifissione e della risurrezione del vero Messia, mandato da Dio a Israele''.

IO posso ''negare che Gesù è l'unico e solo vero Messia''.

E io lo posso fare per la semplice ragione che tutte quelle 'coincidenze' sono state deliberatamente ricercate e fabbricate ad arte dai creatori del primo vangelo, i quali collocarono Gesù apposta sotto Pilato (30 EC) proprio perchè il periodo di 40 anni precedente alla distruzione del Tempio di Gerusalemme (verificatasi nel 70 EC ad opera dei romani di Tito) era per loro teologicamente significativo quanto lo era per le stesse fonti talmudiche e rabbiniche rammentate dal folle apologeta cristiano autore dell'articolo. 

Nel 70 EC la fine è venuta. Roma è vittoriosa. La Giudea è prigioniera. Per celebrare la vittoria, i romani conieranno monete che raffigurano una donna seduta al suolo con un soldato romano a farle ombra con tanto di scritta 'JUDEA CAPTA'. L'umiliazione del messia sulla croce rappresenta l'abietta sottomissione del Popolo Eletto abbandonato dal suo stesso Dio. Quel Popolo Eletto sarà deriso e sbeffeggiato dai pagani, ma alla fine, ci assicura il primo vangelo, Israele risorgerà di nuovo (non importa sotto quale forma) tra i pagani. Quello è il significato della resurrezione. E per quel medesimo significato di morte e rinascita, così intimamente connesso alla minacciata estinzione storica di un intero popolo e di un'intera civiltà, gli stessi ebrei rabbinici post-70, senza nessun bisogno di essere battezzati per quella materia, non esitarono a considerare l'intervallo di 40 anni immediatamente precedente alla Caduta di Gerusalemme un periodo di prova, di allarme, di ammonimento, di presagio. 

Fornendo da ultimo la migliore spiegazione del perchè un pre-esistente simbolo di Salvezza ''Gesù'' significa ''salvezza divina'', dopotutto doveva venire istanziato, tramite una fittizia biografia allegorica, esattamente al principio di quel periodo di prova, di allarme, di ammonimento, di presagio, ovvero guardacaso 'quando Pilato era governatore della Giudea' :  
70 40 = 30 EC. 


Senza saperlo, il folle apologeta cristiano da cui ho tratto l'articolo seguente, contribuisce suo malgrado a fare precisamente il mio punto, consegnando un prezioso tassello al puzzle del Gesù evangelico altrimenti mancante:

Prove talmudiche relative al Messia nel 30 dC.

Nei secoli successivi alla distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 dC.), il popolo ebraico ha iniziato a scrivere due versioni del suo pensiero, della sua storia religiosa e dei suoi commentari. Una versione è stata scritta in Palestina e divenne nota come il Talmud di Gerusalemme. L'altra è stato scritta a Babilonia ed era conosciuta come il Talmud babilonese.
Leggiamo nel Talmud di Gerusalemme:
"Quaranta anni prima della distruzione del Tempio, la luce occidentale si spense, il filo cremisi rimase cremisi, e il lotto per il Signore avvenne sempre con la mano sinistra. Avrebbero chiuso le porte del tempio di notte e si sarebbero alzati la mattina trovandole aperte "(Jacob Neusner, il Yerushalmi, p.156-157). [la distruzione del Tempio nel 70 dC.]
Un passaggio simile nel Talmud babilonese afferma:
"I nostri rabbini insegnarono: Nel corso degli ultimi quaranta anni prima della distruzione del Tempio il sorteggio (lotto) ['per il Signore'] non venne su con la mano destra, né il cinturino color cremisi divenne bianco, e la lampada occidentale non ha più brillato di lucentezza, e le porte del Hekel [Tempio] si sarebbero aperte da sole " (Soncino versione, Yoma 39b).
Quali sono questi passi di cui si parla? Poiché entrambi i Talmud riportano le stesse informazioni, ciò indica che la conoscenza di questi eventi era stata accettata dalla diffusa comunità ebraica.

Il miracolo del "Lotto"

Il primo di questi miracoli riguarda la scelta casuale del "lotto" (sorteggio), che veniva effettuato nel Giorno dell'Espiazione (Yom Kippur). Il sorteggio determinava quale di due caproni sarebbe stato "per il Signore", e che sarebbe  stato il capro "Azazel" o "capro espiatorio". Durante i due secoli prima del 30 dC, quando il Sommo Sacerdote sorteggiava una pietra fra due, anche questa selezione era governata dal caso, e ogni anno il prete avrebbe sorteggiato una pietra nera o una pietra bianca, indistintamente e con la stessa frequenza. Ma per 40 anni di fila, a partire dal 30 dC, il Sommo Sacerdote sortì sempre la pietra nera! Le probabilità di un simile evento sono astronomico (2 potenza 40). In altre parole, le probabilità che questo si verifichi sono 1 in circa il 5479548800 o circa 5,5 miliardi a uno! In confronto, le vostre probabilità di vincita ad una lotteria di Stato o regionale sarebbero molto maggiori!

Il sorteggio di Azazel, la pietra nera, contrariamente a tutte le leggi del caso, è avvenuta per 40 volte di fila dal 30 dC al 70 dC! Questo evento è stato considerato un evento terribile e significava che qualcosa era cambiato radicalmente in questo rituale Yom Kippur. Questa assegnazione per sorte è accompagnata anche da un altro miracolo che viene descritto di seguito.

Il miracolo della Striscia Rossa

Il secondo miracolo riguarda la striscia cremisi (rosso) o un panno legato al capro Azazel (il capro espiatorio). Una porzione di questo panno rosso veniva rimosso dal capro e legato alla porta del Tempio. E ogni anno il panno rosso sulla porta del Tempio diventava bianco come a significare che l'espiazione del Yom Kippur era accettabile al Signore. Questo evento annuale accadde fino al 30 dC. A partire da quella data ogni anno e fino  al tempo della distruzione del Tempio, il panno rimase color cremisi. Questo senza dubbio causò molta agitazione e costernazione tra gli ebrei. Questa pratica tradizionale è legata alla confessione da parte di Israele dei suoi peccati e al trasferimento cerimoniale dei peccati di questa nazione sul capro Azazel. Il peccato veniva poi rimosso dalla morte di questo capro. Il peccato era rappresentato dal colore rosso del panno (il colore del sangue). Ma il panno rimasto cremisi significava che i peccati d'Israele non erano stati perdonati e che non erano stati resi "bianchi."
Come Dio disse a Israele per mezzo del profeta Isaia:
" Venite, discutiamo, dice il Signore: se i vostri peccati fossero come lo scarlatto [cremisi], diventeranno bianchi come la neve, anche se fossero rossi come porpora, diventeranno [bianco] come lana" (Isaia 1 : 18).
L'indicazione chiara è che tutta la comunità aveva perso l'attenzione del Signore in relazione a qualcosa che si era verificato nel 30 dC. L'espiazione annuale raggiunta attraverso la tipica osservanza dello Yom Kippur non era stata realizzata come previsto. Apparentemente l’espiazione era da ottenere in qualche altro modo. Chi o che cosa avrebbe fornito l'espiazione per un altro anno?
Per quanto riguarda la striscia cremisi, anche se non menzionato nelle Scritture e molto prima del 30 dC., durante i  40 anni in cui Simone il Giusto era sommo sacerdote, un filo cremisi che era stato associato con la sua persona diventava sempre bianco quando lui entrava nella parte più interna del Tempio, il Santo dei Santi. Le persone notarono questo. Inoltre osservarono che "la sorte del Signore" (il lotto bianco) si produsse per 40 anni consecutivi nel corso del sacerdozio di Simon. Notarono pure che il "lotto" scelto dai sacerdoti dopo Simon a volte era nero, e a volte bianco, e che il filo cremisi a volte diventava bianco, altre volte no. Gli ebrei giunsero a credere che se il filo cremisi diventava bianco, Dio aveva approvato i rituali della Giornata di Espiazione e che Israele poteva essere certo che Dio aveva perdonato i loro peccati. Ma dopo il 30 dC, il filo cremisi non è più diventato bianco per 40 anni, fino alla distruzione del Tempio e la cessazione di tutti i rituali del Tempio!
Che cosa ha fatto la nazione ebraica nel 30 dC. per meritare un tale cambiamento al Yom Kippur? Secondo alcuni, il 5 aprile del 30 dC (vale a dire, il 14 di Nisan, il giorno del sacrificio pasquale) il Messia, Gesù, è stato tagliato fuori da Israele, lui stesso messo a morte come un sacrificio per il peccato. Per questo evento vi è un trasferimento dell'espiazione ora non più ottenuta attraverso i due capri come offerto a Yom Kippur. Come un innocente agnello pasquale, il Messia è stato messo a morte senza che fosse trovata colpa in Lui! Ma a differenza dei sacrifici del Tempio o gli eventi  dello Yom Kippur (come spiegato sopra) dove il peccato è espiato solo per un dato lasso di tempo, il sacrificio messianico è dato con la promessa di perdono dei peccati attraverso la grazia data da Dio a coloro che accettano un rapporto personale con il Messia. Si tratta essenzialmente di un evento irripetibile per tutta la vita di ogni persona e non di una serie continua di osservanze annuali e di sacrifici animali. Il meccanismo che procura il perdono dei peccati cambiò nel 30 dC.

Il miracolo delle porte del tempio

Il miracolo successivo, che le autorità ebraiche riconobbero, è quello delle porte del Tempio che tutte le sere si spalancavano spontaneamente. Anche questo si  verificò per quarant'anni, a partire dal 30 dC. La principale autorità ebraica di quel tempo, Yohanan ben Zakkai, dichiarò che questo era un segno di morte imminente, che lo stesso tempio sarebbe stato distrutto.
Il Talmud di Gerusalemme afferma:
"Disse Rabban Yohanan Ben Zakkai al Tempio, 'O Tempio, perché ci spaventi? Sappiamo che tu finirai distrutto. Per questo è stato detto,' Apri le tue porte, O Libano, che l'incendio possa divorare i tuoi cedri '"(Zaccaria 11:1)' (Sota 6:3).
Yohanan Ben Zakkai era il capo della comunità ebraica durante il periodo successivo alla distruzione del Tempio nel 70 dC., quando il governo ebraico venne trasferito a Jamnia, una trentina di km a ovest di Gerusalemme.
Forse le porte si aprirono anche a significare che ora tutti possono entrare nel Tempio, anche nelle sue parti sante più interne. Le evidenze sostenute dai miracoli di cui sopra suggeriscono che la presenza del Signore si era allontanato dal Tempio. Questo non era più un luogo solo per sommi sacerdoti, ma le porte si erano aperte a tutti per entrare nella casa di culto del Signore.

Il miracolo della Menorah del Tempio

Il quarto miracolo era che la lampada più importante delle sette candele della Menorah nel Tempio si spense, e non brillò più. Ogni notte per 40 anni (oltre 12.500 notti di fila), la lampada principale del Tempio candelabro (menorah) si spegneva spontaneamente nonostante i tentativi e le precauzioni prese dai sacerdoti  per tutelarsi contro questo evento!
Earnest Martin afferma:
"In effetti, ci viene detto nel Talmud che al tramonto le lampade che erano spente di giorno (le quattro lampade centrali rimanevano spente, mentre le due lampade orientali in genere rimanevano accese per tutto il giorno) dovevano essere reilluminate dalle fiamme della lampada occidentale (che era una lampada che si supponeva dovesse restare accesa per tutto il tempo, era come la fiamma 'eterna' che vediamo oggi in alcuni monumenti nazionali) ...
"Questo 'lampada occidentale' doveva essere tenuta accesa per tutto il tempo. Per questo motivo, i sacerdoti tenevano apposta dei serbatoi  di olio d'oliva e altri strumenti  pronti per fare in modo che la 'lampada occidentale' (in qualsiasi circostanza) fosse rimasta accesa. Ma cosa successe nei quaranta anni e l’anno stesso che il Messia disse che il Tempio fisico sarebbe stato distrutto? Ogni notte per quarant'anni la lampada occidentale si spegneva e questo nonostante i sacerdoti ogni sera la preparassero in modo speciale affinché rimanesse costantemente accesa per tutta la notte! " (Il significato dell'anno 30 dC., Ernest Martin, Ricerca Aggiornamento, aprile 1994, p.4).
Anche in questo caso, le probabilità che la lampada si spenga continuamente sono astronomiche. Qualcosa di straordinario stava succedendo. La "luce" della Menorah rappresenta il contatto con Dio. Il suo Spirito e la sua presenza era ora rimossa. Questa speciale dimostrazione si verificò a partire dalla crocifissione del Messia!
Dovrebbe essere chiaro a qualsiasi mente ragionevole che non esiste un modo naturale per spiegare tutti questi quattro segni connessi con l'anno 30 dC. L'unica spiegazione possibile, deve essere soprannaturale.
Dopo il 30 dC., e la morte del Messia, cominciarono a intervenire grandi difficoltà e prove impressionanti sulla nazione ebraica. Gesù stesso predisse ciò. Come Egli fu condotto via per essere crocifisso, Gesù mise in guardia le donne di Gerusalemme:
Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di Me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Già, perché verranno giorni nei quali si dirà, 'Beate le sterili, i grembi che non hanno portato e i seni che non hanno allattato! 'Allora cominceranno `a dire ai monti:" Cadete su di noi! "E ai colli:" Copriteci! ".'" Perché se fanno queste cose al legno verde, che cosa sarà fatto a quello secco? " ( Luca 23:28-31).
Quando diamo uno sguardo obiettivo agli eventi del 30 dC., chi può mettere in dubbio che quello fosse davvero l’anno della crocifissione e della risurrezione del vero Messia, mandato da Dio a Israele? Chi può negare che Egli è l'unico e solo vero Messia? Chi altro ha adempiuto a tutte le profezie del Vecchio Testamento - tra cui la straordinaria profezia di Daniele al capitolo 9 e le ''70 settimane''- giungendo nello stesso anno previsto per la venuta del Messia?

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